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Autore: Lizard    26/01/2011    5 recensioni
C'è qualcosa di indecente nel colore degli occhi di Potter. É semplicemente spudorato come colore... che razza di colore è, un verde così intenso e cupo? É troppo artefatto per essere autentico, diavolo. Non è normale...
-Malfoy...
-Si, si, ho capito, ora dico a Blaise di portarcene altri due, sta' a te, Potter, vedi di muoverti.
-... non hai sentito una parola, vero...?- borbotta lui, tornando a guardare scettico le proprie carte, con quel mezzo sorriso d'incredulità che mi fa indugiare ancora sui lineamenti fini del volto.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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I Pantaloni, Potter.

Il poker dovrebbe essere insegnato a scuola. Infatti offre, in sintesi, la rappresentazione di tutti i rapporti umani che i bambini ritroveranno più tardi, nella vita.
Yves Montand



*



-Non capisco, Malfoy...

Quanto può essere noiosa la voce di Potter? Me lo sapete dire voi? Ho altro di più importane da fare che starlo ad ascoltare.


Visto che la mano sta a lui però, e che non sembra intenzionato a fare alcunché senza la mia risposta decido di regalargli un:
-Mh?- piuttosto disinteressato.

Gli addominali di Potter sono estremamente ben modellati, niente di eccessivamente demarcato, niente di ipertrofico e antiestetico. Sono là, appena sotto i pettorali ampi e lisci. La linea alba crea un'insenatura deliziosa, posta a dividere quei grappoli muscolari allettanti al tocco almeno quanto lo sono le clavicole sporgenti e le spalle larghe. Ammiro con una nota di stupore anche le belle fattezze delle braccia affusolate. Lunghe, dotate di ogni muscolo al punto esatto dove lo si vuole vedere. Il deltoide del braccio destro è protratto in maniera tale da darmi la vista dell'incavo che lo divide dal tricipite. Infatti Potter tiene le carte con la mano destra, poggiando l'avambraccio sopra il ginocchio piegato. Seguendo attento la linea del braccio mi ritrovo ad ammirare le dita sottili e bianche che sorreggono le carte e... che cacchio ha quel cretino da guardarmi con le sopracciglia così inarcate?


-Che c'è?- sbotto, evidentemente urtato dal fatto che Potter non abbia accettato la mia dimostrazione d'attenzione.
Guardingo e ancora con le sopracciglia nere alte ad indicare la sua perplessità  Potter muove le labbra rosse per parlare ancora...
-Non capisco perché hai voluto che mi togliessi prima maglione e camicia quando ho ancora addosso la sciarpa...
C'è qualcosa di indecente nel colore degli occhi di Potter. è semplicemente spudorato come colore... che razza di colore è, un verde così intenso e cupo? é troppo artefatto per essere autentico, diavolo. Non é normale...
-Malfoy...
-Si, si, ho capito, ora dico a Blaise di portarcene altri due, sta' a te, Potter, vedi di muoverti.
-... non hai sentito una parola, vero...?- borbotta lui, tornando a guardare scettico le proprie carte, con quel mezzo sorriso d'incredulità  che mi fa indugiare ancora sui lineamenti fini del volto.

-Colore!
-Full.
-Ma che caz...!-
L'arrivo di Blaise con i due scotch and soda maschera l'imprecazione di Potter con il rumore dei vetri dei bicchieri sul tavolino accanto a noi. Abbaio con lo sguardo a Zabini che indugia un po' troppo sulla mezza metà  nuda di Potter e, mentre questo si ritira sorridendomi sornione, Potter continua a sbraitare.
-Stai barando al solito, Malfoy! Gioca seriamente per una volta... che diamine...
-Si, si, Potty, via i pantaloni!
-... Malfoy... ho ancora la sciarpa...!
-I pantaloni, Potter.

Scuotendo la testa con i capelli d'inchiostro che si muovono ondeggiando intorno a lui, Potty si alza in piedi e toglie con un paio di movimenti veloci i pantaloni della divisa, assieme a scarpe e calze.


Quanto posso sentirmi Dio? Ditemi? Quanto?
Cioè, voglio dire, io sono Dio. Non è che ci siano momenti in cui non possa sentirmi me stesso, del resto... ma... andiamo... io, completamente vestito (mantello a parte, siamo pur sempre nelle stanza -riscaldata- delle necessità !), stravaccato al suolo con la schiena poggiata ai divani in pelle nera scelti da Daphne per il nostro classico venerdì sera da bisca, a godermi Harry James Potter che si spoglia e rimane in boxer neri e sciarpa rosso-oro davanti a me. Voglio dire... dai!
Potter si risiede, guardandomi ancora storto. Me ne frego altamente del suo sguardo incazzoso mentre mi perdo ad ammirare la parte mancante del fisico statuario di Potter che prima mi era celata.
-Smettila di sogghignare, maledetto bastardo, stai evidentemente barando...
Mi riscuoto per le parole del mio avversario solo perché mi è sembrato insinuasse che sul mio bellissimo e perfettamente imperturbabile volto Malfoy si fosse affacciata un'espressione sorridente (da ebete, temo) e lo guardo strabuzzando -elegantemente- gli occhi.
-Non sto barando, Potter, carte a te.

Per un minuto il rumore delle carte che si mischiano mi distraggono Potter dal rompermi le balle mentre mi perdo a gustarmi il suo corpo, oltre lo scotch. Dopodiché mi ritrovo di nuovo a dare uno sguardo distratto alle carte che mi porge stizzito.
Potter torna alla sua posa abituale, e ammira con la testa inclinata le sue carte. Gli occhi a mezz'asta e l'espressione rimuginante mi lasciano bene intendere che pure stavolta il caro Potty non abbia un cazzo in mano. Svuoto tutto d'un botto il bicchiere per scacciare dalla mente l'immagine assai poco pudica che c'è balenata attraverso. Schiarendomi la voce, interloquisco con un tono quasi allegro con:
-Forza, "Faccia da Poker", fammi vedere quanto schifo ti è andata pure questa mano...
Potter getta a terra una misera coppia con lo stesso impeto emotivo di Gazza quando doveva ripulire i corridoi dalle caccabombe dei Weasley.
Rido di gusto e sonoramente, mostrandogli la mia scala con un gesto svolazzante del polso.


Le lamentele poco ortodosse di Potter anche stavolta vengono nascoste dai fischi e dagli "Wo-oh" provenienti dalla folla di gente che si è riunita intorno a noi. Potter si passa le dita lunghe attraverso i capelli scompigliati mentre con la mano sinistra afferra disinvolto il bicchiere di Scotch e lo svuota in un sorso.
-Ho sognato una cosa del genere una volta...- dice Weasley qualche metro distante da noi, oltre i due divani che, alle mie e alle spalle di Potter, ci dividono da tutti gli altri Grifoni e Serpi.
-Mh, che razza di sogni fai, Ron?- chiede la Granger, continuando a guardare curiosa me e Potter.
-Mha... non è che mi ricordi molto... solo che... ehi! Aspetta! Non è che io... ehi!- vedo di striscio Lenticchia diventare bordeux tra le risate dei compagni.
-Su, su, Ron, non preoccuparti, anche io ho sognato Harry nudo molte volte...-
-Ah, ecco... COSA!? H-Hermione! Che caz... che dici!? è vero? Hermione!-
Altre risate e un po' di caciara come al solito seguono la battuta della Mezzosangue.
Più o meno nello stesso momento sento la voce di Pansy provenire dal lato opposto del cerchio di gente:
-Davvero, però, viste le premesse credo proprio sarà  uno spettacolo niente male... avete anche voi voglia di leccare gli addominali di Potter?-

Con il volto di pietra mi volto a incenerire la mia migliore amica che, dal canto suo, gingilla un flute di Champagne e azzanna con lo sguardo il torace di Potter come la Umbridge farebbe con l'ultimo numero disponibile del suo mensile "Accudiamo i cuccioli di gatto".
-Si- le risponde sovrappensiero Daphne al suo fianco mentre Teodore aggiunge a mezza-voce, rivolto più a se stesso che ad altri:
-e non solo quelli...


Mentre cerco la bacchetta finita chissà  dove sotto il divano dietro di me per affatturare quegli sciagurati è Potter a richiamare la mia attenzione.
-Malfoy, smettila di gongolare e fa' la tua richiesta prima che mi passi la sbronza e mi suicidi.

In un moto d'entusiasmo d'eccellenza sorrido a trentadue denti, dimenticando persino la mia Malfoyisità , e assaporo con tutta la mia essenza il momento che sta per giungere:
-Bene! Potter via i tuoi bo.....

Un secondo. Che è tutto questo silenzio carico di aspettative qui intorno?
Mi guardo di scatto a destra e a sinistra solo per scoprire che ci sono tutti gli interi sesti e settimi anni di Grifondoro e Serpeverde -più qualche imbucato Tasso e Corvo- a trattenere il fiato con gli occhi puntati sulla stoffa nera delle mutante di Potter.
Continuo a muovere la testa a destra e sinistra... qualcosa di pazzescamente grande mi sta sfuggendo e non capisco cosa diavolo sia... perché sento l'entusiasmo calare...? Anzi, perché il mio entusiasmo sta vomitando l'anima per morire agonizzante sotto un macigno di pietra?

-Malfoy?
Mi chiama ancora Potter, con un sopracciglio inarcato e preoccupato per la mia sanità  mentale... o almeno così sembra.
-E va bene...!- sbuffa poi, guardando ancora perplesso il mio sguardo vacuo posarsi su di lui... alla ricerca di questa dannata cosa che mi sfugge... ma che cazzo è?

-Va bene...-
Si alza in piedi e con una smorfia rassegnata infila i pollici ai lati dei boxer, a toccare i fianchi snelli al di sotto dell'elastico, lì dove andavano a morire le linee delle creste iliache, proprio nel gesto di....

-ALT! Un mo-momento! Potter, che cazzo fai? Sono io che ho vinto, sono io che decido! La Scia-sciarpa, via la sciarpa! Che... la sciarpa, avanti! Voglio quella dannatissima sciarpa, muoviti!


Lo sguardo incredulo e sbigottito di Potter è un'ottima approssimazione dello stupore generale che prende vita intorno a noi. Bè, se fossi un tantino più sobrio -e me stesso- anche io sarei scandalizzato al momento... se pensate al fatto che io, Draco Malfoy, ho appena rinunciato all'opportunità  di sputtanare Harry Potter davanti a tutti e che tra l'altro l'abbia fatto sbraitando e sputacchiando come un ossesso... c'è da rimanerci secchi, in effetti!

Mentre sono ancora scosso dalla mia stessa voce, o meglio dalle mie parole, o meglio dal fantasma di Merlino che si è impossessato del mio cervello 'sta sera, mi vola sulla faccia la sciarpa schifosamente colorata del Grifone per eccellenza che ora, al posto della stolida faccia da povero cretino che è, mi sta rifilando un sorrisetto malizioso che non ha eguali nella storia settennale tra noi due!


Maledetto Potter! Che cazzo ti ridi?

-Bè, Malfoy, le carte stanno a te!- ride, soddisfatto come se avesse scoperto il 13° uso del sangue di Drago.


Prendo le carte e inizio a mischiare con la sana sensazione che mi roda molto il culo...

...che cazzo hanno poi tutti questi cretini da rimanere ancora qui a rompere le balle?


-Bè, che avete, i tavoli da gioco sono tutti chiusi? Fate aria, c'è già  la presenza ingombrante dell'ego di Potter a occupare spazio qui!


Tra lamentele e risolini la folla sembra disperdersi tra i tavoli verdi, sparsi per tutta la sala per l'occasione. Non manco di notare lo sguardo saputo di Blaise e il sorriso da "so-tutto-io" della dannata Granger.


Mentre do le carte a Potter mi capita di guardarlo in volto.


Sorride, il maledetto.


Ancora.


E poi lo fa:
Si morde il labbro inferiore.
Lentamente.


Rimango imbambolato a guardare i segni lievi che hanno lasciato i denti bianchi quell'attimo di troppo che permette a questo cretino qui davanti di dirmi, in tono maledettamente malizioso:


-Accidenti, sembra non sia proprio la mia serata... anche questa mano fa schifo!


Assottiglio lo sguardo, glaciale, ma niente di tutto ciò impedisce a Potter di guardarmi languido e di cinguettare:


-Tu, Malfoy, che cosa ti vedi in mano?



Fottuto Bastardo!



L'errore più comune nella storia è sottovalutare l'avversario, ma succede tutto il tempo al tavolo da poker.
David Shoup

  
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