12
Aprile 1962
‘Sve’liati, Petunia!’ ordinò giocosamente una
bambina, che non poteva avere più di tre anni, alla sorella, addormentata e
coperta da una decina di piumoni-o almeno così sembrava alla piccola. ‘Sve’liati!’
'Cosa c'è?' chiese Petunia assonnata. 'Che ore sono?'
'Le
otto!' esclamò Lily. 'L'ha detto papà!'
Lily
Evans era una bella bambina, con un viso gentile e intelligente, capelli rosso
scuro-che teneva sempre raccolti nelle treccine che le faceva la madre-, e
incredibili occhi verdi: tutti le dicevano che somigliava tanto a suo padre.
Petunia
Evans era molto diversa dalla sua sorellina: i suoi lineamenti, nonostante
avesse solo sei anni, non erano delicati come quelli della sorella, i suoi
capelli erano biondi, e i suoi occhi blu, e tutti le dicevano sempre quanto
somigliasse alla sua nonna materna, una vecchia bisbetica scozzese: non era
proprio un bel complimento.
Nonostante Petunia provasse un po’ d’invidia per questo motivo nei confronti di Lily, era anche vero che le due si adoravano.
Lentamente, Petunia riemerse dalla montagna di coperte e si stiracchiò.
Lily
sorrise al vedere la sua faccia mentre sbadigliava, così Petunia decise di
farle un pò di solletico: Lily era probabilmente la ragazzina più sensibile al
solletico che esistesse in Gran Bretagna.
‘Cosa
vuoi, Lily?’ chiese Petunia, continuando a solleticare la bambina.
‘Mamma…ha
detto che c’è la ‘olazione,’ spiegò la bambina, quando la sorella smise di
solleticarla.
‘Bè,
io mi prenderò la parte migliore!’ annunciò Petunia ridendo, e velocemente si
alzò dal letto e uscì dalla stanza.
‘Non
‘ale!’ esclamò Lily, correndo dietro di lei, e ridendo.
3
Settembre 1963
‘Guarda,
c’è la signorina Pomodoro!’ annunciò Martin Chins, un ragazzino piuttosto
antipatico, riferendosi ai capelli della piccola Lily.
‘I
miei capelli non sono come i pomodori!’ ribattè la bambina, offesa.
‘Ah
no?’ disse il ragazzino sornione, e si avvicinò per strapparle dei capelli.
‘Ahi!’
esclamò la bambina. ‘Petunia!’
Petunia
stava tranquillamente facendo i compiti quando sentì il grido della sorellina.
Subito
si precipitò, ma Martin se n’era già andato, spaventato che Lily avesse
chiamato uno dei suoi genitori.
‘Cosa
c’è, Lily?’ chiese preoccupata.
‘Martin
mi prende sempre in giro!’replicò la bambina, mentre una lacrima scendeva giù
per le sue guancie.
Petunia l’abbracciò. Poi le disse ‘Mamma ha preparato della cioccolata…’
31
Ottobre 1963
'E tu chi sei?' chiese in modo affettuoso la vecchia signora Ruperts.
'Una strega!' esclamò Lily, sistemandosi per benino il cappello a punta in testa.
'Allora
sei la strega più carina che abbia mai visto!'
Lily fece un sorrisone mentre la vecchia signora versava dei dolcetti nella sua borsa in tema.
' E tu sarai un fantasma!'
La signora versò altri dolci nella borsa di Petunia, e le due Evans se ne andarono.
'Ti ha dato le caramelle alla crema mou?' chiese Lily, occhieggiando la borsa della sorella. 'A me ha dato quelle al cioccolato.'
Petunia sapeva che la sorellina adorava il mou.
'Vuoi fare scambio?' chiese alla sorellina.
Gli occhi di Lily si illuminarano, e si scambiarono le borse.
31
Luglio 1964
L’aria
nella sala da pranzo degli Evans non era delle più distese.
La
piccola Lily, di cinque anni, era particolarmente arrabbiata con il sistema
scolastico gallese, i suoi genitori erano particolarmente esasperati, e la
sorella Petunia era particolarmente annoiata dalla situazione.
‘Non
voglio cambiare scuola!’ esclamò Lily, quando i genitori la informarono che
sarebbe andata finalmente alla Primary School.
‘Ma
Lily, tesoro, devi farlo!’ cercò di persuaderla la signora Evans.
‘E
invece no!’ s’impuntò lei.
‘Però
ci sarà anche Petunia!’ disse il signor Evans.
Lily girò
il capo verso la sorella, che osservava la scena. Petunia annuì.
Un
riluttante sorriso comparve sulle labbra della bambina, che, mansuetamente,
s’informò quando sarebbe iniziata la scuola.
12
Novembre 1964
‘Allora,
Lily, leggimi una storia!’ chiese Petunia: voleva testare la sorellina.
Scelse
un libro tra quelli che la madre aveva sempre letto loro qunado erano piccole.
‘Però
non so leggere bene,’ l’avvertì Lily, prendendo il libro che Petunia le
passava.
‘Non
importa,’ disse Petunia, facendo spallucce. ‘Voglio sentirti.’
E
così, Lily iniziò a leggere una storia surreale su una bambina molto curiosa,
un lupo sfortunato e una nonna malata.
Petunia
l’osservò con grande orgoglio.
5
Gennaio 1965
La più
piccola delle sorelle Evans entrò nella stanza della sorella silenziosamente, temendo
di svegliarla. Voleva darle della cioccolata: ogni vola che stava male lei, il
‘metodo del cacao’, come lo aveva battezzato la madre, funzionava.
Petunia,
molto pallida, era sveglia, però.
‘Stai
bene, Petunia?’ chiese Lily, preoccupata.
La
sorella sorrise.
‘Sì, è
solo un raffreddore…non dovresti avvicinarti, sai.’
Petunia
si soffiò il naso.
‘Ti ho
portato della cioccolata…’ disse Lily piano, poggiando una barretta di
cioccolata sul comodino accanto al letto dell’inferma. 'Buon riposo.'
Fece
per andarsene, ma Petunia la chiamò. ‘Ti voglio bene, Lily.’
‘Ti
voglio bene anch’io, Petunia.’
25
Dicembre 1966
‘Ti
piace?’ chiese Petunia speranzosa.
Lily
fissò il braccialetto in argento che la sorella le aveva comprato per Natale.
‘E’
bellissimo!’ esclamò la bambina, e lo intendeva davvero.
Petunia
sorrise. ‘E tu cosa mi hai regalato?’
Lily
si alzò ed estrasse dal cumulo di regali un pacco rosso. ‘Mi ha aiutato papà,
per sceglierlo.’
Petunia
lo aprì: era un peluche.
‘Grazie,
Lily!’ esclamò, nonostante la sua passione per i peluche fosse finita, e
l’abbracciò.
4
Settembre 1967
‘Mi mancherai,’
disse Lily tristemente.
Petunia
si morse un labbro. Sapeva che a Lily non sarebbe piaciuto molto.
‘Bè,
Lily, non è come se non ci vedremo più,’ spiegò Petunia. ‘Sarà come qualche
anno fa, quanto tu eri ancora troppo piccola per andare nella mia scuola.’
Lily
annuì mogiamente. ‘Mi racconterai tutto, vero?’
‘Tutto,
tutto quanto.’
22
Febbraio 1969
‘Basta Lily, non posso accompagnarti a quella
festa!’ribadì Petunia, guardando seccamente la sorella. ‘Ho i miei compiti da
fare!’
‘Ma mi
serve solo che tu mi accompagni!’ ribattè ostinatamente la sorella.
‘Fatti
accompagnare da papà, lui ne sarà più che felice.’
‘Bene!’
E con
quello, Lily Evans uscì dalla stanza.
1
Agosto 1970
‘Sean,
non è un gufo quello sul davanzale?’ chiese la signora Evans, guardando fuori
dalla finestra.
Il
signor Evans alzò lo sguardo dal suo cappuccino. ‘Hai ragione, Mary,’ osservò,
sgranando gli occhi. ‘E ha una lettera con sé.’
‘Pensi
che sia per…per noi?’ chiese la madre, sconcertata.
La
risposta fu data dallo stesso gufo, che picchettò leggermente sul vetro della
finestra.
Il
signor Evans si avvicinò e aprì cautamente la finestra.
‘Mamma,
cosa vuole?’ chiese Lily, curiosa, mentre il gufo volava direttamente davanti a
lei, e quasi buttava giù la sua fetta di torta di compleanno. Adesso aveva
undici anni.
‘Allontanati,
Lily,’ l’avvertì Petunia sottovoce. ‘Quel becco potrebbe cavarti un occhio.’
‘Non
essere così paranoica, Petunia!’ esclamò alquanto annoiata Lily.
I
genitori si avvicinarono a lei e al gufo, che tese la zampa.
Lily,
con mano tremante, prese la lettera, sciogliendo il nastro con cui era
assicurata alla zampa del gufo.
Il
gufo subito se ne andò, ma grande fu lo stupore quando Lily si accorse che era
indirizzata a lei.
Signorina
Lily Mary Evans,
sala
da pranzo, Rose Street, n.11
20
Luglio 1973
Petunia
non ne poteva più: da quando era tornata da quella scuola di matti, Lily
leggeva continuamente ai suoi genitori i libri che portava da lì. E i suoi
genitori, invece di chiuderli in soffitta e non restituirglieli, glieli
lasciavano tenere, e la pregavano di spiegargli tutto quello che succedeva nel
mondo di sua sorella.
‘Basta
con questi maledetti libri!’ gridò Petunia, entrando nella cucina dove una
eccitata Lily spiegava gli incantesimi del suo libro di Incantesimi.
‘Suvvia,
Petunia, è…interessante!’ cercò di calmarla il padre. ‘Su, continua, Lily,
tesoro.’
Lily
guardò per un momentomentre la sorella se ne andava, poi riprese a leggere.
‘Incantesimi Rallegranti…’
‘Ne
servirebbe uno a Petunia!’ esclamò il padre, e lui e la madre scoppiarono a
ridere.
Ne servirebbe
uno anche a me,
riflettè Lily.
5
Luglio 1974
‘Ci
vediamo il prossimo anno, Isolde!’ esclamò Lily, salutando la sua amica mentre
se ne andava assieme ai suoi genitori. ‘Anche tu, Joan!’
L’allegra
ragazza trasalì leggermente quando davanti a lei vide la sorella.
‘Ciao
Lily,’ disse rigidamente Petunia Evans, salutando la sorella, che tornava dalla
fine del suo quarto anno. ‘Papà e mamma mi hanno mandata a prenderti.’
‘Ciao,
Petunia,’ rispose altrettanto rigidamente Lily, seguendola verso la macchina di
lei.
Nessuna
delle due parlò per tutto il tragitto a casa.
20
Novembre
Petunia
era entrata nella stanza.
‘Salve,
Petunia,’ salutò a bassa voce.
‘Salve,
Lily,’ salutò l’altra.
Fra le
due giovani donne cadde il silenzio.
‘Pensavo
non saresti venuta,’ disse con ironia amara Petunia. ‘Pensavo che te ne saresti
rimasta accoccolata a quel buono a nulla del tuo fidan…’
‘Non
insultare James,’ la avvertì con rabbia Lily, che dovette lottare il bisogno di
estrarre la bacchetta.
L’avviso
comunque riuscì nel suo intento: Petunia rimase zitta.
Lily
la guardò per un altro momento, cercando di ricordare com’era attenta, dolce e
gentile sua sorella solamente una decina di anni prima, e poi spostò di nuovo
lo sguardo sulla bara dove adesso riposava suo padre.
18
Dicembre 1980
‘Volevo
solo dirti che sei diventata zia,’ la informò Lily al telefono. Ormai Harry
aveva quattro mesi, ma Lily non aveva avuto il coraggio di chiamare la sorella per
annunciare la cosa prima.‘Si chiama Harry.’
‘Buon
per te.’
‘Come
sta Vernon?’ chiese Lily, cercando di fare conversazione. ‘Dudley?’
‘Stanno
bene,’ rispose solamente Petunia.
Tra le
due donne cadde il silenzio, rotto dalla signora Dursley ‘Adesso devo fare una
torta.’
Lily
resto muta. Poi, con voce triste, disse‘Mi…mi ha fatto piacere risentirti,
Petunia. Buon Natale’
La
sorella non disse nulla, e terminò la chiamata.
Lily
abbassò la cornetta mentre una lacrima rotolava giù dai suoi occhi e si chinò
verso il piccolo Harry, che si guardava attorno attentamente, per dargli un
bacio.
Quando
il piccolo allungò una delle sue manine grassottelle per giocherellare con i
suoi capelli, Lily sorrise, asciugò la lacrima, e tornò a casa.
28
Ottobre 1981
Lily
Potter era in lacrime.
Tutto
attorno a lei stava andando a rotoli.
C’era
una guerra attorno a loro, le persone morivano, loro erano nascosti e avevano
alla loro caccia un pazzo psicopatico che voleva uccidere il loro bambino.
E, per
di più, aveva una sorella che l’aveva abbandonata.
A
interromperla dai suoi pensieri fu James, abbracciandola da dietro.
‘Cos’hai?’ chiese James preoccupato, dandole un bacio alla tempia, e asciugandole le lacrime con una mano.
Lily
si girò per guardarlo.
‘Mi
manca mia sorella,’ rispose Lily. ‘E sono preoccupata. Per tutti.’
Il
marito non rispose, semplicemente, lasciò che la moglie piangesse sulla sua
spalla.
12
Giugno 1985
Petunia
esaminò la scatola dove aveva raccolto tutte le cose di Lily.
C’erano
il suo vecchio orsacchiotto, album di foto, una di quelle piccole trousse per
il trucco tipico delle ragazzine, e un sacco di altre piccole cose che erano
appartenute a sua sorella.
Vernon
diceva che dovevano buttare quella ‘inutile scatola’, e Petunia aveva
acconsentito.
Dovevano
liberare dello spazio da quell’armadio nel sottoscala, quel ragazzino doveva
pur avere lo spazio di stare seduto.
I suoi
occhi si posarono su una fotografia.
C’era
lei, e c’era…Lily.
Stavano
sorridendo.
Improvvisamente,
sentì una grande nostalgia e una grande tristezza.
Nostalgia
per tutti i tempi passati in cui lei e la sorella erano state veramente unite,
nostalgia per i tempi in cui tutto andava bene tra loro.
E
tanta, tanta tristezza per aver perso la sua sorellina.
Una
lacrima scese giù dalla sua guancia.
Come
ho scritto nel sommario, questa è stata una raccolta di momenti nell’arco di
più di vent’anni tra le due sorelle Evans, che passa da quando erano bambine
all’età adulta.
Ho
sempre immaginato che ci sia stato un periodo in cui le sorelle si volevano
bene, dato che Petunia ha dato sempre l’impressione di esser diventata gelosa
di Lily solo dopo la sua lettera da Hogwarts.
Inoltre,
per chi si fosse chiesto perché mai io abbia ambientato la loro infanzia in
Galles, mi sono informata, e ho scoperto che il cognome Evans è prettamente
gallese.
Le
recensioni, naturalmente, sono sempre gradite.