Che dire spero che possa piacere e nonostante il capitolo precedente non abbia riscosso commenti,io contio a postare perche; comuque vedo che ci sono molte visualizzazioni e questo mi fa veramente piacere.
Quindi non mi dilungo troppo e vi auguro buona lettura a tutti.<3
-Anna.
Narra Joe.
Mi ero rilassato sul divano a giocare ai videogames con il mio fratellino,quando suono’ la porta e sorpresa delle sorprese,comparve Amanda.Non mi voltai a guardarla a dire la verita’ per tutto il tempo che stette a casa nostra non le rivolsi la parola, non contando qualche frecciatina varie finita con una sua risposta in cui mi mandava al quel paese. Era diventata insopportabile e non riuscivo bene a capire il reale motivo. Era quasi un anno che non ci vedevamo,perche’ doveva trattarmi cosi’? Ok magari anche io me la sono cercata,ma voglio dire non credo che ce l’abbia ancora con per quella storia,era passato un sacco di tempo e tra le tante cose quella sera era talmente fuori che non mi ricordavo neanche cosa avevo detto. Asisistetti alla conversazione tra Nick e Amanda in silenzio;con gli occhi mi concentravo sulla televisione mentre tendevo un orecchio per sentire. Anni e anni di pratica ad origliami,ma tecnicamente questo non era spiare una conversazione,ero io che mi ero isolato. Nell’arco di mezz’ora fecero “pace”. Certo che era sta la riconciliazione piu’ veloce che avessi mai visto. Come Nick notai che ad un certo punto comincio’ a fissare in modo quasi maniacale il telefono,quando poi ricevette una chiamata. Allie. Dopo quel messaggio in cui mi diceva che non mi voleva piu’ vedere,non l’avevo piu’ sentita. Avevo provato a mandarle messaggi ,a chiamarla. Niente. Nessuna risposta. Quel giorno pero’ la fortuna si ostro’ dalla mia parte. E come dice il detto: se maometto non va alla montagna,la montagna va da maometto. E la stessa cosa avrei fatto io. Infatti dalla telefonata fatta da Amanda ero riuscito a capire che Allie aveva trovato un lavoro. Consegnava le pizze. Quale migliore lavoro per riuscire ad incontrare una persona. E se l’unico modo per potere parlare con lei,era quello di ordinare pizze tutti i giorni,l’avrei fatto. Non mi interessava se mi avrebbe tirato una pizza in faccia,le avrei parlato una volta per tutti. Mi mancava poterla avere tra le mie braccia,baciarla poterla avere vicino e le sue battute. Mi mancava. Non potevo parlarne con nessuno,soprattutto mio fratello non doveva venire a sapere nulla,perche’ come minimo mi avrebbe spaccato la faccia,se non peggio. Sapevo che non mi stavo comportando per niente bene,ma avevo bisogno di lei piu’ di quanto potevo immaginare ed ero determinato ad andare contro tutti e tutto per conquistarmi la sua fiducia. O almeno volevo provarci. Dopo la sua seconda rispostaccia,non ce la feci piu’ e mi dileguai al piano di sopra,abbandonando mio fratello nel bel mezzo del gioco. Avevo bisogno di una doccia per rilassarmi. Lasciai che l’acqua si portasse con se tutte le preoccupazioni e il nervoso e la rabbia per il comportamento di Amanda,che alla fine fini’ in secondo piano. Adesso l’unica cosa a cui pensavo era a ordinare una pizza.
Dopo circa un’ora uscii dalla doccia mi asciugai i capelli e indossai una tuta e i recai al piano di sotto e notai che Amanda non c’era piu’.Molto probabilmente se ne era andata poco dopo che mi ero dileguato di sopra.
Decisi di andare a fare un po’ di jogging,in modo da schiarirmi le idee e pensare che cosa le avrei potuto dire una volta che l’avessi vista.
Narra Allie.
Finalmente avevo trovato un lavoro,dopo quasi tre mesi che cercavo in vano,eccolo.
Certo non era quel gran lavoro,infatti mi occupavo solamente della consegna delle pizze,pero’ la paga era abbastanza buona e avevo tempo di coltivare la mia passione per la musica. Meglio di cosi’ cosa desideravo?
Ammetto che distrarmi un po’ da tutti i miei problemi non mi faceva altro che bene. Nell’ultimo mese erano successe troppe cose,che non dovevano succedere:.L’unica cosa positiva che almeno adesso ne avrei potuto parlare con qualcuno. Amanda.
Erano passate quasi due settimana da quando non LI vedevo,e ora come ora era meglio cosi’. Alla mattina per non rischiare di incontrarli facendo giri assurdi,persino per andare al supermercato. E’ anche vero che con Nick non mi ero fatta piu’ sentire cosi’ da un giorno all’altro,e mi sentivo terribilmente in colpa,mi mancava e tanto anche. Joe? Joe l’avevo “lasciato” con un messaggio? Un messaggio? Oddio,la cosa piu’ squallida che esiste:ma cercate di capirmi ero nel panico e mi sembrava l’unica cosa giusta da fare,anche se nel modo sbagliato.
Dopo una lunga e produttiva mattina tornai a casa stanca morta.
Il resto del pomeriggio passo molto tranquillamente. Passai dalla televisione al pc,ad ascoltarmi la musica e senza rendermene conto sarei dovuto andare a lavoro. Cosi’ nonostante la stanchezza mi feci forza mi alzai e mi vestiti con un semplice paio di jeans,maglia e cardigan sopra completa di sciarpa,guanti e giacca. Scesi di sotto salutai mamma dandole un bacio sulla guancia e uscii da casa,con quell’ansia mista ad agitazione,per quello che mi aspettava.
Arrivai puntuale,stranamente,al luogo di lavoro.
Dopo una decina di minuti arrivai davanti a casa,e la riconobbi.
Poi mi ritornarono in mente le parole del capo e non mi sarebbe convenuto fare ritardo. Scesi dalla macchina e andai a suonare alla porta. Prima le consegnavo prima me ne sarei andata. Nessuno rispose cosi suonai nuovamente.