Ciao a tutti cari lettori,
e benvenuti al consueto appuntamento con le fanfic del vostro NaruXHina! Ma lo
sapete che ridendo e scrivendo ho superato le cinquanta fanfic pubblicate?
Questa infatti è la numero 51! Ad accorgermene prima… avrei potuto fare
qualcosa di più commemorativo! XD
Un ringraziamento quindi a
tutti coloro che hanno letto anche una sola delle mie storie, e spero che
questo numero possa accrescersi ancora, il più possibile, sempre sostenuto da
impegno ed entusiasmo! Ed ora avanti con la storia! I problemi sono cominciati
già sull’uscio della misteriosa villa di Oliver… Ce ne saranno altri
all’interno? Cosa dovete aspettarvi da questo capitolo?
Una parola sola: sorprese!
Buona lettura, commentate!
PS: GAZILLE X LEVI ORA E SEMPRE!
PPS: NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!
Gray alzò gli occhi al
cielo, e poi la mano a coprirsi la faccia: “Natsu, dimmi che non è successo.”
“Purtroppo… è successo.”
rispose assistendo impotente al tristo spettacolo della loro amica che stava
come squagliandosi alla vista del loro inaspettato amico.
“Aaah… Credo sia finalmente
giunto il momento che mi trovi un fidanzato!” balbettò Lucy con le gambe molli,
quasi fosse ebbra!
Allo stesso modo anche
Wendy manifestava tutti i sintomi da Incanto Cupidus, in maniera più timida:
“Che sensazione strana… Dev’essere la mia prima cotta! Oh, cielo, che emozione!
Aaah…”
“Com’è cariiiiiina!” notò
Happy sdrammatizzando.
“Effettivamente…” fece
Gray, anch’esso abbagliato da tanta coccolosità e carineria in quella maghetta
innamorata, che gli ricordava il femminile “Kyah!” di Erza quando a Galuna
cadde in quella buca!
“Ma quale carina?!”
protestò vibratamente Charle, che reagì prontamente quando la sua Wendy fece un
passo avanti verso il suo nuovo splendente principe azzurro metallizzato!
“Vieni via!” le disse
afferrandola per un braccio, ma il suo scarso peso le impedì di essere una
zavorra efficace, e Wendy si fermò ad un passo dall’ancora inebetito dragon
slayer.
La piccina lo guardò un
attimo, poi abbassò il capo e disegnò un cerchietto a terra col piedino…
A Gazille venne uno
spontaneo rossore e la voglia di coccolarla, ma fece invece un passo indietro:
malgrado l’innocenza e la timidezza, Wendy non doveva avere più di dieci anni e
la cosa non avrebbe certo potuto funzionare!
Lucy invece, più
cresciutella, non si fece remore a farsi avanti, riaggiustatasi velocemente i
capelli e il vestito per scoprire un po’ le spalle: “È già da un po’ che
aspetto l’arrivo del mio “uomo del destino”, non ti andrebbe di esserlo tu,
Gazille?” domandò appoggiandosi sul suo petto.
“No, grazie!” -Gazille si
voltò verso Natsu e Gray- “E voi, piantatela di stare lì impalati, è la vostra
compagna di team, no?”
Natsu provò ad
avvicinarsi: “Lucy, devi reagire!”
“E a cosa di grazia?”
“All’incantesimo, no?”
“Ah… in effetti Gazille è
proprio un partito… incantevole!”
Il rosa guardò l’altro
dragon slayer con espressione sufficiente, se non dubbiosa: “Mah, sarà…”
“Aye!”
“CHE VORRESTE DIRE?!?!?”
Natsu si fece una
risatella e poi proseguì: “Sveglia! Ti è partito il cervello! Il tuo “uomo del
destino” non può essere Gazille!”
“Umpf! Vorresti per caso
insinuare che lo sei tu?” disse squadrandolo sprezzante.
“Ma che dici?!”
“Sei arrossito.” gli fece
notare Happy.
“Anche se fosse io ora
voglio solo Gazille!” disse abbracciandolo con un sorriso.
Natsu si grattò il capo:
“Accidenti, questa cosa non piacerà a…”
“Purtroppo è già qui.”
concluse Gray, avvertendolo che Loki, in stato di shock. era appena comparso di
fianco a lui!
Lo spirito del Leone si
gettò subito ai piedi della biondina: “Lucy! Mia diletta padrona! Com’è potuto
accadere?”
“Perché Gazille è scemo.”
fece Happy beccandosi in risposta un feroce ringhio.
“Non permetterò che
accada! Lucy, ti libererò io da questo maleficio! Abbi fede!”
Lucy, senza smettere di
sorridere a Gazille, non si scomodò neppure a rivolgergli un’occhiata:
“Chiusura forzata!” ridacchiò.
“NOOOOOoooo…” e il povero Loki tornò a disperarsi nel mondo degli spiriti
stellati!
Subito dopo la sua
sparizione, un fruscio annunciò l’ingresso in scena di Pantherlily: “Cos’è
questo trambusto? MA CHE… ?!?!?”
“Wow! C’è anche Lily!”
–urlò Natsu- “Meglio, più siamo più ci divertiamo!”
“Ma quale divertirsi?! Lo
vuoi capire che la faccenda è tragica?!”
“Beh, ormai è successo, perché non guardare ai lati positivi a questo punto?”
disse Natsu indicandogli l’effettivamente comicissima scena di Lily che,
saltato addosso a Gazille e tenendosi al bavero della sua giacca, lo
rimproverava, scuotendolo tutto, con occhi di fuoco!
“Ti lascio solo per un
paio di minuti e tu…”
“Ehi! Gli ho solo
spiattellato in faccia che siamo arrivati prima noi anche partendo dopo di
loro! Ci stava eccome!”
“Tu e queste tue maledette
fisime! Passi per la fuga in volo, ma questo…”
“Ma se anche tu eri
d’accordo nel farlo!” urlò lui in rimando.
“Si, ma che ti costava
controllare prima?” –continuò a sbraitare il gatto nero-“Lo sai che alle donne
fai un brutto effetto!”
“Ma mica me l’hai detto
che ci sarebbero state Levi, la coniglietta e la marmocchia!”
“Urgh!” Lily fece una
smorfia da colpito e affondato!
“E poi dì la verità, ci
sei rimasto male perché è successo mentre eri andato in bagno, eh?”
“URGH!” Doppiamente
colpito e affondato!
“C-che… che bel micetto!”
Gazille e Lily, ancora
agguantato al suo collo, abbassarono lo sguardo. Wendy si era fatta coraggio e
gli aveva rivolto la parola: “Anche a te piacciono i gatti, giusto? Io ho una
gattina, sai? Abbiamo tante cose in comune, vero?”
“Ehm… già… tantissime…”
rispose incerto Gazille guardando un po’ lei, e il suo goffo tentativo di
abbordaggio, un po’ Lily sostenendo con lui un duello all’ultima occhiataccia!
Charle tornò alla carica,
afferrando la colorata gonna di Wendy e dando qualche innocuo ma deciso
strattone: “Wendy, esistono cose come la differenza di età che vanno tenute in
considerazione! In altissima considerazione! Vieni via, ci sarà tutto il tempo
di parlare di cotte e di ragazzi quando sarai un po’ più alta! Un bel po’ più
alta!”
Wendy però si voltò come
nulla fosse, e sorridendole le fece pat-pat
sulla testa: “Buona, palletta di pelo, non lo vedi che sto cercando di parlare
un po’ col ragazzo che mi piace? E forse ha anche un amichetto per te, ih ih!”
Happy guardò storto Lily:
“Amichetto?”
“Ma perché mi guardi
così?! Sta facendo tutto lei!”
“Wendy, tu non sai quello
che dici!” piagnucolò ancora Charle, tirandole la gonnellina.
“Ah… che bella la prima
cotta!”
E prima ancora che si
voltasse, Charle, vistasi ignorata e denigrata una seconda volta, era già in
stato di shock profondo!
La luce si spende, e
Charle rimase sotto un riflettore, a quattro zampe, con la testa abbassata al
terreno: “Non sono stata degna di proteggerti, Wendy! Sigh! Ho fallito… Ho
fallito miseramente!”
Nel buio, un po’ più in
là, si accese un secondo riflettore, sotto il quale, nella sua stessa posizione
si disperava invece Lily: “La colpa è mia! Solo mia! Io sapevo che ci sarebbero
state delle ragazze, ma mi sono dimenticato di avvertire Gazille! Mi sono
lasciato prendere dall’entusiasmo dell’avventura! E sono andato in bagno nel
momento sbagliato… Sono imperdonabile! Sigh! Ho fallito!””
Un terzo riflettore si
accese…
“Ho fallito! Sigh!”
mormorò Happy.
“Ma tu che centri?” gli
domandò la depressa Charle.
“Mi sembrava divertente e
volevo unirmi a voi!”
La depressione le si
trasformò in ira funesta!
“QUESTO A TE SEMBRA
DIVERTENTE?!?!?!?”
“Pesciolino?”
“……”
Charle tornò nel buio
sotto al suo riflettore, doppiamente depressa: “Fallimento… Disperazione…
Perdonami, Wendy! Sigh!”
“I nostri micini fanno
proprio una bella coppia, vero?”
Gazille alzò gli occhi su
Charle e Lily lì a terra che si disperavano… E Happy, anche lui un po’ triste,
che si domandava come il suo pesciolino avesse potuto fallire!
Wendy lo stuzzicò ancora: “Tu
pensi… che anche i loro padroncini… potrebbero…”
“No! Non penso!”
Si allontanò di un passo,
ma subito Lucy gli agguantò il braccio: “Piccola, vai a giocare da un’altra
parte, io e Gazille vogliamo starcene un po’ da soli!”
“Ehi!” protestò Wendy vendendo Lucy portarglielo via, ma non andò lontano.
“SCOLLATI!” –scansò un
nuovo assalto di Wendy ed allontanatosi abbastanza da quelle due prese un po’
di fiato- “Ora aprite le orecchie, teste bacate! Voi non riuscirete a fermarmi!
Non sono arrivato fin qui per procurarmi altre fangirl, ma per liberare me, le
nostre amiche (e già che ci siamo voi…) da questo stupido incantesimo!”
“Grande! Cantagliele,
Gazille!” lo incoraggiò Natsu.
“Aye!”
“Pertanto ora entriamo in
questa dannata villa e mettiamo fine a questa storia!”
“Umpf, sarebbe ora!” fece
Gray, contagiato dalla sua carica!
“Quindi, per concludere…
Tu! scordati che ti prenda in considerazione!” –fece puntando il dito contro
Wendy- “Non ho intenzione di finire in galera per colpa tua!”
“Eh?” domandò lei con fare
innocente…
“Tu! Se cerchi il tuo
“uomo del destino” rivolgiti a una cartomante!”
“Già fatto…” rispose Lucy. Era stata Cana per l’appunto, un po’ di tempo prima,
a farle quella predizione.
“E tu! So che stai
pensando a io e te che leggiamo insieme libri romantici davanti un tramonto; ho
una sola parola per te: scordatelo!”
“… Ok…”
“……”
Gli occhi di tutti
(eccetto quelli di Lucy e Wendy, che non si scollavano più dal dragon slayer
ormai...) puntarono allora verso una persona fino a quel momento trascurata…
Gazille inarcò un
sopracciglio vedendo Levi, ferma al suo posto, che lo guardava sì, ma con
l’aria di chi non sa cosa fare.
“Che strano…” –esordì la
ragazza- “Sto guardando Gazille… però… non sento nulla di diverso dall’ultima
volta che l’ho visto.”
“Levi, tu… Non sei
innamorata di lui?!” disse Gray, i cui vestiti, per la sorpresa, gli erano
saltati di nuovo via di dosso; tanto lì intorno non c’erano vigili in grado di
multarlo.
Gazille si sentì
disorientato, ma poi proruppe in un lungo sospiro di sollievo, come già da un
po’ sperava di soffiarne!
“Ecco…” –tentò di
proseguire Levi, ancora più sorpresa di lui- “Non è che lui non mi piaccia…
C-cioé, come persona e come compagno voglio dire!!!” –si corresse arrossendo-
“Però, ehm… Io… Non lo so… Non ne sono innamorata… N-non che la cosa mi
dispiaccia! Cioè, lo dico per Gazille!!! Perché per lui è una gran rottura di
scatole, si sa, non perché non vorrei mai e poi mai… Ehm… Vabbé, ci siamo
capiti, no?”
Lucy la fulminò con lo
sguardo: “Come sarebbe? Cosa vorresti dire? Che Gazille non è alla tua
altezza?”
“No, io…”
“Cattiva!” –l’accusò anche
Wendy- “Come puoi non voler bene a Gazille?”
“Tsk! Mi hai proprio
deluso, Levi! Lasciala perdere, Gazille, lei non ti merita: io si che ti
apprezzo!” disse abbracciandolo.
Lui la spinse a terra in
malo modo senza guardarlo.
E Lucy, caduta a terra,
non trovò altro da fare che arrossire e ridacchiare: “Ah, l’uomo rude…”
Gazille le rivolse
un’occhiata schifata…
Levi si guardò come non
riconoscendosi. Appena Gazille le si era parato davanti, nell’arco di un
istante si era preparata al peggio. Ma poi, non capendo, era rimasta ferma e
zitta al suo posto, come ad aspettare che l’Incanto Cupidus si impossessasse di
lei, e che si unisse a Wendy e Lucy nel loro civettare intorno il dragone.
Ma nulla.
“Mhmm, spiegazioni
plausibili?” chiese Lily, che guardava sia l’uno che l’altra con sospetto.
Gray azzardò un’ipotesi:
“Può darsi che l’effetto sia finito. Se non sbaglio il master aveva detto che
ogni tanto di pozione bastava per una donna.”
“Si, ma gli si è spaccata
sulla zucca tutta la boccetta: ha davvero attratto tutte le donne disponibili?”
si chiese Natsu grattandosi il capo.
In tutto ciò Levi si
sentiva strana, e si guardava come se avesse qualcosa che non andava: “Non
capisco…”
“Oh, ma chi se ne frega di
capire!” –irruppe Gazille alzando le braccia al cielo- “Finalmente una ragazza
il cui pensiero fisso non sia maritarmi o molestarmi! Alleluia!”
Levi sorrise, contenta di
non rappresentare per lui una seccatura come tutte le altre che avevano avuto
la sfortuna di adocchiarlo. In compenso, ora Lucy e Wendy le stavano mandando
verdi strali con gli occhi!
Imbarazzata, provò a
sorridere anche a loro, come a rassicurarle, ma lo sguardo dei due si fece così
freddo, acido e insostenibile che preferì voltarsi!
“L’hai capita? Prima fa la
difficile e poi…” accusò Lucy con lo sguardo ridotto una fessura di gelosia.
“Uffa, se solo non fossi
così piccola…”
Wendy si girò versò
Gazille col labbro tremolo e gli occhi lucidi: “Gazille, io sono piccola, ma il
mio amore per te è grande… mi aspetterai, vero?”
“Aspettare? Non se ne
parla!”
Wendy si sentì il cuore
scoppiare di gioia!
Gazille fece il gesto di
gambe in spalla e si avviò verso il cancello della villa che fin troppo era
stata lì ad attenderli!
“Entriamo! E poniamo fine
a questa idiozia!”
Cuore in frantumi per la
draghetta: “Sigh…”
“Eccomi! Ti seguirò
ovunque tu andrai!” lo seguì subito Lucy, dando una spintarella a Levi per
rallentarla.
Natsu, Gray e gli exsheed
la stavano ora guardando, dopotutto il capo era lei, ed ora era anche l’unica
ragazza immune al superlativo fascino del dragone metallico, normale la
squadrassero come una meraviglia della natura. La maga lettrice si sentì
addosso quegli occhi curiosi e in un certo senso ammirati, e, ancora confusa
per l’accaduto, provò soggezione, ma poi guardò Gazille avviarsi e si
ricompose: “Gazille ha ragione! Qualunque cosa sia successa con me, Lucy, Wendy,
e quindi anche le altre sono ancora incantate. Non perdiamo altro tempo.”
“Umpf! Hai ragionissima!”
annuì Natsu, raggiungendo Gazille ad ampi passi, mentre il resto del gruppo
seguiva con più calma, ma col morale alto.
Se si escludevano i tre
exsheed in coda…
“Sigh! Ho fallito!”
“Sigh! E tutto perché sono
andato in bagno nel momento sbagliato!”
“Sigh! Ero sicuro che il
mio pesciolino riuscisse a risollevarle il morale…”
Sin dalla cancellata,
quella dimora dichiarava che i suoi tempi migliori erano già passati da un
pezzo.
I cinque maghi e i tre
gatti di Fairy Tail si ritrovarono davanti a una fila di sbarre ferro quasi del
tutto arrugginite; in alto terminavano con delle punte, ormai smussate dal
tempo. Per terra stavano una catena e un lucchetto, anch’essi in pessimo stato.
In alto, sui due battenti, si notavano, a mò di decorazione, due pannelli di
bronzo, ciascuno con uno stemma forgiato a bassorilievo, uno con tre cuori,
simbolo di Heartburg, l’altro con un’ampolla circondata da quattro stelle,
forse il simbolo dei D’Alambicco.
Gazille sospinse un
battente e i cardini salutarono con voce incrinata e arrugginita quelli che
dovevano essere i primi visitatori dopo tanti anni.
“Manutenzione no, eh?”
disse Happy.
“Come si vede che in paese
nessuno è affezionato a questo posto.” commentò Gray.
Gazille staccò un pezzo di
metallo dall’inferriata e lo scrutò: “Bah! Questo come minimo mi provocherà un
indigestione.”
Senza ulteriori indugi
entrò dunque nel giardino anteriore della villa. Questo era suddiviso in due
parti dal percorso ricoperto di brecciolato che stavano ora percorrendo, e in
ciascuna parte si notava una fontana circolare. Di certo un tempo il colpo
d’occhio doveva essere stupendo, con quel giardino potato e decorato da alberi
e siepi in fiore, ma ora l’erba era e folta, i fiori avevano abbandonato le
siepi per spargersi un po’ dove gli pareva, e le fontane erano più asciutte
della gola di Cana in un bar per astemi.
“Questo tizio doveva
essere pieno di soldi. Le pozioni gli rendevano bene.”
“So io cosa gli renderei
se mi capitasse davanti!” brontolò il dragon slayer di metallo grattandosi le
nocche.
“Questo posto mette i
brividi, vero Wendy? Wendy?”
Charle si girò e vide la
sua amica che avanzava prudentemente nascosta dietro Gazille: “Q-questo posto
mi mette i brividi! P-posso restarti vicina?”
Gazille sbuffò un “Va
bene…”, e Wendy, nella sua mente, esultò un << Che dolce! >>
Ma Lucy di certo non
sarebbe rimasta a guardare! Si incollò a Gazille dal lato opposto rispetto a
Wendy, anch’essa tutta tremante: “Ho tanta paura! Per fortuna starti vicino mi
da tanta sicurezza…”
“A me di più!” fece Wendy
La biondina la guardò come
una zecca fastidiosa attaccata al suo stesso cagnone: “Guarda, bimba, laggiù un
tipo regala caramelle!”
Natsu ed Happy presero a guardarsi
intorno: “DOVE?!”
Gray diede una pedata ad
uno, tirò la coda all’altro, e quali ebeti completi li trascinò fino all’uscio
della magione. Questo si trovava in cima di una bassa scalinata in marmo
ingrigito, delimitata da due corrimano anch’essi in marmo.
Ai piedi dei gradini,
Gazille si scrollò di dosso le due timorose: “Sciò! Non penserete di aver paura
tutto il tempo?”
Wendy e Lucy lo guardarono
con occhioni lacrimosi…
Gazille si ritrovò
indeciso tra la pietà e le maniere forti, ma per fortuna la sua unica alleata
lo tolse d’impiccio!
“Ho sentito dire che a
Gazille piacciono le donne forti e coraggiose… Mi domando se sarà vero!”
“SONO FORTISSIMA!” urlò
Lucy!
“SONO CORAGGIOSISSIMA!”
urlò Wendy!
“Avanti, stupida villa,
noi siamo qui! Fai del tuo peggio, non ci spaventi mica!”
“Si!”
Levi con un sorrisetto
furbo se le lasciò dietro, raggiungendo Gazille dinanzi la porta in legno
massiccio di villa D’Alambicco.
“Bell’idea!” –si
complimentò Gazille- “Avrei dovuto pensarci io.”
“Ih ih ih!”
“Tu stammi vicina.”
“Eh?”
“Francamente, sei l’unica
qui di cui mi fido almeno un po’.”
“Ah, perché sono l’unica
ragazza che non è innamorata di te, giusto?”
“No, sto parlando in
generale.” spiegò Gazille, indicando Lucy e Wendy che litigavano su chi delle
due avrebbe dovuto salire per prima i gradini dimostrandosi così la più
coraggiosa agli occhi del loro amato, Charle che si disperava ed Happy che le
dava solidali pacche sulla spalla con una mano, e serbava (sorpresa!) un
pesciolino nell’altra dietro la schiena, e, ultimi ma non meno importanti, Gray
e Natsu che litigavano a due passi da loro!
“Girati e fatti dare un
calcio!”
“Te lo sei meritato! Si
può mai essere così fessi da…”
“Guarda! Una maglietta che vola!”
“Dove?”
“AH! TI SEI GIRATO!”
“BRUTTO…”
“…… Dai, avremo bisogno
anche del loro aiuto!” cercò di difenderli Levi.
Si udì un colpetto di
tosse e i due abbassarono gli occhi su Lily: “Non ti sei dimenticato di
qualcuno?”
“Francamente non so se
inserirti tra quelli buoni: se te la fossi tenuta cinque minuti in più…”
“Se avessi visto prima di fare lo sborone…”
“Pari?”
“D’accordo.”
Lily saltò sulla spalla
dell’amico: “Avanti, muoviamoci.”
“SIIIII!” alla fine,
sincronizzate alla perfezione, le due innamorate balzarono sul pianerottolo e
assistettero estasiate al semplice gesto di Gazille di aprire la porta.
Era aperta. Entrando
dentro gli occhi di tutti spaziarono su un immenso salone. Tre grandi
finestroni, in alto dinanzi a loro, riempivano la stanza di luce, e due curve rampe
di scale, una a destra e una a sinistra, si innalzavano sul fondo della sala. Alla
loro destra e alla loro sinistra si aprivano poi due ampi corridoi. La villa
aveva due ali, una destra e una sinistra, ciascuna con un piano superiore a cui
si accedeva attraverso quelle scale che avevano dinanzi.
Anche in quel caso sarebbe
stata un’accoglienza da mozzare il fiato ai tempi d’oro di quel posto, quando
tutto quel vuoto era probabilmente colmato da mobili, soprammobili,
decorazioni, arazzi, tappeti, e quant’altro, e la tappezzeria alle pareti aveva
ancora colori vivaci.
“Senti che eco…”
“Qui non c’è rimasto praticamente nulla.”
Il pavimento, fatta
eccezione per polvere, sporcizia e qualche calcinaccio sparso, era
completamente sgombro.
Levi fece un rapido
ragionamento: “Sicuramente dopo il suo abbandono questa villa è stata
svaligiata. Se Oliver era così ricco e se dopo quella brutta faccenda
dell’Incanto Cupidus è sparito così di fretta, è probabile che la sua villa
abbia fatto presto ad attirare i ladri.”
“Però lassù qualcosa ci è
rimasto.” disse Natsu indicando un quadro appeso sulla parete destra.
Incuriositi, gli altri si avvicinarono tutti.
Annerito dalla polvere e
dall’incuria, si poteva riconoscere un ritratto. Un uomo di circa quarant’anni,
con gli occhiali tondi, il naso leggermente all’insù, capelli chiari, giusto un
po’ stempiato, e con un lungo pizzetto riccioluto, quasi una virgola sulla
punta del suo mento. Il suo sorriso era fiero, ma contenuto, né troppo
altezzoso, né troppo allegro. Happy svolazzò fino a raggiungerlo e con un forte
soffio fece volar via la polvere dalla targa inserita nella cornice.
Oliver Lorenzus Valentino Erasmus D’Alambicco
“Siamo sicuri non aver
sbagliato villa? Noi cercavamo “Oliver” e basta…” disse Natsu, e gli altri non
capirono se stesse scherzando o facendo sul serio.
Gazille lo guardò torvo!
Eccolo! Il volto del mago a cui doveva le sue disgrazie.
“Tsk! Sorridi, eh? Sei
fortunato che sei un quadro o te la farei passare io la voglia di giocare con i
cuori altrui e farci andare di mezzo me!”
Un grosso topo squittì
spaventato dagli intrusi mentre tornava alla sua tana. La dragon slayer però si
spaventò quanto lui e tornò a stringersi al suo possente principe.
“Visto? Sei troppo piccola
e bambina per essere la ragazza di Gazille.” –la derise Lucy.
Wendy non si lasciò
mettere i piedi in testa: “E tu allora?”
Lucy era saltata addosso a
Natsu, il quale afferratala al volo, si trovava adesso col suo generoso seno a
un centimetro dalla faccia!
La biondina non tardò ad
accorgersi della figuraccia: “Via di lì! Queste non sono per te!”
E non contenta gli mollò
un sonoro schiaffo in faccia!
“Questo posto è enorme.”
–disse Lily, interrompendo il nuovo siparietto- “Cosa dobbiamo cercare
esattamente?”
“Dunque…” –cominciò Levi,
pensandoci su- “Il master ci ha detto che probabilmente troveremo la formula
dell’Incanto Cupidus e la sua cura, debitamente criptate, tra le carte del mago
Oliver; forse un’agenda, o qualche rotolo di pergamena.”
“Ma la villa è stata
praticamente ripulita. E se si fossero portati via anche i suoi scritti?” domandò
Lily preoccupato.
“Non credo. Sono stati
portati via molti oggetti, ma dubito che dei comuni ladri potessero essere
interessati a dei semplici fogli di formule magiche, tanto più che Oliver li ha
resi incomprensibili.”
“Sei ottimista su questo
punto, però non penso troveremo ugualmente ciò che cerchiamo a portata di
mano.” –intervenne Gray- “Ricordiamoci che Oliver era una specie di mago
scienziato, un ricercatore, e di solito questo tipo di maghi ha un laboratorio,
e di certo fa in modo di tenerselo caro, magari nascondendolo o difendendolo
con sistemi di sicurezza.”
Intanto Natsu e Gazille
sbadigliavano: dei ragionamenti a loro interessava poco!
Levi, da buon capo, prese
nuovamente l’iniziativa: “Io direi di dividerci e perlustrare la villa: se qualcuno
trova qualcosa di interessante avvisa gli altri.”
Wendy e Lucy alzarono lo
sguardo pensose…
Dividersi = Possibilità di
restare sole solette con Gazille!
“IO VADO CON GAZILLE!”
–dissero all’unisono!- “L’HO DETTO PRIMA IO!” ridissero urlandosi in faccia!
“IO NON VADO CON NESSUNA
DI VOI DUE!” -le zittì entrambe l’interessato, ignorando i successivi lamenti
delusi. A onor del vero nemmeno agli altri andava di sobbaccarsele: purtroppo
erano diventate più un fastidio che un aiuto.
Ancora una volta Levi si assunse
il compito di sbrogliare la matassa: “Dunque, possiamo fare così, io andrò
con…”
Prima che finisse di
parlare, le altre due le furono subito addosso inquisitorie: “Con chi? Gazille,
forse?”
“N-n-no, a dire il vero
pensavo con voi due!”
“Vuole tenerci d’occhio!”,
“Subdola!”, si dissero tra loro continuando a guardarla torve.
“Sei sicura?” -le domandò
Gray- “Forse sarebbe meglio separarle: Lucy con Natsu ed Happy e Wendy e Charle
con me.”
“Io non voglio stare da
sola con quello scemo e il suo gatto rompiscatole! Voglio Gazille, uffa!”
“Mi oppongo anch’io!”
–alzò la mano Charle- “Wendy non può andare con qualcuno che espone il suo
corpo senza vergogna!”
Wendy portò le mani sulle
gote, divenute rosso rovente: “Gazille… che espone il suo corpo… Oh, cielo! Oh,
mammina…”
“TI PROIBISCO DI PENSARE A
QUELLO CHE STAI PENSANDO!”
“Sentite, dobbiamo per
forza scontentarle tutte e due, così nessuna avrà da ridire: se le separiamo,
daranno fastidio a due gruppi anziché uno solo. Ci penso io: le terrò d’occhio
ed impedirò che si scannino tra loro.”
“E se uniscono le forze
per scannare te?” chiese Happy con la solita delicatezza di un elefante.
“S-spero non succeda!”
rispose la ragazza sudando freddo!
“Rivale in amore! Rivale
in amore! Rivale in amore!” continuavano intanto a bisbigliare malevole alle
sue spalle la maga degli spiriti stellari e la dragon slayer! Levi si ricordò
di quando Lucy le aveva raccontato dell’ossessione di Juvia nei suoi confronti
per il cuore di Gray, ed ora riusciva a comprendere meglio cosa significasse!
“Charle verrà nel nostro
gruppo.” continuò la maga lettrice.
“Io prendo Lily!” si
assicurò subito Gazille, mentre Lily, già al suo fianco, gli rivolgeva un’occhiata
d’intesa. A rigor di logica quindi, l’ultimo gruppo sarebbe stata composto dai
due cane e gatto più conosciuti della gilda…
“Voi due, per favore,
cercate di andare d’accordo.”
Natsu e Gray sospirarono
guardandosi l’un l’altro: “Ci proveremo…”
“Impresa impossibile.”
fece Happy svolazzando sulle loro teste.
“Bene, allora gambe in
spalla! Noi andiamo da questa parte, voi dividetevi un po’ come vi pare, e
tenete d’occhio quelle due, o va a finire che vi piantano in asso per venirmi
dietro.”
“Gazille, sii prudente!”
gridò Levi alle sue spalle.
Quell’avvertimento gli
riportò alla mente il discorso sull’essere un buon compagno. Senza fermare il
passo, annuì con un cenno della mano e rispose: “State attenti anche voi.”
I due si allontanarono nel
corridoio di destra. Levi, Lucy, Wendy e Charle salirono le scale di sinistra
(meglio puntare dalla parte opposta rispetto a loro). Infine Natsu, Gray ed
Happy imboccarono il corridoio di sinistra.
Il ritratto di Oliver
restò nuovamente solo, e il topo, tornata la quiete, scorrazzò veloce da un
capo all’altro della sala.
Le ragazze esploravano un
corridoio del piano superiore. Alla loro destra le alte finestre chiuse si
affacciavano su un giardino posteriore, anch’esso nella più completa incuria.
Alla loro sinistra si aprivano delle porte, sui cui pomelli ragnatele in
abbondanza dissuadevano dall’aprirle, se non per ribrezzo, per rispetto dei
ragnetti che ci abitavano.
<< L’abbandono di questo posto mette dentro un
po’ di tristezza… >> -pensava Levi, l’unica delle quattro che si
guardava intorno con un po’ più di interesse- << Quest’atmosfera potrebbe essere perfetta per un bel romanzo di mistero.
Peccato che la nostra scrittrice di fiducia al momento abbia un solo pensiero
in testa… >>
“Quando io e Gazille ci
sposeremo andremo a vivere in una villa enorme come questa, anzi, forse più
grande! Avremo un sacco di servitori e non ci mancherà mai nulla: saremo come
il re e la regina di un castello!”
“Quando diventerò grande e
Gazille mi chiederà di sposarlo andremo a vivere in una bella e accogliente
casetta in periferia, piccola ma piena di calore, e vivremo felici e contenti
con i nostri micini e i loro cuccioli!”
Charle pensò ai cuccioli
suoi e di Lily e si sentì mancare il fiato!
Levi sospirò. Da prima
ancora che finissero di salire i gradini quelle due non stavano facendo altro
che parlare di Gazille e del loro immancabile futuro felice insieme a lui. Che
monotonia!
<< E dire che anche io ho rischiato di essere
così… >>
Già, si disse. Perché lei
si era salvata? Perché mai lei era stata l’unica delle tre a non innamorarsi
del loro compagno?
<< L’effetto è davvero finito? Mi sembra strano, un’intera boccetta… Che la
pozione abbia perso efficacia con gli anni? O forse sono io? Che cos’ho io di
diverso? Forse non recettiva all’amore? >>
Sobbalzò! Ma che stava
dicendo?!
<< Oh, cielo, che mi prende? Sembra quasi che
io sia scontenta di non essere impazzita d’amore per lui! Calmati, Levi, tutta
questa faccenda ti sta stressando! >>
Meglio smettere di
pensarci: non faceva altro che mettersi in difficoltà e in imbarazzo da sola.
“Come speri di
conquistarlo tu? Sei così piccola…”
“L-l’età non conta! È… è la purezza del sentimento che conta!”
La povera Charle si sbatté
le zampette in faccia: “Sentimenti certo… e cosa dirà la gente? Non hai idea di
quanto sparleranno! Ma che sto facendo?! È una cosa che non dovrei nemmeno
prendere in considerazione!!!”
“Povera Charle, vorresti
un ragazzo anche tu, vero? Il gattino di Gazille è single. Magari tramite lui
potresti mettere anche una buona parolina per me…”
“SIGH!” frignò lei,
abbassandosi le orecchie pelose per cercare di non sentire.
Intanto, sotto di loro, il
gruppetto dei ragazzi si perdeva in un piccolo labirinto di corridoi,
ripostigli, stanze e stanzoni.
Vista la monotonia di quel
susseguirsi di spazi vuoti, Natsu e il suo amico blu si intrattenevano
fischiettando: “Fi-fi-fi-fi-fi Fi-fi-fi-fi-fi Fifu-fifu-fifi fi-fi-fi-fi-fi…”
(NDA: Immaginatevi il motivetto della colonna sonora
dell’anime! http://www.youtube.com/watch?v=aMuDVwWtAHw )
“E piantala di fischiare!
Con quest’eco mi distruggi le orecchie!” li zittì il mago del ghiaccio.
C’era ben poco da vedere.
Gli sciacalli avevano lasciato dietro poche cose. Ogni tanto per terra si
vedeva un tavolino con un gamba rotta, cocci di vasi da fiori, gingilli,
cianfrusaglie, topini che Happy si divertiva a spaventare… in generale nulla di
interessante.
“Ho fame…” disse Happy
dopo qualche attimo di silenzio in seguito all’abolizione del fischiettare.
“Mangiati il pesciolino
che ti sei portato appresso, no?”
“E se dopo Charle cambia
idea e lo vuole?”
Un vero corteggiatore non
resta mai sprovvisto di pesciolino!
“Fame…”
“Uffa… Comincio ad avere
fame anch’io…”
“Ma che avete voi due?
Pensate piuttosto a cercare qualcosa che possa aiutarci. Che so, un pezzo di
carta, una stanza diversa dalle altre…”
“Ehi, guarda lì!”
Gray vide Natsu correre
verso la stanza accanto e lo seguì. Sperava il suo amico avesse trovato
qualcosa, ma anche quell’ambiente si presentò spoglio come tutti gli altri,
fatta eccezione per un bellissimo, ma pericolante lampadaio in ottone pendente
dal soffitto.
Il rosa si chinò a terra a
raccogliere qualcosa: “Le tue preghiere sono state esaudite, Happy: un panino!”
“Aye! Bel colpo, Natsu!”
“Ehi, voi due, fermi! Ma
che fate?! Trovi un panino in una villa abbandonata da decenni e magari
vorresti pure mangiartelo?”
“Perché no?” –disse Natsu
rimuovendo l’incarto, annusandolo, e poi avvicinandolo al naso del compagno- “È
ancora buono, vedi? Ed è anche di quelli che piacciono ad Happy: tonno e
maionese!”
“Wow! Che fortuna! Gnam…”
“Se solo qui intorno ci
fosse qualcosa da bruciare per fare un po’ di fuoco…”
“Non dire bestialità!”
Gray si grattò il capo,
sgomento da quella gustosa apparizione: “Non capisco. Che ci fa un panino qui?”
“Bah, quante storie era
detto che qui ti fai: non si ci sono venuti i ladri? Forse si saranno portati
uno spuntino sul lavoro.”
“Beh…”
Natsu gli diede una pacca
sulla spalla, invitandolo a muoversi: “Dai, vediamo che altro riusciamo a
trovare.” disse, sperando con tutto il cuore in una cascina piena di legna da
ardere!
Happy fece per dare un
altro morso al panino, ma le sue orecchie si drizzarono.
Si voltò. Gli era parso di
sentire come un rumore, poi soffocato. Vide che la parete a un certo punto si
interrompeva aprendosi in un corridoio, e pensò di sporgersi oltre l’angolo per
controllare.
“Happy? Ti muovi?”
“Arrivo Natsu!”
Addentò di nuovo il panino
e uscì: probabilmente era stato solo il lampadario traballante.
Mentre i tre vagavano a
caso nell’ala est, nell’ala ovest, Gazille e Lily si muovevano cauti e
scrutavano concentrati, disegnando nella loro mente una mappa approssimativa di
quei corridoi e di tutte quelle stanze comunicanti.
A un certo punto i due
sbucarono in un salone, anche più grande di quello che li aveva accolti appena
entrati dalla porta.
Anche lì, come nel resto
del loro percorso, non sembrava esserci alcunché di interessante. Le tre grandi
vetrate deposte all’illuminazione erano in frantumi e formavano arcipelaghi di
cocci di vetro a ridosso del muro. Sulla parete opposta stava un grosso camino,
ampio almeno alcuni metri. Sul fondo della sala rispetto a loro videro due
porte, di cui una aperta, o meglio, scardinata e abbandonata sul pavimento.
Entrarono in quella stanza,
che aveva l’aspetto di uno studio. Era quadrata, anch’essa dotata di un piccolo
camino e di una scala a chiocciola per salire al piano superiore. Notarono
subito che lì era rimasta un po’ più di roba: una scrivania e un’alta libreria
addossata alla parete vicino a questa.
“Qui non è rimasto quasi
nulla: una villa di lusso per a completa disposizione di chiunque arrivi, una chicca
per i ladri.” -disse Gazille aprendo un cassetto dalla scrivania, ma trovandolo
vuoto e tarlato- “Come si vede che hanno agito indisturbati: più che un furto
qui sembra sia avvenuto un trasloco.”
Aprì il secondo cassetto,
ma questo, oltre che vuoto, gli si sbriciolo in mano trasformandosi in un
mucchietto di segatura: “Bah!”
Si ripulì le mani
battendosele e raggiunse Lily, che nel frattempo stava ispezionando la
libreria. Alcuni dei ripiani avevano ancora su di essi file ordinate di volumi,
alcuni di questi invece stavano sparsi per terra, forse lasciati lì da qualche
malvivente incapace di dar loro la giusta importanza e il dovuto rispetto.
Lily aprì un tomo, ma una nuvoletta di polvere lo investì, facendolo tossire.
“Ghi ih ih!”
Quando Lily riuscì a
riaprire gli occhi diede una rapida lettura: “Un romanzo. I libri normali non
sono stati criptati.”
Lanciò il volumetto a
Gazille, che lo raccolse al volo e lo sfogliò distrattamente: Levi di certo
avrebbe gradito molto di più l’imbattersi in quello studio. Lo mise in tasca,
magari le sarebbe piaciuto.
Fece poi caso al fatto che
Lily aveva preso e aperto un altro dei volumi.
Accigliato, si avvicinò.
Niente sbuffo di polvere?
“Che ti prende?”
“Hai notato come è
distribuita la polvere sui libri e sui ripiani? Sembra come se qualcuno ci
abbia lasciato le impronte.”
Lily scrollò le spalle:
“Può essere stato benissimo un topo o un qualche altro animale randagio a
lasciarcele.”
La pulce del sospetto
aveva però morso il dragon slayer, che si voltò allora verso il camino. Lily lo
vide avvicinarsi ad esso, muto, e si mise anche lui sull’attenti. Posò il libro
dove l’aveva preso e lo raggiunse mentre, inginocchiatosi, poggiava la mano
sulle ceneri.
“Sono ancora tiepide…”
“… Capisco.”
Si rialzò, i muscoli del
volto e del corpo tesi e pronti: “Qui c’è stato qualcuno. Non è passato molto
tempo.”
“Ed è probabile sia ancora
qui.” concluse l’amico exsheed.
Ecco che il loro giretto alla
villa si faceva meno rilassante.
“Andiamo ad avvertire gli
altri.”
Uscendo dalla stanza, uno
dei due rivolse uno sguardo alla tromba della scala a chiocciola, nel momento
stesso in cui, in cima ad essa, un’ombra si allontanava appena in tempo da non
farsi scoprire.
Il lungo codino della
ragazza svolazzò sinuosamente durante la sua silenziosa corsa in punta di
piedi; il collo ed il volto fino al dorso del naso erano coperti da una
maschera di calzamaglia nera, al di sopra della quale brillavano due occhi
grigi.
Si tuffò in un corridoio buio,
raggiungendo una stanza anch’essa oscura, per via degli scudi alle finestre
completamente chiusi. L’unica fonte di luce era il camino sulla sinistra,
acceso, davanti il quale era posizionata una poltrona, che nascondeva quasi del
tutto alla sua vista la figura seduta su di essa.
Nella stanza, intorno a
lui, nella penombra, c’erano altre tre persone.
“Ci sono visite.”
“Lo so.” –disse la giovane
voce maschile dalla poltrona, divertita più che intimorita o sconcertata- “I
nostri amici qui ci hanno appena messi al corrente.”
La figura tarchiata nell’ombra
alla sua sinistra non mostrò il suo identico buon umore: “SI SONO MANGIATI IL
MIO PANINO!”
“E allora? Ne hai portati
così tanti…” fece notare la ragazza dal volto coperto.
“Ma quello era tonno e
maionese! Un’accoppiata vincente, ma che dico, divina!”
La figura alta e snella
accanto a lui, più alta e snella, si mostrò ancora meno tranquillo: “E-e-e tu a
momenti ti ci gettavi addosso e ti facevi scoprire, eh? Per un panino, eh? Ma
come puoi essere così ingordo?! N-n-non ti smentisci mai! Se non ti fermavo io
chissà che succedeva! E a momenti quel gatto volante ci beccava! Ma da quando i
gatti volano? E parlano? Oh, ma che importa? Piuttosto! C-che-che saranno
venuti a fare qui? Che vogliono? Chi sono? E se interferissero con le nostre
ricerche? Accidenti! Accidenti! Accidenti! Lo sapevo, non si è mai al sicuro!
Era troppo semplice! Accidenti!”
“Ehm, Henry?”
“Accidenti! Sigh! E se
anche loro sanno di noi? Oh, cielo! Gli imprevisti non mi sono mai piaciuti! E
dire che sembrava una passeggiata! Perché? Chi? Come? Cosa?”
“Henry!” –lo richiamò di
nuovo gentilmente l’uomo seduto- “Calma.”
Henry portò la mano alla
cintura, alla quale erano agganciate numerose boccette di liquido blu. Ne
stappò una e la bevve fino all’ultima goccia.
“Dunque.” –riprese lo
snello- “Prima quel vecchio mezzo sordo ci fa concorrenza per quella presunta
boccetta di Incanto Cupidus, ora questo gruppetto che arriva qui a ficcare il
naso. Visti gli sviluppi, direi non ci siano più dubbi sul fatto che ci sia
qualcun altro oltre a noi interessato ad Oliver e alle sue magie.”
“Mi da i brividi quando lo
fa…” disse l’ultima delle figure nella stanza, una sagoma slanciata, formosa, il
rosso delle cui labbra carnose e della cui vaporosa chioma rispondeva ardendo ai
bagliori del fuoco del camino ogniqualvolta questi la lambivano.
“Cosa ne pensi?” chiese
ancora colui che di apparenze e di fatto era il loro capo.
“Quei due che ho
incontrato io, e il loro gatto parlante, stavano di sicuro cercando qualcosa, e
dubito fossero solo due ragazzini curiosi affascinati da una villa abbandonata,
non ne avevano né l’età, né l’aspetto, anche se sulla maturità di un paio di
loro avrei delle riserve.”
“Il tipo che ho incontrato
io aveva anche lui un gatto parlante, e anche loro erano alla ricerca di
qualcosa, anche se non si sono detti molto e non ho potuto scoprire altro.”
“Chissà come sarebbe avere
in casa un gattino parlante!” -disse la donna formosa, avanzando ancheggiando
sui tacchi fino alla poltrona- “Tu che ne pensi Oberon? Non ti piacerebbe?”
“Ne parliamo dopo, la
questione più urgente è un’altra.”
“Uffa!” fece la donna per
tutta risposta, delusa da tutto quel parlare serio! Quando facevano così non
riusciva mai ad inserirsi nella discussione in modo decente.
“Con tutta probabilità
cercano anche loro le magie che Oliver si è lasciato dietro, il che li pone
dunque sulla nostra strada.” proseguì il flemmatico Henry, calando minacciosamente
il tono alla fine della frase.
La ragazza dal volto
coperto, il tarchiato e la donna attraente si guardarono tra loro, tra il
preoccupato, l’infuriato e l’impassibile.
Il capo si alzò dalla
poltrona. Si avvicinò alla fiamma e si sgranchì il collo, facendo ondeggiare i
bellissimi capelli biondi.
“Oberon” –lo chiamò Henry-
“Che cosa facciamo?”
Questi rivolse ai suoi
collaboratori un sorriso rassicurante: “Certo, l’arrivo di questi ficcanaso non
era previsto né richiesto, ma stiamo a vedere. Vediamo cosa fanno, scopriamo le
loro intenzioni, cosa li ha portati qui. Potrebbero anche risultarci utili a
trovare ciò che stiamo cercando.”
“Sei così intelligente!”
gongolò la bella (ma chiaramente scemotta…) donna battendo le mani inguantate.
“Inutile precipitare le
cose: restiamo saldi e aspettiamo.” annuì Henry.
“Il mio panino… Gliela
farò pagare!” continuava a lamentarsi il tarchiato.
“……” commentò la ragazza
mascherata.
“Dopotutto, di cosa
dovremmo avere paura?”
Oberon aprì gli scudi
delle finestre, riempiendo di luce la stanza. Una folata d’aria sollevò i lembi
della lunga giacca, rivelando, al suo fianco destro, il sottile fodero del
fioretto che pareva fremere.
(NDA: Il fioretto è un tipo moderno di spada, immaginatevela
come una di quelle di Zorro o dei tre moschettieri)
Sorrise al giardino
posteriore della villa e poi si voltò verso il resto del gruppo.
I suoi occhi verdi riempirono tutti, chi più chi meno, di inquietudine,
nonostante sapessero che non erano loro a doverli temere.
“Non siamo arrivati fin
qui per lasciarci intralciare. Se ci provano… li spazziamo via senza indugi!”
Credevate forse che vi
avrei proposto un noioso giro turistico in una villa abbandonata? Vi
sbagliavate di grosso!
Cinque strani nemici, ma
molto sicuri di sé, hanno anticipato i nostri sgangherati eroi! Quanto gli
obiettivi di questi due gruppi coincidono? Quanto sarà difficile trovare ciò
che cercano? La misteriosa villa di Oliver potrebbe non essere solo il terreno
di una caccia al tesoro, ma anche un pericolo campo di battaglia! Restate con la
mia fic per altre risate, altri misteri, altri fatti inspiegabili e botte da
orbi!
Mi raccomando, commentate,
soprattutto in quest’arco di capitoli così denso di avvenimenti voglio sentire
le impressioni del pubblico! ^___^
Alla prossima, che
potrebbe tardare visto che ci sono altri esami in questo periodo… Ciao da
NaruXHina!
PS: NARUTO X HINATA ORA E
SEMPRE!
PPS: GAZILLE X LEVI ORA E SEMPRE!