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Autore: novalee_ack    24/01/2011    10 recensioni
«Papà, papà sei tornato!!» un piccolo ometto dai capelli ricci e color cioccolato mi corse in contro sorridendo felice e si tuffò tra le mie braccia.
Le braccia del suo eroe.
Le braccia del principe della sua mamma.
Le braccia del suo 'papà'.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era tutto cambiato.
Era tutto cambiato quattro anni fa.
Era tutto cambiato da quando c'era lui.
Il mio piccolo ometto.
Lui era la mia vita adesso.
Lui era la ragione per cui io respiro ancora.
Lui è tutto.

 


. . . . . . . . . .

 

 

«Papà, papà sei tornato!!» un piccolo ometto dai capelli ricci e color cioccolato mi corse in contro sorridendo felice e si tuffò tra le mie braccia.
Le braccia del suo eroe.
Le braccia del principe della sua mamma.
Le braccia del suo 'papà'.
«Ehi macho!!»  lo sollevai senza problemi e lo strinsi al mio petto.
«Sai p-papà, oggi a s-scuola la maestra m-mi ha sgridato.»  cacciò leggermente fuori il labbro inferiore.
«Oh, cos'hai combinato?»  chiesi fingendomi serio e arrabbiato.
«Ho l-litigato con un b-bambino. N-non è stata colpa m-mia.»  
«Lo so che non è stata colpa tua.»  gli passai una mano tra i suoi morbidi ricci, proprio come i miei, e gli diedi un forte e rumoroso bacio sulla testa. «Ora entriamo, la mamma avrà già preparato la cena.»  lo incitai a scendere dalle mie braccia.
«S-siiiiiiiiii.»  urlò e corse via felice aprendo bruscamente la porta.
Quel piccolo ometto era mio figlio.
Eh già, "mio figlio". Chi l'avrebbe mai detto che il serio e talentuoso Nick Jonas sarebbe diventato papà all'età di ventun'anni.
Io stesso a volte facevo fatica a crederci, ma poi mi perdevo nei suoi occhi color del cielo, come quelli della sua mamma, e tutte le incertezza venivano spazzate via da quella felicità che solo lui mi dava. 
«Nick?!»  mi chiamò mia moglie dalla cucina.
«Si Miley sono io.»  posai il cappotto e la borsa nel salotto e la raggiunsi. 
Le avvolsi i fianchi con le mie braccia e la baciai piano sul collo.
«Mmmm cos'è questo profumino?»  domandai mentre continuavo ad annusare quel delizioso profumo che mi inondava le narici.
«Pasta al forno, quella che piace a te.»  rispose sorridendo.
«Ma lo sai che ti amo?» 
«Si lo so.» la sentii sorridere.
Le diedi un altro bacio ma questa volta assaporai meglio il sapore della sua pelle.
«Nick...»  mugugnò. «C'è Joseph di là...»
«Mh-mh» 
«Nick...» 

Mi staccai dal suo collo e la feci girare verso di me.
«Mi sei mancata.» le diedi un leggero bacio sulle labbra.
«Anche tu mi sei mancato.» chiuse gli occhi e poggiò la sua fronte contro il mio petto.
«Vado a vedere che cosa combina Joe.»
«Ok fate presto che è quasi pronto.»
«Certo.» 

Mi allontanai da lei a grandi passi ma mi fermai sotto l'arco della porta.
Mi voltai e sorrisi come un ebete.
«Amore?» attirai la sua attenzione.
«Si?»
«Ti amo
 dissi mordendomi il labbro inferiore.
Sorrise e abbassò la testa arrossendo.
Era strano il fatto che arrossiva ancora quando le dicevo ti amo o quando la stupivo portandole dei fiori la sera.
Questo mi faceva pensare che era ancora pazzamente innamorata come il primo giorno.
Come quando facemmo l'amore per la prima volta.
Come quando nacque Joseph, nostro figlio.
Come quando le chiesi di sposarmi.
Come quando pronunciammo quel 'si  all'unisono. 
Sapevo che il nostro amore sarebbe durato a lungo, nonostante i litigi che non mancavano mai. 
Io l'amavo con tutto me stesso.
Io li amavo con tutto me stesso.

 
   
 
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