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Autore: RoxanneNO    26/01/2011    1 recensioni
Lei, la ragazza dai ricordi offuscati; lui, colui che glieli ha offuscati.
Eveline non vuole più essere la ragazza speciale di una volta, ha deciso di chiudere con il suo passato e con tutto ciò che ha rappresentato per lei in quei dieci anni. Almeno fino a che...
cit.: Il cuore mi saltò in gola quando vidi che c’era seduto qualcuno. Un ragazzo forse poco più grande di me, biondo e...bello. non saprei come definirlo altrimenti. “Scusami non volevo spaventarti.” Mi disse mentre mi alzavo per riprendere fiato e darmela a gambe levate “Tranquillo, stavo andando via.”
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Quindi fammi capire, è una settimana che non ti si scrolla di dosso ma è più freddo rispetto a prima. In tutto ciò ancora non sei riuscita a spillargli la minima informazione sul perché sia tornato realmente.” Odiavo ammetterlo ma Greta aveva perfettamente ragione. Dopo quel giorno in facoltà Jade era tornato ad essere il nemico pubblico numero uno dei miei incubi e non riuscivo più a togliermelo dalla testa. Non che fosse così semplice data la sua costante presenza accanto a me ogni volta che uscivo di casa. Ero arrivata alla conclusione che ci fosse qualcosa che lo preoccupava, come se qualcuno volesse farmi del male, il che era ridicolo data la bassa considerazione che aveva di me la gente che viveva nel mio quartiere. Conoscevo talmente poche persone che una suora di clausura sarebbe stata più sciolta di me in una conversazione, e anche questo al cinquanta per cento potevo attribuirlo alla straordinaria influenza che quel tizio aveva avuto su di me. Comunque sì, era diventato freddo e distaccato, evitava di sorridermi e di fare qualsiasi commento sulla nostra infanzia, a meno che non fosse per scongiurare qualche mia tattica sovversiva per conoscere il vero motivo che lo aveva riportato a me. “Sai, credo che dovresti metterlo alle strette a prescindere dal fatto che siete stati amichetti per la pelle.” aggiunse beffarda. “Voglio dire, è ovvio che c'è attrazione tra di voi, dovresti provarci è un gran pezzo di...”
“Okay, non voglio sapere cosa stavi per aggiungere.”
“E allora dammi retta, lo sai anche tu che è vero quello che dico.”
“Anche se fosse non è così semplice come sembra.”
“Sei tu che non vuoi che sia semplice.” Ma Greta non poteva sapere quanto avrei voluto che fosse tutto maledettamente semplice. Mi sentivo legata a lui come mai ero stata legata a qualcuno prima d'ora fatta eccezione per mia sorella, e il fatto che ero certa ci fosse un grosso mistero dietro quella faccia d'angelo di sicuro non aiutava i miei poveri nervi a metabolizzare la cosa. “A meno che tu non mi stia nascondendo qualcosa.” Cercai di mantenere la calma, non potevo raccontarle ogni cosa. Non avrebbe capito, sarebbe cambiato tutto ed io non potevo permettermi il lusso di perdere la mia amica.
“Ma che dici. Lo sai che non potrei nasconderti qualcosa anche se volessi. Non ne sono capace.” Bene, una bugia nella bugia. Complimenti Eve, per essere una persona sincera ne dici di cavolate...e anche con stile.
Feci finta di non vedere la sua espressione perplessa e per niente convinta di quello che le avevo appena detto e assunsi un'aria da perfetta innocente.
“So che a volte so essere odiosa, ma sai che puoi sempre contare su di me e che ti sarò vicina. Ce lo siamo promesso, ti ricordi?” Certo che me lo ricordavo. Quella promessa risaliva a sei anni prima, durante il nostro primo anno di liceo insieme. Inspiegabilmente quel giorno era lei quella con l'umore a terra per colpa del divorzio dei suoi ed io, per la prima volta nella nostra amicizia, mi ero impegnata a starle accanto come potevo. Lei mi aveva confessato che quella storia andava avanti da tempo, ma non aveva detto niente perché sapeva benissimo che in confronto hai problemi che avevo avuto io i suoi non erano granché importanti. La rimproverai per ore dicendole che di certo un problema in famiglia non poteva mai considerarsi una cosa da nulla e fu allora che le feci promettere di raccontarmi sempre tutto impegnandomi a fare altrettanto. Lei, in cambio, mi chiese di rimanerle sempre accanto come aveva intenzione di fare con me finché la nostra amicizia fosse durata.
Persa in quel piccolo déjà vu mi limitai ad annuire e lei pensò che forse volessi sviare il discorso.“Ti viene a prendere?” mi chiese quindi evitando di forzarmi.
“C'è bisogno di chiederlo? Non me lo ha detto esplicitamente ma immagino di trovarlo in fermata ad aspettarmi.”
“Scusa ma se ti da così fastidio perché non gli dici di andarsene?” Altra bella domanda, se lo avessi fatto lo avrei perso di nuovo. O meglio se avessi insistito, perché in realtà avevo cercato in tutti i modi di fargli capire che era assillante, ma lui continuava a non voler capire.
“Credi che non ci abbia provato?” mi limitai a dire.
“Potresti denunciarlo per stalking!” disse il genio alleggerendo la tensione.
Ma siamo seri, anche se mi insospettiva il suo comportamento non potevo che essere totalmente e incondizionatamente felice del suo ritorno sul grande schermo. Lo avevo tutto per me senza un'apparente ragione valida, il che mi avrebbe dato l'occasione di creare da me la ragione per farlo rimanere il più possibile. Mi rendevo comunque conto che c'erano seri rischi da considerare; ad esempio che potesse essere uno psicopatico serial killer in cerca del momento perfetto per rifilarmi una signora coltellata dietro le spalle.
Ovviamente non sbagliavo nel dire che lo avrei trovato lì fuori ad aspettarmi, ma i suoi lineamenti erano più tesi del solito. Mi chiesi se non fosse realmente il caso di chiedergli di tornarsene a casa, ma mi resi conto che avrei commesso un grave errore per la mia incolumità facendolo arrabbiare ancora di più. “Tutto bene?” chiesi d'istinto, gravissimo errore.
“Perché me lo chiedi?” disse brusco togliendomi dalla spalla la borsa piena di libri.
“Non so, sembri arrabbiato.”
“Non lo sono.”
“Sicuro?”
“Dobbiamo parlarne ancora per molto?” chiusi la bocca all'istante un po' risentita per il suo atteggiamento nei miei confronti, in fin dei conti chi gli aveva chiesto di far parte della mia vita? Beh sì, io tutti i giorni per dieci anni, ma lui non poteva e non doveva saperlo. Rimanemmo in silenzio per tutto il tragitto nonostante i tentativi dei miei amici di inserirci nella conversazione. Quando scendemmo alla mia fermata mi diressi automaticamente verso il parco invece che verso casa e inizialmente lui, preso com'era da non si sa che cosa, non se ne accorse.
“Dove stai andando?”
“A dondolare.”
“Dobbiamo tornare a casa.”
“Tu forse, io non sono obbligata a tornare subito. Se vuoi andare vai.” Lo sentii sbuffare e subito dopo fu di nuovo vicino a me, facendomi irritare ancora di più. Mi sedetti sulla solita altalena e con mia sorpresa non seguì il mio gesto, bensì rimase in piedi accanto a me, semplicemente poggiato sul palo che sorreggeva le catene e il sedile che avevo occupato. “Sei arrabbiata con me, non è vero?” mi arrecai il diritto di non rispondere. “Mi dispiace, non avrei dovuto risponderti in quel modo.” Lo guardai e il messaggio ti rendi conto che hai minimizzato la cosa ad oggi? Arrivò con successo. “Okay lo so sono stato un emerito stronzo questi giorni, ma avevo i miei motivi per esserlo.”
“Beh, forse dovresti iniziare a considerare l'idea di rendermi partecipe di qualcuna delle motivazioni per cui tu fai tutto questo.”
“A cosa ti riferisci?”
“Perché sei tornato? Perché ora? Perché proprio il giorno dell'anniversario della tua scomparsa e della morte di Carol? Potrei continuare ancora per molto se non inizi a rispondere.”
“Fidati, anche se volessi aprirmi con te non potrei, e non capiresti.”
“Potrei stupirti.” Tentai sempre più concitata.
“Non dipende da te, ma da me.”
“Oh sì, questa è una di quelle classiche frasi dietro cui vi nascondete voi maschietti idioti quando non sapete più dove andare a parare.”
“Non è vero, o almeno non in questo caso.” Sì, ma di quale caso stavamo parlando?
“Capisco, credo sia meglio non vederci più comunque.” aggiunsi di getto e me ne pentii quasi subito.
“Sai che questo non è possibile.”
“No che non lo so.” sbottai alzandomi in piedi presa da un istinto omicida. “Che cosa vuoi dalla mia vita, eh? Mi sono rotta di averti tra i piedi per una ragione a me del tutto estranea che non riguarda nemmeno lontanamente un rapporto tra noi due.” Non potevo credere di averlo detto, non potevo credere di averlo fatto.
“Non ho mai detto che lo riguardasse.” Ovvio che non lo aveva fatto, per il novanta percento la nostra “relazione” si basava sui mie congetture mentali e nient'altro.
“Hai detto che volevi sapere dei miei ex.” Cercai di arrampicarmi sugli specchi.
“Era una battuta.” Fu come si mi fosse arrivato un macigno da due tonnellate in testa.
“Bene.” A quel punto l'istinto era quello di sotterrarmi. Come avevo potuto pensare che uno come lui potesse anche solo vedere una come me? Era ovvio ci fosse realmente qualcosa di più grosso sotto. “Non so quale tipo di...“missione” tu stia svolgendo, e di certo non la stai svolgendo per me quindi, dato che non vuoi rendermi partecipe di quello che sta succedendo, direi che puoi renderti invisibile come hai fatto negli ultimi dieci anni. Vuoi seguirmi? Fallo pure, ma non rivolgermi la parola, non farti vedere e soprattutto non usare mai più su di me quella specie di bibidibobidibu che hai usato l'ultima volta.”
“Come preferisci, se è veramente questo che vuoi.” disse tra l'impassibile e l'incazzato, non so dire quale delle due mi spaventava di più.
“No, sei tu che vuoi questo. Io non ho voce in capitolo a quanto sembra.”





ANGOLO DELLE CHIACCHIERE:
Eccomi qui dopo qualche giorno, lo so l'attesa è stata un po' più lunga del solito ma sono stata un po' impegnata a leggere il libro della Marr e a studiare studiare studiare T_T
Comunque, spero che il capitolo vi piaccia e spero che appreziate un po' di più il personaggio di Greta, l'amica di Eve. Ho cercato di mettere un in luce la loro amicizia, soprattutto come si è solidificata nel tempo.
Per quanto riguarda il nostro Jade, beh non gliene vogliate se è un po' isterico, ma come ha detto ha le sue buone ragioni. Posso dirvi che Eve non sbaglia quando pensa che lui la stia proteggendo e il problema sta proprio in quello.
Mi raccomando recensite!
Al prossimo aggiornamento. ^__^
Roxanne 

   
 
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