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Autore: BlueCassis    23/01/2011    1 recensioni
"Mi lasciai andare a non so quale forza della natura, che mi spinse verso di lui incosciamente.
Appena ebbe capito ciò che stava per succedere, lui non deviò e si precipitò sulle mie labbra."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Riaprì gli occhi. La stanza era investita da una luce scura, doveva essere mattina presto.
Ma cosa avevo fatto ieri? Non lo ricordavo.
Mi girava la testa e avevo una fame che mi aveva indotto a svegliarmi.
Mi alzai lentamente, per non peggiorare il giramento di testa.
La sveglia alla mia sinistra diceva che erano le 5:35. Nulla di meglio che svegliarsi al mattino presto, eh Thom?
Ero ancora vestito, dovevo essermi addormentato di botto.
Senza fare rumore scesi giù in cucina. La casa era silenziosa come non mai, come se ci abitassi da solo.
Vicino ai fornelli c'era un piatto già pronto di salsiccie, forse mia madre lo aveva lasciato per me sapendo che mi sarei svegliato prima del dovuto e sarei stato affamato.
Presi il piatto, una fochetta e mi sedetti. Per la fame non pensai neanche a riscaldare le salsiccie. Cominciai a mangiare, per finire poi qualche minuto dopo. Bevvi un sorso d'acqua e risalì di sopra. Aprì la finestra e mi ci affacciai.
Il cielo stava cominciando a schiarirsi man mano che passavano i minuti.
Era come se stando lì mi mancava qualcosa.
Ah, cazzo. Le sigarette.
Stupido Cherry.
Richiusi la finestra e presi il telefono da sotto al cuscino -come ci era finito lì sotto?-.
Tre nuovi messaggi.

da: Cherry.
19:42
Ah, figurati! Mi ha fatto piacere :-)

Cosa gli ha fatto piacere? Ah, si.

da: Cherry.
20:01
Domani sera ti va di fermarti a casa? Al ritorno ti accompagna Chris, oppure puoi dormire qui! Mamma ne sarebbe felice.

da: Cherry.
21.15
Ci sono tre opzioni. Primo, hai abbandonato il telefono chissà dove nel mondo. Secondo, non ti va di venire domani.. se non ti va non fa niente.
Terzo, stai dormendo.
Spero tanto sia la terza opzione, e se è così, buonanotte Thom.

Sentì di nuovo qualcosa che mi ticchettava nel petto. Certo che volevo andarci da lui, volevo rivederlo.
E poi sua madre, mi mancava moltissimo, ormai erano settimane che non la vedevo!
Fissavo quell'ultimo messaggio sul display del telefono, e quasi immaginavo la voce di Cherry. E magari la buonanotte condita di bacio.
Forse dovrei smetterla di fantasticare e cominciare a fare qualcosa di concreto.
Se gli scrivo un messaggio ora, spero mi perdonerà.

a: Cherry.
5:52
Hey Cherry! Era proprio la terza opzione, avevi ragione! Spero di non svegliarti a quest'ora, e comunque certo che mi va di venire da te! Ah, e buongiorno.

Rigettai il telefono sul letto, aprì l'armadio e presi una maglietta a mezze maniche e un jeans chiaro. Dal cassetto accanto al letto, un boxer e dei calzini scuri.
Sgattaiolai in bagno, mi spogliai ed entrai nella doccia.
L'acqua era ghiacciata, e scorreva senza pietà sul mio corpo. Meglio così però, perchè mi fece svegliare per bene.
Un quarto d'ora dopo ero tutto pulito e profumato, pronto per uscire di casa e affrontare un'altra giornata lì fuori.
Ritornai in camera e notai che sul letto, dove avevo lasciato il telefono, il led aveva preso a lampeggiare colorando il lenzuolo bianco di rosso sbiadito.
Era probabilmente un messaggio da Cherry. Non poteva che essere lui. Mi fiondai sul letto, afferrando il telefono. Un pò come il gesto di un portiere per parare una cannonata da centrocampo.

da: Cherry.
6:03
Hey! Buongiorno, non preoccuparti, ero già sveglio! Ci vediamo a scuola :-)

Un sorriso si fece spazio sul mio viso. Lo sentivo allargarsi involontariamente, come un gesto automatico e voluto.
Frequentavamo la stessa scuola d'arte a New Orleans, e anche se le materie che avevamo scelto erano quasi tutte diverse, almeno potevamo stare insieme per il pranzo.
Guardai l'orologio, non erano neanche le 6 e 30. Preparai lo zaino, me lo misi in spalla e andando in cucina, scrissi su un post it a mia madre, che ero uscito prima di casa e che avrei cenato da Cherry. Lo attaccai al frigorifero, e uscì di casa.
Mi ero appena chiuso la porta alle spalle, e già il freddolino dell'aria primaverile si era insinuato in ogni fessura degli abiti, e aveva sfiorato la mia pelle. Anche se era fresco, il sole all'orizzonte che cercava di sorgere, dava un aspetto contrastante al tutto.
Avanzai il passo, e arrivai giusto in tempo alla fermata dell'autobus, per prendere quello che di solito precedeva quello che prendevo sempre.
Mi sedetti vicino al finestrino, al solito posto, e ci appoggiai la testa contro.
C'erano poche persone, per lo più uomini in giacca e cravatta che probabilmente andavano in ufficio e altre donne, la maggior parte con le borse sotto gli occhi.
Non ero mai uscito così presto di casa la mattina, e il fatto di avere una voglia matta di andare a scuola mi spaventava seriamente. Ma in fondo sapevo che era solo per vedere lui. Continuavo a immaginare le sue labbra, i suoi occhi castani, profondi più che mai in quel momento così...così..
-Hey Thom!- due braccia mi circondarono il collo, e lo schiocco di un bacio si infranse sulla mia guancia destra.
Mi voltai curioso, pur sapendo che non avrebbe potuto essere Cherry, anche se l'istinto prevalse nel pensare a quella stupida illusione.
Berry, era solo Berry.
-Hey Berry! La mia cinesina preferita!- si era seduta accanto a me e avevo approfittato per abbracciarla come un orsacchiotto.
Lei sorrise e si aggiustò gli occhialetti sopra il naso.
-Allora, come mai così presto? Non vedi l'ora dell'esame di fotografia eh?- continuava a sorridere, questa volta in modo diverso, come se avessimo un problema in comune. Che in fondo avevamo.
-Oh, cazzo!- sbattei la testa volutamente contro il vetro del finestrino, facendolo tremare tutto -mi ero completamente dimenticato!-
-Sicuramente lo passerai senza difficoltà, in fondo tu sei bravo in queste cose anche senza preparazione! Quindi non preoccuparti eh!- mi mise una mano sulla spalla, come a consolarmi.
Io le sorrisi rincuorato.
-Speriamo! Ehy e tu come mai sei già qui?-
-Ecco, ho pensato che di prima mattina avrei potuto fare degli scatti migliori senza essere disturbata!- sorrise ancora, in un modo simile a come aveva fatto Cherry il giorno prima, mostrandomi tutti i dentini appuntiti.
-Ah, giusto!Potrei fare anche io qualche scatto ad effetto, in fondo la luminosità al mattino risulta diversa in una fotografia.-
L'autobus si fermò e senza neanche accorgercene eravamo alla stazione.
Scendemmo e ci avviammo verso il binario 6, per prendere il treno che portava nei pressi della scuola.
-Cosa pensi potrebbe essere il tuo soggetto?- mi chiese Berry con aria curiosa mentre eravamo in carrozza.
Doveva aver pensato che avessi avuto un idea geniale, anche se in verità non era nulla del genere.
-Ahm, pensavo alla scuola, magari al suo nome... sai, come per farle onore.- dicendola ad alta voce, la mia idea sembrava più banale del banale.
-Però sembra una buona idea! Magari al professor Mitch scalderà il cuore!- rise di buon gusto della sua osservazione amara e si infilò le cuffie nelle orecchie, poi chiuse gli occhi.
-Chiamami quando arriviamo, please.- disse teneramente.
-'kay Berry.- spostai lo sguardo fuori dal finestrino, come sempre, giusto nell'istante in cui la stazione stava cominciando ad essere risucchiata da dietro di me. Ci stavamo muovendo finalmente.
Mi sistemai meglio sul sediolino, e ripresi a guardare fuori, a quel paesaggio che conoscevo ormai bene.
Una volta arrivati, dopo aver preso l'ultimo autobus, io e Berry stavamo provando a fare qualche scatto proprio davanti all'entrata della scuola.
-Che ne pensi di quell'albero laggiù? guarda in che modo la luce filtra tra i rami!- mi chiese.
-Uhm, non sò..potrebbe essere carino..- le risposi con l'aria non tanto sicura.
-Okay, come non detto! Vado a controllare la visuale dal parcheggio, magari c'è qualcosa di ispirante!- mi urlò sorridendo mentre era già schizzata verso destra.
-Va bene- sussurrai più a me stesso, che a lei ormai lontana.
Mi guardai attorno, prima a destra verso il parcheggio, poi a sinistra dove c'era un piccolo bosco verde.
Non c'era ancora nessuno a prima vista.
Poi lo sguardo si focalizzò su un punto abbastanza in alto di un albero dello pseudo-bosco dove le coppiette all'ora di pranzo andavano ad infrattarsi
Su un nido, un uccellino mamma dall'aspetto molto premuroso, stava dando da mangiare dei vermetti agli uccellini figli.
Non potevo sprecare quella scena. Mi portai la reflex -appesa al collo- all'occhio destro, misi a fuoco al punto giusto tramite il grosso obbiettivo, un tocco di zoom e...click.
-TADAAN~!!-



In realtà, questo lo classificherei più come un capitolo di transizione, mi serviva solo per passare a quello dopo lol.
Pardonne-moi, spero comunque che sia di gradimento!
Au revoir!

   
 
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