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Autore: Bethan Flynn    23/01/2011    2 recensioni
"-Non farlo, Lavi...- mormorò.
-Fare che cosa?- la voce del ragazzo era stupita.
-Non diventare Bookman- Shin sentì le braccia di lui contrarsi attorno alle sue spalle.
-Perchè dici questo?-
-Perchè Bookman non ha un cuore. E io non voglio che questo suono si interrompa-"
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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-Toh, esistono anche altre donne esorciste? Non me lo sarei mai aspettato!- Tyki Mikk afferrò Linalee e se la trascinò dietro. Un fendente di Shin lo mancò per un pelo.
-Lasciala andare, schifoso bastardo!- gridò, continuando ad attaccarlo, ma un capogiro la colse all’improvviso. Le sue ferite non erano ancora guarite, e senza la recovery di Miranda erano tornate tutte fuori, senza contare la fatica per farsi strada fino alla locanda in mezzo alla selva di akuma.
Una lama sottile sbucò da sotto i piedi del Noah, che riuscì a malapena a schivarla. Shin non avrebbe mai creduto di poter osservare quella faccia con gratitudine –Kanda! Ha preso Linalee!- gridò. Il giapponese annuì e si slanciò contro il nemico.
Un mugolio la distolse dalla battaglia –Miranda, grazie al cielo! Forza, dobbiamo andarcene di qui!- gridò vedendo che la compagna si stava rialzando. La afferrò per un braccio, ma un boato assordante seguito da un’onda d’urto spaventosa la scaraventò in aria.
Piombò violentemente a terra, perdendo i sensi per un attimo.
Un silenzio assoluto, irreale rispetto al frastuono di poco prima, la circondò.
Quando riaprì gli occhi, lo spettacolo che le si parò davanti la riempì di terrore: niente era rimasto di Edo, eccetto la torre, neppure mezza casa. Di dove fossero gli altri, non ne aveva idea.
Scattò in piedi ignorando le fitte che le provenivano da tutto il corpo.
-Lavi! Linalee, Kanda, qualcuno! Dove siete?- gridò disperata, correndo. Non sapeva dove l’avesse fatta volare quell’attacco micidiale, non sapeva neppure se gli altri fossero ancora vivi.
Una figura familiare si rialzò poco distante da lei.
-Marie!- esclamò sollevata –generale Tiedoll, state bene? Dove sono gli altri?- l’esorcista riuscì ad afferrarla al volo prima che le cedessero le gambe –sono vivi per miracolo. Siamo vivi per miracolo- disse guardando l’orizzonte. Altre figure iniziavano a sollevarsi da terra, e con enorme sollievo Shin vide il martello di Lavi.
-Grazie a Dio…- mormorò barcollando –devo raggiungerli. Andiamo- si liberò dalle braccia di Marie e si diresse velocemente verso il gruppetto di esorcisti. Ad un tratto qualcosa di bianco e luminoso la oltrepassò, e in quella nuvola indistinta riuscì a scorgere una maschera.
“Un akuma?!” pensò presa dal panico: si stava dirigendo verso Lavi. Una liana schizzò in quella direzione e afferrò la massa bianca, che rimase incastrata fra le sue spire con un sonoro “ahia!”.
-Allen?!- strillò Shin, mettendosi a correre. Non è possibile, Linalee le aveva detto che Allen aveva perso la sua innocence!
Kanda la oltrepassò come un fulmine, andando a schiantare la lama di Mugen contro il braccio del povero albino.
-Crepa!- gridò il moro, ma si bloccò di schianto.
-Mammoletta?!- esclamò allibito, vedendo il viso del ragazzo fissarlo in cagnesco.
-‘Ccidenti a te, Allen. Potevi avere un’innocence meno ambigua? E ringrazia che non ho usato le spine!- ansimò lei raggiungendoli. Sorrise: era felice di vederlo vivo.
-Forza, andiamo via di qua- Lavi la afferrò per un braccio –gli altri si sono riparati sotto quel ponte, raggiungiamoli- indicò un grosso arco di cemento semidistrutto, e tutti si misero a correre verso quella direzione.
-Ricordatelo, esorcista: dovrai farmi divertire…- la voce di Tyki Mikk la fece sussultare –oh, sta’ zitto!- sbottò. L’ultima cosa che voleva era che qualcuno, e in particolar modo Lavi, venisse a sapere cos’era successo.

*******

-Maledizione. Qui è grave, Shin, dobbiamo metterci dei punti o le bende non serviranno a niente- Miranda scrutava con occhio clinico il grosso squarcio sulla gamba della ragazza. Shin annuì, pallida –puoi farlo?- sussurrò stringendo i denti. Ora che la tensione si era allentata, le faceva un male cane dappertutto. Miranda annuì e iniziò ad arroventare un ago sottile sulla fiamma del fuoco che avevano acceso.
-Signorina Shin, state bene invero?- Crowley le si fece vicino, e lei annuì –si, ma fammi un piacere- mugugnò di dolore mentre l’ago le si infilava sotto la pelle. Il vampiro annuì perplesso –ditemi- lei gli scoccò un’occhiata truce –primo- ansimò –evita il “signorina”. Mi fa sentire vecchia- chiuse gli occhi, presa da un violento colpo di nausea. Sembrava che il dolore le risalisse ogni nervo della gamba.
-Secondo- mormorò –dammi del tu e chiamami per nome. Siamo compagni, odio le formalità- quello la guardò stupito, poi fece un gran sorriso e annuì. Shin fece una smorfia: non andava proprio, in quel modo. La testa le girava sempre di più, e sentiva un freddo tremendo. Iniziò a tremare in maniera incontrollata.
“Ho perso così tanto sangue?” pensò rabbrividendo.
-Shin, stai ferma o non riesco a finire- Miranda la scrutava preoccupata, lei scosse la testa –n-non riesco a s-smettere- balbettò spaventata. Un occhio verde smeraldo si frappose fra lei e Miranda, e Lavi la guardò serio –stai calma. Non è niente- disse con voce ferma, prendendole il viso fra le mani. Shin adorava quando lo faceva, si sentiva come se la stesse proteggendo. Iniziò a calmarsi.
-Respira e guardami. Va tutto bene- continuò il ragazzo. Le parlava con voce tranquilla, come si fa con i bambini per calmarli. Era l’unico che riusciva ad avvicinarla in quel modo, se uno solo degli altri esorcisti ci avesse provato sarebbe volato via dopo nemmeno un secondo. Una mano si spostò sulla sua spalla e le circondò la schiena, accarezzandola. Il freddo cominciò piano piano a passare, e anche il dolore.
-Finito- disse a un tratto Miranda. Shin si osservò la gamba stupita: gliel’aveva pure fasciata e nemmeno se n’era accorta. Appoggiò la testa sulla spalla di Lavi, esausta.
Il ragazzo non si scansò –Miranda, adesso riposati- disse –devi continuare a mantenere la recovery o per noi saranno guai- la donna annuì, appoggiandosi stancamente al muro.
-Grazie, Miranda- mormorò Shin sorridendole.

*******

Poco dopo Lavi sentì il corpo della ragazza appesantirsi.
Si era addormentata.
Avrebbe potuto appoggiarla a terra e togliersi di lì, ma non lo fece. Continuò a stringerla piano, per non svegliarla. Con una mano seguiva distrattamente il contorno della cicatrice sulla sua schiena, scoperta da un grosso squarcio sul maglione.
Ripensò alle parole che le aveva detto il Noah prima di sparire.
Voleva dire che si erano già incontrati? E perché Shin si era spaventata in quel modo?
In effetti, non gli era suonato molto bene neppure il fatto che la ragazza avesse piantato di punto in bianco la propria missione per seguire il loro gruppo.
Ci doveva essere qualcosa che non gli aveva detto, e quel pensiero gli diede fastidio.
Sbuffò in una risata soffocata: fastidio, aveva detto? Lui era il futuro Bookman, non poteva assolutamente mettersi a preoccuparsi per qualcuno. Era per questo che il suo cuore doveva venire cancellato, perché così nessuno avrebbe potuto rubarglielo.

“Non voglio che questo suono si interrompa”

Le parole della ragazza gli tornarono in mente di botto.
Perché gli aveva parlato in quel modo? Non aveva fatto altro che aggiungere dubbi su dubbi. Fissò il suo volto addormentato: aveva perso completamente la maturità che trapelava dal suo sguardo, sembrava una bambina impaurita e stanca.
Non c’erano dubbi che lo fosse, eppure non mollava mai. Non cedeva mai di un millimetro senza lottare, non lasciava che nessuno cercasse di convincerla dei propri limiti.
La sentì mugolare nel sonno, ma non erano parole sconnesse. Avvicinò l’orecchio alla sua bocca e rimase di sasso.
-Prendi… la mia vita. Uccidimi… ma non fargli del male. Non… fare del male a Lavi- una ruga era comparsa fra le sue sopracciglia aggrottate.

*******

Correva nel buio, incapace di fermarsi. Vicoli stretti si susseguivano uno dopo l’altro e il suono dei suoi stivali rimbombava sul selciato fradicio.
Non poteva fermarsi, Lavi era in pericolo. Lo sentiva, sentiva quella paura improvvisa che la prendeva sempre quando c’era qualcosa che non andava.
-Non Lavi, non lui- ripeteva a ogni passo, ansimando.
Sbucò all’improvviso in una piazza ovale, con una gigantesca torre nel mezzo. Si fermò di botto.
Da un lato stava Lavi, inerte, gli occhi chiusi.
Dall’altro c’era lui, Tyki Mikk, che giocherellava con la sferetta rossa.
-Che cosa gli hai fatto?- gridò Shin, slanciandosi verso di lui. Le rispose uno sguardo freddo.
-Non mi hai fatto divertire, e questa è la punizione. Ma hai ancora una scelta- sussurrò mellifluo, facendo rilucere il gioiello.
Shin si bloccò.
Osservò il corpo di Lavi. Era immobile e molto pallido. Se non fosse stato per il buio che le dava un’illusione di speranza, avrebbe detto che il liquido che gli si allargava sotto fosse sangue.
-Prendi la mia vita. Uccidimi. Ma non fargli del male. Non fare del male a Lavi- sussurrò. Un ghigno orribile comparve sul volto del Noah.

*******

Si svegliò di soprassalto, gridando.
-Shin, calmati! Era un sogno, calmati!-
-No! No! Lavi!- Shin continuò a gridare e a dibattersi.
-Sono qui, guardami, apri gli occhi!- le mani del rosso le afferrarono le guance e portarono il viso a un soffio da quello di lui. La ragazza spalancò gli occhi grigi, pieni di lacrime, e si ritrovò a fissare quello verde smeraldo di Lavi. Gli si gettò praticamente addosso, piangendo. Sentì le braccia del ragazzo stringerla forte.
-Non è niente, ragazzi. Ha avuto un incubo, ci penso io- lo sentì mormorare. Una mano le accarezzò la testa, e la ragazza vide Miranda allontanarsi.
-Cosa ti succede?- le parole di Lavi la colsero così alla sprovvista che smise di piangere. Cosa le succedeva? E come diamine faceva a dirglielo?
Aprì la bocca un paio di volte, ma non ne uscì alcun suono.
-Se non me lo dici, non posso aiutarti- sussurrò Lavi guardandola negli occhi.
Shin fece un respiro profondo, poi scosse la testa, liberandosi dal suo abbraccio.
Quel gesto fece male a entrambi.
-Non posso, Lavi. Non posso dirtelo- mormorò. Si alzò faticosamente, sentendo la gamba tremare. Si appoggiò al muro.
-Perché?-
Fissò l’occhio del ragazzo che la guardava con un’espressione che non gli aveva mai visto prima.
Davvero, sembrava che non stesse fingendo quell’angoscia.
Avrebbe tanto voluto alleviarla, ma erano troppi i motivi per cui non poteva farlo.
Lavi era il futuro Bookman.
Era del tutto inutile avere dei sentimenti verso di lui, eppure lei li aveva, ed era pronta a perdere la propria vita per qualcuno che non le avrebbe mai dato niente in cambio.
Era tutto appeso ad un filo, e non poteva tagliarlo in alcun modo, non in quel momento.
-Mi dispiace- mormorò –grazie- si diresse zoppicando verso Linalee che si era svegliata, lasciandolo solo.
Lavi pensò che quella solitudine non gli fosse mai pesata così tanto. Era la prima volta che Shin metteva una barriera fra loro, era la prima volta che si rifiutava di parlargli di quello che la tormentava.
Non avrebbe dovuto importargliene niente.
Ma perché allora sentiva quel peso in fondo allo stomaco?


Note dell'Autrice:

Oddio. Sto morendo di sonno =____=
Però mi dispiaceva non aggiornare, visto che sono passati i tre giorni canonici e che anche Loveless ha commentato X'D

Dunque, cerchiamo di fare un commento decente a discapito dell'orario infame (per me che sono come le galline °^°)...

Anche (in parte) in risposta al commento di Loveless, visto che credo che sia una domanda che viene spontanea a leggere questa ff, purtroppo non sono riuscita a rendere molto bene il reale rapporto che c'è fra Lavi e Shin. Mi spiego, dal momento in cui Lavi l'ha salvata, si è creata fra i due una sorta di confidenza "fraterna", come se fossero della stessa famiglia, e un affetto enorme che parte prima come gratitudine da parte di Shin, e poi si trasforma nel corso degli anni.
Per scrivere questa fanfiction ho un po' sfruttato il fatto che anche l'autrice gioca (poco, ma lo fa) su eventuali dubbi di Lavi, quindi Shin è una sorta di "goccia che fa traboccare il vaso", che gli fa capire di non poter svolgere appieno il suo compito... se continuo su questa linea a quest'ora comincio a fare spoiler, cosa che non vorrei (X_X), però soprattutto verso la fine (almeno, secondo la mia mente malata) questo concetto un po' si chiarisce (spero!!!).

Adesso rispondiamo i commenti (e poi vado a dormire perchè sennò domani mi ritrovano collassata davanti alla schermata di efp!):

Sherly: mon amie, vado a letto che tu sai perchè sono così stanca! XD ci sentiamo in questi giorni! ^__^

Hellie: SECONDO ME continui ad essere un po' masochista, però sono tanto felice che tu abbia recensito di nuovo *________*
E si, Shin chiede a Lavi di non diventare Bookman u.u perchè Lavi NON deve diventare Bookman, nemmeno nel manga dovrebbe ç^ç
Ti voglio bene in ogni caso <3

Loveless: aiuto sto morendo X__X devo riuscire a rispondere alla tua recensione in maniera coerente, poi potrò anche morire XD
Si, certi dettagli li ho bypassati completamente (come ad esempio l'INSIGNIFICANTE fatto che la popolazione di Edo fosse per il 90% akuma... *coff*)... perdono >.<
Al delirante commento di inizio note aggiungo solo che Shin ha un carattere particolare, quasi come una bambina, ostinata e a volte anche un po' inopportuna. E' il caso appunto della richiesta a Lavi di non diventare Bookman, perchè vuole che rimanga con lei, perchè sente di non avere nessun altro. Comunque non bisogna dare niente per scontato in questa fanfiction, ne devono ancora accadere un bel po' X'D

Gente io vi saluto, vi amo (?) e vado a letto!

*collassa*

Bethan
   
 
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