Fanfic su artisti musicali > Altri
Segui la storia  |       
Autore: sorellina    23/12/2005    6 recensioni
ho scritto la storia di un cantante spero vi piaccia fatemi sapere! recensite!! Era il 17 ottobre nel 1972, una tempesta fuori.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Eminem
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Era il 17 ottobre nel 1972, una tempesta fuori

Era il 17 ottobre nel 1972, una tempesta fuori.

Un popolo di neri in quella città  e  quelle poche case che avevano fatte di paglia o di tessuto che con quel forte vento si rompevano . Solo una sembrava non cedere, e dentro quella casa c’era  Marchall Bruce . Una donna di 17 anni che in quella giornata piovosa stava dando alla luce il suo piccolo.

-         è nato ..- disse un infermiera di colore.

Marchall Bruce  era l’unica in quel quartiere chiamato Detroit che aveva la pelle bianca.

Tutto ad un tratto la donna incominciò a piangere.

-         perché piange?- disse l’infermiera appoggiandosi sul letto.

-         Il mio ragazzo.. BASTARDO!!!- incominciò a gridare la donna.

-         Perché dice questo?- l’infermiera non capiva.

-          Perché mi ha messo in cinta e se ne andato non volendone sapere più niente e lasciandomi in queste condizioni!

-         Su non ci pensi… comunque il bimbo sta bene… lo vuole vedere?- rispose la signora

-         Forse non capisce…-rispose Bruce piangendo a dirotto – quel bimbo mi ha rovinato la vita e il più grosso sbaglio che ho fatto- continuò  Bruce non sapeva che farne ora…

-         Ci doveva pensare prima signora- rispose la donna ora non più affettuosa con lei, ma scontrosa .

-         Non so che farne, io non lo voglio-  disse Bruce e poi pensando disse – lo potrei lasciare alle porte della chiesa forse qualcuno...-  ma non continuò perché la donna di colore disse:

-          Non siete nel vostro paese signora, qui siete in un popolo di neri, e non credo che accoglieranno un bimbo bianco…-

-         Capisco- Bruce piangeva lacrime salate perché non c’era scelta doveva per forza  crescerlo e tenersi questo peso.

A un tratto si alzò dal letto pieno di sangue e avanzo verso la porta di casa:

- Signora Bruce.-

- voglio stare sola….lasciatemi sola.- e con queste parole se ne andò lasciando l’infermiera sola con un bimbo appena nato che ora piangeva .

 Faceva freddo i suoi capelli tutti bagnati che si spettinavano dal vento , ma a un tratto una voce gli disse:

-         signora cosa c’è?-  era un uomo di colore ben vestito che gli sorrideva

-         niente!- disse Bruce non voleva dargli retta.

-         su mi dica…- rispose l’uomo cha a primo impatto sembrava  dolce, sensibile e lei si fidò cosi gli raccontò tutto.

-         capisco- disse in fine – ed anche un bel problema signora perché non troverà lavoro, però può sempre fare un altro lavoro …-

-         Quale?-

-         io sono il proprietario di un locale dove ci sono alcune donne che devono ballare lei può essere una di quelle-

-         Oh grazie..!!! accetto!- rispose lei

-         Ok  firmi qui allora- disse cacciando dalla tasca un foglio. Bruce incosciente ci firmò e l’uomo la portò in quel locale. Poi le fece vedere il suo camerino e gli lanciò un reggiseno e una mutanda.

-         Cosa significa?- rispose Bruce non capiva.

-         Per ballare si deve mettere quello-

-         Non lo metterò mai non mi avete parlato che..-

-         Lei non ha chiesto  e io non glil’ho detto,  si da il caso che ora come lavoro fate la prostituta e non potete cambiare perché il contratto parla di 25 di lavoro- rispose l’uomo con un sorriso

-          Del contratto non me ne importa perché io non lo farò mai!-

Ma quel uomo che sembrava   dolce e comprensibile cacciò la pistola e disse:

-         non voglio storie Bruce.. e ora spogliati e mettiti quella roba il tuo lavoro comincia!-

Bruce incominciò a spogliarsi sotto gli occhi di quel essere e lui che la guardava e la toccava..

 

 

 

Passarono gli anni e Bruce continuava a fare quel lavoro, ansi lo trovava bello. Suo figlio di nome Marchall era ormai grande aveva ben 15 anni e non sapeva niente del lavoro che faceva la madre..

“ chi sa perché ogni mattina dalla stanza di mamma esce un uomo diverso.. e perché mamma ogni mattina dopo che un uomo esce  prende sempre una siringa piena  di un liquido e se lo mette al braccio.. non capisco” pensava Marchall mentre andava a scuola.

-         Marchall- lo chiamò a un tratto una voce maschile

-         Si chi è ?– disse lui rivolgendosi a un uomo sconosciuto

-         Di a tua madre che quella cosa stasera non  si può fare perché c’e mia moglie, dagli questi soldi è l’anticipo- detto questo l’uomo se ne andò

“che significa? Stasera non si può fare.. c’e mia moglie” mentre entrava a scuola ripensa a quel uomo.

-         Marchall – lo chiamarono in coro i suoi compagni

-         Cosa volete?-

-         Di a tua madre che possiamo fare sesso se vuole.. non ti preoccupare la pago-

-         CHE SIGNIFICA?- disse lui alzando i pugni e incominciandolo a picchiarlo di brutto

-         Sporco bianco .. mi puoi picchiare quanto vuoi… poverino la mammina non ti ha detto che fa prostituta-

Marchall no ci vide più e gli sferrò tanti di quei pugni da farlo svenire.

La professoressa vedendolo disse

-         MARCHALL DELINQUENTE SEI ESPULSO.. –

 Lui di corsa se ne andò.. ecco era stato espulso e ora voleva vederci chiaro..

Andò a casa e trovò la mamma sul suo letto con un uomo…

La madre lo vide – Vattene gli urlò lanciandogli un  vaso  di  porcellana  in testa

Lui se ne andò, si diresse verso casa del suo zio , suonò e proprio mentre lo zio gli aprì sveni per terra..

-Santo celo..- rispose lo zio sconvolto

Lo portò in infermeria, ma nessuno si avvicinava.

Marchall perdeva sangue dalla testa e lo zio di colpo grido..

-         QUALCUNO CI VUOLE AIUTARE-

    Ma gli infermieri non si voltarono tranne una.

Era anziana, lo prese e gli disse:

-         vi aiuterò io-  portandolo  in una stanza

dopo alcune ore usci da quella stanza e disse allo zio

-         ma dispiace ma a un trauma cranico –

-         Che vuol dire – disse lo zio

- e andato in coma-  

 

 

  Continua……..

   

 

 

 

 

  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Altri / Vai alla pagina dell'autore: sorellina