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Autore: hannamarin    26/01/2011    4 recensioni
E' la mia prima storia che posto qua.I primi capitolo sono abbastanza corti,ma quelli successivi saranno ben piu' lunghi.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi con un altro capitolo,e' piuttosto lungo rispetto ai primi e mi scuso fin da subito per eventuali errori grammaticali ma non ho riletto.
Che dire spero che possa piacere e nonostante il capitolo precedente non abbia riscosso commenti,io contio a postare perche; comuque vedo che ci sono molte visualizzazioni e questo mi fa veramente piacere.
Quindi non mi dilungo troppo e vi auguro buona lettura a tutti.<3
-Anna.

Narra Joe
.
Mi ero rilassato sul divano a giocare ai videogames con il mio fratellino,quando suono’  la porta e sorpresa delle sorprese,comparve Amanda.Non mi voltai a guardarla a dire la verita’ per tutto il tempo che stette a casa nostra non le rivolsi la parola, non contando qualche frecciatina varie finita con una sua risposta in cui mi mandava al quel paese. Era diventata insopportabile e non riuscivo bene a capire il reale motivo. Era quasi un anno che non ci vedevamo,perche’ doveva trattarmi cosi’? Ok magari anche io me la sono cercata,ma voglio dire non credo che ce l’abbia ancora con per quella storia,era passato un sacco di tempo e tra le tante cose quella sera era talmente fuori che non mi ricordavo neanche cosa avevo detto. Asisistetti alla conversazione tra Nick e Amanda in silenzio;con gli occhi mi concentravo sulla televisione mentre tendevo un orecchio per sentire. Anni e anni di pratica ad origliami,ma tecnicamente questo non era spiare una conversazione,ero io che mi ero isolato. Nell’arco di mezz’ora fecero “pace”. Certo che era sta la riconciliazione piu’ veloce che avessi mai visto. Come Nick notai  che ad un certo punto comincio’ a fissare in modo quasi maniacale il telefono,quando poi ricevette una chiamata. Allie. Dopo quel messaggio in cui mi diceva che non mi voleva piu’ vedere,non l’avevo piu’ sentita. Avevo provato a mandarle messaggi ,a chiamarla. Niente. Nessuna risposta. Quel giorno pero’ la fortuna si ostro’ dalla mia parte. E come dice il detto: se maometto non va alla montagna,la montagna va da maometto. E la stessa cosa avrei fatto io. Infatti dalla telefonata fatta da Amanda ero riuscito a capire che Allie aveva trovato un lavoro. Consegnava le pizze. Quale migliore lavoro per riuscire ad incontrare una persona. E se l’unico modo per potere parlare con lei,era quello di ordinare pizze tutti i giorni,l’avrei fatto. Non mi interessava se mi avrebbe tirato una pizza in faccia,le avrei parlato una volta per tutti. Mi mancava poterla avere tra le mie braccia,baciarla poterla avere vicino e le sue battute. Mi mancava. Non potevo parlarne con nessuno,soprattutto mio fratello non doveva venire a sapere nulla,perche’ come minimo mi avrebbe spaccato la faccia,se non peggio. Sapevo che non mi stavo comportando per niente bene,ma avevo bisogno di lei piu’ di quanto potevo immaginare ed ero determinato ad andare contro tutti e tutto per conquistarmi la sua fiducia. O almeno volevo provarci. Dopo la sua seconda rispostaccia,non ce la feci piu’ e mi dileguai al piano di sopra,abbandonando mio fratello nel bel mezzo del gioco. Avevo bisogno di una doccia per rilassarmi. Lasciai che l’acqua si portasse con se tutte le preoccupazioni e il nervoso e la rabbia per il comportamento di Amanda,che alla fine fini’ in secondo piano. Adesso l’unica cosa a cui pensavo era a ordinare una pizza.
Dopo circa un’ora uscii dalla doccia mi asciugai i capelli e indossai una tuta e i recai al piano di sotto e notai che Amanda non c’era piu’.Molto probabilmente se ne era andata poco dopo che mi ero dileguato di sopra. esordi mio fratello.dissi ridendo.disse ridendo. In risposta gli feci una smorfia..Sperai che Nicholas non mi facesse domande e che si limitasse ad un  semplice si.disse. Nick annuii e finii di farsi il suo panino. Io sinceramente non avevo molta fame. Stavo pensando alla sera.  Ogni tanto succedeva anche a me di avere buone idee. Avrei avuto tutto il pomeriggio per pensare a un  buon piano e tanta fortuna per riuscire a trovare la pizzeria al primo colpo. Purtroppo non sapevo neanche dove lavorasse,ma in qualche modo l’avrei trovata,sono o no Joe Jonas.
Decisi di andare a fare un po’ di jogging,in modo da schiarirmi le idee e pensare che cosa le avrei potuto dire una volta che l’avessi vista.
Narra Allie.
Finalmente avevo trovato un lavoro,dopo quasi tre mesi che cercavo in vano,eccolo.
Certo non era quel gran lavoro,infatti mi occupavo solamente della consegna delle pizze,pero’ la paga era abbastanza buona e avevo tempo di coltivare la mia passione per la musica. Meglio di cosi’ cosa desideravo?
Ammetto che distrarmi un po’ da tutti i miei problemi non mi faceva altro che bene. Nell’ultimo mese erano successe troppe cose,che non dovevano succedere:.L’unica cosa positiva che almeno adesso ne avrei potuto parlare con qualcuno. Amanda.
Erano passate quasi due settimana da quando non LI vedevo,e ora come ora era meglio cosi’. Alla mattina per non rischiare di incontrarli facendo giri assurdi,persino per andare al supermercato. E’ anche vero che con Nick non mi ero fatta piu’ sentire cosi’ da un giorno all’altro,e mi sentivo terribilmente in colpa,mi mancava e tanto anche. Joe? Joe l’avevo “lasciato” con un messaggio? Un messaggio? Oddio,la cosa piu’ squallida che esiste:ma cercate di capirmi ero nel panico e mi sembrava l’unica cosa giusta da fare,anche se nel modo sbagliato.
Dopo una lunga e produttiva mattina tornai a casa stanca morta.
mi chiese speranzosa.dissi mettendomi i posa,come per una foto,mentre Amanda che era spuntata dal piano di sopra assistendo alla scena si mise a ridere.disse mia madre abbracciandomi. Era da tanto che non la vedevo cosi’ felice,da prima che papa’ se ne andasse. Ripensandoci dopo quella lettera e i soldi che tenevo ancora,senza usarli,non si era fatto piu’ sentire. Scrollai la testa per scacciare quei pensieri tristi oggi niente e nessuno mi avrebbe rovinato questo giorno. Nessuno neppure lui.
disse vedendomi con lo sguardo perso nel vuoto. dissi sorridendo. mi disse Amanda,mettendosi la giacca.dissi ridendo. Arrivederci signora Miller  e grazie di tutto.>.E dopo aver salutato tutti Amanda si avvio’ verso casa. Io invece mi diressi al piano di sopra per farmi una doccia. Restai una buona mezzora sotto il potete getto di acqua calda,con gli occhi chiusi per rilassarmi e non pensare a niente. Quella sera stessa,sarebbe stato il mio primo giorno di lavoro e volevo fare una bella impressione fin da subito.
Il resto del pomeriggio passo molto tranquillamente. Passai dalla televisione al pc,ad ascoltarmi la musica e senza rendermene conto sarei dovuto andare a lavoro. Cosi’ nonostante la stanchezza mi feci forza mi alzai e mi vestiti con un semplice paio di jeans,maglia e cardigan sopra completa di sciarpa,guanti e giacca. Scesi di sotto salutai mamma dandole un bacio sulla guancia e uscii da casa,con quell’ansia mista ad agitazione,per quello che mi aspettava.
Arrivai puntuale,stranamente,al luogo di lavoro.mi disse il responsabile che era venuto ad accogliermi.dissi mostrandomi sorridente.
mentre camminava e dava indicazioni agli altri dipendenti,continuava a parlare,io cercavo di seguirlo e questo mi porto a urtare clienti e camerieri,che no  mi risparmiarono insulti ed epiteti vari.Non avevo capito molto di quello che aveva detto ma mi limitai ad annuire..Stavo ancora guardando l’indirizzo,mi sembrava di conoscerlo anche se il nome non corrispondeva,infatti vi era scritto “John marshmellow”.Chi sano di mente si chiamava come delle caramelle?! disse leggermente spazientito. E mi dileguai alla macchina per eseguire la mia consegna.”simpatia portami via,se solo non avessi rischiato il licenziamento gli avrei tirato la pizza “con qualsiasi cosa sopra” direttamente in faccia* pensai arrabbiata.
Dopo una decina di minuti arrivai davanti a casa,e la riconobbi.dissi ad alta voce ancora seduta in macchina.
Poi mi ritornarono in mente le parole del capo e non mi sarebbe convenuto fare ritardo. Scesi dalla macchina e andai a suonare alla porta. Prima le consegnavo prima me ne sarei andata. Nessuno rispose cosi suonai nuovamente.gridai. Dopo poco la porta si spalanco’ e lo vidi.esclamo’ e io gli lanciai un’occhiataccia.mi rivolsi sarcastica a Joe.disse stando al gioco.chiesi seria.dissi sbuffando.dissi tirandogli un pugno sul petto con la mano libera.dissi chiudendo gli occhi.una lacrima mi solco’ il volto senza accorgermene.disse stringendomi a se’.Rimasi in silenzio a quelle parole,non sapevo che dire. E qui un’altra lacrima mi solco’ il viso.disse abbassando lo sguardo.non feci in tempo a finire la frase che mi ritrovai l sue labbra sulle mie. Fu un bacio dolce,romantico diverso alle altre volte. Poi mi staccai.dissi confusa.dissi poprgendogli il cellulare.Mi imitai solamente a dettargli il numero.dissi bisbigliando e senza calcolarmi continuo la chiamata.<… e volevo portala in ospedale per accertamenti seri che non le dispiaccia….si..si …ok la ringrazio arrivederci.> La chiamata fini e mi ridiede il telefono.disse nervosa.disse avvicinandomi a se’ prendendomi per le mani. Mi prese il viso tra le mani e mi bacio’ di nuovo.disse sorridendo.dissi in tono malizioso.disse facendo scivolare la mano sul mio sedere.gli tirai una schiaffo sul braccio.disse vantandosi..dissi  entrando in casa. Si limito’a sorridere e chiuse la porta.,prima della pizza pero’  dov’eravamo rimasti?> Feci finta di pensare. Fui io questa volta ad accorciare la distanza tra in nostri visi per colmarlo un bacio passionale. Joe mi appoggio’ alla porta per poi prendermi in braccio. Strinsi le gambe intorno al suo bacino,infilando le mie mani nei suoi capelli,mentre lui mi percorreva il collo con le sue labbra.disse tra un sospiro e l’altro. Dalla porta ci spostammo al divano. I nostri corpi combaciavano perfettamente e si muovevano in armonia e all’unisono questa volta non era solo sesso come le volte successive,per la prima volta sentivo che c’era qualcosa in piu’. Era consapevole che non ero stata per niente coerente e che molto probabilmente avrei continuato a vedere anche Nick, ma entrambi erano importanti. Nonostante non lo volessi ammettere Joe mi era mancano,troppo forse,ma entrambi eravamo consapevole che tra di noi ci era quel sottile filo trasparente che ci teneva legati l’uno all’atro anche dopo tanto tempo,anche contro la nostra volonta’
  
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