Could I love you, please?
È assurdo come a volte un evento totalmente
banale ed insignificante nella sua quotidianità riesca
a stravolgerci la vita nel modo più inaspettato.
Una punizione.
Una stupida, semplice,
insulsa punizione.
Data dal professore che
più spesso ne affibbiava ai grifoni: Severus Piton.
Un’ennesima pozione
sbagliata di Ron ed Harry convinse l’uomo a togliergli venti punti
ciascuno e a costringerli a rimanere in aula oltre l’orario delle lezioni per
completare il lavoro.
Senza Hermione Granger nei
paraggi, ovviamente.
Harry era, naturalmente,
abituato a trascorrere molto tempo anche solo con l’amico.
Insomma, si conoscevano da
anni oramai, ed erano inseparabili.
Da qualche tempo però la
cosa lo imbarazzava un poco.
Esattamente da quando
aveva capito che i suoi sentimenti per il rosso andavano ben al
di là della semplice amicizia.
Una delle cose che per
prima gli avevano fatto intuire che qualcosa tra loro stava cambiando era
l’estrema gelosia che provava ogni qual volta lo vedeva anche solo
chiacchierare con una ragazza.
Si chiedeva cose del tipo
“Chissà se gli piace…”, “Ma sarà il suo tipo?”, “Perché parla con lei invece
che con me?”, “Cos’ha lei che io non ho?”ed infine si affacciava
alla sua mente una domanda che somigliava a “Ma potrebbe mai preferire parlare
solo con me invece che con lei? Potrebbe mai amarmi?”
La prima volta che il suo
cervello formulò la frase “Potrebbe mai amarmi” entrò letteralmente in crisi.
Sul serio.
Non mangiò per due giorni
ed era visibilmente in stato di tilt.
Una volta ebbe perfino una
crisi isterica.
No, non poteva essere gay…
Non lui!
Ma cacchio, era così famoso… e così… così… maschile!
Sì, insomma, non aveva
lineamenti effeminati… ed i suoi modi erano tutto meno
che aggraziati. Per non parlare della sua tendenza al
disordine, a cacciarsi nei guai… l’amore per il rischio…
Cioè, queste cose sono comuni anche a molte donne,
certo, ma… ma… ma… insomma… lui…. NO,
LUI-NON-ERA-ASSOLUTAMENTE-IN-ALCUN-MODO-OMOSESSUALE!!!
NON POTEVA… NON DOVEVA!
Cosa avrebbe detto Cho, la
ragazza a cui aveva dato il suo primo (ed umido) bacio, se lo avesse saputo?
Ma insomma, stiamo scherzando?!
Combattè a lungo l’idea della sua possibile omosessualità.
Alla
fine decise che non voleva
esserlo, ma che suo malgrado non poteva fare altrimenti.
L’unica ad accorgersi che
qualcosa non andava nel ragazzo fu Hermione, la sua migliore amica.
Lui non ebbe il coraggio
di dirgli quali erano i problemi che lo angosciavano, ma le disse solo che si
trattava di problemi di cuore. Lei lo incoraggiò, ma la cos
non gli fu granché d’aiuto. Anzi, a dirla tutta non lo aiutò affatto. Anzi, il fatto che Hermione fosse contenta che lui potesse a breve
avere unA ragazzA lo mise ancora più in crisi.
Ma con chi avrebbe potuto parlare del suo problema?
Sirius non c’era più… già, forse lui
avrebbe saputo ascoltarlo senza giudicarlo.
Almeno sperava.
Alla fine si rivolse a Remus, e con suo grande stupore aveva
scoperto che anche lui aveva avuto una relazione con un ragazzo.
Non aveva voluto rivelargli
con chi *, ma la cosa aveva notevolmente risollevato il ragazzo.
Alla fine era riuscito ad
accettarlo definitivamente.
Almeno questo era ciò che
si ripeteva di continuo.
Ma non era ancora psicologicamente preparato a
passare così tanto tempo solo con lui…
Se lo avesse scoperto, cosa avrebbe fatto Ron?
Magari ne sarebbe stato
disgustato… O non gli avrebbe rivolto più la parola.
Harry era letteralmente
terrorizzato dalla possibile reazione dell’amico…
Quella sera, ad ogni modo,
il moretto era più teso di una corda di violino.
< Ehi, Harry, che c’è?
>
Gli chiese il rosso.
< Oh, io… nulla, nulla
Ron. Non preoccuparti. >
< A vederti non si
direbbe, sai? >
< Il fatto è che… non
so se riusciremo a finirla. E sinceramente non mi va
granché di passare qui l’intera nottata… >
Gli occhi di Ron
sembrarono accigliarsi un attimo.
Ma fu una cosa talmente breve che Harry credette di essersi sbagliato.
< Già, neanche a me.
>
Rispose, prima di aprire
la porta dell’aula di pozioni, dove trovarono il
professore seduto alla cattedra, ad attenderli.
< Alla
buon ora! Sono almeno venti minuti che sono qui. Non vorrete mica che io
tolga altri punti alla vostra casa, non è vero? >
< No… Ci scusi.
>
Disse Harry, tentando di
nascondere la sua irritazione. Non gli avevano mica chiesto loro di passare
preziosi minuti di sonno a continuare la pozione di quel pomeriggio… Che tra
l’altro, tranne Hermione e Malfoy, nessuno era riuscito a terminare.
< Allora, lì ci sono
gli ingredienti e lì il vostro calderone. >
disse tranquillo l’uomo, indicando consecutivamente in
due direzioni diverse.
< E… > continuò <
Visto che ho di meglio da fare, ora vi lascio al
vostro lavoro e vado. Ci vediamo tra un paio d’ore, e spero vivamente per voi
che per allora abbiate finito. >
Detto ciò, si alzò e uscì
dall’aula, lasciando i due ragazzi da soli.
Harry non sapeva se dipendesse dal suo particolare stato d’animo in quel momento
oppure era effettivamente così, ma gli sembrava che ci fosse una certa tensione
tra di loro.
I due ragazzi procedettero
in silenzio per alcuni minuti, prima che Ron chiedesse,
buttando la cosa così, in modo quasi casuale.
< Sai, mi ha detto
Hermione che c’è una ragazza che ti piace… è vero? >
Harry sbiancò.
Sul serio, non è solo un
modo di dire. Sbiancò l.e.t.t.e.r.a.l.m.e.n.t.e.
< Più… più o meno è
così… >
Ron si girò a guardarlo
stupito, mentre gettava nel calderone un pizzico di estratto
di sangue di drago.
< Che
cosa vuol dire più o meno? >
< Che
quello che ti ha riportato Hermione è più o meno esatto. >
< Spiegati meglio, no?
>
Harry entrò nel panico,
non sapendo più che fare.
< Ma… pe-perché ti interessa tanto? >
< E
tu perché non vuoi dirmelo? >
< Non puoi rispondere
ad una domanda con un’altra domanda! >
Protestò risentito il
moretto.
< Invece
posso. E lo faccio. >
Ribatté l’amico.
Già, amico… magari avesse
potuto essere qualcosa di più per lui… ma sapeva che
non era così. Non doveva, non poteva farsi illusioni!
O ne avrebbe
solo sofferto.
< Sto aspettando una
risposta. >
Disse poi Ron, dopo
svariati minuti di silenzio da parte di Harry.
< Il fatto è che… è
che… insomma, io ho solo detto ad Hermione… che mi
piace qualcuno. Per il resto ha fatto tutto lei… >
Biascicò imbarazzato il
moro.
Gli occhi di Ron si
accesero di speranza.
< Quindi?
>
< Quindi
nulla…. È … è tutto qui. >
< Chi è che ti piace?
>
< Oh, questo non… non posso proprio dirtelo, mi spiace. >
harry si voltò e cominciò a cercare un ingrediente non
meglio identificato nell’armadietto del professore.
Ma Ron, a questo punto, non voleva più sentire
discussioni.
Lo afferrò per un braccio,
cosa che fece arrossire un po’ Harry, e lo voltò verso di sé.
< Perché
non me lo dici? Non ti fidi più di me? >
< Non è questo, il
punto… >
< Ah, no? E allora qual è? >
< È che io… sono gay,
va bene? ci ho messo parecchio ad accettarlo, ma ho
sempre avuto paura che voi non riusciste a fare altrettanto… è per questo che
non ve ne ho mai parlato. >
< E
dove sarebbe il problema? >
< Come, dove sarebbe?
Io… io… >
< Beh, la sai una cosa
Harry? Credo di essere gay anch’io… >
Gli
sorrise imbarazzato Ron.
Al moro si
illuminarono gli occhi, e d’impulso lo baciò.
Per poi
rendersi conto di quello che aveva appena fatto. Allora si staccò immediatamente… ma il danno era
fatto.
< Oddio… scu…scu…scusa Ron! Io non volevo…
>
< Non sarò mica io il
ragazzo che ti piace? >
Harry distolse lo sguardo.
< Sì… mi spiace… è… è un problema? >
< Ma
scherzi? È fantastico!!! >
Harry lo fissò stralunato.
< EEEEEEEEEEEEH? >
< Anche
tu mi piaci, idiota! >
Mormorò prima di baciarlo
nuovamente.
Quando Piton tornò, la pozione
non era nemmeno a metà.
Così li costrinse a
lavorare tutta la notte da soli…
E la cosa non dispiacque
affatto, a nessuno dei due ragazzi.
Note dell’autrice
* Ma
lo immaginiamo tutti, no?
Ed eccomi con un’altra shottina.
Credo che non tutti apprezzino questo pairing, ed
ammetto che la trama non è particolarmente elaborata… (anzi, rileggendola mi è
sembrata un filino banale) Ma era più che altro un prova.
È un’idea che mi è venuta in mente un paio di giorni fa, ed ho deciso di
provare a scriverla così, in quattro e quattr’otto.
Così, spero che vi sia piaciuta lo stesso.
O magari già dalle prime righe, quando avete capito
di cosa si trattava, avete chiuso tutto… ma in questo caso ora non leggereste
queste righe.
Beh, non so che altro dire
se non COMMENTATE, e, soprattutto,
BUON NATALE
A TUTTI!!!