E sono chino sopra il volo di una rosa Trappola di fuoco morboso che inarca ed avvolge le mie labbra E mi abbandono a questo E non esiste che un suono. Consumo gli ignifughi sensi in un mortaio di nebbie dove tutto ciņ che rigurgita il cuore evapora in luci, arranca fra i lampi che il suolo mi prosta.