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Autore: TonyCocchi    23/01/2011    2 recensioni
A volte essere circondati da ragazze può essere un guaio, specie se una pozione capita per sbaglio nel posto sbagliato! Pazza e divertente avventura con la nostra gilda preferita!
Genere: Avventura, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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OCappearsfairytail

Ciao a tutti cari lettori, e benvenuti al consueto appuntamento con le fanfic del vostro NaruXHina! Ma lo sapete che ridendo e scrivendo ho superato le cinquanta fanfic pubblicate? Questa infatti è la numero 51! Ad accorgermene prima… avrei potuto fare qualcosa di più commemorativo! XD

Un ringraziamento quindi a tutti coloro che hanno letto anche una sola delle mie storie, e spero che questo numero possa accrescersi ancora, il più possibile, sempre sostenuto da impegno ed entusiasmo! Ed ora avanti con la storia! I problemi sono cominciati già sull’uscio della misteriosa villa di Oliver… Ce ne saranno altri all’interno? Cosa dovete aspettarvi da questo capitolo?

Una parola sola: sorprese!

Buona lettura, commentate!

PS: GAZILLE X LEVI ORA E SEMPRE!

PPS: NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!

 

 

 

Gray alzò gli occhi al cielo, e poi la mano a coprirsi la faccia: “Natsu, dimmi che non è successo.”

“Purtroppo… è successo.” rispose assistendo impotente al tristo spettacolo della loro amica che stava come squagliandosi alla vista del loro inaspettato amico.

“Aaah… Credo sia finalmente giunto il momento che mi trovi un fidanzato!” balbettò Lucy con le gambe molli, quasi fosse ebbra!

Allo stesso modo anche Wendy manifestava tutti i sintomi da Incanto Cupidus, in maniera più timida: “Che sensazione strana… Dev’essere la mia prima cotta! Oh, cielo, che emozione! Aaah…”

“Com’è cariiiiiina!” notò Happy sdrammatizzando.

“Effettivamente…” fece Gray, anch’esso abbagliato da tanta coccolosità e carineria in quella maghetta innamorata, che gli ricordava il femminile “Kyah!” di Erza quando a Galuna cadde in quella buca!

“Ma quale carina?!” protestò vibratamente Charle, che reagì prontamente quando la sua Wendy fece un passo avanti verso il suo nuovo splendente principe azzurro metallizzato!

“Vieni via!” le disse afferrandola per un braccio, ma il suo scarso peso le impedì di essere una zavorra efficace, e Wendy si fermò ad un passo dall’ancora inebetito dragon slayer.

La piccina lo guardò un attimo, poi abbassò il capo e disegnò un cerchietto a terra col piedino…

A Gazille venne uno spontaneo rossore e la voglia di coccolarla, ma fece invece un passo indietro: malgrado l’innocenza e la timidezza, Wendy non doveva avere più di dieci anni e la cosa non avrebbe certo potuto funzionare!

Lucy invece, più cresciutella, non si fece remore a farsi avanti, riaggiustatasi velocemente i capelli e il vestito per scoprire un po’ le spalle: “È già da un po’ che aspetto l’arrivo del mio “uomo del destino”, non ti andrebbe di esserlo tu, Gazille?” domandò appoggiandosi sul suo petto.

“No, grazie!” -Gazille si voltò verso Natsu e Gray- “E voi, piantatela di stare lì impalati, è la vostra compagna di team, no?”

Natsu provò ad avvicinarsi: “Lucy, devi reagire!”

“E a cosa di grazia?”

“All’incantesimo, no?”

“Ah… in effetti Gazille è proprio un partito… incantevole!”

Il rosa guardò l’altro dragon slayer con espressione sufficiente, se non dubbiosa: “Mah, sarà…”

“Aye!”
“CHE VORRESTE DIRE?!?!?”

Natsu si fece una risatella e poi proseguì: “Sveglia! Ti è partito il cervello! Il tuo “uomo del destino” non può essere Gazille!”

“Umpf! Vorresti per caso insinuare che lo sei tu?” disse squadrandolo sprezzante.

“Ma che dici?!”

“Sei arrossito.” gli fece notare Happy.

“Anche se fosse io ora voglio solo Gazille!” disse abbracciandolo con un sorriso.

Natsu si grattò il capo: “Accidenti, questa cosa non piacerà a…”

“Purtroppo è già qui.” concluse Gray, avvertendolo che Loki, in stato di shock. era appena comparso di fianco a lui!

Lo spirito del Leone si gettò subito ai piedi della biondina: “Lucy! Mia diletta padrona! Com’è potuto accadere?”

“Perché Gazille è scemo.” fece Happy beccandosi in risposta un feroce ringhio.

“Non permetterò che accada! Lucy, ti libererò io da questo maleficio! Abbi fede!”

Lucy, senza smettere di sorridere a Gazille, non si scomodò neppure a rivolgergli un’occhiata: “Chiusura forzata!” ridacchiò.
“NOOOOOoooo…” e il povero Loki tornò a disperarsi nel mondo degli spiriti stellati!

Subito dopo la sua sparizione, un fruscio annunciò l’ingresso in scena di Pantherlily: “Cos’è questo trambusto? MA CHE… ?!?!?”

“Wow! C’è anche Lily!” –urlò Natsu- “Meglio, più siamo più ci divertiamo!”

“Ma quale divertirsi?! Lo vuoi capire che la faccenda è tragica?!”
“Beh, ormai è successo, perché non guardare ai lati positivi a questo punto?” disse Natsu indicandogli l’effettivamente comicissima scena di Lily che, saltato addosso a Gazille e tenendosi al bavero della sua giacca, lo rimproverava, scuotendolo tutto, con occhi di fuoco!

“Ti lascio solo per un paio di minuti e tu…”

“Ehi! Gli ho solo spiattellato in faccia che siamo arrivati prima noi anche partendo dopo di loro! Ci stava eccome!”

“Tu e queste tue maledette fisime! Passi per la fuga in volo, ma questo…”

“Ma se anche tu eri d’accordo nel farlo!” urlò lui in rimando.

“Si, ma che ti costava controllare prima?” –continuò a sbraitare il gatto nero-“Lo sai che alle donne fai un brutto effetto!”

“Ma mica me l’hai detto che ci sarebbero state Levi, la coniglietta e la marmocchia!”

“Urgh!” Lily fece una smorfia da colpito e affondato!

“E poi dì la verità, ci sei rimasto male perché è successo mentre eri andato in bagno, eh?”

“URGH!” Doppiamente colpito e affondato!

“C-che… che bel micetto!”

Gazille e Lily, ancora agguantato al suo collo, abbassarono lo sguardo. Wendy si era fatta coraggio e gli aveva rivolto la parola: “Anche a te piacciono i gatti, giusto? Io ho una gattina, sai? Abbiamo tante cose in comune, vero?”

“Ehm… già… tantissime…” rispose incerto Gazille guardando un po’ lei, e il suo goffo tentativo di abbordaggio, un po’ Lily sostenendo con lui un duello all’ultima occhiataccia!

Charle tornò alla carica, afferrando la colorata gonna di Wendy e dando qualche innocuo ma deciso strattone: “Wendy, esistono cose come la differenza di età che vanno tenute in considerazione! In altissima considerazione! Vieni via, ci sarà tutto il tempo di parlare di cotte e di ragazzi quando sarai un po’ più alta! Un bel po’ più alta!”

Wendy però si voltò come nulla fosse, e sorridendole le fece pat-pat sulla testa: “Buona, palletta di pelo, non lo vedi che sto cercando di parlare un po’ col ragazzo che mi piace? E forse ha anche un amichetto per te, ih ih!”

Happy guardò storto Lily: “Amichetto?”

“Ma perché mi guardi così?! Sta facendo tutto lei!”

“Wendy, tu non sai quello che dici!” piagnucolò ancora Charle, tirandole la gonnellina.

“Ah… che bella la prima cotta!”

E prima ancora che si voltasse, Charle, vistasi ignorata e denigrata una seconda volta, era già in stato di shock profondo!

La luce si spende, e Charle rimase sotto un riflettore, a quattro zampe, con la testa abbassata al terreno: “Non sono stata degna di proteggerti, Wendy! Sigh! Ho fallito… Ho fallito miseramente!”

Nel buio, un po’ più in là, si accese un secondo riflettore, sotto il quale, nella sua stessa posizione si disperava invece Lily: “La colpa è mia! Solo mia! Io sapevo che ci sarebbero state delle ragazze, ma mi sono dimenticato di avvertire Gazille! Mi sono lasciato prendere dall’entusiasmo dell’avventura! E sono andato in bagno nel momento sbagliato… Sono imperdonabile! Sigh! Ho fallito!””

Un terzo riflettore si accese…

“Ho fallito! Sigh!” mormorò Happy.

“Ma tu che centri?” gli domandò la depressa Charle.

“Mi sembrava divertente e volevo unirmi a voi!”

La depressione le si trasformò in ira funesta!

“QUESTO A TE SEMBRA DIVERTENTE?!?!?!?”

“Pesciolino?”

“……”

Charle tornò nel buio sotto al suo riflettore, doppiamente depressa: “Fallimento… Disperazione… Perdonami, Wendy! Sigh!”

“I nostri micini fanno proprio una bella coppia, vero?”

Gazille alzò gli occhi su Charle e Lily lì a terra che si disperavano… E Happy, anche lui un po’ triste, che si domandava come il suo pesciolino avesse potuto fallire!

Wendy lo stuzzicò ancora: “Tu pensi… che anche i loro padroncini… potrebbero…”

“No! Non penso!”

Si allontanò di un passo, ma subito Lucy gli agguantò il braccio: “Piccola, vai a giocare da un’altra parte, io e Gazille vogliamo starcene un po’ da soli!”
“Ehi!” protestò Wendy vendendo Lucy portarglielo via, ma non andò lontano.

“SCOLLATI!” –scansò un nuovo assalto di Wendy ed allontanatosi abbastanza da quelle due prese un po’ di fiato- “Ora aprite le orecchie, teste bacate! Voi non riuscirete a fermarmi! Non sono arrivato fin qui per procurarmi altre fangirl, ma per liberare me, le nostre amiche (e già che ci siamo voi…) da questo stupido incantesimo!”

“Grande! Cantagliele, Gazille!” lo incoraggiò Natsu.

“Aye!”

“Pertanto ora entriamo in questa dannata villa e mettiamo fine a questa storia!”

“Umpf, sarebbe ora!” fece Gray, contagiato dalla sua carica!

“Quindi, per concludere… Tu! scordati che ti prenda in considerazione!” –fece puntando il dito contro Wendy- “Non ho intenzione di finire in galera per colpa tua!”

“Eh?” domandò lei con fare innocente…

“Tu! Se cerchi il tuo “uomo del destino” rivolgiti a una cartomante!”
“Già fatto…” rispose Lucy. Era stata Cana per l’appunto, un po’ di tempo prima, a farle quella predizione.

“E tu! So che stai pensando a io e te che leggiamo insieme libri romantici davanti un tramonto; ho una sola parola per te: scordatelo!”

 

“… Ok…”

 

“……”

Gli occhi di tutti (eccetto quelli di Lucy e Wendy, che non si scollavano più dal dragon slayer ormai...) puntarono allora verso una persona fino a quel momento trascurata…

Gazille inarcò un sopracciglio vedendo Levi, ferma al suo posto, che lo guardava sì, ma con l’aria di chi non sa cosa fare.

“Che strano…” –esordì la ragazza- “Sto guardando Gazille… però… non sento nulla di diverso dall’ultima volta che l’ho visto.”

“Levi, tu… Non sei innamorata di lui?!” disse Gray, i cui vestiti, per la sorpresa, gli erano saltati di nuovo via di dosso; tanto lì intorno non c’erano vigili in grado di multarlo.

Gazille si sentì disorientato, ma poi proruppe in un lungo sospiro di sollievo, come già da un po’ sperava di soffiarne!

“Ecco…” –tentò di proseguire Levi, ancora più sorpresa di lui- “Non è che lui non mi piaccia… C-cioé, come persona e come compagno voglio dire!!!” –si corresse arrossendo- “Però, ehm… Io… Non lo so… Non ne sono innamorata… N-non che la cosa mi dispiaccia! Cioè, lo dico per Gazille!!! Perché per lui è una gran rottura di scatole, si sa, non perché non vorrei mai e poi mai… Ehm… Vabbé, ci siamo capiti, no?”

Lucy la fulminò con lo sguardo: “Come sarebbe? Cosa vorresti dire? Che Gazille non è alla tua altezza?”

“No, io…”

“Cattiva!” –l’accusò anche Wendy- “Come puoi non voler bene a Gazille?”

“Tsk! Mi hai proprio deluso, Levi! Lasciala perdere, Gazille, lei non ti merita: io si che ti apprezzo!” disse abbracciandolo.

Lui la spinse a terra in malo modo senza guardarlo.

E Lucy, caduta a terra, non trovò altro da fare che arrossire e ridacchiare: “Ah, l’uomo rude…”

Gazille le rivolse un’occhiata schifata…

Levi si guardò come non riconoscendosi. Appena Gazille le si era parato davanti, nell’arco di un istante si era preparata al peggio. Ma poi, non capendo, era rimasta ferma e zitta al suo posto, come ad aspettare che l’Incanto Cupidus si impossessasse di lei, e che si unisse a Wendy e Lucy nel loro civettare intorno il dragone.

Ma nulla.

“Mhmm, spiegazioni plausibili?” chiese Lily, che guardava sia l’uno che l’altra con sospetto.

Gray azzardò un’ipotesi: “Può darsi che l’effetto sia finito. Se non sbaglio il master aveva detto che ogni tanto di pozione bastava per una donna.”

“Si, ma gli si è spaccata sulla zucca tutta la boccetta: ha davvero attratto tutte le donne disponibili?” si chiese Natsu grattandosi il capo.

In tutto ciò Levi si sentiva strana, e si guardava come se avesse qualcosa che non andava: “Non capisco…”

“Oh, ma chi se ne frega di capire!” –irruppe Gazille alzando le braccia al cielo- “Finalmente una ragazza il cui pensiero fisso non sia maritarmi o molestarmi! Alleluia!”

Levi sorrise, contenta di non rappresentare per lui una seccatura come tutte le altre che avevano avuto la sfortuna di adocchiarlo. In compenso, ora Lucy e Wendy le stavano mandando verdi strali con gli occhi!

Imbarazzata, provò a sorridere anche a loro, come a rassicurarle, ma lo sguardo dei due si fece così freddo, acido e insostenibile che preferì voltarsi!

“L’hai capita? Prima fa la difficile e poi…” accusò Lucy con lo sguardo ridotto una fessura di gelosia.

“Uffa, se solo non fossi così piccola…”

Wendy si girò versò Gazille col labbro tremolo e gli occhi lucidi: “Gazille, io sono piccola, ma il mio amore per te è grande… mi aspetterai, vero?”

“Aspettare? Non se ne parla!”

Wendy si sentì il cuore scoppiare di gioia!

Gazille fece il gesto di gambe in spalla e si avviò verso il cancello della villa che fin troppo era stata lì ad attenderli!

“Entriamo! E poniamo fine a questa idiozia!”

Cuore in frantumi per la draghetta: “Sigh…”

“Eccomi! Ti seguirò ovunque tu andrai!” lo seguì subito Lucy, dando una spintarella a Levi per rallentarla.

Natsu, Gray e gli exsheed la stavano ora guardando, dopotutto il capo era lei, ed ora era anche l’unica ragazza immune al superlativo fascino del dragone metallico, normale la squadrassero come una meraviglia della natura. La maga lettrice si sentì addosso quegli occhi curiosi e in un certo senso ammirati, e, ancora confusa per l’accaduto, provò soggezione, ma poi guardò Gazille avviarsi e si ricompose: “Gazille ha ragione! Qualunque cosa sia successa con me, Lucy, Wendy, e quindi anche le altre sono ancora incantate. Non perdiamo altro tempo.”

“Umpf! Hai ragionissima!” annuì Natsu, raggiungendo Gazille ad ampi passi, mentre il resto del gruppo seguiva con più calma, ma col morale alto.

Se si escludevano i tre exsheed in coda…

“Sigh! Ho fallito!”

“Sigh! E tutto perché sono andato in bagno nel momento sbagliato!”

“Sigh! Ero sicuro che il mio pesciolino riuscisse a risollevarle il morale…”

Sin dalla cancellata, quella dimora dichiarava che i suoi tempi migliori erano già passati da un pezzo.

I cinque maghi e i tre gatti di Fairy Tail si ritrovarono davanti a una fila di sbarre ferro quasi del tutto arrugginite; in alto terminavano con delle punte, ormai smussate dal tempo. Per terra stavano una catena e un lucchetto, anch’essi in pessimo stato. In alto, sui due battenti, si notavano, a mò di decorazione, due pannelli di bronzo, ciascuno con uno stemma forgiato a bassorilievo, uno con tre cuori, simbolo di Heartburg, l’altro con un’ampolla circondata da quattro stelle, forse il simbolo dei D’Alambicco.

Gazille sospinse un battente e i cardini salutarono con voce incrinata e arrugginita quelli che dovevano essere i primi visitatori dopo tanti anni.

“Manutenzione no, eh?” disse Happy.

“Come si vede che in paese nessuno è affezionato a questo posto.” commentò Gray.

Gazille staccò un pezzo di metallo dall’inferriata e lo scrutò: “Bah! Questo come minimo mi provocherà un indigestione.”

Senza ulteriori indugi entrò dunque nel giardino anteriore della villa. Questo era suddiviso in due parti dal percorso ricoperto di brecciolato che stavano ora percorrendo, e in ciascuna parte si notava una fontana circolare. Di certo un tempo il colpo d’occhio doveva essere stupendo, con quel giardino potato e decorato da alberi e siepi in fiore, ma ora l’erba era e folta, i fiori avevano abbandonato le siepi per spargersi un po’ dove gli pareva, e le fontane erano più asciutte della gola di Cana in un bar per astemi.

“Questo tizio doveva essere pieno di soldi. Le pozioni gli rendevano bene.”

“So io cosa gli renderei se mi capitasse davanti!” brontolò il dragon slayer di metallo grattandosi le nocche.

“Questo posto mette i brividi, vero Wendy? Wendy?”

Charle si girò e vide la sua amica che avanzava prudentemente nascosta dietro Gazille: “Q-questo posto mi mette i brividi! P-posso restarti vicina?”

Gazille sbuffò un “Va bene…”, e Wendy, nella sua mente, esultò un << Che dolce! >>

Ma Lucy di certo non sarebbe rimasta a guardare! Si incollò a Gazille dal lato opposto rispetto a Wendy, anch’essa tutta tremante: “Ho tanta paura! Per fortuna starti vicino mi da tanta sicurezza…”

“A me di più!” fece Wendy

La biondina la guardò come una zecca fastidiosa attaccata al suo stesso cagnone: “Guarda, bimba, laggiù un tipo regala caramelle!”

Natsu ed Happy presero a guardarsi intorno: “DOVE?!”

Gray diede una pedata ad uno, tirò la coda all’altro, e quali ebeti completi li trascinò fino all’uscio della magione. Questo si trovava in cima di una bassa scalinata in marmo ingrigito, delimitata da due corrimano anch’essi in marmo.

Ai piedi dei gradini, Gazille si scrollò di dosso le due timorose: “Sciò! Non penserete di aver paura tutto il tempo?”

Wendy e Lucy lo guardarono con occhioni lacrimosi…

Gazille si ritrovò indeciso tra la pietà e le maniere forti, ma per fortuna la sua unica alleata lo tolse d’impiccio!

“Ho sentito dire che a Gazille piacciono le donne forti e coraggiose… Mi domando se sarà vero!”

“SONO FORTISSIMA!” urlò Lucy!

“SONO CORAGGIOSISSIMA!” urlò Wendy!

“Avanti, stupida villa, noi siamo qui! Fai del tuo peggio, non ci spaventi mica!”

“Si!”

Levi con un sorrisetto furbo se le lasciò dietro, raggiungendo Gazille dinanzi la porta in legno massiccio di villa D’Alambicco.

“Bell’idea!” –si complimentò Gazille- “Avrei dovuto pensarci io.”

“Ih ih ih!”
“Tu stammi vicina.”

“Eh?”

“Francamente, sei l’unica qui di cui mi fido almeno un po’.”

“Ah, perché sono l’unica ragazza che non è innamorata di te, giusto?”

“No, sto parlando in generale.” spiegò Gazille, indicando Lucy e Wendy che litigavano su chi delle due avrebbe dovuto salire per prima i gradini dimostrandosi così la più coraggiosa agli occhi del loro amato, Charle che si disperava ed Happy che le dava solidali pacche sulla spalla con una mano, e serbava (sorpresa!) un pesciolino nell’altra dietro la schiena, e, ultimi ma non meno importanti, Gray e Natsu che litigavano a due passi da loro!

“Girati e fatti dare un calcio!”

“Te lo sei meritato! Si può mai essere così fessi da…”
“Guarda! Una maglietta che vola!”

“Dove?”

“AH! TI SEI GIRATO!”
“BRUTTO…”

“…… Dai, avremo bisogno anche del loro aiuto!” cercò di difenderli Levi.

Si udì un colpetto di tosse e i due abbassarono gli occhi su Lily: “Non ti sei dimenticato di qualcuno?”

“Francamente non so se inserirti tra quelli buoni: se te la fossi tenuta cinque minuti in più…”
“Se avessi visto prima di fare lo sborone…”
“Pari?”

“D’accordo.”

Lily saltò sulla spalla dell’amico: “Avanti, muoviamoci.”

“SIIIII!” alla fine, sincronizzate alla perfezione, le due innamorate balzarono sul pianerottolo e assistettero estasiate al semplice gesto di Gazille di aprire la porta.

 

Era aperta. Entrando dentro gli occhi di tutti spaziarono su un immenso salone. Tre grandi finestroni, in alto dinanzi a loro, riempivano la stanza di luce, e due curve rampe di scale, una a destra e una a sinistra, si innalzavano sul fondo della sala. Alla loro destra e alla loro sinistra si aprivano poi due ampi corridoi. La villa aveva due ali, una destra e una sinistra, ciascuna con un piano superiore a cui si accedeva attraverso quelle scale che avevano dinanzi.

Anche in quel caso sarebbe stata un’accoglienza da mozzare il fiato ai tempi d’oro di quel posto, quando tutto quel vuoto era probabilmente colmato da mobili, soprammobili, decorazioni, arazzi, tappeti, e quant’altro, e la tappezzeria alle pareti aveva ancora colori vivaci.

“Senti che eco…”
“Qui non c’è rimasto praticamente nulla.”

Il pavimento, fatta eccezione per polvere, sporcizia e qualche calcinaccio sparso, era completamente sgombro.

Levi fece un rapido ragionamento: “Sicuramente dopo il suo abbandono questa villa è stata svaligiata. Se Oliver era così ricco e se dopo quella brutta faccenda dell’Incanto Cupidus è sparito così di fretta, è probabile che la sua villa abbia fatto presto ad attirare i ladri.”

“Però lassù qualcosa ci è rimasto.” disse Natsu indicando un quadro appeso sulla parete destra. Incuriositi, gli altri si avvicinarono tutti.

Annerito dalla polvere e dall’incuria, si poteva riconoscere un ritratto. Un uomo di circa quarant’anni, con gli occhiali tondi, il naso leggermente all’insù, capelli chiari, giusto un po’ stempiato, e con un lungo pizzetto riccioluto, quasi una virgola sulla punta del suo mento. Il suo sorriso era fiero, ma contenuto, né troppo altezzoso, né troppo allegro. Happy svolazzò fino a raggiungerlo e con un forte soffio fece volar via la polvere dalla targa inserita nella cornice.

Oliver Lorenzus Valentino Erasmus D’Alambicco 

“Siamo sicuri non aver sbagliato villa? Noi cercavamo “Oliver” e basta…” disse Natsu, e gli altri non capirono se stesse scherzando o facendo sul serio.

Gazille lo guardò torvo! Eccolo! Il volto del mago a cui doveva le sue disgrazie.

“Tsk! Sorridi, eh? Sei fortunato che sei un quadro o te la farei passare io la voglia di giocare con i cuori altrui e farci andare di mezzo me!”

Un grosso topo squittì spaventato dagli intrusi mentre tornava alla sua tana. La dragon slayer però si spaventò quanto lui e tornò a stringersi al suo possente principe.

“Visto? Sei troppo piccola e bambina per essere la ragazza di Gazille.” –la derise Lucy.

Wendy non si lasciò mettere i piedi in testa: “E tu allora?”

Lucy era saltata addosso a Natsu, il quale afferratala al volo, si trovava adesso col suo generoso seno a un centimetro dalla faccia!

La biondina non tardò ad accorgersi della figuraccia: “Via di lì! Queste non sono per te!”

E non contenta gli mollò un sonoro schiaffo in faccia!

“Questo posto è enorme.” –disse Lily, interrompendo il nuovo siparietto- “Cosa dobbiamo cercare esattamente?”

“Dunque…” –cominciò Levi, pensandoci su- “Il master ci ha detto che probabilmente troveremo la formula dell’Incanto Cupidus e la sua cura, debitamente criptate, tra le carte del mago Oliver; forse un’agenda, o qualche rotolo di pergamena.”

“Ma la villa è stata praticamente ripulita. E se si fossero portati via anche i suoi scritti?” domandò Lily preoccupato.

“Non credo. Sono stati portati via molti oggetti, ma dubito che dei comuni ladri potessero essere interessati a dei semplici fogli di formule magiche, tanto più che Oliver li ha resi incomprensibili.”

“Sei ottimista su questo punto, però non penso troveremo ugualmente ciò che cerchiamo a portata di mano.” –intervenne Gray- “Ricordiamoci che Oliver era una specie di mago scienziato, un ricercatore, e di solito questo tipo di maghi ha un laboratorio, e di certo fa in modo di tenerselo caro, magari nascondendolo o difendendolo con sistemi di sicurezza.”

Intanto Natsu e Gazille sbadigliavano: dei ragionamenti a loro interessava poco!

Levi, da buon capo, prese nuovamente l’iniziativa: “Io direi di dividerci e perlustrare la villa: se qualcuno trova qualcosa di interessante avvisa gli altri.”

Wendy e Lucy alzarono lo sguardo pensose…

Dividersi = Possibilità di restare sole solette con Gazille!

“IO VADO CON GAZILLE!” –dissero all’unisono!- “L’HO DETTO PRIMA IO!” ridissero urlandosi in faccia!

“IO NON VADO CON NESSUNA DI VOI DUE!” -le zittì entrambe l’interessato, ignorando i successivi lamenti delusi. A onor del vero nemmeno agli altri andava di sobbaccarsele: purtroppo erano diventate più un fastidio che un aiuto.

Ancora una volta Levi si assunse il compito di sbrogliare la matassa: “Dunque, possiamo fare così, io andrò con…”

Prima che finisse di parlare, le altre due le furono subito addosso inquisitorie: “Con chi? Gazille, forse?”

“N-n-no, a dire il vero pensavo con voi due!”

“Vuole tenerci d’occhio!”, “Subdola!”, si dissero tra loro continuando a guardarla torve.

“Sei sicura?” -le domandò Gray- “Forse sarebbe meglio separarle: Lucy con Natsu ed Happy e Wendy e Charle con me.”

“Io non voglio stare da sola con quello scemo e il suo gatto rompiscatole! Voglio Gazille, uffa!”

“Mi oppongo anch’io!” –alzò la mano Charle- “Wendy non può andare con qualcuno che espone il suo corpo senza vergogna!”

Wendy portò le mani sulle gote, divenute rosso rovente: “Gazille… che espone il suo corpo… Oh, cielo! Oh, mammina…”

“TI PROIBISCO DI PENSARE A QUELLO CHE STAI PENSANDO!”

“Sentite, dobbiamo per forza scontentarle tutte e due, così nessuna avrà da ridire: se le separiamo, daranno fastidio a due gruppi anziché uno solo. Ci penso io: le terrò d’occhio ed impedirò che si scannino tra loro.”

“E se uniscono le forze per scannare te?” chiese Happy con la solita delicatezza di un elefante.

“S-spero non succeda!” rispose la ragazza sudando freddo!

“Rivale in amore! Rivale in amore! Rivale in amore!” continuavano intanto a bisbigliare malevole alle sue spalle la maga degli spiriti stellari e la dragon slayer! Levi si ricordò di quando Lucy le aveva raccontato dell’ossessione di Juvia nei suoi confronti per il cuore di Gray, ed ora riusciva a comprendere meglio cosa significasse!

“Charle verrà nel nostro gruppo.” continuò la maga lettrice.

“Io prendo Lily!” si assicurò subito Gazille, mentre Lily, già al suo fianco, gli rivolgeva un’occhiata d’intesa. A rigor di logica quindi, l’ultimo gruppo sarebbe stata composto dai due cane e gatto più conosciuti della gilda…

“Voi due, per favore, cercate di andare d’accordo.”

Natsu e Gray sospirarono guardandosi l’un l’altro: “Ci proveremo…”

“Impresa impossibile.” fece Happy svolazzando sulle loro teste.

“Bene, allora gambe in spalla! Noi andiamo da questa parte, voi dividetevi un po’ come vi pare, e tenete d’occhio quelle due, o va a finire che vi piantano in asso per venirmi dietro.”

“Gazille, sii prudente!” gridò Levi alle sue spalle.

Quell’avvertimento gli riportò alla mente il discorso sull’essere un buon compagno. Senza fermare il passo, annuì con un cenno della mano e rispose: “State attenti anche voi.”

I due si allontanarono nel corridoio di destra. Levi, Lucy, Wendy e Charle salirono le scale di sinistra (meglio puntare dalla parte opposta rispetto a loro). Infine Natsu, Gray ed Happy imboccarono il corridoio di sinistra.

Il ritratto di Oliver restò nuovamente solo, e il topo, tornata la quiete, scorrazzò veloce da un capo all’altro della sala.

 

Le ragazze esploravano un corridoio del piano superiore. Alla loro destra le alte finestre chiuse si affacciavano su un giardino posteriore, anch’esso nella più completa incuria. Alla loro sinistra si aprivano delle porte, sui cui pomelli ragnatele in abbondanza dissuadevano dall’aprirle, se non per ribrezzo, per rispetto dei ragnetti che ci abitavano.

<< L’abbandono di questo posto mette dentro un po’ di tristezza… >> -pensava Levi, l’unica delle quattro che si guardava intorno con un po’ più di interesse- << Quest’atmosfera potrebbe essere perfetta per un bel romanzo di mistero. Peccato che la nostra scrittrice di fiducia al momento abbia un solo pensiero in testa… >>

“Quando io e Gazille ci sposeremo andremo a vivere in una villa enorme come questa, anzi, forse più grande! Avremo un sacco di servitori e non ci mancherà mai nulla: saremo come il re e la regina di un castello!”

“Quando diventerò grande e Gazille mi chiederà di sposarlo andremo a vivere in una bella e accogliente casetta in periferia, piccola ma piena di calore, e vivremo felici e contenti con i nostri micini e i loro cuccioli!”

Charle pensò ai cuccioli suoi e di Lily e si sentì mancare il fiato!

Levi sospirò. Da prima ancora che finissero di salire i gradini quelle due non stavano facendo altro che parlare di Gazille e del loro immancabile futuro felice insieme a lui. Che monotonia!

<< E dire che anche io ho rischiato di essere così… >>

Già, si disse. Perché lei si era salvata? Perché mai lei era stata l’unica delle tre a non innamorarsi del loro compagno?

<< L’effetto è davvero finito? Mi sembra strano, un’intera boccetta… Che la pozione abbia perso efficacia con gli anni? O forse sono io? Che cos’ho io di diverso? Forse non recettiva all’amore? >>

Sobbalzò! Ma che stava dicendo?!

<< Oh, cielo, che mi prende? Sembra quasi che io sia scontenta di non essere impazzita d’amore per lui! Calmati, Levi, tutta questa faccenda ti sta stressando! >>

Meglio smettere di pensarci: non faceva altro che mettersi in difficoltà e in imbarazzo da sola.

“Come speri di conquistarlo tu? Sei così piccola…”
“L-l’età non conta! È… è la purezza del sentimento che conta!”

La povera Charle si sbatté le zampette in faccia: “Sentimenti certo… e cosa dirà la gente? Non hai idea di quanto sparleranno! Ma che sto facendo?! È una cosa che non dovrei nemmeno prendere in considerazione!!!”

“Povera Charle, vorresti un ragazzo anche tu, vero? Il gattino di Gazille è single. Magari tramite lui potresti mettere anche una buona parolina per me…”

“SIGH!” frignò lei, abbassandosi le orecchie pelose per cercare di non sentire.

 

Intanto, sotto di loro, il gruppetto dei ragazzi si perdeva in un piccolo labirinto di corridoi, ripostigli, stanze e stanzoni.

Vista la monotonia di quel susseguirsi di spazi vuoti, Natsu e il suo amico blu si intrattenevano fischiettando: “Fi-fi-fi-fi-fi Fi-fi-fi-fi-fi Fifu-fifu-fifi fi-fi-fi-fi-fi…”

 

(NDA: Immaginatevi il motivetto della colonna sonora dell’anime!  http://www.youtube.com/watch?v=aMuDVwWtAHw )

 

“E piantala di fischiare! Con quest’eco mi distruggi le orecchie!” li zittì il mago del ghiaccio.

C’era ben poco da vedere. Gli sciacalli avevano lasciato dietro poche cose. Ogni tanto per terra si vedeva un tavolino con un gamba rotta, cocci di vasi da fiori, gingilli, cianfrusaglie, topini che Happy si divertiva a spaventare… in generale nulla di interessante.

“Ho fame…” disse Happy dopo qualche attimo di silenzio in seguito all’abolizione del fischiettare.

“Mangiati il pesciolino che ti sei portato appresso, no?”

“E se dopo Charle cambia idea e lo vuole?”

Un vero corteggiatore non resta mai sprovvisto di pesciolino!

“Fame…”

“Uffa… Comincio ad avere fame anch’io…”

“Ma che avete voi due? Pensate piuttosto a cercare qualcosa che possa aiutarci. Che so, un pezzo di carta, una stanza diversa dalle altre…”

“Ehi, guarda lì!”

Gray vide Natsu correre verso la stanza accanto e lo seguì. Sperava il suo amico avesse trovato qualcosa, ma anche quell’ambiente si presentò spoglio come tutti gli altri, fatta eccezione per un bellissimo, ma pericolante lampadaio in ottone pendente dal soffitto.

Il rosa si chinò a terra a raccogliere qualcosa: “Le tue preghiere sono state esaudite, Happy: un panino!”

“Aye! Bel colpo, Natsu!”

“Ehi, voi due, fermi! Ma che fate?! Trovi un panino in una villa abbandonata da decenni e magari vorresti pure mangiartelo?”

“Perché no?” –disse Natsu rimuovendo l’incarto, annusandolo, e poi avvicinandolo al naso del compagno- “È ancora buono, vedi? Ed è anche di quelli che piacciono ad Happy: tonno e maionese!”

“Wow! Che fortuna! Gnam…”

“Se solo qui intorno ci fosse qualcosa da bruciare per fare un po’ di fuoco…”

“Non dire bestialità!”

Gray si grattò il capo, sgomento da quella gustosa apparizione: “Non capisco. Che ci fa un panino qui?”

“Bah, quante storie era detto che qui ti fai: non si ci sono venuti i ladri? Forse si saranno portati uno spuntino sul lavoro.”

“Beh…”

Natsu gli diede una pacca sulla spalla, invitandolo a muoversi: “Dai, vediamo che altro riusciamo a trovare.” disse, sperando con tutto il cuore in una cascina piena di legna da ardere!

Happy fece per dare un altro morso al panino, ma le sue orecchie si drizzarono.

Si voltò. Gli era parso di sentire come un rumore, poi soffocato. Vide che la parete a un certo punto si interrompeva aprendosi in un corridoio, e pensò di sporgersi oltre l’angolo per controllare.

“Happy? Ti muovi?”
“Arrivo Natsu!”

Addentò di nuovo il panino e uscì: probabilmente era stato solo il lampadario traballante.

 

Mentre i tre vagavano a caso nell’ala est, nell’ala ovest, Gazille e Lily si muovevano cauti e scrutavano concentrati, disegnando nella loro mente una mappa approssimativa di quei corridoi e di tutte quelle stanze comunicanti.

A un certo punto i due sbucarono in un salone, anche più grande di quello che li aveva accolti appena entrati dalla porta.

Anche lì, come nel resto del loro percorso, non sembrava esserci alcunché di interessante. Le tre grandi vetrate deposte all’illuminazione erano in frantumi e formavano arcipelaghi di cocci di vetro a ridosso del muro. Sulla parete opposta stava un grosso camino, ampio almeno alcuni metri. Sul fondo della sala rispetto a loro videro due porte, di cui una aperta, o meglio, scardinata e abbandonata sul pavimento.

Entrarono in quella stanza, che aveva l’aspetto di uno studio. Era quadrata, anch’essa dotata di un piccolo camino e di una scala a chiocciola per salire al piano superiore. Notarono subito che lì era rimasta un po’ più di roba: una scrivania e un’alta libreria addossata alla parete vicino a questa.

“Qui non è rimasto quasi nulla: una villa di lusso per a completa disposizione di chiunque arrivi, una chicca per i ladri.” -disse Gazille aprendo un cassetto dalla scrivania, ma trovandolo vuoto e tarlato- “Come si vede che hanno agito indisturbati: più che un furto qui sembra sia avvenuto un trasloco.”

Aprì il secondo cassetto, ma questo, oltre che vuoto, gli si sbriciolo in mano trasformandosi in un mucchietto di segatura: “Bah!”

Si ripulì le mani battendosele e raggiunse Lily, che nel frattempo stava ispezionando la libreria. Alcuni dei ripiani avevano ancora su di essi file ordinate di volumi, alcuni di questi invece stavano sparsi per terra, forse lasciati lì da qualche malvivente incapace di dar loro la giusta importanza e il dovuto rispetto.
Lily aprì un tomo, ma una nuvoletta di polvere lo investì, facendolo tossire.

“Ghi ih ih!”

Quando Lily riuscì a riaprire gli occhi diede una rapida lettura: “Un romanzo. I libri normali non sono stati criptati.”

Lanciò il volumetto a Gazille, che lo raccolse al volo e lo sfogliò distrattamente: Levi di certo avrebbe gradito molto di più l’imbattersi in quello studio. Lo mise in tasca, magari le sarebbe piaciuto.

Fece poi caso al fatto che Lily aveva preso e aperto un altro dei volumi.

Accigliato, si avvicinò. Niente sbuffo di polvere?
“Che ti prende?”

“Hai notato come è distribuita la polvere sui libri e sui ripiani? Sembra come se qualcuno ci abbia lasciato le impronte.”

Lily scrollò le spalle: “Può essere stato benissimo un topo o un qualche altro animale randagio a lasciarcele.”

La pulce del sospetto aveva però morso il dragon slayer, che si voltò allora verso il camino. Lily lo vide avvicinarsi ad esso, muto, e si mise anche lui sull’attenti. Posò il libro dove l’aveva preso e lo raggiunse mentre, inginocchiatosi, poggiava la mano sulle ceneri.

 

“Sono ancora tiepide…”

“… Capisco.”

 

Si rialzò, i muscoli del volto e del corpo tesi e pronti: “Qui c’è stato qualcuno. Non è passato molto tempo.”

“Ed è probabile sia ancora qui.” concluse l’amico exsheed.

Ecco che il loro giretto alla villa si faceva meno rilassante.

“Andiamo ad avvertire gli altri.”

Uscendo dalla stanza, uno dei due rivolse uno sguardo alla tromba della scala a chiocciola, nel momento stesso in cui, in cima ad essa, un’ombra si allontanava appena in tempo da non farsi scoprire.

 

Il lungo codino della ragazza svolazzò sinuosamente durante la sua silenziosa corsa in punta di piedi; il collo ed il volto fino al dorso del naso erano coperti da una maschera di calzamaglia nera, al di sopra della quale brillavano due occhi grigi.

Si tuffò in un corridoio buio, raggiungendo una stanza anch’essa oscura, per via degli scudi alle finestre completamente chiusi. L’unica fonte di luce era il camino sulla sinistra, acceso, davanti il quale era posizionata una poltrona, che nascondeva quasi del tutto alla sua vista la figura seduta su di essa.

Nella stanza, intorno a lui, nella penombra, c’erano altre tre persone.

“Ci sono visite.”

“Lo so.” –disse la giovane voce maschile dalla poltrona, divertita più che intimorita o sconcertata- “I nostri amici qui ci hanno appena messi al corrente.”

La figura tarchiata nell’ombra alla sua sinistra non mostrò il suo identico buon umore: “SI SONO MANGIATI IL MIO PANINO!”

“E allora? Ne hai portati così tanti…” fece notare la ragazza dal volto coperto.

“Ma quello era tonno e maionese! Un’accoppiata vincente, ma che dico, divina!”

La figura alta e snella accanto a lui, più alta e snella, si mostrò ancora meno tranquillo: “E-e-e tu a momenti ti ci gettavi addosso e ti facevi scoprire, eh? Per un panino, eh? Ma come puoi essere così ingordo?! N-n-non ti smentisci mai! Se non ti fermavo io chissà che succedeva! E a momenti quel gatto volante ci beccava! Ma da quando i gatti volano? E parlano? Oh, ma che importa? Piuttosto! C-che-che saranno venuti a fare qui? Che vogliono? Chi sono? E se interferissero con le nostre ricerche? Accidenti! Accidenti! Accidenti! Lo sapevo, non si è mai al sicuro! Era troppo semplice! Accidenti!”

“Ehm, Henry?”

“Accidenti! Sigh! E se anche loro sanno di noi? Oh, cielo! Gli imprevisti non mi sono mai piaciuti! E dire che sembrava una passeggiata! Perché? Chi? Come? Cosa?”

“Henry!” –lo richiamò di nuovo gentilmente l’uomo seduto- “Calma.”

Henry portò la mano alla cintura, alla quale erano agganciate numerose boccette di liquido blu. Ne stappò una e la bevve fino all’ultima goccia.

“Dunque.” –riprese lo snello- “Prima quel vecchio mezzo sordo ci fa concorrenza per quella presunta boccetta di Incanto Cupidus, ora questo gruppetto che arriva qui a ficcare il naso. Visti gli sviluppi, direi non ci siano più dubbi sul fatto che ci sia qualcun altro oltre a noi interessato ad Oliver e alle sue magie.”

“Mi da i brividi quando lo fa…” disse l’ultima delle figure nella stanza, una sagoma slanciata, formosa, il rosso delle cui labbra carnose e della cui vaporosa chioma rispondeva ardendo ai bagliori del fuoco del camino ogniqualvolta questi la lambivano.

“Cosa ne pensi?” chiese ancora colui che di apparenze e di fatto era il loro capo.

“Quei due che ho incontrato io, e il loro gatto parlante, stavano di sicuro cercando qualcosa, e dubito fossero solo due ragazzini curiosi affascinati da una villa abbandonata, non ne avevano né l’età, né l’aspetto, anche se sulla maturità di un paio di loro avrei delle riserve.”

“Il tipo che ho incontrato io aveva anche lui un gatto parlante, e anche loro erano alla ricerca di qualcosa, anche se non si sono detti molto e non ho potuto scoprire altro.”

“Chissà come sarebbe avere in casa un gattino parlante!” -disse la donna formosa, avanzando ancheggiando sui tacchi fino alla poltrona- “Tu che ne pensi Oberon? Non ti piacerebbe?”

“Ne parliamo dopo, la questione più urgente è un’altra.”

“Uffa!” fece la donna per tutta risposta, delusa da tutto quel parlare serio! Quando facevano così non riusciva mai ad inserirsi nella discussione in modo decente.

“Con tutta probabilità cercano anche loro le magie che Oliver si è lasciato dietro, il che li pone dunque sulla nostra strada.” proseguì il flemmatico Henry, calando minacciosamente il tono alla fine della frase.

La ragazza dal volto coperto, il tarchiato e la donna attraente si guardarono tra loro, tra il preoccupato, l’infuriato e l’impassibile.

Il capo si alzò dalla poltrona. Si avvicinò alla fiamma e si sgranchì il collo, facendo ondeggiare i bellissimi capelli biondi.

“Oberon” –lo chiamò Henry- “Che cosa facciamo?”

Questi rivolse ai suoi collaboratori un sorriso rassicurante: “Certo, l’arrivo di questi ficcanaso non era previsto né richiesto, ma stiamo a vedere. Vediamo cosa fanno, scopriamo le loro intenzioni, cosa li ha portati qui. Potrebbero anche risultarci utili a trovare ciò che stiamo cercando.”

“Sei così intelligente!” gongolò la bella (ma chiaramente scemotta…) donna battendo le mani inguantate.

“Inutile precipitare le cose: restiamo saldi e aspettiamo.” annuì Henry.

“Il mio panino… Gliela farò pagare!” continuava a lamentarsi il tarchiato.

“……” commentò la ragazza mascherata.

“Dopotutto, di cosa dovremmo avere paura?”

Oberon aprì gli scudi delle finestre, riempiendo di luce la stanza. Una folata d’aria sollevò i lembi della lunga giacca, rivelando, al suo fianco destro, il sottile fodero del fioretto che pareva fremere.

(NDA: Il fioretto è un tipo moderno di spada, immaginatevela come una di quelle di Zorro o dei tre moschettieri)

Sorrise al giardino posteriore della villa e poi si voltò verso il resto del gruppo.
I suoi occhi verdi riempirono tutti, chi più chi meno, di inquietudine, nonostante sapessero che non erano loro a doverli temere.

“Non siamo arrivati fin qui per lasciarci intralciare. Se ci provano… li spazziamo via senza indugi!”

 

 

 

Credevate forse che vi avrei proposto un noioso giro turistico in una villa abbandonata? Vi sbagliavate di grosso!

Cinque strani nemici, ma molto sicuri di sé, hanno anticipato i nostri sgangherati eroi! Quanto gli obiettivi di questi due gruppi coincidono? Quanto sarà difficile trovare ciò che cercano? La misteriosa villa di Oliver potrebbe non essere solo il terreno di una caccia al tesoro, ma anche un pericolo campo di battaglia! Restate con la mia fic per altre risate, altri misteri, altri fatti inspiegabili e botte da orbi!

Mi raccomando, commentate, soprattutto in quest’arco di capitoli così denso di avvenimenti voglio sentire le impressioni del pubblico! ^___^

Alla prossima, che potrebbe tardare visto che ci sono altri esami in questo periodo… Ciao da NaruXHina!

PS: NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!

PPS: GAZILLE X LEVI ORA E SEMPRE!

  
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