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Autore: Vahly    24/12/2005    4 recensioni
È assurdo come a volte un evento totalmente banale ed insignificante nella sua quotidianità riesca a stravolgerci la vita nel modo più inaspettato. Una punizione. Una stupida, semplice, insulsa punizione. UN ESPERIMENTO CON UNA COPPIA CHE NON AVEVO MAI PROVATO PRIMA... SPERO CHE VI PIACCIA. BUON NATALE E BUONA LETTURA A TUTTI...
Genere: Commedia, Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash, Yaoi | Personaggi: Harry Potter, Il trio protagonista, Ron Weasley, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Could I love you, please

Could I love you, please?

 

 

È  assurdo come a volte un evento totalmente banale ed insignificante nella sua quotidianità riesca a stravolgerci la vita nel modo più inaspettato.

Una punizione.

Una stupida, semplice, insulsa punizione.

Data dal professore che più spesso ne affibbiava ai grifoni: Severus Piton.

Un’ennesima pozione sbagliata di Ron ed Harry convinse l’uomo a togliergli venti punti ciascuno e a costringerli a rimanere in aula oltre l’orario delle lezioni per completare il lavoro.

Senza Hermione Granger nei paraggi, ovviamente.

 

Harry era, naturalmente, abituato a trascorrere molto tempo anche solo con l’amico.

Insomma, si conoscevano da anni oramai, ed erano inseparabili.

Da qualche tempo però la cosa lo imbarazzava un poco.

Esattamente da quando aveva capito che i suoi sentimenti per il rosso andavano ben al di là della semplice amicizia.

Una delle cose che per prima gli avevano fatto intuire che qualcosa tra loro stava cambiando era l’estrema gelosia che provava ogni qual volta lo vedeva anche solo chiacchierare con una ragazza.

Si chiedeva cose del tipo “Chissà se gli piace…”, “Ma sarà il suo tipo?”, “Perché parla con lei invece che con me?”, “Cos’ha lei che io non ho?”ed infine si affacciava alla sua mente una domanda che somigliava a “Ma potrebbe mai preferire parlare solo con me invece che con lei? Potrebbe mai amarmi?”

La prima volta che il suo cervello formulò la frase “Potrebbe mai amarmi” entrò letteralmente in crisi.

Sul serio.

Non mangiò per due giorni ed era visibilmente in stato di tilt.

Una volta ebbe perfino una crisi isterica.

No, non poteva essere gay…

Non lui!

Ma cacchio, era così famoso… e così… così… maschile!

Sì, insomma, non aveva lineamenti effeminati… ed i suoi modi erano tutto meno che aggraziati. Per non parlare della sua tendenza al disordine, a cacciarsi nei guai… l’amore per il rischio…

Cioè, queste cose sono comuni anche a molte donne, certo, ma… ma… ma… insomma… lui…. NO, LUI-NON-ERA-ASSOLUTAMENTE-IN-ALCUN-MODO-OMOSESSUALE!!! NON POTEVA… NON DOVEVA!

Cosa avrebbe detto Cho, la ragazza a cui aveva dato il suo primo (ed umido) bacio, se lo avesse saputo?

Ma insomma, stiamo scherzando?!

 

Combattè a lungo l’idea della sua possibile omosessualità.

Alla fine decise che non voleva esserlo, ma che suo malgrado non poteva fare altrimenti.

L’unica ad accorgersi che qualcosa non andava nel ragazzo fu Hermione, la sua migliore amica.

Lui non ebbe il coraggio di dirgli quali erano i problemi che lo angosciavano, ma le disse solo che si trattava di problemi di cuore. Lei lo incoraggiò, ma la cos non gli fu granché d’aiuto. Anzi, a dirla tutta non lo aiutò affatto. Anzi, il fatto che Hermione fosse contenta che lui potesse a breve avere unA ragazzA lo mise ancora più in crisi.

Ma con chi avrebbe potuto parlare del suo problema?

Sirius non c’era più… già, forse lui avrebbe saputo ascoltarlo senza giudicarlo.

Almeno sperava.

Alla fine si rivolse a Remus, e con suo grande stupore aveva scoperto che anche lui aveva avuto una relazione con un ragazzo.

Non aveva voluto rivelargli con chi *, ma la cosa aveva notevolmente risollevato il ragazzo.

 

Alla fine era riuscito ad accettarlo definitivamente.

Almeno questo era ciò che si ripeteva di continuo.

Ma non era ancora psicologicamente preparato a passare così tanto tempo solo con lui…

Se lo avesse scoperto, cosa avrebbe fatto Ron?

Magari ne sarebbe stato disgustato… O non gli avrebbe rivolto più la parola.

Harry era letteralmente terrorizzato dalla possibile reazione dell’amico…

 

Quella sera, ad ogni modo, il moretto era più teso di una corda di violino.

< Ehi, Harry, che c’è? >

Gli chiese il rosso.

< Oh, io… nulla, nulla Ron. Non preoccuparti. >

< A vederti non si direbbe, sai? >

< Il fatto è che… non so se riusciremo a finirla. E sinceramente non mi va granché di passare qui l’intera nottata… >

Gli occhi di Ron sembrarono accigliarsi un attimo.

Ma fu una cosa talmente breve che Harry credette di essersi sbagliato.

< Già, neanche a me. >

Rispose, prima di aprire la porta dell’aula di pozioni, dove trovarono il professore seduto alla cattedra, ad attenderli.

< Alla buon ora! Sono almeno venti minuti che sono qui. Non vorrete mica che io tolga altri punti alla vostra casa, non è vero? >

< No… Ci scusi. > 

Disse Harry, tentando di nascondere la sua irritazione. Non gli avevano mica chiesto loro di passare preziosi minuti di sonno a continuare la pozione di quel pomeriggio… Che tra l’altro, tranne Hermione e Malfoy, nessuno era riuscito a terminare.

< Allora, lì ci sono gli ingredienti e lì il vostro calderone. >

disse tranquillo l’uomo, indicando consecutivamente in due direzioni diverse.

< E… > continuò < Visto che ho di meglio da fare, ora vi lascio al vostro lavoro e vado. Ci vediamo tra un paio d’ore, e spero vivamente per voi che per allora abbiate finito. >

Detto ciò, si alzò e uscì dall’aula, lasciando i due ragazzi da soli.

Harry non sapeva se dipendesse dal suo particolare stato d’animo in quel momento oppure era effettivamente così, ma gli sembrava che ci fosse una certa tensione tra di loro.

I due ragazzi procedettero in silenzio per alcuni minuti, prima che Ron chiedesse, buttando la cosa così, in modo quasi casuale.

< Sai, mi ha detto Hermione che c’è una ragazza che ti piace… è vero? >

Harry sbiancò.

Sul serio, non è solo un modo di dire. Sbiancò l.e.t.t.e.r.a.l.m.e.n.t.e.

< Più… più o meno è così… >

Ron si girò a guardarlo stupito, mentre gettava nel calderone un pizzico di estratto di sangue di drago.

< Che cosa vuol dire più o meno? >

< Che quello che ti ha riportato Hermione è più o meno esatto. >

< Spiegati meglio, no? >

Harry entrò nel panico, non sapendo più che fare.

< Ma… pe-perché ti interessa tanto? >

< E tu perché non vuoi dirmelo? >

< Non puoi rispondere ad una domanda con un’altra domanda! >

Protestò risentito il moretto.

< Invece posso. E lo faccio. >

Ribatté l’amico.

Già, amico… magari avesse potuto essere qualcosa di più per lui… ma sapeva che non era così. Non doveva, non poteva farsi illusioni!

O ne avrebbe solo sofferto.

< Sto aspettando una risposta. >

Disse poi Ron, dopo svariati minuti di silenzio da parte di Harry.

< Il fatto è che… è che… insomma, io ho solo detto ad Hermione… che mi piace qualcuno. Per il resto ha fatto tutto lei… >

Biascicò imbarazzato il moro.

Gli occhi di Ron si accesero di speranza.

< Quindi? >

< Quindi nulla…. È … è tutto qui. >

< Chi è che ti piace? >

< Oh, questo non… non posso proprio dirtelo, mi spiace. >

harry si voltò e cominciò a cercare un ingrediente non meglio identificato nell’armadietto del professore.

Ma Ron, a questo punto, non voleva più sentire discussioni.

Lo afferrò per un braccio, cosa che fece arrossire un po’ Harry, e lo voltò verso di sé.

< Perché non me lo dici? Non ti fidi più di me? >

< Non è questo, il punto… >

< Ah, no? E allora qual è? >

< È che io… sono gay, va bene? ci ho messo parecchio ad accettarlo, ma ho sempre avuto paura che voi non riusciste a fare altrettanto… è per questo che non ve ne ho mai parlato. >

< E dove sarebbe il problema? >

< Come, dove sarebbe? Io… io… >

< Beh, la sai una cosa Harry? Credo di essere gay anch’io… >

Gli sorrise imbarazzato Ron.

Al moro si illuminarono gli occhi, e d’impulso lo baciò.

Per poi rendersi conto di quello che aveva appena fatto. Allora si staccò immediatamente… ma il danno era fatto.

< Oddio… scuscu…scusa Ron! Io non volevo… >

< Non sarò mica io il ragazzo che ti piace? >

Harry distolse lo sguardo.

< Sì… mi spiace… è… è un problema? >

< Ma scherzi? È fantastico!!! >

Harry lo fissò stralunato.

< EEEEEEEEEEEEH? >

< Anche tu mi piaci, idiota! >

Mormorò prima di baciarlo nuovamente.

 

Quando Piton tornò, la pozione non era nemmeno a metà.

Così li costrinse a lavorare tutta la notte da soli

E la cosa non dispiacque affatto, a nessuno dei due ragazzi.

 

 

 

 

 

Note dell’autrice

 

 

* Ma lo immaginiamo tutti, no?

 

 

Ed eccomi con un’altra shottina. Credo che non tutti apprezzino questo pairing, ed ammetto che la trama non è particolarmente elaborata… (anzi, rileggendola mi è sembrata un filino banale) Ma era più che altro un prova. È un’idea che mi è venuta in mente un paio di giorni fa, ed ho deciso di provare a scriverla così, in quattro e quattr’otto.

Così, spero che vi sia piaciuta lo stesso.

O magari già dalle prime righe, quando avete capito di cosa si trattava, avete chiuso tutto… ma in questo caso ora non leggereste queste righe.

Beh, non so che altro dire se non COMMENTATE, e, soprattutto,

 

 

BUON NATALE A TUTTI!!!

 

   
 
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