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Autore: SlytherinLady    26/01/2011    4 recensioni
Scritta dopo "Ho solo te."
Narcissa deve dire a Lucius della dolce attesa.
I suoi pensieri convergono sempre su una famiglia felice che sa di non poter mai avere.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
- Questa storia fa parte della serie 'L'amore di una donna. (Lucius e Narcissa)'
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Mi sveglio di soprassalto sentendo aprire la porta della nostra camera.
Finalmente sei tornato. Non so dove sei stato, come spesso accade, ma non mi interessa.
Ora sei qui.
È notte fonda, di preciso non so che ora sia.
So di essermi addormentata in lacrime, con la faccia schiacciata sul cuscino.
- Sei ancora sveglia? – mi chiedi, sbottonando i polsi della camicia.
- Ti ho sentito arrivare. – ti rispondo, in un flebile sussurro.
Tu non aggiungi altro. E io ne soffro un po’.
 
Dopo diversi minuti che mi sembrano quasi eterni ti stendi accanto a me.
 
- Lucius… devo parlarti. – ho quasi paura a dirtelo.
- Sono molto stanco, possiamo parlare domani? – mi chiedi, scostando una ciocca di capelli dalla mia fronte.
- No, Lucius. – ti dico, questa volta determinata.
Tu accenni un sorriso.
- Va bene, di cosa dobbiamo parlare? – mi dici, con un misto di curiosità e dolcezza negli occhi, mentre ti avvicini per guardarmi meglio.
- Io… -  inizio a dire, ma poi decido di correggermi perché la cosa non riguarda solo me – Noi… -
- Si? – dici fissandomi, sempre un mezzo sorriso sulle labbra fini.
- Noi aspettiamo un bambino, Lucius. – termino io. Decido di non guardarti negli occhi.
So perfettamente che non lo desideravi, non in questo momento che il Signore Oscuro è in ascesa, per lo meno.
Tu ti allontani da me e poi ti alzi dal letto.
Continuo ad evitare di incrociare il tuo sguardo nella costante paura di riuscire a decifrare una reazione negativa sul tuo volto.
Apri la porta della camera e te ne vai, lasciandomi coi miei opprimenti spettri.
So che non mi lascerai, non potresti mai disonorare il nome della tua famiglia, ma temo che non sarà più come prima.
Ma probabilmente mi tratterai con indifferenza e ti staccherai completamente da me.
Nuove lacrime mi accarezzano il volto.
Perché Lucius? Perché non possiamo essere una famiglia normale?
Vorrei fare una vita tranquilla, accanto a te.
Vorrei dei figli, sai? Si, ne vorrei più di uno.
Mi piacerebbe crescerli insieme a te, insegnare loro la magia, insegnare loro la vita.
I miei pensieri vengono bloccati dalla porta che si apre nuovamente.
Ti vedo entrare con passo lento.
Ti avvicini al nostro letto e noti i miei occhi gonfi, le mie guance arrossate.
Ti siedi sul bordo del materasso, dandomi le spalle.
Prima che tu possa dire qualcosa mi affretto a parlare.
- Scusa Lucius, scusa. Io non voglio fare nulla contro il tuo volere. – ti dico, debolmente.
Ma tu sembri ignorare le mie parole.
- Un figlio… - dici, più rivolto a te stesso che a me.
- Avremo un bambino, Narcissa. Non è meraviglioso? – aggiungi, questa volta guardandomi.
Uno sguardo nuovo. Pieno di affetto e di tenerezza.
Sento progressivamente i miei occhi gonfiarsi di lacrime di gioia.
- Si, Lucius. – dico soltanto.
Ti avvicini al mio volto, e senza interrompere il contatto visivo catturi le mie labbra in un castissimo bacio. Di quelli che non mi dai mai.
- Ti amo, Narcissa. – sussurri al mio orecchio.
E queste due semplici parole ora, per me, hanno un suono nuovo. 
   
 
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