A te My Person, mia musa e ispiratrice,
ti dedico questa one-shot <3


 

Ci sono giorni in cui ti comporti come se fossi invincibile, ti senti inarrestabile e dentro di te senti che puoi farcela, senti che puoi ruggire, ti senti un leone.. ti comporti da leone e conservi le promesse.
Ci sono giorni in cui non riesci a combattere, non riesci andare oltre, provi terrore e scappi pensando, vigliaccamente, che non sei un leone, ma una pecora.
Una piccola e codarda pecora impaurita, di fronte quel mostro, di fronte a quella promessa. 
Ci sono giorni in cui le due parti, le due forze, i due poli, le due medaglie, il leone e la pecora, si mescolano, si confondono, si amalgamano e plasmano, fondono quel miscuglio, quella sensazione, quel muro che nessuno, n e s s u n o, può oltrepassare.
Mentre sei lì che combatti una battaglia c a t e g o r i c a m e n t e, Tsunade!, persa sin dall’inizio, ti guardi attorno e vedi il tuo villaggio distrutto.
Non ti muovi, anche se l’istinto ti dice di farlo e il corpo si oppone.
Rimani impassibile, vuota, mentre attorno a te c’è la fine del mondo.

All’improvviso, un urlo e una voce femminile echeggiano in mezzo a quell’orrore e senza rendertene conto ti ritrovi in un altro posto, dove a fianco a te giace, morto lui, Minato, il Quarto Hokage e stringi tra le tue braccia, lei, Kushina, la tua promessa.
Una lacrima e un’altra ancora solcano il tuo viso e solo allora ti rendi conto che quel giorno, quel dannato giorno, non hai vissuto ne da leone ne da pecora, ma come una talpa, cieca, immune, che non si rese conto di ciò che attorno a lei stava accadendo, era accaduto.
 
Un dolore  così tanto famigliare ti lacera il corpo, ti strappa alla vita, ti sgretola quell’unica linfa di vita a cui ti aggrappavi disperatamente e ti sbatte violentemente in faccia quella cruda realtà.
La verità di aver perso, di non aver lottato, di aver infranto quell’unica promessa che avevi giurato con la tua stessa vita di non infrangere, mai.
Ora, guardando i volti tanto amati di Kushina e Minato, morti, con lo spettro dell’ultimo sorriso stampato sul volto, ti punisci, imprechi mentalmente che tutto questo non doveva succedere. Non hai scuse, non hai motivazioni, non hai potere per cambiare questa situazione.
Mentre tutto sembrava perduto, un pianto di un bambino, poco distante da te, rompe quel ghiaccio, quel monotono e odioso silenzio che si era formato.

Asciugandoti le lacrime guardi quel bambino così fragile, così delicato, così debole e mentre lo avvolgi nel calore del tuo corpo, guardi Kushina, il suo sorriso, guardi Minato, il suo sorriso, guardi Naruto, ora addormentato, con quel piccolo sorriso e pensi, giuri che lo proteggerai.

Proteggerai quel piccolo tesoro dal destino oscuro e incerto, prometti di vegliare su di lui come una madre veglia sui piccoli. E per l’ultima volta, sigili quella tacita promessa nel cuore sapendo e sperando di non fallire mai più.
 

“..Non ti deluderò un’altra volta,
Kushina.Te lo prometto.”