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Autore: Lies_Of_My_Mind    24/01/2011    4 recensioni
“È la sua eroina! Una… mmh… donna di facili costumi protagonista di un libro, il suo preferito…”
“… John lo spacciatore o qualcosa del genere” aggiunse Ron.
“JACK LO SQUARTATORE!"
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Theodore Nott
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Ecco a voi una piccola storiella divertente che ho ritrovato nei meandri del mio computer.

Spero vi faccia sorridere! Sappiatemi dire che ne pensate! 

Questa One-Shot tratta in alcuni punti del tema della prostituzione in maniera poco approfondita ed assolutamente non pesante, ma alcuni termini potrebbero non venire graditi dai più sensibili. 


                                                                                                                          Lies_Of_My_Mind

 

 

 

 

 

 



Jack lo Squartatore


 

 

  

 

 

 

 

Possibile che in quella dannata stanza non si trovasse nulla?

La fine dell’universo probabilmente sarebbe stata meno caotica e più ordinata, era entrata in doccia esattamente mezz’ora prima ed ora era avvolta in un soffice e caldo asciugamano rosso carminio che sprigionava un adorabile profumo di vaniglia.

Si passò una mano tra i crini biondi che aveva asciugato accuratamente così che ora le curve dei suoi boccoli erano ben definite e lucenti, le ricadevano sulle spalle accarezzandole la schiena e toccandole di poco il fondoschiena rotondo.

Si guardò allo specchio e sorrise, quell’estate si era messa d’impegno ed aveva perso quei pochi chiletti che ora con la loro mancanza rendevano la sua figura snella e slanciata, ben proporzionata e ben fornita di curve più che invidiabili.

Sentì un tonfo provenire da fuori dalla porta e pensò che l’ultima cosa che le sarebbe piaciuta in quel momento sarebbe stata rimanere rinchiusa in quel bagno per sempre invece di dover uscire in mezzo a quel casino.

Era la sera di Halloween e tutte le ragazze più “in” del settimo si stavano preparando in camera sua facendole saltare i nervi.

“Ma tesoro, la tua è la stanza più grande!” certo, la più grande… più grande un paio di fave!

Ma lei lo aveva sempre saputo che c’era la fregatura!

Poggiò una mano sulla maniglia spalancando la porta in un impeto di coraggio.

La scena che le apparve davanti era abbastanza imbarazzante, Calì era sdraiata sul letto intenta ad allacciarsi un paio di pantaloni di pelle aderentissimi, Lavanda era davanti allo specchi brandendo minacciosamente una pinzetta mentre Hermione era mezza infilata nell’armadio.

Ridacchiò afferrando un paio di calze rosse che poco prima aveva riposto sul calorifero.

Attaccato ad esse vi era un reggi calze del medesimo colore  che osservò per un po’ cercando di capire da che parte andava infilato. Era un oggetto sadico, sicuramente disegnato e realizzato da un maniaco che odiava le donne.

Si sedette su di una poltrona e si infilò le calze accuratamente iniziando a canticchiare allegramente.

Don’t cha wish your girlfriend was hot like me! Don’t cha wish your girlfriend was a freak like me! Don’t cha, don’t cha, baby, don’t cha…”

“Tesoro, hai visto le mie decoltè?” Lavanda la fissò speranzosa interrompendo il suo canto con sua malcelata stizza.

“No, Lavanda, tesoro, non saprei proprio dove possano essere”
“Le ho viste io prima per caso nella camera dei ragazzi…” la voce indifferente di Calì la fece girare interdetta verso l’indianina.

“E cosa, Santo Godric, ci facevano la?”
“Suppongo qualche d’una gliele abbia tirate addosso quando hanno cercato di infilarsi nel nostro dormitorio!”
“Capisco” Lavanda sbuffò.

Era il segnale, per tutte le ragazze, che era tempo di trovarsi all’istante un qualsiasi impegno che le assolvesse dal compito di fare qualche favore alla Brow.

Guardò la biondina che aveva appena finito di sistemarsi le calze color rosso Valentino su quelle gambe perfette che tanto le invidiava e un sorriso beffardo le spuntò sul viso. 

“Ho lo smalto sulle unghie… per favoreeee!”

“No..”
“Oh dai come sei cattiva!” la guardò supplicante fino a che non vide sul volto della biondina apparire un ghigno alla Serpeverde che la mise in guardia.

“Ok… ma tu mi presti i tronchetti neri sta sera”

“… ah va bene! Andata!” acconsentì facendo un gesto accondiscendente con la mano.

La bionda saltellò contenta infilandosi subito le scarpe timorosa che Lavanda potesse cambiare idea più velocemente del previsto.

Contenta di aver scroccato alla Brown il suo paio di scarpe preferite, si incamminò verso la porta, del tutto incurante di aver addosso solo un microscopico asciugamano da cui spuntava un pezzo di giarrettiera.

Ovviamente non le si vendeva nulla della parte bassa del corpo, ma coi tempi che correvano non era mai una cosa saggia aggirarsi così svestite.

Aprì la porta iniziando a scendere gli scalini fino alla sala comune.

“Harry caro! Ronald, tesoro!” alzò il viso guardandosi in giro cercando colui che stava chiamando e si pietrificò appena il divanetto davanti al camino entrò nella sua visuale.

Stravaccati su di esso vi erano tre serpeverde che la fissavano ghignanti.

Nott la guardava in un modo abbastanza esplicitamente.

Zabini fischiò.

Malfoy ghignò e basta.

“Santo Salazar, io cambio casa all’istante!” il moro fischiò nuovamente.

“Zabini smettila, mi hai otturato un timpano” lo guardò scocciata tornando a cercare Ron ed Harry finchè non vide il rosso puntarla ed arrivarle in contro a passo di marcia con uno sguardo furente.

“Rebecca Cassiopea Hill io ti spello viva!

Ronald Bilius Weasley la conosceva dalla fatidica età di  due anni ed era protettivo nei suoi confronti forse anche più che con Ginny.

Le puntò gli occhi azzurrissimi addosso fino a che il suo migliore amico non gli mise una mano sulla spalla per convincerlo che uccidere la bionda non era cosa buona e giusta.

“Oh, Ronald, proprio te stavo cercando, dimmi, non è che in stanza da voi ci sono le decoltè blu di Lavanda? Se non gliele porto all’istante suppongo non mi presterà mai i suoi tronchetti!”
“I suoi che? Comunque sì c’è un paio di scarpe con il tacco in camera nostra, ma non ho idea di come ci siano finiti!” disse rivolto ai Serpenti.

Da quando erano entrati in buoni rapporto con i ragazzi di Grifondoro quelle serpi avevano praticamente fatto le radici su quel divanetto visto che, a quanto dicevano, il Whiskey dei Grifoni era ottimo.

“Ok, perfetto… Neville! Non è che mi porteresti le scarpe della Brown?”

Le sovra citate scarpe le volarono letteralmente addosso.

“Grazie…”

Fece una smorfia scocciata fino a quando la visuale non le venne completamente occupata da una chioma rossa.

“Spiegami, come mai sei vestita da battona?”
Il fumo le uscì dalle orecchie, i presenti lo avrebbero potuto mettere per iscritto.

Artigliò la camicia del rosso in maniera minacciosa fino a portare il suo viso quasi a contatto con quello del compagno.

“Ronald Bilius Weasley! Non provare ad insultare Mary Kelly!”

“Chi?” Nott venne fulminato con lo sguardo.

Potter parve provare pena per quel povero Cristo e decise di spigargli.

“È la sua eroina! Una… mmh… donna di facili costumi protagonista di un libro, il suo preferito…”

“… John lo spacciatore o qualcosa del genere” aggiunse Ron.
JACK LO SQUARTATORE!” sbuffò sonoramente mentre si attorcigliava una ciocca di capelli attorno all’indice.

“Non è solo una prostituta, come dite voi, ma è una donna forte e orgogliosa che ha dovuto affrontare una situazione terribile con coraggio e intelligenza! Non riesci a capire almeno questo?”

“Certo, certo, io capirei meglio se tu ti andassi a vestire!” il rosso la spintonò con delicatezza verso la camera delle ragazze, ma lei si girò bruscamente facendo quasi perdere l’equilibrio al ragazzo e si portò al centro della stanza mettendosi le mani sui fianchi, in un perfetto Molly’s style, e iniziò a picchiettare il tacco della scarpa destra sul pavimento.

“Siete troppo aridi, ragazzi miei, voi non capite ciò che ha fatto questa donna per il proprio amore, voi non capite cosa ha passato! Ha superato ostacoli che neanche il più coraggioso tra gli uomini avrebbe saputo affrontare! Pur sapendo di trovarsi tremendamente in pericolo ha continuato ad aiutare l’unico uomo che stava capendo sul serio ciò che stava succedendo! Era un’amica leale e generosa e piena d’amore! E voi continuate ad insultarla in questo modo!” le gote le si erano arrossate e le mani si erano strette in due pugni di ferro.

Si guardò attorno per capire che emozioni aveva suscitato negli spettatori, ma attorno a lei vide solo sguardi attoniti e vacui e così sbuffò imbufalita.

“Becca questo monologo lo devi fare tutti gli Halloween di tutti i santissimi anni?” chiese il ragazzo sopravvissuto beccandosi un’occhiata irata dalla ragazza.

“Certo! E andrò avanti finche verrà l’anno in cui comprenderete e non necessiterete più di questo discorso! Non tollero che si dia della donna di facili costumi ad una persona anche se non si conosce il suo passato!”
“Ma, Becca cara - provò a dire il Rosso -  non puoi negare che questa Nancy Melly…”
“MARY KELLY”
“… Terry Belly,
appunto, vendesse il suo corpo a uomini approfittatori e meschini per poter pagare il salario!”
“Una puttana insomma” Nott rise tenendosi la pancia.

Zabini la guardò malizioso e si versò un altro bicchiere di Whiskey.

“Ti sei vestita da troia Hill? Una Grifondoro convinta travestita da puttana?”

“Ti ripeto, ZABINI, che questa donna era costretta a vendere il suo corpo, come gentilmente ha specificato Ronald, per poter vivere! Sicuramente se avesse potuto scegliere avrebbe intrapreso un’altra professione!”

Il moro si grattò il mento ispido e negli occhi gli passò una scintilla maliziosa.

“Certo, certo… ma dimmi il pacchetto comprende anche prestazioni?”

Un gridolino terrorizzato di una bambina mora seduta su di una poltrona spezzò il silenzio raggelato della sala che si era venuto a creare appena Zabini aveva finito di parlare.

Rebecca lo guardò irata e afferrò anche lui per la camicia portandoselo ad una spanna dal volto.

“Tu - Serpe - infida - dei - miei - stivali! Ora me ne torno in camera e se quando faccio ritorno tu interverrai ancora con una scempiaggine del genere io GIURO su Godric che ti rispedisco negli inferi da dove sei venuto!” dettò ciò gli girò le spalle e si ritirò in camera sua per finire di prepararsi.

“Tranquilli - esordì Neville, appena arrivato dalla sua camera - tra poco si calmerà”

“Ma tutti gli anni è così?” chiese Malfoy.

“Già!”

“Stesse parole?!”

“Stesso tono, stessa punteggiatura, stessi gesti”

“Anche se questo è il primo anno che fa il suo monologo mezza nuda!” il rosso sembrava ancora sconvolto da ciò e le sue orecchie avevano un preoccupante color melanzana.

“Dobbiamo ritenerci onorati?” chiese Nott finendo di bere il liquido ambrato che veniva ospitato dal bicchiere di cristallo che teneva fra le dita.

“Se è così suppongo che l’anno prossimo per Halloween cercherò di esserci se farete nuovamente una festicciola!” aggiunse Zabini ghignante.

“Già, certo, anche se la Hill ha messo il costume sbagliato… lo sanno tutti che non la da a nessuno!” la risata di Malfoy fu accompagnata dal ridacchiare di Theodore ed il tossicchiare, per coprire le risa, di Harry.

Sentirono la porta della camera delle ragazze spalancarsi e Rebecca vi emerse, in tutto il suo splendore, fasciata da un abito blu notte costituito da un corpetto rigido con delle perline e una gonna ampia ma non ingombrante che le arrivava fino alle ginocchia.

Ovviamente tutto il vestito era un po’ stracciato e macchiato di rosso visto che si trattava della festa di Halloween e tutto ciò aiutava moltissimo nel dare un aria ancora più terrificante alla Grifoncina che stava fissando malignamente il biondo.

“Sai che c’è Malfoy? In camera ho una bella sega chirurgica da abbinare al costume e mi servirebbe proprio un cadavere squartato per completare il tutto…!” ghignò sadicamente

Il biondo tremò.

Ogni luce di divertimento scomparve dagli occhi della serpe.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Grazie mille per aver letto. Se volete lasciatemi un commento e sappiatemi dire cosa ne pensate!

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