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Autore: ItsLaylaHere    26/01/2011    0 recensioni
Una delle storie sulla Joshley, la coppia Josh&Hayley, una delle mie preferite in assoluto.
Qua la coppia sarà alle prese con la fine di un tour e dell'anno, fra l'amore dei due e alcuni problemi a casa Williams.
Beh, spero vi piaccia!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ricordi di Josh.

 

La mattina dopo fummo risvegliati da mio fratello che stava suonando.

Ero ancora vicino a Hayley, i suoi capelli scompigliati.

Facemmo colazione con i soliti cereali, poi ci vestimmo velocemente, mentre iniziavamo un nuovo spostamento: stavamo andando a Chicago per il nostro penultimo concerto del tour e dell'anno.

Infatti si avvicinava il Natale, e di conseguenza il compleanno di Hayley: dovevo pensare ad un regalo adatto a lei. Non volevo farle qualcosa di scontato ed ero disposto a spendere qualsiasi cifra.

Andai da Zac, per farlo smettere di fare baccano e chiedergli consiglio. Gli chiesi di aiutarmi a scegliere qualcosa per lei appena tornati a casa e se aveva notizie dalla nostra famiglia.

Proprio in quel momento sentii la ragazza urlare contro qualcuno. Era al telefono con qualcuno.

Terminò la chiamata e corse a chiudersi in bagno.

Urlai il suo nome, dicendole che con me si poteva sfogare, ma niente; dal bagno provenivano solo singhiozzi, quelli della ragazza che amavo, e dovevo fare qualcosa.

Poi la porta si aprì; entrai.

Hayley era seduta nel mezzo della stanza, un fazzoletto fra le mani. Piangeva; aveva il colletto della maglia bagnato.

Mi inginocchiai dietro di lei e la strinsi in un abbraccio. Le sfiorai il collo con le labbra e le asciugai le lacrime.

Non provò a buttarmi a terra per restare sola, anzi: si calmò un po', si girò verso di me e iniziò a raccontarmi quello che le avevano detto al telefono, facendomi promettere che non l'avrei raccontato a nessuno.

La baciai e l'aiutai a rialzarsi, poi uscimmo dal bagno.

Ci sedemmo sul divano e presi a coccolarla un po'.

Guardai fuori e mi accorsi dov'eravamo: finalmente in autostrada.

Era già il 22 dicembre e non vedevo l'ora di tornare a casa. Mi dispiaceva molto per Hayley, sapeva che avrebbe potuto contare su di me, ma rimasi in silenzio per non disturbare.

 

Dopo qualche ora arrivammo.

Era pomeriggio, ma non serviva fare le prove: l'ordine delle canzoni era lo stesso della sera prima.

Ci sedemmo attorno al tavolino che c'era in cucina per parlare dell'imminente arrivo delle feste, poi andammo a fare un giro.

 

Tornammo e andammo direttamente nel backstage.

Non era nulla di speciale: c'erano molte sedie, qualche tavolo, due piante e un corridoio, che probabilmente conduceva ai camerini.

 

Fummo pronti in meno di mezz'ora, e mentre controllavamo il suono, riuscivamo a sentire benissimo la folla urlante.

Finalmente uscimmo: era quello il momento che aspettavo dal pomeriggio.

Mi misi alla destra di Hayley, in modo di non essere completamente investito dalle luci colorate.

Iniziammo a suonare.

This song's called Pressure”.

La sua voce mi riempiva di gioia.

Dedicava quasi ogni canzone e mi venne un tuffo al cuore quando sentii “This song is dedicated to a very special person for me, this song's dedicated to Josh Farro”, mentre urla non coprivano abbastanza i miei pensieri.

 

Ci volle ancora un'ora per l'inchino finale come saluto alla gente e tornare nel backstage.

Sui tavoli c'era del cibo, e, stranamente, non c'erano fan tra noi: una cosa in meno di cui preoccuparsi.

Mangiammo fino a scoppiare: il cibo era ottimo qua.

Smontammo in fretta l'apparecchiatura, e, dal momento che iniziava a far freddo, tornammo nel bus.

Hayley e Zac si fecero una cioccolata calda, forse non avevano mangiato abbastanza, o dovevano scaldarsi.

Intanto, a turno, io e Jeremy andammo a farci un a doccia.

Poi andarono anche Zac e Hayley, che avevano bere la cioccolata.

Presi in braccio la ragazza che amavo e la misi nella branda sopra la mia dicendole di stare tranquilla, che una volta tornati a casa non sarebbe più successo un episodio come quello scoperto durante la mattinata e infine la baciai.

Mi buttai anch'io e, pensando alla lunga giornata, mi addormentai.

 

Diario di Hayley

 

22.12

Josh: chi l'avrebbe mai pensato? Il primo amico che mi feci appena trasferita.
Ma non avrei mai pensato che sarebbe stato
lui ad aiutarmi a superare alcuni tra i momenti più brutti della mia vita, che sarebbe stato lui il mio ragazzo.

Uno dei motivi per cui lo amo? La disponibilità a parlare. E lui rimane sempre con me a parlare, ad ascoltarmi.

 

Mi risvegliai per colpa di qualcuno che suonava la batteria, molto probabilmente Zac.

Scesi dalla branda e mi avviai al tavolo del bus per fare colazione.

Poi mi andai a vestire e il telefono iniziò a squillare; era mia zia. Mi disse che doveva parlarmi urgentemente.

Mi spiegò che il mio patrigno aveva picchiato mia madre; lo scoprì mentre passava da lei per avere mie notizie. Poi disse alle mie sorelle di prendere i vestiti e quello che volevano portare via e di mettere il tutto in una valigia: le portava temporaneamente da lei.

Chiusi il telefono urlando e corsi a rintanarmi in bagno; tra un singhiozzo e l'altro sentivo Josh che mi chiamava. Gli aprii la porta.

Mi venne incontro e si inginocchiò dietro di me, abbracciandomi. Mi sfiorò il collo: mi accorsi che avevo il colletto della maglia bagnato, poi mi asciugò le lacrime. Mi baciò, e mi aiutò a rialzarmi.

Uscimmo; io mi ero un po' calmata per quello che mi aveva detto Josh: lui era con me.

Ci sedemmo sul divano senza parlare; calò un silenzio tombale.

Poco dopo andai al computer, da qualche giorno che era spento appoggiato su un piccolo scaffale.

Andai nel nostro sito; c'erano molti post dei fan. Non risposi, ma scrissi un blog per augurare a tutti delle buone feste.

 

Tre ore dopo arrivammo a Chicago. Ci fermammo tra due camion nel retro del backstage del palco dove ci saremmo esibiti la sera.

Scendemmo a farci un giro e andammo a prenderci un caffè per svegliarci un po'.

 

Si fece subito sera e noi eravamo pronti per affrontare la penultima data del nostro tour.
Eravamo tutti abbastanza tesi, ma felici che qualche giorno dopo saremmo tornati a casa. E io volevo vedere le mie sorelle e mia madre. Avrei voluto stare con lei per farle un grossissimo abbraccio.

Salimmo sul palco accolti dalla folla urlante davanti a noi.
Iniziammo dando il massimo di noi stessi.

 

Mi divertii molto, e, per un po', non pensai a casa.

Tornammo nel backstage, dov'erano presenti solo i nostri collaboratori: niente fan.

Mangiammo qualcosa mentre ci facevamo i complimenti per la serata. Intanto io e Josh, vicini, ci guardavamo di continuo.

Smontammo gli strumenti e li portammo nel bus.

Là io e Zac preparammo una cioccolata calda, mentre Josh e Jeremy andarono a lavarsi a turno. Poi andammo anch'io Zac.

Quando uscii dal bagno Josh mi prese in braccio e mi mise sulla branda sopra la sua. Mi disse di tranquillizzarmi, che una cosa come quella successa in mattinata non sarebbe più successa e mi baciò. Non me l'aspettavo.

 

Po si buttò sulla sua branda e si addormentò.

   
 
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