Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: _aspasia_    25/01/2011    2 recensioni
Charles era intento a comporre le sue poesie nella sua angusta soffitta in un povero palazzo parigino, quando ad un tratto sentì salire dal piano inferiore una leggiadra musica divina...
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Personaggi: Frédéric François Chopin, Charles Baudelaire

 

François suonava, suonava sempre, le sue note ed ilsuo pianoforte erano la sua famiglia, solamente a loro affidava i suoi segreti e pensieri che affollavano il suo cuore malato.

Era sempre stato debole, ma c'era un male dentro di lui che minacciava di soverchiarlo, mangiandogli lentamente i polmoni aspettando il momento adatto per vincerlo definitivamente.

Tuttavia non era la sola tubercolosi che lo portava inesorabilmente verso la tomba, ma la solitudine, quel sentirsi inesorabilmente solo al mondo senza venir mai ricordato. Ciononostante ora nella sua vita vi era Charles, il suo caro ed amatissimo parigino. Le sue parole dense di significato rivelavano il mondo corrotto dove vivevano dimostrando il disprezzo del poeta per coloro che lo condannavano , eppure anche la sua tristezza, il suo dolore per non venire accettato.

Nella sua musica cercava di raccontare quella loro sofferenza ma con un lieve sottofondo di speranza.

Espoir.

Com'era dolce e confortante quella parola, così diversa dalla sua lingua madre dai toni aspri e macchinosi, e così perfetta per la bocca di Charles. Una parola, e pure così tanti sentimenti ed ideali racchiudeva in sè.

Le mani del musicista correvano sui tasti accarezzandoli voluttuosamente immaginando che sotto le sue dita ci fosse la pelle d'avorio di Charles.

Ed eccolo il suo poeta arrivare dalla sua soffitta, con l'immancabile fedele bottiglia smeraldina sottobraccio.

"La musica mi ha portato da te Chéri, mi parlava del tuo desiderio accendendo di conseguenza il mio".

"Sei sicuro che desiderassi te e non ingenue fanciulle vergini?"

Il poeta lo guardò sogghignando.

"Sai bene che loro non sono nulla in confronto a me; l'ingenuità ha perso il suo fascino da secoli, oggigiorno poi è totalmente sopravvalutata".

"Hai ragione, hai maledettamente ragione".

Il musicista passo le sue lunghe dita sul volto del poeta accarezzando lievemente la sua pelle.

"E sei pure maledettamente bello – sospirò estasiato, aggiungendo però con tono arreso- tuttavia tutto questo mio caro Charles non ci porterà a nulla, assolutamente a nulla".

"Au contraire Chéri, tutto questo ci porterà in paradiso, vero e artificiale."

Le mani di Charles erano fameliche e viaggiavano veloci sul corpo del musicista rubandogli gemiti soffocati, il poeta adorava la voce di François, era seducente, debole eppure estasiante, come la musica del pianoforte.

"E..e come lo chiami questo nostro...non so nemmeno io cosa siamo". Disse a mezzavoce il musicista.

"Siamo uomini François – disse il poeta spogliandolo definitivamente rivelando alla luce il colore perlaceo della pelle di lui – siamo uomini liberi da ogni costrizione sociale, e tutto questo ha un nome: è un bocciolo, un dolce bocciolo del male".

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: _aspasia_