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Autore: neko chan 88    24/12/2005    3 recensioni
Mia prima Fan Fiction in assoluto, desiderei ricevere dei commenti, anche negativi.
Dopo la morte di Joice, Buffy viene a conoscenza di un segreto e insieme a Spike parte per New York alla ricerca di una persona, riuscirà col suo aiuto a trovarla? Ma sopratutto riuscità ad amare come un tempo?
non serve dire che i personaggi non sono miei, a parte tre nuove conparse.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buffy schema

 

Buffy the vampire Slayers

 

Gemini & Love

 

 

Quel giorno cominciò decisamente male.

Me lo ricordo ancora oggi, il cielo nuvoloso e un vento freddissimo, mi fecero capire che l’inverno era alle porte, dio, mi sta passando tutto davanti agli occhi come un lungo flashback

Di colpo la finestra si apre, facendo entrare una folata di vento gelido nella mia stanza, anche il bel calduccio che sento sotto il pesante piumone sta perdendo contro questo freddo invernale. Già sta arrivando l’inverno, quindi il natale e poi l’ultimo dell’anno. Ma quest’anno non sarà come tutti gli altri, niente cenetta natalizia insieme ad amici e perenti, ma soprattutto insieme alla mamma. Ormai sono due giorni che è morta, riesco ancora a vedere il suo corpo privo di vita sul divano, solo chiudendo gli occhi, è una visione tremenda e sono sicura che mi perseguiterà per molto tempo. Sente le lacrime che premono per uscire ma con un respiro profondo le ricaccio dentro, devo essere forte per Down e tutti gli altri, e poi con tutte le cose che ho da fare per il funerale non ho proprio tempo da perdere. Finalmente mi alzo, ormai anche sotto le coperte si congela, e questo mi fa capire che devo chiudere quella stupida finestra, poi sbuffando mi osservo in giro e comincio a cercare degli abiti puliti. Dopo una dura lotta sono riuscita a trovare un paio di jeans scuri e una calda dolcevita rossa, mentre per i piedi un paio di calzini a strisce e le mie pantofole col pelo.

Guardo stancante l’ora sulla mia sveglia, e questa indica con entrambe le frecce il numero sei, perfetto non ho dormito nemmeno tre ore di fila, per colpa della ronda e gli incubi che mi perseguitano facendomi rivedere quel tragico momento.

Dubito che Down voglia andare a scuola oggi, quindi vado direttamente in cucina, dove con mia sorpresa intravedo l’ombra di Spike nel retro, per fortuna non ha percepito la mia presenza, almeno credo, comunque mi accosto silenziosamente alla porta e lo guardo mentre si fuma una sigaretta, probabilmente voleva entrare ma con la barriera non ce l’avrebbe fatta. Per fortuna il sole deve ancora sorgere, quindi rimango li ancora un po’ a fissarlo, chissà che gli passa per la mente, poi senza accorgermene esco e lo raggiungo, sedendomi al suo fianco sui gradini.

-buongiorno.- sussurrò evitando volontariamente il suo sguardo stupido, di certo si sta domandando che ci faccio li, o forse sono io che me lo stò chiedendo.

-ti sei svegliata presto.- mi dice gentilmente non facendo più caso al mio gesto avventato.

-gia, non dormo molto bene ultimamente.- vorrei vedere chiunque al mio posto, insomma trovarsi da un giorno all’altro il peso di una famiglia sulle spalle non è una gran cosa, soprattutto se un attimo prima trovi tua madre morta in casa.

-mi dispiace.- Spike non disse altro che quelle due parole, evidentemente aveva capito il mio stato d’animo, al contrario di tutti gli altri, e questo mi rese per la prima volta, in tre giorni, un po’ felice. Non so perché, ma stando vicina a lui so che non sono sola e che mi capisce, e tutto ciò è strano, insomma lui è un vampiro, io dovrei odiarlo e volerlo morto, eppure in questo momento non desidero altro che mi tenga stretta tra le sue braccia muscolose.

-Spike- le mie labbra si dischiudono pronunciando il suo nome, ma non ho nemmeno il tempo di continuare la mia frase che lui mi abbraccia dolcemente, come se avesse capito quello che gli stavo per chiedere.

-sfogati Buffy, non tenerti tutto dentro.- le lacrime ricominciano a pesare, vogliono uscire ma il suono del campanello mi rimanda sulla terra ferma, respingendole dentro.

-non posso.- mi libero dell’abbraccio di Spike e sentendomi il suo sguardo addosso rientro in casa per raggiungere la porta principale.

Prima di aprire do un’occhiata attraverso lo spioncino, poi con un gesto lento abbasso la maniglia e mi trovo davanti un uomo anziano vestito da postino.

-Buffy Summers?- il suo sguardo passa sulla cartella che ha in mano a me mentre pronuncia a malapena il mio nome.

-sono io.-

-c’è un pacco per lei, ma prima sarebbe così gentile da farmi una firma?- io annuisco e prendendo in mano la penna che mi porge faccio il mio sghiribizzo sulla ricevuta.

-grazie mille, ecco questo è per lei. arrivederci.- mi caccia in mano un pacchetto delle dimensioni di un libro, poi sale velocemente sulla sua motocicletta e scompare nella penombra mattutina. Di solito il postino non arriva mai prima delle undici, e questo m’incuriosisce essendo ancora le sette, comunque dopo esser tornata in cucina non ci faccio più caso e sotto lo sguardo curioso di Spike, ancora fuori dalla porta, apro il pacchetto.

-una cassetta?- la voce del vampiro quasi sussurrata mi fa venire un brivido per tutta la schiena, ma respirando profondamente tengo la mia attenzione rivolta alla videocassetta che ho tra le mani, dove su un lato c’è scritto per Buffy.

-Spike puoi entrare.- anche se non lo sto guardando so perfettamente che sul suo volto c’è un misto di sorpresa e gratitudine mischiate insieme.

-chi te la manda?- mi chiede avvicinandosi con cautela a me.

-non lo so, ma c’è solo un modo per scoprirlo.- rispondo decisa alla sua domanda, raggiungendo insieme a lui il salotto, per poi sederci sul divano aspettando l’inizio del video, che non mancò a tardare.

-ciao Buffy, se vedi questa cassetta vuol dire che purtroppo sono passata a miglior vita, e quindi non sono riuscita a dirti ancora tutta la verità- non ci credo, la mia mamma qui è giovanissima, ma quanto tempo fa l’avrà girato e perché mi è arrivato proprio adesso? E per quale motivo?

-ti starai facendo molte domande, ma alla fine di questo messaggio ti sarà tutto più chiaro. Molti anni fa, io e tuo padre provammo ad avere dei bambini, ma con pessimi risultati, così ci recammo in un orfanotrofio per adottarne uno. So che per te sarà difficile da credere, ma questa è la verità tesoro mio. Comunque, appena arrivammo in quell’istituto, una gentile signora ci fece vedere i bambini, li guardammo tutti quanti ma solo due avevano fatto breccia nel nostro cuore. Erano due neonati, la donna ci disse che erano gemelli e che per niente al mondo si sarebbero potuti separare. Sfortunatamente noi non potevamo permetterci di prenderli tutti e due, così convincemmo la proprietaria a darcene solo una, cioè la femmina. La chiamammo Buffy Anne Summers. Proprio così, quella bambina sei tu amore. Mi dispiace tanto per non averti detto come stavano le cose molto tempo fa, ma avevo paura che non volessi più stare con me. So che ora ti sentirai tradita e presa in giro, ma sappi che io ti voglio bene e ti considero la mia bambina al centouno per cento. Se un giorno vorrai trovare i tuoi veri genitori, insieme a questo video c’è la cartella di adozione e tutte le ricerche che ho fatto per trovare la tua mamma e il tuo papà biologici, purtroppo non ho avuto fortuna col tuo fratellino. Ti voglio bene figlia mia.- sono completamente shockata, quello doveva essere uno scherzo di sicuro, come poteva essere la verità? Nemmeno Spike riesce ad aprir bocca, evidentemente non sa che dire, come me del resto. Ad un tratto presi in mano la carta marroncina che copriva la cassetta e come diceva la mamma nel video trovo una busta. L’apro immediatamente, senza pensarci e col terrore negli occhi noto che è tutto vero, c’è la mia data di nascita, il mio nome e tutto il resto su un documento di adozione, così senza pensarci sopra due volte comincio a leggere gli altri fogli. Mio padre era morto ancora prima che io nascessi, mentre mia madre, ora in Europa, non potendo tenerci ci ha dato in affidamento? Mi sembrava tutto così irreale, eppure stava succedendo realmente.

-tesoro- la voce di Spike mi fa togliere lo sguardo dai documenti.

-la mia vita è stata tutta una menzogna?- la mia voce è tremolante, infondo sono sconvolta, nemmeno fissando il blu oceano che popola i suoi occhi in questo momento riesce a calmarmi..

-perché non mi hanno mai detto niente?- le lacrime cominciarono ad uscire senza fermarsi, questo è troppo, la goccia che ha fatto traboccare il vaso, e non riesco più a bloccarle.

-Spike ti prego dimmi che non è vero, io non sono stata adottata. Vero? Lei è la mia mamma, la mia vera mamma-

-shhh non piangere amore. Non è cambiato niente, Joice resterà sempre tua madre, non è il sangue a far nascere una famiglia, ma i sentimenti.-

Comincio a singhiozzare sul suo petto muscoloso, finche un rumore di passi mi fa capire che Down si è svegliata.

-Buffy che succede?-

-non preoccuparti briciola, ora va tutto bene.- non so se avrei superato anche questo senza l’aiuto di Spike, comunque mi asciugo gli occhi col dorso delle mani e sorrido sforzatamente alla mia sorellina.

Si vede che lei è preoccupata per me, ma non me la sento proprio di raccontarle quello che ho appena scoperto, infondo anche lei è venuta a conoscenza di molte cose importanti che l’hanno traumatizzata, come la morte della mamma e la scoperta di essere la chiave mistica che Glory sta cercando.

-piangi per la mamma?- le sue parole mi fanno scomparire il falso sorriso che le mie labbra stavano cercando di fare, e sospirando scuoto la testa.

-non è niente Down. A proposito tra poco dovrebbero arrivare il signor Giles e gli altri, quindi dobbiamo muoverci a far colazione.- mi alzò velocemente facendo finta di niente, ma so perfettamente che gli occhi di Spike e quelli di Down sono fissi su di me, evidentemente sono una schiappa come attrice.

Se continuò così finirò per impazzire, ma non posso sfogarmi davanti a Down, devo essere più forte. Ad un tratto, sento i passi della mia sorellina avvicinarsi al tavolino in salotto.

-che cose sono questi?- non ci credo, ha visto i documenti, non deve leggerli assolutamente. Di corsa la raggiungo e le strappo i fogli di mano e me li porto al petto per nasconderli, sento il suo sguardo confuso e deluso su di me, questo mi distrugge ma non posso permettere che lei soffra ancora.

-non sono affari tuoi.- quelle parole uscirono dalla mia bocca con un tono duro e deciso, tutto il contrario di come volevo dirlo. Sia Down che Spike mi guardano sconvolti, poi con la coda dell’occhio vedo mia sorella correre su per le scale e chiudersi in camera.

-credo che tu abbia un po’ esagerato.- le parole di Spike mi fanno alzare finalmente lo sguardo, finche non trovo i suoi splendidi occhi blu dritti su di me. Come sarebbe a dire che ho esagerato? Si forse un po’ ma non era mia intenzione, e comunque lui non si deve intromettere, non sono affari suoi, eppure perché voglio che lui sappia tutto di me? Perché non riesco a nascondergli niente?

-non sono nemmeno affari tuoi se è per questo.-

-si hai ragione, ma comunque hai esagerato, Down non ha fatto niente di male.-

-lo so anch’io, ma non voglio che soffra ancora. Sapere di essere la chiave e poi la morte della mamma l’hanno sconvolta. Se scoprisse che io non sono sua sorella sarebbe troppo, soprattutto ora che ha solo me.- eccomi qui un’altra volta a spiegargli tutto, non riesco proprio a stare zitta con lui. Oddio, sento le lacrime che pungono per uscire, e a quanto pare se ne è accorto anche lui, visto che si è alzato dal divano per abbracciarmi.

-sei una stupida. così ti fai solo del male, non l’hai ancora capito?- certo che l’ho capito, ma non voglio che anche altre persone soffrano. Non riesco nemmeno ad aprir bocca per dirglielo, stò così bene tra le sue braccia, finalmente mi sento protetta dopo tanto tempo, ma questa bella sensazione finisce a causa del campanello.

-sono arrivati.- riesco a sussurrare quelle due parole, ma non ho la forza per staccarmi da petto di Spike, ho paura di sentirmi di nuovo male se solo mi staccassi.

-siediti qui, apro io.- gentilmente mi accompagna al divano, dove io mi siedo molto lentamente, poi scompare dietro il muro per aprire la porta d’entrata.

-che ci fai tu qui?- sento la voce di Xander che urla a Spike, ma lui non risponde ritornando immediatamente da me, seguito poi da Willow, Tara, il signor Giles e Xander.

-Buffy va tutto bene?- che razza di domande fai brutto stupido? Come vuoi che vada?

-non ti ha fatto niente vero?- in questo momento vorrei riempire il volto di Xander di pugni. Ma come si permette di venir in casa mia a far domande su Spike, se è qui è perché lo voglio io, lui non si deve intromettere.

-no Xander non mi ha fatto niente.-

-allora perché è qui?-

-è qui perché lo voglio io, ora cerca di smetterla con questo interrogatorio su Spike.- gli rispondo malamente riportando lo sguardo sull’unico vampiro presente nella stanza, che preoccupato per me, mi si avvicina e si siede sul divano per prendermi una mano.

I miei amici cominciano a parlare fra loro, perché non riesco a capire niente? Parlano del funerale della mamma e di Glory ma per me non sono altro che voci sovrapposte, non riesco a mettere a fuoco quello che dicono, sono come in trance e l’unica cosa che sento è la mano fredda di Spike intrecciata nella mia.

-Buffy vuoi che chiamiamo anche Cordelia ed Angel al funerale?- so che Willow mi ha appena chiesto qualcosa, ma io non ho capito un’acca, so solo che Spike si è irrigidito e mi ha stretto più forte, facendomi un po’ male.

-Buffy?- Willow mi richiama e finalmente torno in me.

-c cosa?-

-vuoi che chiamiamo anche Cordelia ed Angle al funerale?-

-si si, credo sia una buona idea. Chiamateli pure. Ora scusatemi un attimo, devo andare un attimo in camera.- mi alzò dal divano mentre Willow continua a scrivere su un foglio di carta tutte le cose da fare, però non mollo la presa e costringo Spike a seguirmi.

Saliamo gli scalini intanto che Xander borbotta qualcosa su Spike, cosa che ignoro completamente raggiungendo la mia stanza.

-vieni qua.- appena entriamo in camera lui mi stringe al suo petto, facendomi risentire in pace.

-non ne posso proprio più. E sapere che domani ci sarà il funerale non mi aiuta di certo.-

-andrà tutto bene amore. Sistemeremo tutto.- la sua vicinanza mi tranquillizza, ma le mie gambe stanno cominciando a dolere, cosa che lui capisce immediatamente, anche se non so come, così ci avviciniamo al letto e ci sediamo una vicina all’altro.

-ho paura di non farcela da sola.-

-ehi guardami. Tu non sei sarai mai da sola. Hai i tuoi amici che ti aiuteranno in ogni momento-

-si, ma loro non capiscono come mi sento, non sanno praticamente niente di me.-

-e ci sono io. Non potrei mai abbandonarti. Lo sai questo, vero?- io gli sorrido con le lacrime agli occhi e annuisco leggermente, tornando ad abbracciarlo.

 

Apro gli occhi e subito guardo la sveglia sul comodino, non ci posso credere sono le sette di sera, questo vuol dire che mi sono addormentata tra le braccia di Spike, ma ora lui dov’è? Nella stanza ci sono solo io, così decido si scendere a cercarlo.

I miei amici sono ancora qui, ora staranno sicuramente mangiando in cucina, visto che sento un profumino di pizza da farmi venir l’acquolina in bocca. Senza pensarci su due volte li raggiungo, sperando di trovare Spike con loro, ma purtroppo non è così.

-Buffy ti sei svegliata, ti abbiamo preso una pizza anche per te.- Tara mi sta parlando ma io sono troppo ansiosa di saper dov’è quello stupido di un vampiro.

-dov’è Spike?-

-è uscito un attimo fa, ha detto che doveva prendersi una boccata d’aria fresca. Non capisco cosa gli serva però.- le parole di Xander mi fanno capire che lo posso ancora raggiungere visto che non era uscito da molto. Così senza dire una parola esco dalla porta principale e raggiungo la strada, dove per poco una macchina non m’investe.

-ma che cavolo.- l’auto si ferma a qualche metro di distanza e vedo uscire una Cordelia tutta preoccupata.

-o mio dio, Buffy va tutto bene? Non ti avevo visto, scusami.- che ci fa qui? Ah, ora ricordo, Willow li ha chiamati per il funerale, ma questo vuol dire che c’è anche Angel? Infatti, neanche il tempo di pensarlo che lui esce dalla macchina con i suoi soliti vestiti neri e un quintale di gel sui capelli, non è cambiato per niente.

-ciao Buffy.- mi saluta come niente fosse, come se non ricordassi che l’ultima volta che l’ho visto mi ha tirato un pugno per salvar Faith, maledetto.

-ciao Angel.- riesco a fingere alla perfezione con lui, ormai provo solo ribrezzo nel trovarmelo davanti. Senza rendermene conto tutti e due mi abbracciano, ma quando lui si stacca mi guarda in un modo strano.

-è tornato Spike?-

-si, è qui da parecchi mesi.- mi diverte vedere quello sguardo geloso sul suo viso, ma forse non si tratta di gelosia, ma di non lo so neppure io.

-hai lottato con lui? Sento il suo odore addosso a te.-

-non hai perso un attimo vero? Lo dovevo immaginare.- la voce di Spike ci fa girare tutti verso la strada, e mentre sul mio volto si forma un debole sorriso, su quello di Angel c’è solo un’espressione si odio.

-che ci fai qui Spike?- lui si avvicina a noi tre col suo solito ghigno che fa rabbrividire dalla rabbia il mio ex.

-non credo siano affari tuoi, sottospecie di vampiro.-

-ehi non cominciate a litigare voi due.- dicendo quelle parole guardo Spike negli occhi e faccio qualche passo avanti per trovarmi di fronte a lui.

-dove sei stato?-

-non ne potevo più di star in casa con quelli li, e poi una volta sceso non mi hanno più permesso di salire da te. Loro e quelle dannatissime croci.- cosa? non ci posso credere. Sicuramente era stato Xander a bloccarlo, approfittando del chip che ha in testa.

-mi hai fatto preoccupare, non ti trovavo da nessuna parte e quando sono uscita a cercarti, Cordelia mi ha quasi investito con la sua auto.- lui mi sorride dolcemente e mi accarezza una guancia, ma poi prendendomi per la vita sposta lo sguardo su Angel.

-Che cosa vuol dire tutto questo?- la sua voce è tremolante mentre con un dito ci indica entrambi.

-non vuol dire niente Angel, siamo solo diventati ottimi amici. Tutto qua.- cerco di convincerlo come meglio posso, ma mentre pronunciavo la parola “amici” ho sentito il corpo si Spike farsi più rigido. Probabilmente lui vuole qualcosa di più della semplice amicizia, ma per ora non posso dargli quello che vuole, ho troppe cose per la mente.

-amici? Tu e lui?- dio com’è insistente, eppure io non avevo fatto tutte queste storie quando ho trovato Faith a casa sua, e sinceramente non vedo dove ci sia il problema.

-sei diventato sordo? Cos’è non ti va giù che la tua amata, faccia amicizia con un come me? Mi dispiace deluderti vecchio mio, ma ormai è successo e la cosa non ti deve riguardare.- per fortuna ci ha pensato Spike se no mi sarei inventata un’altra scusa.

-ma non è possibile. Buffy lui è un vampiro, potrebbe essere tutto un trucco per poi ucciderti quando meno te lo aspetti.-

Mentre vedo Cordelia avvicinarsi alla mia casa, il sangue comincia a ribollirmi per la rabbia, e sento che Spike se n’è accorto, poveretto lo sto stritolando da quanto sono incavolata.

-mi sembra che lui non sia l’unico vampiro qui, se tempo fa mi sono innamorata di te, non vedo perché con lui possa essere diverso. è vero, non ha un’anima, ma almeno è sincero e non mi prende per il culo come altri che conosco. Poi io mi fido di lui e so che non mi farebbe mai del male. Mi hai capito?- da quanto ho urlato mi stupisco che tutto il vicinato non sia uscito per vedere che succedeva. I miei occhi sputano odio da tutte le parti e questo fa spaventare Angel, mentre Spike sogghignava tenendomi ancora per la vita.

-forza amore, rientriamo in casa, vestita così ti prenderai un malanno.- in effetti ha ragione, sono uscita senza giacca e hai piedi indosso solo le ciabatte. Così tornando a sorridergli mi avviò insieme a lui, passando davanti ad Angel confuso come non mai.

Appena entrati in casa vediamo tutti quanti che abbracciano Cordelia, ma in un secondo tutti gli sguardi si puntano su di me e Spike, che velocemente ci stacchiamo. Quando Angel entrò anche per lui ci furono un sacco di abbracci e saluti vari, mentre grazie alla confusione Willow mi porta in cucina con la forza.

-raccontami tutto.- io non capisco assolutamente niente e dallo sguardo confuso che faccio deve averlo capito.

-ti abbiamo vista rientrare tutta sorridente tra le braccia di Spike, cosa c’è tra voi?-

-niente, siamo solo amici.-

-non ci credo, voglio la verità Buffy.-

-ma è la verità. Lo considero solo un grande amico al quale non riesco a nascondere nulla e con cui mi sento tranquilla.-

-non è che ti stai innamorando di lui?-

-cosa? No, certo che no. almeno credo no, tra noi non c’è niente. Mi piace solamente stare con lui.-

-va bene, ma se un giorno ti accorgi che provi qualcosa di più per lui me lo dirai vero?- neanche per sogno, voi lo odiate e poi andresti a dirlo a Xander e a tutti gli altri con la scusa che sei preoccupata per me.

-certo, sei la mia migliore amica infondo.- te pareva, Buffy sei una codarda, non hai nemmeno il coraggio di dirle la verità. Però così mi lascia in pace, e finalmente posso ritornare da tutti gli altri, dove vengo immediatamente raggiunta da Spike.

-è tutto ok?- mi sussurra in un orecchio, e un brivido mi ripercorre tutta la spina dorsale, chissà perché la sua voce mi fa questo effetto, comunque sorridendogli scuoto leggermente la testa su e giù, e lui si tranquillizza.

-hai voglia di venir con me a far la ronda? Ho bisogno di sgranchirmi un po’ prima del funerale.- evidentemente Angel deve aver sentito quello che ho chiesto a Spike, perché mi sta guardando e ora ci sta raggiungendo.

-andate a caccia?-

-cosa lo domandi a fare se hai origliato tutto?- Spike non poteva rispondergli con una frase migliore, non ne posso più della sua gelosia, forse se mi avvicino a Spike mentre lui è qua mi lascerà in pace. Mentre Angel trova una risposta adatta il campanello comincia a suonare, e io ne approfitto per levarmi dai piedi il mio ex.

Apro la porta e con sorpresa mi ritrovo lo stesso vecchietto di questa mattina con una busta in mano.

-buonasera signorina Summers, questa è per lei.- lentamente mi porge la busta e io rimango senza parole, guardando quel strano postino che si inoltra nella notte.

-Buffy chi era?- sento Down urlare, ma io non rispondo nemmeno, cominciando ad aprire la busta.

ciao Buffy, immagino che ormai tu abbia visto il filmato di tua madre, ha fatto di tutte per fartelo avere dopo la sua morte. purtroppo lei non aveva scoperto niente sul tuo gemello, al contrario di me. Ho fatto alcune ricerche e sono venuto a conoscenza che tuo fratello abita a New York,l’indirizzo è ancora sconosciuto ma conosco ottimi detective che potrebbero aiutarti se solo tu fossi interessata a saperlo. Salutami la mia piccola Down e statemi bene, non so quando tornerò a Sunnydale, sfortunatamente per il funerale di Joice non riuscirò a raggiungervi per colpa del lavoro. Vi voglio bene bambine mie. Vostro padre Hank Summers.”  Ci vuole bene? allora perché non ce lo ha mai dimostrato? Vai a quel paese papà, noi non abbiamo bisogno di te. Mentre penso tutte queste cose strappo la lettera in mille pezzettini e ritorno in salotto dove tutti gli sguardi sono su di me, ma non hanno altro da fare che fissarmi?

-Spike- la mia voce risulta più dura del dovuto, ma a quanto pare lui non ci fa caso e si infila il suo spolverino di pelle, per poi avvicinarsi a me.

-noi andiamo a fare la ronda, se vi servo chiamatemi al cellulare.- nessuno osa fiatare, tranne forse Angel, ma con uno sguardo omicida lo faccio rimanere zitto e buono, nel frattempo Spike è gia uscito di casa e mi sta aspettando.

Arriviamo al cimitero più vicino a casa e subito un gruppo di vampiri ci attacca.

-diamo inizio allo show.- con un ghigno sulle labbra Spike si butta all’attacco, sa combattere davvero bene, infondo è ancora vivo dopo molti combattimenti contro la sottoscritta, senza contare che ha ucciso due cacciatrici e miliardi di persone.

-ehi cacciatrice non volevi sgranchirti un po’? Non ti sarai rammollita spero.- la provocazione di Spike mi risveglia dal mio stato di trance e con un paletto in mano uccido due vampiri in un secondo.

-non lo pensare nemmeno.- lui mi sorride soddisfatto e finisce il lavoro che aveva cominciato, eliminando la banda dai denti aguzzi in pochissimo tempo.

-tutto qua? Mi vergogno della mia razza. Non si trovano più i vampiri di un tempo.-

-e com’erano un tempo? Docili e fiacchi come te?- ora è il mio momento di provocarlo e la cosa che più mi diverte è che lui non mi può attaccare senza farsi venir un grosso mal di testa.

-ehi ragazzina terrei a bada quella linguaccia se fossi in te.-

-se no cosa mi fai? La bua?- lui sorridendo malignamente cambia volto e si lancia su di me, facendomi cadere a terra. Per un attimo restiamo tutti e due pietrificati da quello che non era successo, infatti il chip non si era attivato come dovuto.

-no forza stupido chip, fammi risentire quel dolore- lo guardo un po’ confusa, eppure se solo non funzionasse lui ne dovrebbe essere contendo, ciò nonostante mi sembra tutto il contrario.

-Spike?- lui è ancora sopra di me e chiedendomi scusa con gli occhi mi tira un pugno in pieno volto, ma la cosa peggiore è che subito dopo stava benissimo.

-perché non funziona?- all’improvviso torna normale e appoggia la fronte sulla mia spalla.

-dovrebbe attivarsi, eppure non ho sentito niente. perché?-

-Spike, calmati.-

-tu non capisci se il chip non funzionerà più, come potrei starti vicino? Tu avresti paura di me ogni secondo di più.-

Allora è questo che lo preoccupa? Pensa davvero che senza il chip io tornerei a comportarmi come prima?

-va bene così.- sussurrò ad un tratto facendolo alzare di colpo per incrociare i propri occhi con i miei.

-non preoccuparti Spike, non mi interessa se il chip funziona o no, quell’affare non cambia quello che sei. Mi sembra di avertelo gia detto, io mi fido di te.- gli accarezzo dolcemente una guancia, ma mi fermo immediatamente vedendo delle lacrime uscirgli dagli occhi.

-stai piangendo?-

-non farci caso amore.- mi dice sorridendo e tornando con la fronte sulla mia spalla, dove rimane per un po’ di minuti.

Ad un tratto il peso del corpo di Spike scompare da sopra di me, e questo mi fa aprire gli occhi, trovandomi davanti Angel col volto della caccia.

-Buffy va tutto bene?- non ho nemmeno il tempo di rispondergli che Spike gli tira un pugno sul naso. Questo da il via ad una dura lotta fra i due, che inerme davanti a tale spettacolo rimango a guardare sconvolta. Vedere due vampiri tanto forti combattere tra loro è una cosa che non ho mai visto e mi lascia senza parole.

-questa volta non la passi liscia Spike.-

-forza, illuminami. Che cosa avrei fatto di tanto grave?-

-la stavi mordendo.- a quella frase Spike si bloccò di colpo.

-cosa? ma sei impazzito?-

-ti ho visto, eri sdraiato sopra di lei con il volto nel suo collo.-

Finalmente riesco ad alzarmi e raggiungo i due, coperti da tagli e lividi, poi con sorpresa di Angel mi metto davanti a Spike e fermo quell’assurdo litigio.

-ora basta. Angel se sei venuto qua per mettermi i bastoni tra le ruote ora che sono felice, puoi anche tornartene a Los Angeles. Spike non mi ha affatto morso, siamo solo caduti e lui mi è finito addosso. Smettila con questa tua gelosia. Io non sono una tua proprietà, lasciami in pace una volta per tutte.-

-quindi hai deciso lui al mio posto.-

-sceglierei chiunque al tuo posto. Mi hai fatto soffrire per troppo tempo, non meriti niente da me.- prendo istintivamente la mano di Spike e la stringo più forte che posso e lui fa altrettanto.

-non ci credo-

-cosa c’è adesso?- per fortuna ci ha pensato Spike a fare quella domanda che mi stavo chiedendo anch’io.

-voi due vi amate. È così vero? Ti sei innamorata di lui.- io rimango senza parola per l’ennesima volta in quella serata, da cosa si capirebbe che io mi sono innamorata di Spike. Poi senza che me ne rendessi conto, William il sanguinario, molla la presa dalla mia mano e mi stringe per la vita.

-se l’hai capito perché non te ne vai lasciandoci in pace?- ma che cosa stava facendo? Perché aveva detto quelle cose? Non è affatto vero che io lo amo. Ma a quanto pare Angel sembra crederci, visto che se ne sta andando veramente, lasciandoci da soli.

-ma che ti è saltato in mente?- gli domando appena il mio ex è ad una distanza sufficiente per non sentire quello che dicevamo.

-volevo sbarazzarmi al più presto di lui. So perfettamente che non provi niente per me e mai lo proverai. Non serve che lo ripeti. Se ti ha dato fastidio quello che ho detto ti chiedo scusa. Forza cacciatrice è ora che ti riporti a casa.- lo vedo allontanarsi da me, seguendo le orme di Angel, ma quando capì che io non mi ero mossa di un centimetro si ferma e mi fissa negli occhi.

-non vieni?-

-perché dici che non potrò mai provare qualcosa per te?-

-non è la verità? Andiamo Buffy tu sei la cacciatrice e io il vampiro senz’anima, non è questo che dici sempre? Non potrà esserci niente fra noi e non sai quanto mi faccia soffrire sentirtelo dire ogni singola volta che ti dico “ti amo”.-

Delle lacrime cominciano a scendere sulle mie guance, non so nemmeno il motivo di questo pianto, eppure non riesco a smettere e lui se n’è accorto.

-amore che hai?- velocemente mi si avvicina e mi fa alzare lo sguardo verso il suo, ma io tengo gli occhi chiusi.

-Buffy?-

-Io ti tratto sempre male, ciononostante tu continui ad amarmi come nessuno ha mai fatto. Non è giusto che tu soffra solo perché io non sono più capace di amare. Non voglio più farti soffrire, voglio ricominciare ad amare e voglio che sia tu ad insegnarmelo.-

Non riesco n’ancora ad aprire gli occhi, ho paura di vedere nei suoi solo tristezza, ma appena sento le sue braccia muscolose che mi abbracciano forte al suo petto non posso far altro che aprirli.

-Spike puoi insegnarmi ad amare?- anche se non lo vedo so perfettamente che sta sorridendo.

-nei migliori dei modi passerotto.-

 

Eccomi di nuovo qua, in uno dei dodici cimiteri di Sunnydale, a guardare una bara, contenente il corpo di mia madre, calar pian piano in questa profonda fossa. Sento le persone piangere, Willow e Tara stanno cercando di consolare Down, mentre Xander abbraccia Anya piangendo in silenzio. Sicuramente anche il signor Giles e Cordelia stanno versando lacrime, eppure io non ci riesco, mi manca qualcosa, potrò sembrare un’insensibile agli occhi degli altri, ma senza di lui ho paura ad esternare i miei sentimenti. Pure il cielo comincia a piangere, mischiando le sue lacrime con quelle salate di tutti i presenti, a quanto pare solo io resto impassibile mentre due uomini cominciano a ricoprire il buco con la terra.

Sento che si sta avvicinando e appena mi prende la mano i miei occhi lasciano uscire tutte quelle lacrime trattenute, finalmente posso sfogarmi e comincio a singhiozzare nel suo petto, sorprendendo tutti i miei amici che per tre giorni non mi avevano mai vista con le guance rigate dal pianto.

-Buffy- non mi sono nemmeno resa conto che il funerale è finito, ma la voce di Willow mi fa staccare da Spike.

-possiamo portare Down con noi?-

Io annuisco debolmente e mi riappoggio al petto muscoloso di William, ignorando completamente l’arrivo di Angel.

-noi torniamo a Los Angeles. Se vi serve qualcosa fatecelo sapere.- sento perfettamente quello che mi dice, ma non ho ne la forza ne la voglia di rispondergli, facendoli partire senza nemmeno un saluto.

Mi rendo conto che ormai è scesa la notte, e che per colpa mia anche Spike è completamente fradicio per la pioggia, così decido di trascinarlo a casa mia per una mano, e lui non obbietta.

-mi dispiace, ti sei inzuppato dalla testa ai piedi solo per restarmi accanto.-

-non ti preoccupare.- dice bloccandosi all’entrata, come se ci fosse ancora la barriera che lo chiudeva fuori.

-che ci fai li fuori? Forza vieni dentro.- lo incito ma lui sembra non volerne sapere.

-Spike ti vuoi muovere?- lo prendo per un polso e lo tiro dentro, notando che per terra si stava formando una pozzanghera a causa dei nostri vestiti bagnati.

-proprio quello che volevo evitare.- disse lui ad un tratto guardando come me l’acqua sul pavimento.

-asciugherò dopo, forza vatti a fare una doccia calda mentre ti cerco degli abiti della tua misura. Gli asciugamani sono nel cassetto in basso a sinistra.- vederlo così stupido un po’ mi diverte, di sicuro non si sarebbe aspettato una cosa del genere da me.

Ormai sono passati quasi venti minuti e finalmente lui esce dalla doccia, ma non sapendo dove andare si bloccò davanti al bagno.

-sono in camera, vieni pure.- gli urlò aspettandolo davanti al letto, sul quale ho appoggiato un po’ di vestiti.

Sentendolo entrare mi giro verso di lui, ma rimango paralizzata nel vederlo solo con un asciugamano intorno alla vita. Non l’avevo mai visto mezzo nudo e devo ammettere che mi sono persa un belo spettacolo fino ad oggi, già, è proprio perfetto.

-eccottieni. Purtroppo non credo siano di tuo gusto ma ho trovato solo questa roba.- gli facci vedere gli indumenti piegati sul mio piumone, per poi correre in bagno completamente imbarazzata da quella fantastica visuale.

Quando esco dalla doccia raggiungo un po’ intimorita la mia stanza, ma con un soffio di sollievo noto che lui non c’è più, così posso vestirmi tranquillamente per poi raggiungerlo in salotto. Devo ammettere che quella felpa blu e quel jeans chiaro non gli stanno per niente male, sembra più giovane e soprattutto più umano.

-per fortuna sono della taglia giusta. Sono di mio padre, devono essere entrati in valigia quando ci siamo trasferiti qua.-

-lo sai che non ce n’era bisogno.-

-forse hai ragione, infondo voi vampiri non vi ammalate, non so che mi sia preso. Scusa.- oddio mi stò comportando come una liceale alle prese con la sua prima cotta. Avanti Buffy respira, evita di guardarlo e respira.

-forza vieni qua.- cosa? perché devo andare la? E soprattutto perché il mio corpo si sta muovendo da solo verso di lui? Spike mi prende una mano e mi tira verso di lui, facendomi sedere sulle sue gambe.

-Spike-

-tranquilla tesoro, non ti voglio fare niente. Voglio solo tenerti un po’ tra le mie braccia.- lui mi circonda la vita e nasconde il volto nel mio collo, annusandolo da cima in fondo.

-Spike verresti con me a New York?- gli chiedo per allentare un po’ la tensione.

-verrei in capo al mondo con te. Lo sai questo.-

-allora non ti dispiace se partiamo prima dell’alba? Voglio andare alla ricerca di mio fratello.- per fortuna lo sento annuire, cosa che mi calma e che mi fa contraccambiare l’abbraccio.

Arriviamo a destinazione dopo un intero giorno di viaggio in macchina, e devo ammettere che è stato parecchio faticoso, soprattutto durante il giorno visto che Spike doveva star attendo al sole, ma per fortuna siamo arrivati sani e salvi e ora siamo alla ricerca di un albergo.

-che ne dici di questo?- la voce di Spike mi fa girare verso un enorme palazzo illuminato, con giardino privato e fontana al centro della piazzetta.

-che meraviglia sarebbe stupendo, ma non credo posiamo permettercelo.-

-i soldi non sono un problema amore. Lascia fare a me.- lo guardo incuriosita, mentre lui guida verso l’hotel a cinque stelle, dove appena smontati un dipendente dell’albergo porta la nostra auto chi sa dove. Io non apro bocca e cammino al fianco di Spike fino alla reception dove un giovane signore ci guarda in un modo strano.

-buonasera, desiderate?-

-vorremmo alloggiare qua per un intero mese.- speriamo che in un mese riesca a trovare mio fratello, se no sarebbe un vero guaio, soprattutto perché ho lasciato Down ai miei amici.

-mi dispiace ma abbiamo esaurito le stanze.- dovevo immaginarlo, quello sguardo la diceva lunga, scommetto che ci sono una ventina di stanze disponibili, ma la verità è che non vuole darcene una.

-che peccato. E pensare che volevo usare per la prima volta questa carta.-

Spike tirò fuori da una tasca un portafoglio stracolmo di carte magnetiche, e fra tutte ne appoggiò una color oro sul bancone.

-se mi lasciate un secondo controllo meglio, magari mi è rimasta qualche stanza.-

-ecco bravo. Visto amore, cosa ti avevo detto? Tu lascia fare a me.-

-signore se volete abbiamo un fantastica stanza doppia all’ultimo piano dell’hotel, se no ce ne sono altre ma non con la stessa qualità.-

-va benissimo quella all’ultimo piano.- io rimango tranquilla al fianco di Spike, osservandolo col sorriso sulle labbra.

-perfetto, le dispiacerebbe darmi un suo documento e uno di sua moglie? Mi servono per registrarvi.- io arrossendo lievemente per l’aggettivo col quale mi ha chiamato, gli porgo la mia carta di identità, e Spike fa lo stesso.

-benvenuti all’hotel più lussuoso del quartiere signori Cup.-

Una bella ragazza, cosa che notò anche Spike, dai capelli neri e lunghi ci accompagnò alle suite, per poi lasciarci soli in quel paradiso.

-bella vero la cameriera? Non le hai staccato gli occhi di dosso nemmeno per un istante.- non so perché ma le mie parole lo fanno divertire, e prendendomi per mano mi accompagna al letto, dove mi fa sedere tra le sue gambe, così da potermi abbracciare da dietro.

-non devi essere gelosa amore mio, per me ci sei solo tu.-

-non sembrava poco fa.-

-ehi sono pur sempre un uomo, non puoi togliermi il privilegio di guardare.-

-allora non ti da fastidio se un bel ragazzo comincia a guardarmi?-

-altroché se mi da fastidio, nessuno deve mettere gli occhi su mia moglie.- so perfettamente che mi sta provocando per come mi ha chiamato il signore al bancone, ma io devo resistere, non devo sembrare contenta.

-mi dispiace deluderti ma io non sono tua moglie, ed è inutile che ripeti quello che ha detto quel tizio. Non c’è niente che dimostri che noi due siamo sposati, si è solo sbagliato. Tutto qui.-

-ma non c’è niente di male se lo facciamo credere.- in effetti non c’è niente di male, ora siamo come una coppia di sposini in luna di miele a New York.

Ad un tratto mi prende la mano sinistra ed infila un piccolo anello d’argento, con delle X intersecate su tutto il bordo esterno, nell’anulare, cosa che mi lascia senza parole.

-anche se non legalmente ora sei la mia bella mogliettina.- mi abbraccia ancora di più, nascondendo il volto nel collo, forse è l’abitudine di mordere che ogni volta che mi abbraccia fa così.

-sei uno stupido.- come vorrei poter amare come una volta, in questo momento potremmo essere davvero una coppia, ma per colpa mia non lo saremo mai. Eppure so che senza di lui non potrei più vivere, allora perché non riesco ad amarlo? Lui si merita un po’ d’amore, ma nonostante questo riesco solo a ferirlo. Non ne posso più.

Quando ormai sono le 18 e 30, finalmente mi sveglio, trovandomi in una stanza completamente buia e soprattutto ancora tra le braccia di Spike. Lui sta ancora dormendo, e io mi avvicino ancora al suo petto, appoggiando l’orecchio all’altezza del cuore fermo da più di un secolo. Il suo profumo è fantastico, un misto di tabacco e menta, è davvero buono, non vorrei staccarmene nemmeno per un secondo.

-buon giorno amore.-

-giorno.- il mio cuore comincia ad aumentare la sua velocità, ma nonostante questo non mi muovo di un millimetro, sto troppo bene dove sono, soprattutto ora che lui mi sta accarezzando dolcemente la testa. Ad un tratto sento i crampi della fame rovesciarmi lo stomaco, ma la cosa più imbarazzante è che anche Spike l’ha sentito brontolare.

-andiamo, devi mangiare qualcosa.- lui cerca di alzarsi, ma il mio peso lo blocca sul letto.

-amore mi spieghi come faccio ad alzarmi se non ti sposti?-

Io non riesco nemmeno a rispondere, sono troppo presa dai suoi occhi e dal suo buon odore, cosa che mi fa avvicinare pian piano al suo collo esposto.

-mi piace questo profumo. Sai di buono.- sento il suo corpo irrigidirsi sempre di più ad ogni respiro che faccio sulla sua pelle fredda, ma quando ci appoggio le labbra lui mi stacca di colpo prendendomi per le spalle.

-amore calmati.- io lo guardo un po’ sorpresa, eppure credevo fosse quello che voleva, allora perché non mi ha lasciato fare niente?

-dobbiamo andarci con calma, prima devi perdere la testa per il sottoscritto.-

-oddio ma che ho fatto? scusami Spike, non ero in me, è solo che il tuo profumo mi fa andare su di giri.- lo vedo sorridere divertito, ma subito dopo si alza e comincia a vestirsi, mettendosi anche il suo spolverino di pelle nera.

-dove stai andando?-

-devi mangiare amore, e io non resisterò a lungo senza sangue. Ora che il chip è fuori uso devo cibarmi di più per non attaccare nessun essere umano, ma soprattutto per non mordere te.-

Quindi avrebbe continuato a bere sangue di maiale? Questo mi rese un po’ felice, ma da un’altra parte c’era una parte di me che rivoleva lo Spike assassino, quello che anni prima aveva cercato di ucciderla. Che idiota, non le devo nemmeno pensare queste cose. Mi libero la testa da quei pensieri e mi vesto velocemente anche io per poi uscire insieme a Spike.

Camminiamo per una decina di minuti, arrivando davanti ad un Fast Food e velocemente c’entriamo per prendermi da mangiare.

-non ti ho mai vista così affamata.- mi sento dire da Spike mentre addendo voracemente un hamburger.

-è che non sono mai stata due giorni senza toccar cibo.- cerco di ingoiare il boccone che ho in bocca, ma per poco non ci resto li, per fortuna che Spike mi passò un bicchiere di coca se no sarei morta soffocata.

-grazie.- gli sussurro arrotolando la carta del panino ed alzandomi dalla sedia, cosa che fa anche lui.

Ormai è da un’ora che stiamo cercando un macellaio o qualsiasi altro posto dove possano vendere del sangue, ma non abbiamo successo. Sento che sta diventando sempre più agitato, forse la mancanza di sangue sta risvegliando il demone dentro di lui, ma ciononostante il suo udito è ancora perfetto e come me riesce a sentire le urla di una ragazza provenienti da un cimitero li vicino.

Raggiungiamo il luogo da dove proveniva quel grido e con sorpresa notiamo un ragazzo che uccideva due vampiri in un colpo solo, mentre con un salto evitava l’attacco degli altri sei.

-Hope vattene via da qui.- la ragazza seduta a terra non si muove di un centimetro e uno dei vampiri ne approfitta, purtroppo per lui Spike corre in soccorso della fanciulla dai lunghi capelli neri, uccidendolo in un secondo.

-va tutto bene?- vedo che le porge una mano e lei ancora un po’ spaventata l’accetta per alzarsi.

-gra grazie.-

Intanto l’altro ragazzo sta avendo dei problemi con il gruppo di non-morti e così decido di entrare in azione, eliminando i quattro rimasti con pochissime mosse.

-ehi, quelli erano miei.- mi sento dire dal tizio di fronte a me, spolverandosi i capelli castani con un gesto della mano.

-tuoi? Ma se ti stavano per uccidere? E poi i vampiri non sono di nessuno.-

-tu sai cosa sono?-

-purtroppo si.- Spike e la ragazza, che aveva salvato, ci raggiungono velocemente.

-Hope che cavolo ci sei venuta a fare qui?-

-scusa, volevo aiutarti, ma mentre ti cercavo mi sono imbattuta in quella banda.-

-lo sai che è pericoloso, allora perché continui a seguirmi?-

-mi dispiace- delle lacrime cominciano a scendere dagli occhi scuri della ragazza, che da quello che ho capito si chiama Hope.

-Buffy...- sento la voce di Spike tremare dietro di me, così preoccupata mi giro e lo vedo come paralizzato guardando il mio braccio, dove uno dei vampiri mi aveva tagliata dopo che l’avevo impalettato.

-o no. Spike ti prego non dirmi che-

-scappate- come sospettavo il demone alla vista e all’odore del sangue stava avendo il sopravvento su di lui.

-voi due andatevene, qui è pericoloso.- velocemente urlo ai due ragazzi di scappare, ma alla vista del volto di Spike non si mossero di un millimetro.

-è un vampiro?- sussurra Hope, mentre il suo amico si fionda su Spike, tenendo in mano un paletto.

-fermati.- rapidamente mi metto davanti a William, evitando così che venisse ucciso da quel tipo, ma Spike mi butta a terra con un pugno, per poi ringhiare verso il ragazzo.

-Spike no-  prima che potesse toccarlo io mi rialzo e mi butto su Spike finendo sul ghiaino insieme.

-ti prego, torna in te. Tra poco potrai mangiare, resisti ancora un po’.-

-Buf- capisco che sta per tornare il mio vecchio Spike, ma quando alzo un po’ la testa sento i suoi denti infilarsi nel mio collo, cosa che mi fa urlare dal dolore.

-Spike smettila.- il ragazzo shockato dalla visuale corre in mio soccorso strappandomi da sotto le grinfie di Spike, ma quando lo fece il demone gli tirò un pugno, provando un dolore allucinante alle testa. probabilmente il chip si era riattivato, ma perché quando attaccava me non funzionava?

-oddio Buffy.- per fortuna è tornato in se, ma vedere i suoi occhi pieni di tristezza e delusione mi fanno piangere.

-allontanati da lei vampiro, se no trapasserò anche te col mio paletto.- il ragazzo mi sta proteggendo da Spike, che non riesce a parlare per quello che ha appena fatto. Io non resisto più, supero quel tizio e mi butto tra le braccia del mio William, continuando a piangere come una bambina.

-Buffy...-

-non devi sentirti in colpa, me lo avevi detto che dovevi mangiare se non mi avresti aggredito. Non importa se mi hai morsa, l’importante è che sei tornato in te.-

-mi dispiace amore, io volevo fermarmi ma non ci riuscivo.-

-lo so Spike, lo so.-

Restiamo abbracciati per qualche secondo, poi sentiamo i passi dei due ragazzi avvicinarsi a noi.

-scusate, ma che sta succedendo?- Hope non stava capendo niente e nemmeno il suo amico a quanto pare.

-non mi sembra che tu sia un vampiro, indossi pure una croce.-

-infatti non lo sono, io sono la cacciatrice. Mentre lui è un vampiro., ma non è cattivo, quindi non dovete preoccuparvi.-

-non è cattivo? Se non sbaglio ti ha appena morso.- ribatte il ragazzo incrociando le braccia e fissando Spike con odio.

-non può uccidere gli esseri umani, gli hanno infilato un chip nel cervello che gli fa venire un forte mal di testa, può colpire solo i demoni e a quanto pare ora anche me.-

-scusa ma che vuol dire che sei la cacciatrice? intendi quella cacciatrice? Colei che deve salvare il mondo dal male e che se muore se ne attiva un’altra chi sa dove?- mi stupisco nel sentire Hope parlare di quelle cose, come fa a conoscere la storia della cacciatrice?

-allora sei tu la leggendaria cacciatrice? Finalmente ti posso conoscere. Io sono Max Island e lei è la mia amica Hope Black.-

-Buffy Summers e lui è Spike.-

-come mai siete a conoscenza della cacciatrice e dei vampiri?- la domanda che fa Spike è esattamente quello che mi stavo chiedendo anch’io, anche se volevo arrivarci con calma.

-perché anche io, come la cacciatrice, uccido vampiri e demoni vari. Nessuno sa come mai, ma cinque anni fa, con la morte della cacciatrice precedente, in me si sono risvegliati dei poteri identici a quelli di Buffy, cioè io sono la versione maschile della cacciatrice.-

-cosa? ma è impossibile.- non avevo mai sentito parlare di un cacciatore, neppure il signor Giles me ne aveva parlato, e poi tutte le cacciatrici prima di me erano donne.

-infatti, neppure la mia osservatrice se lo spiega, quando è stata mandata qui dall’Inghilterra pensava fossi una ragazza, visto che sapevano solo il nome grazie alla veggenti del consiglio, ma vedendo che avevo gli stessi poteri di una normale cacciatrice mi ha insegnato tutto il necessario, ma non ha mai rivelato a nessuno che io sono un ragazzo.-

-e lei che centra?- domandò Spike indicando Hope con lo sguardo.

-lei è solo una mai amica.-

-non dire fesserie, sento che non è umana. E scommetto che se la colpisco il chip non si attiva.-

-hai ragione, io non sono un essere umano, sono un demone marino, o come lo chiamate voi, una sirena.- la serata stava si stava rivelando davvero interessante, a parte quell’incidente con Spike.

-da quasi quattro anni vivo sulla terra ferma, perché disgraziatamente ho distrutto mezzo villaggio e gli altri demoni mi hanno cacciato. Ma purtroppo qui non riesco a fare molto, per usare i miei poteri dovrei essere molto vicino all’acqua, e questo non accade quasi mai. Quindi sono solo un impiccio a Max.-

-se non ricordo male le sirene possono usare la propria voce per difendersi e attaccare, perché prima non l’hai fatto?- a quanto sembra Spike è molto informato su questi demoni, mentre io credevo fossero soltanto creature che popolavano le fiabe.

-perché non ne sono capace, ha differenza di mia sorella, io sono un disastro, se cominciassi ad urlare l’intera New York cadrebbe a pezzi. Ultimamente stò migliorando grazie all’aiuto della signorina Sethi, ma non sono ancora in grado di usarla.-

Mentre finiva di parlare un fortissimo vento ci colpì in pieno, facendomi rabbrividire dal freddo, al contrario di tutti gli altri che stavano benissimo.

-hai freddo?- annuisco leggermente alla domanda di Max, ma appena vedo che si toglie la giacca per porgermela io arretro di qualche passo.

-non ce n’è bisogno, grazie comunque.-

-guarda che non mi faccio problemi, orami io sono abituato a questi inverni freddi.-

-vuoi tornare in Hotel?- mi chiede ad un tratto Spike prendendomi una mano e riscaldandola con le sue, ora più calde delle mie.

-no, e poi dobbiamo andare da qualche parte a prenderti il sangue.-

-sicura? Sei tutta congelata e poi ti ho prosciugato un po’ troppo, devi riposarti.-

Io scuoto la testa e mi avvicino di più a lui per riscaldarmi un po’ tra le sue braccia.

-ma al tuo osservatore sta bene che frequenti un vampiro?- mi domanda Max sedendosi su una lapide illuminata da un lampione, cosa che mi fa notare i suoi occhi, verdi esattamente come i miei.

-io e Spike non ci frequentiamo mica. Siamo grandi amici e niente di più, forse un giorno ci potrà essere qualcosa ma ora per me sarebbe impossibile.-

-scusate avevo creduto foste una coppia.-

-no, e comunque il signor Giles non è più il mio osservatore, anni fa l’hanno licenziato e quando è arrivato l’altro io ho chiuso ogni rapporto con il consiglio. Senza contare che oramai ha rinunciato a spiegarmi un sacco di motivi sbagliati per cui non devo frequentare dei vampiri. Un anno dopo la mia attivazione mi sono innamorata di un vampiro e da li ha finito di darmi consigli per il mio comportamento.- tutti rimanevano zitti ad ascoltare la mia breve storia, ma quando finì di spiegare starnutii, facendo preoccupare ancora di più il mio Spike.

-è meglio ritornare in albergo, finirai per ammalarti.-

-senti che ne dici di venire un attimo a casa nostra? Sethi voleva tanto conoscere la vera cacciatrice, così ti puoi riscaldare davanti al falò e intanto lui può andare a comprarsi il sangue. Hope lo potrebbe accompagnare e poi raggiungerci a casa.-

-ecco non saprei.- non avevo nessuna intenzione di allontanarmi da Spike, ma gli sguardi insistenti di Max non mi lasciavano scampo.

-tranquilla amore, vedrai che tornerò presto. Tu vai a riscaldarti.-

-ma Spike-

-non voglio sentir obbiezioni, hai bisogno di stare al caldo.- metto il muso come facevo da bambina e annuisco leggermente, seguendo poi Max fuori dal cimitero.

-allora come vi siete conosciuti tu e quel vampiro.-

-si chiama Spike, quindi ti sarei grata se non lo chiamassi vampiro.-

-va bene, va bene, non ti incavolare. Allora come vi siete conosciuti tu e Spike?-

-era venuto a Sunnydale per ammazzarmi e dopo una cosa tira l’altra e lui si è innamorato di me, ora mi sta insegnando ad amare e a cercare mio fratello.-

-insegnando ad amare?-

-si, il mio primo amore è finito molto male, lasciandomi il segno, ora per quanto ci provi non riesco ad amare, nemmeno i miei due ex dopo Angel sono stati di grande aiuto, ma sono sicura che insieme a Spike tornerò ad essere felice, per questo non ho voluto che tu lo uccidessi, gli voglio bene e non potrei vivere senza di lui.-

ma che sto facendo? questo ragazzo è un completo sconosciuto e vado a raccontargli tutte queste cose. All’improvviso lui si ferma davanti ad un portone e comincia a suonare il campanello, dopo di che saliamo su per la grande scalinata, fino al secondo piano.

-Sethi indovina un po’ chi ho incontrato.-

-e io come faccio a saperlo?- dalla cucina esce una donna con non più di 35 anni, i capelli ricci e castani sono legati in un’alta coda e gli occhi scuri invece sono coperti da un paio di occhialetti da lettura.

-è una ragazza.- la donna sembra molto sorpresa, come se fosse la prima volta che Max ne portava a casa una.

-non è una qualsiasi ragazza, è lei.-

-la cacciatrice? la prescelta?-

-in persona. Buffy Summers, piacere.- allungo la mano verso di lei, che afferra molto velocemente.

-Sethi Giles. È un vero onore fare la tua conoscenza.-

-Giles? Anche il mio ex osservatore si chiama Giles.-

-infatti Rupert è mio fratello maggiore. Abbiamo seguito tutti e due le orme di mio padre, mi aveva parlato molto di te anni fa, soprattutto di una storia con un vampiro con l’anima molto famoso.- una nota di rossore prende il possesso del mio volto, mentre Sethi mi fa accomodare in salotto dove cominciamo a parlare del lavoro e soprattutto di com’è Giles come osservatore.

Ad un tratto guardo l’ora sull’orologio in sala e mi accorgo che sono gia le 23 e che Spike è parecchio in ritardo.

-scusate ma dove si può procurare del sangue da queste parte?-

-non ti preoccupare, Spike è in buone mani con Hope, vedrai che stanno per tornare.- anche se Max cerca di tranquillizzarmi io sono ancora preoccupata ma per fortuna il campanello comincia a suonare, cosa che mi fa alzare di scatto dalla poltrona per andargli in contro.

Appena Sethi li fa entrare dalla porta da basso io comincio scendere alcuni gradini ma mi blocco immediatamente. Vedo salire Hope e Spike a braccetto, ma la cosa che mi infastidisce è che tutti e due stanno ridendo di gusto, lui non l’avevo mai visto così quando era vicino a me, certo ogni tanto faceva i suoi sorriseti maligni o quei fantastici sorrisi dolci, ma mai si era messo a ridere con me.

Di corsa entro in casa e prendo la mia giacca, sotto lo sguardo preoccupato di Max e Sethi.

-grazie mille, ora devo proprio andare.-

-davvero? che peccato. Torna a trovarci però.-

-va bene. ciao.-

Esco immediatamente e ignorando i due che salivano l’ultima rampa di scale, corro giù, trovandomi subito in strada. Anche se non conosco bene le strade, mi avvio verso l’hotel, sapendo perfettamente che Spike mi avrebbe raggiunto poco dopo.

Per fortuna sono riuscita ad arrivare sana e salva, ma neanche il tempo di entrare in camera che Spike mi raggiunge, probabilmente sapeva che sarei venuta subito qui.

-ehi amore che ti succede?- mi prende per un polso, obbligandomi a guardarlo negli occhi, ma io con uno strattone mi libero facilmente.

-non mi toccare.-

-ma si può sapere che ho fatto?-

-ti rendi conto di che ore sono? Sei stato fuori tre ore con quella li, dopo avermi detto che tornavi subito.-

-è per questo che ce l’hai con me?-

-si, ma soprattutto per come siete tornati. Perché ti teneva il braccio? E che avevate tanto da ridere?-

-Buffy cerca di calmarti, abbiamo fatto tardi, perché mi ha detto che l’osservatrice ti avrebbe tenuta li per ore e io non sarei potuto entrare. Il braccio non so perché me lo teneva, mi ha chiesto se mi dava fastidio e io ho risposto semplicemente di no e non me lo ha più mollato.-

-io io non ti credo Spike. Sethi non aveva nessun problema a farti entrare, le lo avevo chiesto apposta.-

-che ci posso fare io se è quello che mi ha detto Hope. Amore credimi, ti ho detto tutta la verità. non potrei mai mentirti, lo sai, ti amo troppo per farti del male.-

Mi giro di scatto e lo guardo dritto negli occhi, basta, sono stufa di parlare. Lo prendo per lo spolverino e lo butto sul letto, dove poi lo raggiungo e comincio a baciarlo, dettata dal desiderio. Sento che lui è sorpreso come non mai, ma dopo un attimo di incertezza si lascia andare, prendendo lui il comando della situazione.

-Spike- lui passa a baciarmi il collo, leccando entrambi i buchi che mi aveva fatto con i suoi denti.

-ti prego dimmi che mi ami.-

-ti amo.- sussurra scendendo sempre di più verso l’attaccatura del seno, ora coperto solo da una leggera canotta e dal reggiseno nero.

-dimmi che mi vuoi.-

-ti voglio ogni secondo della mia vita.-

-allora fammi tua, fa in modo che nessun altro possa avermi.- con entrambe le mani mi strappa gli ultimi teli che mi ricoprivano e continua a baciarmi fino ad arrivare ai pantaloni.

So perfettamente che ormai è gia pomeriggi inoltrato, ma quello che non immagino affatto è che al mio fianco il letto sia completamente vuoto, che fine ha fatto Spike? Eppure questa notte è stata fantastica. Mi alzo immediatamente e comincia a vestirmi, per poi uscire di corsa dalla camera e chiedere alla reception che fine abbia fatto quell’idiota.

-mi scusi, sa per caso dov’è mio marito?-

-certo signorina, è uscito quasi un’ora, mi è sembrato molto strano se posso dirlo, ha voluto che gli portassimo la macchina all’ombra e poi è corso via lasciando questa lettera per lei.- il signore mi porge una busta e io mi siedo su una comoda poltrona e comincio a leggerla.

“ciao amore, ti starai chiedendo dove sono finito, immagino, e perché non ero al tuo fianco quando ti sei svegliata. Mi dispiace tanto, per quanto ti ami e per quanto questa notte sia stata fantastica, non posso permettere che quello che ti ho fatto ieri al cimitero riaccada di nuovo. Oggi mentre ti guardavo raggomitolata nelle lenzuola per poco non ti ho rimorso, per fortuna mi sono trattenuto dal farlo se no non credo sarei riuscito a fermarmi se solo avessi cominciato. Questo non è un addio, che sia ben chiaro, è solo un arrivederci amore mio, devo andare alla ricerca del tuo ex e costringerlo a riparare questo dannato chip, così da non poterti più far del male. Non preoccuparti, tornerò da te a qualunque costo, devi ancora innamorarti di me dopotutto. Poco fa ho chiamato quei tipi di ieri, e gli ho spiegato la situazione, quindi se hai intenzione di ritrovare tuo fratello, loro forse possono aiutarti, e da quello che ho sentito sarebbero felici nel rivederti al più presto. Ti amo con tutto me stesso Buffy e non lascerò che un altro ti porti via da me, da ieri notte nessun altro ha il permesso di toccarti, sei mia.

A presto tuo William.”

Sei uno scemo Spike, a me non interessa se puoi colpirmi o no, io finalmente ho capito di amarti e tu te ne vai chi sa dove.

Sono passati cinque mesi da quando te ne sei andato, e in tutto questo tempo non mi hai mandato una singola lettera ne mi hai fatto una sola telefonata, sei sparito chi sa dove, e io sto male ogni giorno di più. Per ora vivo a casa di Max, Hope e Sethi, mi hanno ospitato gentilmente dopo un mese che vivevo all’hotel, più che altro non avevo soldi per permettermelo e nemmeno per tornare a casa, sono bloccata qui aspettando il tuo arrivo, senza nessuna notizia di mio fratello, so solo che si trova qui a New York e i suoi genitori addottivi sono morti con la caduta delle torri gemelle.

-Buffy vuoi venire con me e Hope a far compere?- Max ultimamente è sempre più appiccicoso, mentre Hope non fa altro che parlare di te amore mio, credo che abbia avuto un colpo di fulmine per te, anzi ne sono convinta perché tempo fa mi ha chiesto se provavo qualcosa per te e quando ho negato ha fatto i salti di gioia, dicendo che forse aveva qualche possibilità.

-dai ti prego, non mi lasciare da solo con quella squilibrata.-

-va bene, va bene.-

Mi preparo velocemente e esco insieme a loro, per quasi tutto il pomeriggio non apro bocca, finche verso sera, quando il sole è gia bello che tramontato, vedo seduti ad un tavolo Angel e Cordelia.

-Angel?-

-Buffy che bella sorpresa, che ci fai qui a New York?-

lui si alza immediatamente dalla sedia e mi abbraccia, cosa che fa anche Cordelia tutta contenta.

-ormai sono cinque mesi che sono qui, sto cercando una persona, ma con scarsi risultati. Voi siete qui per lavoro?-

-no, no, ci siamo fatti un viaggetto per staccare un po’ dal lavoro, e passare un po’ di tempo insieme.- le parole di Cordelia mi fanno capire all’istante un po’ di cosa.

-aspetta un attimo, ma voi due-

-ci siamo accorti di provare qualcosa l’uno verso l’altro. Siamo insieme da quasi tre mesi.-

-davvero? Che bella notizia, sono davvero felice per voi. Ma come fate con la sua anima?- domando maliziosa indicando Angel, ma loro non sono per niente sconvolti da quella domanda.

-siamo riusciti a far un incantesimo, grazie al quale non la perdo se lo faccio solo con lei, lo ha trovato un amico di Wesley.-

-Buffy- ad un tratto vengo riportata sulla terra e i ricordo che con me ci sono altre due persone.

-oh scusate, Angel, Cordelia, vi presento Max e Hope, per ora vivo da loro.-

-non sono umani vero?-

-no, infatti, Hope è una sirena, mentre Max è una sottospecie di cacciatrice al maschile. L’unico della nostra specie.- come sospettavo una nota di stupore si tinge sulle facce dei miei due vecchie amici.

-mentre voi?- gli incita Hope, sentendo qualcosa di demoniaco in entrambi.

-io un vampiro con l’anima, e Cordelia è da poco diventata un mezzodemone per superare il peso delle sue visioni, che se no l’avrebbero uccisa.-

-Buffy, ma tu hai negli amici umani?-

-credo solo Xander, vero?- domando agli altri due per rispondere alla domanda di Max.

-gia, Willow e Tara sono due streghe, Anya un ex demone, Giles un osservatore con un passato da squartatore e Down una chiave mistica, senza contare noi due e Spike, a proposito dov’è finito quell’idiota?- mentre Angel si guarda in giro io abbasso d’istinto lo sguardo, mentre Hope facendo due passi avanti comincia a spiegare la storia che gli avevo raccontato.

-è partito cinque mesi fa, lasciando Buffy da noi, è andato alla ricerca di un esercito segreto, ma prima o poi tornerà da me. Ne sono sicura.-

-da te?- il mio ex spostò gli occhi increduli su di me.

-si, tra noi c’è qualcosa di speciale, me ne sono resa conto la prima volta che ci siamo incontrati.-

-capisco, Buffy potrei parlarti un attimo per favore?- io annuisco e lo seguo.

-che è successo a Spike?-

-se ne è andato cinque mesi fa, mi ha lasciato una lettera, dove diceva che sarebbe andato a cercare Riley per farsi aggiustare il chip. Tu non lo sai, ma Spike ha un chip nel cervello che gli fa venire un forte mal di testa quando aggredisce un innocente, questo la fatto cambiare tanto da farlo innamorare di me, poi una sera, dopo giorni che non mangiava, attratto dal sangue che usciva da un mio braccio, ha perso il controllo e mi ha attaccata, Max mi ha salvata in tempo ma si è beccato un pugno da Spike che subito dopo si stava tenendo la testa dal male. a quanto pare il chip non ha più effetto su di me, e dopo aver fatto l’amore ha rischiato di perdere di nuovo il controllo, ma per fortuna è riuscito a fermarsi. Così ha deciso, senza dirmi niente, di scomparire dalla circolazione, per il mio bene, a quanto pare tutti se ne vanno per farmi star bene, ma non immaginano nemmeno per un istante che nel frattempo io ci soffro da morire. Lui ha detto che tornerà da me, ma è da più di cinque mesi che non si fa vivo, senza contare che senza di lui non riesco a far niente, nemmeno continuare le ricerche per trovare mio fratello.-

-fratello?-

-gia, non sai nemmeno questo. la mattina precedente al funerale di mia madre, mi arrivò un video dove lei mi diceva che non ero sua figlia, e che avevo un gemello da qualche parte a New York. Il mio vero padre è morto mentre la mia mamma biologica è in Europa. Solo Spike e le persone con cui vivo adesso sanno la verità, nemmeno Down e tutti i miei amici a Sunnydale.-

Angel mi guarda sorpreso come non mai, non si sarebbe mai immaginato una cosa del genere, e nemmeno io al dire il vero prima che venissi a conoscenza delle mie vere origini.

-senti se vuoi, noi possiamo aiutarti, siamo pur sempre dei detective. E visto che siamo a New York per qualche settimana, magari riusciamo a scoprire qualcosa.-

-ti ringrazio, ma non voglio rovinarvi la vacanza, e poi tu e Cordelia vorrete stare un po’ da soli.-

-non ti preoccupare, mi saprò far perdonare portandola in vacanza in Italia, o semplicemente regalandole centinaia di vestiti. Va matta per quelle robe.-

Alla fine mi faccio convincere e insieme raggiungiamo gli altri al bar, per poi tornare a casa ad iniziare le ricerche su mio fratello.

Sono passati nemmeno quattro giorni dall’arrivo di Angel e Cordelia a New York, e a quanto pare siamo riusciti a rintracciare il mio gemello, infatti Angel sta arrivando per mostrarmi quello che ha trovato.

-Buffy, finalmente ci siamo riusciti, ho trovato l’indirizzo e il nome di tuo fratello.-

Mi passa velocemente dei documenti e io tremando un po’ comincio a leggere mentalmente, finche non arrivo al nome, dove per la sorpresa alzo gli occhi verso Max.

-allora che c’è scritto?- mi domandano Hope e Sethi eccitate, ma io non stacco gli occhi dall’unico ragazzo umano nella stanza.

-mio fratello si chiama Maxell Island. E dovrebbe abitare vicino a Central Park, ma ultimamente si è spostato in questa casa.- nessun apre bocca, soprattutto Max che mi guarda come se avesse visto un fantasma, ad un tratto si avvicina e mi strappa i fogli di mano per controllare se quello che avessi detto fosse la verità.

-allora il fatto che tu sia il cacciatore e lei la cacciatrice non è una coincidenza. Siete gemelli e questo ha fatto si che alla morte della vecchia cacciatrice tutti e due foste attivati.- Sento Sethi parlare ma non ci faccio molto caso, visto che la mia attenzione è rivolta solo su Max, mi sembra sconvolto e non riesco a capire il perché.

-ci deve essere un errore. Io non posso essere tuo fratello.-

-ma che stai dicendo Max, dopo tutte le ricerche che abbiamo fatto, siete fratello e sorella.-

-non è vero.- urla ad un tratto per far tacere Hope, poi abbassa lo sguardo, ma come un fulmine lo rialza verso di me.

-ti prego dimmi che non è vero, che tutto questo è uno stupido scherzo. Io non posso essermi innamorato di mia sorella.- quella dichiarazione fa tacere tutti, compresa me, visto che non me lo immaginavo minimamente, poi lo vedo correre fuori e senza pensarci due volte lo seguo.

-Max fermati.-

-Buffy ti prego lasciami in pace, ho bisogno di stare un po’ da solo.-

-Max- lui ricomincia a correre verso le tenebre della strada, diventando solo un piccolissimo puntino.

-Buffy?-

-cosa c’è Hope?- lei mi si avvicina e mi appoggia una mano sulla spalla.

-vedrai che gli passerà. Non devi preoccuparti.-

-io non credevo che lui provasse un tale sentimento per me, allora è per questo che mi era sempre vicino? E tu lo sapevi?-

-avevo intuito qualcosa, ma lui non mi ha mai parlato di niente.-

Come per magia, un fortissimo fumo verde cominciò a popolare le strade di New York, e il luogo da dove proveniva era proprio quello dove Max era scappato.

-o no-

-o no? cosa vuol dire quel o no?- domando preoccupata alla sirena vicino a me.

-mio padre è uscito dall’oceano.-

-cosa?-

-è venuto a punirmi, è da quando sono stata esiliata dal mio villaggio che stanno cercando una punizione adeguata al danno che ho fatto quattro anni fa.-

-e questo che vuol dire?-

-che sta succedendo qualcosa di grave, molto grave dobbiamo avvertire Max.- anche Lei si mette a correre verso il luogo da cui proveniva tutto quel fumo e io alzando gli occhi al cielo non posso far altrimenti.

Appena arrivate vediamo Max di spalle, che fissa con odio una ventina di demoni sgocciolanti.

-Max scappa.- sento Hope che comincia ad urlare a mio fratello, ma lui non si muove di un centimetro, facendola correre da lui.

-Max, avanti vattene via, potrebbero farti del male.-

-non ti preoccupare Hope, non lascerò che ti puniscano, hai gia sofferto abbastanza.-

-Hope, figlia mia, vieni avanti.-

Il più vecchio dei demoni chiamò la mia amica con la sua voce dura e secca, ordinandole di avvicinarsi a loro, ma appena Hope fa due passi avanti, Max la blocca per un polso.

-dovrete passare prima sopra il mio cadavere. Buffy, prendi Hope e scappate più lontano possibile.-

-cosa? no, Max vieni con noi.- finalmente mi avvicino anch’io e lo prendo per un braccio per portarlo via, ma con pessimi risultati.

-non posso sorellina, ho un conto in sospeso con questi qui.-

-non voglio perderti ora che ti ho finalmente trovato.-

-mi dispiace per quello che ho detto prima, forse sapevo gia che ero io tuo fratello e ho confuso quel sentimento con quello fraterno. Sono molto contendo di essere io, ora ti prego porta in salvo Hope.- con un gesto si libera di me e mi butta tra le braccia la sua migliore amica, per poi buttarsi all’attacco contro i demoni, che però vedendoci scappare ci lanciano delle scariche elettriche, ma nessuna di esse ci colpisce, forse accucciandoci a terra le abbiamo evitate ma non credo sia stato per quello.

-ma come- riapro gli occhi e con una nuova luce negli occhi, vedo uno spolverino di pelle in centinaia di pezzi volare davanti a me.

-Spike- Hope si alza velocemente e abbraccia la figura in piedi davanti di me.

-state bene?-

-ssi.- sussurra lei cercando di nascondere il volto nel suo petto, mentre io rimango senza parole e le lacrime cominciano a scendermi sulle guance arrossate senza più fermarsi.

-Hope trova un posto per nasconderti, e non uscire finche non te lo diciamo noi.- lei annuisce all’ordine di Spike e corre dietro ad un palazzo.

-buonasera amore.- mi sorride dolcemente, tendendomi una mano.

-ciao.-

-forza, facciamo fuori quei demoni al più presto, ti devo raccontare un bel po’ di cose.-

Non staccando la presa dalla sua mano ritorno vicino a mio fratello, e comincio ad ammazzare di botte qualche tritone.

-Buffy che ci fai qui?-

-non lascio mio fratello da solo.-

-ma Hope dov’è?-

-è al sicuro, non ti preoccupare. Ora facciamo vedere a questi tipi la nostra vera forza.-

Uno affianco all’altra facciamo fuori la maggior parte di quelle creature, soprattutto grazie all’aiuto di Spike, chissà dov’è diventato così forte.

Ad un tratto il padre di Hope mi colpisce, facendomi cadere a terra, ed ora è pronto a colpirmi con una di quella saette, so che dovrei scappare ma non ci riesco, sono paralizzata.

-Buffy- sento le urla di Spike e Max, e questo mi fa chiudere gli occhi, eppure non vengo colpita da nessuna scarica elettrica, anche se sono sicura che quel demone l’abbia lanciata. Riapro lentamente gli occhi e mi trovo tra le braccia di Spike, ma noto che nemmeno lui è stato colpito, oddio, il terrore comincia a prendere il sopravvento su di me, e quando Spike si sposta di lato, noto mio fratello piegato sulle ginocchia, tenendosi un braccio dolorante, per poi cadere a terra privo di sensi.

-M Max. Ti prego non morire, Max svegliati, non puoi lasciarmi da sola propria adesso.- le mie urla e i miei pianti fanno uscire Hope dal suo nascondiglio, che vedendo il corpo di Max tra le mie braccia, corre verso di noi.

-no Max- gli sfiora una mano, ma come se avesse toccato la brace ardente, la ritrae immediatamente.

-come hai potuto? Io ti detesto- Hope fa due passi avanti e comincia ad urlare, facendo tremare tutta la città, nemmeno le nostre parole fanno effetto, è disperata e non riesce a fermarsi.

-Spike dobbiamo fermarla.-

-no.- sconvolta lo guardo negli occhi, ma lui sta guardando avanti, cosa che faccio anch’io immediatamente. L’unica cosa che trema è questa strada, e i demoni stanno come impazzendo a sentire le urla di Hope, come una mantide religiosa con gli ultrasuoni di un pipistrello. Poco minuti dopo, gli ultimi tritoni rimasti, crollano al suolo privi di vita, facendo fermare quel lamento disperato.

-Hope- ci giriamo tutti verso Max e col sorriso sulle labbra notiamo che lui ha riaperto gli occhi.

-Max ma allora sei vivo?- Hope si getta in ginocchio per trovarsi al fianco di Max, poi senza che lui possa rispondere gli getta le braccia al collo, cosa che fa capire a me e a Spike di essere un po’ di troppo, così ce ne andiamo lasciandoli un po’ da soli.

-quindi hai trovato tuo fratello?-

-gia, Angel mi ha dato la notizia quasi un’ora fa, Max non ci voleva nemmeno credere, ed è saltato fuori con una dichiarazione, dove mi ha detto che non poteva essersi innamorato di sua sorella.-

-cosa? si è innamorato di te? Io lo faccio fuori quel tipo.-

-non ti azzardare.- gli dico prendendogli un braccio e trascinandolo verso la casa in cui abito per il momento, ma lui mi blocca portandomi nello stesso cimitero dove cinque mesi prima mi aveva morso.

-ti devo far vedere una cosa amore.-

Si libera di me e avanza di qualche passo, mettendosi immediatamente in posizione di attacco contro di me.

-Spike che stai facendo?-

-forza cacciatrice, attaccami.-

-non ci penso minimamente. Non voglio farti male.-

-fidati. Mi proteggerò, e ti assicuro che contraccambierò.-

sinceramente non stò capendo niente, ma faccio come dice e cominciamo a lottare al chiaro di luna, da quanto non provavo questa sensazione, lottare con lui mi ha sempre sfogata, ma la cosa curiosa è che lui mentre mi colpisce non ha nessun dolore, e questo vuol dire che è stato via cinque mesi per niente.

-Spike basta.- lui si blocca di colpo e mi guarda con un sorrisetto divertito.

-che cosa vuol dire tutto questo?-

-non ti sei accorta di niente passerotto.-

-si, che il chip non funziona ancora, e quindi sei stato lontano da me per cinque mesi per un bel niente.-

-allora ci hai fatto caso. Infatti il chip mi è stato tolto-

-cosa? Ma eri andato per fartelo aggiustare. Così saresti tornato da me.-

-calmati amore.-

-come puoi dirmi di star calma? Sei sparito per mesi senza mai farti sentire e ora ritorni senza chip.- le lacrime cominciano di nuovo a scendermi, perché mi devo sentir così? Non ne posso più.

-Buffy i soldati dell’organizzazione, mi hanno tolto il chip perché sono cambiato. Ho collaborato con loro per farmelo aggiustare, e quando hanno finito l’operazione mi hanno rivelato che me l’avevano tolto. Mi hanno fatto degli esami senza che io lo sapessi, giorni interi in sotterranei pieni di morti ricoperti di sangue, e io no ho fatto una piega, hanno detto che ora sono in grado di controllarmi, ma se solo cadessi in tentazione sarei dovuto andare subito da loro. Amore sono tornato perché ti amo più di qualunque altra cosa, e sono disposto a provarti che sono cambiato e che non ti farei mai del male, nemmeno ora che sono senza chip.-

-sei un vero idiota.- le ginocchia mi cedono e finisco a terra continuando a piangere, e lui mi raggiunge subito, accucciandosi a sua volta.

-amore dammi una possibilità, ti prego.-

-no non te la posso dare. Come posso darti qualcosa quando non ne hai nessun bisogno? Spike a me non importa se mi mordi oppure no, per me potresti anche farmi diventare una vampira, l’unica cosa che m’interessa è stare al tuo fianco per sempre, perché perché io ti amo.-

Gli prendo il volto tra le mani e lo avvicino al mio per baciarlo dopo cinque mesi di solitudine e disperazione.

-tutto questo tempo che sei stato via, per me sono stati i mesi più difficili della mia vita. Non potrei vivere un altro giorno senza di te.-

Sento le sue braccia forti stringermi al suo petto più forte che mai, probabilmente non si aspettava una mia tale reazione.

-ti prego amore mio non mi abbandonare mai.-

-come potrei solo pensarci, non c’era giorno che non pensassi a te, ogni singola notte volevo prendere le mie cose e tornare qui per stringerti come in questo momento, ma la paura di poterti far ancora del male mi costringeva a continuare.-

 

L’ultima chiamata per il volo diretto a Sunnydale ci fa capire che è ora di salutare tutti, e imbarcarci sull’aereo, velocemente riabbraccio tutti e mi riavvicino al mio Spike.

-premettimi che verrai a trovarmi a Sunnydale, così ti farò conoscere tutti i miei amici e la mia sorellina.-

-aggiudicato.-

-logicamente aspettiamo anche voi due.- mi rivolgo a Sethi ed a Hope che non si stacca per un secondo da mio fratello, credo che fra loro sia successo qualcosa quella sera, ma non ho voluto indagare, soprattutto perché ero troppo impegnata a stare col mio ragazzo perfetto.

-amore dobbiamo andare.-

-lo so. Ci vediamo presto ragazzi.- delle lacrime cominciano ad uscire, mentre mano nella mano con Spike, oltrepasso la porta che mi farà salire sull’aereo, dando così inizio ad una fantastica storia, piena di complicazioni demoniache, insieme alla persona che amo.

 

Fine.

 

Buffy schema

 

Buffy Anne Summers: Trasferita a Sunnydale insieme alla madre Joice, dopo aver dato fuoco al liceo che frequentava. Unica prescelta col compito di salvar il mondo dalle creature demoniache che lo popolano. Ha un debole per i ragazzi che la fanno soffrire.

Down Summers: sorellina minore di Buffy, nonché una chiave mistica, è comparsa da poco per la prima volta, grazie a dei monaci che hanno cambiato la memoria a tutti quelli che le stanno vicino, per far si che Glory non la trovasse e la usasse per aprire un portale demoniaco.

Joice Summers: madre di Buffy e Down, morta da poco a causa di un tumore al cervello.

Spike, William il sanguinario: un vampiro del 1880, catturato dall’organizzazione segreta sotto l’università, dove gli hanno infilato un chip nel cervello, controllando così la sua aggressività contro gli esseri umani. A causa di quell’aggeggio è costretto a cambiare comportamento, innamorandosi pian piano della sua acerrima nemica da più di quattro anni.

Angel, Lian: primo e unico, fino ad oggi, amore di Buffy. Trasferito a Los Angeles per il bene della sua Ex fidanzata.

Willow Rosenberg: migliore amica di Buffy fin dal primo anno, in cui la ragazza frequentò il liceo di Sunnydale. Pratica la magia e ha scoperto da poco che le piacciono le donne, soprattutto una sua carissima amica dell’università.

Xander Harrys: migliore amico di Buffy e Willow, innamorato di un’ex demone, ma ha ancora un debole irremovibile per la cacciatrice.

Tara: strega gia esperta, passava molto tempo con Willow, finche non s’innamorò di lei.

Anya, Anianka: ex demone della vendetta, costretta ad una vita umana dopo che il suo ciondolo magico fu andato distrutto. Lega molto con Xander, prima solo per del sesso, poi per l’amore che prova per lui.

Rupert Giles: ex osservatore di Buffy, ora proprietario del Magic Boxs. È come un padre per la cacciatrice, lui c’è molto affezionato e farebbe qualsiasi cosa per la sua felicità.

Hope Black: demone con le sembianze di una ragazza di New York insieme. Ha un colpo di fulmine per un ragazzo molto vicino alla cacciatrice e non fa niente per nasconderlo.

Max, Maxell Island: un misterioso ragazzo New Yorkese, viene salvato da Buffy e Spike in un cimitero, e quando scopre che la ragazza di cui si è innamorato è sua sorella si caccia in un brutto guaio.

Riley Finch: ex e ultimo ragazzo della cacciatrice, nonché soldato dell’organizzazione segreta sotto le mura dell’università.

Cordelia Chails: ragazza più popolare del liceo di Sunnydale, costretta a lavorare sotto Angel per mantenersi nel suo appartamento a Los Angeles, dove si è trasferita dopo la cerimonia del diploma.

 

  
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