Ricomincio,
cancellando.
Le piastrelle sotto i miei piedi sono fresche al contatto, bagnate e scivolose.
L’umidità è alta e la pelle è velata da un leggero strato di sudore.
Mi sento opprimere, soffocare. Tutto merito dell'aria, pesante a tal punto da percepirla in ogni parte del corpo.
Stringo le dita dei piedi e mi allungo in avanti. Braccia tese, leggermente inarcate. Le mani si sfiorano appena sopra la mia testa. Guardo in avanti per vedere ciò che mi aspetta, per inquadrare il mio obbiettivo, e poi riabbasso il capo prendendo un forte respiro.
Sono pronta?
No, non lo sono mai stata.
Ma ci sono occasioni in cui ci è impossibile tirarci indietro. L'unica soluzione è andare.
Ricominciare.
Un fischio da il via e le gambe si stendono dandomi la spinta mentre gli occhi si chiudono, terrorizzati all'idea di scoprire la realtà del mio futuro.
Stringo i denti e mi tuffo.