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Autore: Metthew96    24/01/2011    0 recensioni
Storia di avventura di mia ideazione; non mancheranno colpi di scena quindi seguitemi.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La Collana di Nettuno




Nei giorni seguenti Mett non si tolse più la collana dal collo. Sembrava diverso, più vivace e attivo del solito. E,come se la madre lo avesse intuito,lo mandava a svolgere lavori per tutta l'isola. Ma Mett era felice di aiutare la madre, soprattutto ora che il padre non c'era più.

Egli andava per i boschi a raccogliere la legna per il camino, pescava,seppur a malincuore perchè gli tornavano in mente i ricordi di suo padre, e di come si divertivano nelle giornate calde ed afose di Agosto,su quella spiaggia. 

Nell'ultimo periodo Mett stava anche sviluppando una certa simpatia verso il mare, aveva migliorato le sue tecniche di nuoto, e si divertiva a dar da mangiare ai pesci al tramonto. 

La madre,che lo osservava durante la giornata, sembrava quasi soddisfatta delle strane abitudini che Mett stava sviluppando.

 

Un giorno Mett decise di dedicarsi di più alla pesca, così la mattina si fece preparare dalla madre un cestino del pranzo, e lo portò con sè in spiaggia dove si mise a pescare. Tutto sembrava tranquillo,quando ad un tratto, la canna di pesca iniziò a flettersi, sempre di più. Mett intervenne subito, ma non appena provò a tirare su la canna, udì un grido:
 
- Lasciami, guarda che ho famiglia io...-

Mett si guardò attorno: la spiaggia era deserta! C'erano solo lui e la sua fidata canna da pesca, pensò di aver avuto un'allucinazione,così continuo nella sua attività, finchè non catturò una bellissima orata argentea, 500g all'incirca.

Prese il retino e intrappolò il pesce, ma mentre stava per deporlo nella celletta termica,un altro urlo. Stavolta era ovvio,veniva dal pesce!

-Lasciami andare,non ho fatto niente di male, e...ti ho già detto che ho famiglia? Sai,spesso funzion...-

Mett sbalordito si fece scappare il pesce dalle mani, ed esso,ripresosi dall'urto,ne approfittò per scappare e tornare in mare.

Non ci poteva ancora credere, aveva appena sentito un pesce parlare. Subito si diede un pizzicotto pensando di sognare, ma era sveglio e lucido. 


 
La sera,quando ritornò a casa raccontò tutto alla madre. Ella però non sembrava sorpresa anzi era soddisfatta, come se il momento che aspettava fosse finalmente giunto. 

Aspettò che Mett finisse di cenare, e poi gli si avvicinò. Il ragazzo notò subito che l'espressione della madre era decisamente cambiata.

-Sai Mett.... quella collana che porti al collo da un pò di tempo, non è un semplice ormamento...- cominciò lei.

Mett si limitava ad annuire, a pensare, a riflettere sulle parole della madre.

-Quella collana infatti appartiene alla nostra famiglia da quasi 3000 anni, si narra infatti che questa collana sia stata ad Egeo, nostro lontano discendente, da Nettuno in persona.- continuò 

-Come penso hai capito, questa collana dona al suo possessore dei poteri sovraumani, ed uno di questi è proprio quello di poter parlare con le creature marine.- 

 

Mett non aveva parole. Scuoteva di poco la testa,aveva capito che quella non era un oggetto qualunque, ma l'ipotesi che addirittura fosse una collana "divina" non l'aveva neanche lontanamente sfiorato.

-Ora che sai della collana, mi raccomando non parlarne con nessuno!- gli raccomanda la madre. -Perchè sai, c'è un motivo per cui tuo padre ti ha lasciato questa collana: continuare la sua missione e quella che i tuoi antenati hanno cercato di portare a termine,senza mai riuscirci.- rimase un attimo a fissare il ragazzo,che non accennava a reagire. -Facciamo così,ti spiegherò tutto domani mattina, ora va a dormire e riposati,ok? Domani sarà una lunga e dura giornata- concluse la madre,dolcemente.
 


Mett era ancora un pò confuso, ma pensava fosse normale dopo tutto quello che la madre gli aveva detto.

Prima di addormentarsi rimase svariati minuti a contemplare la collana. Era la prima volta che se la toglieva negli ultimi giorni, non poteva ancora credere di avere tra le mani un oggetto "divino". Non vedeva l'ora che arrivasse l'indomani per saperne di più.
 


Così decise di andare a letto, rivolgendo un ultimo pensiero a suo padre,e,con il ciondolo vicino,si addormentò.
   
 
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