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Autore: mazza    27/01/2011    1 recensioni
Solo io, questa volta.
Senza restrizioni, senza veli.
Solo i miei pensieri di routine.
"Lei lo sa e, beandosi della compagnia di chi in punta di piedi, senza far rumore, si sveglia con lei, inizia a prepararsi.
A quell’ora, proprio, non le riesce fare in fretta.
[...]
Alle sei e trentacinque di mattina, se si mette a pensare, non disturba nessuno"
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IO PENSO 

 

 

La sveglia del cellulare suona alle 6.12, poi alle 6.14, infine alle 6.16.

E’ questo il buongiorno di ogni mattina, se non vuole perdere l’autobus.

Apre gli occhi, inforca gli occhiali, mette un piede fuori dal letto. Si rizza in piedi, ancora mezza addormentata e, se non inciampa nel dizionario di greco vicino alla borsa, esce dalla camera.

Fuori è buio e il silenzio che è sceso sul mondo che ancora dorme la avvolge delicatamente mentre entra in bagno. Ogni tanto una macchina fa le fusa dolcemente nella strada, nel bar di sotto si preparano caffè per i mattinieri. Sono rumori di routine, che lei, che abita su un bar e su un incrocio, non fa altro che maledire, nel pomeriggio, quando la scuola le impone ore sui libri. O almeno ci prova, a imporle. Ma la gente, ancora, a quest’ora è calma, placida: nessuno ha voglia di disturbare il sonno di un paese ancora spento superando i limiti di velocità, nessuno ordina al banco gridando e facendo chiasso.

Lei lo sa e, beandosi della compagnia di chi in punta di piedi, senza far rumore, si sveglia con lei, inizia a prepararsi.

A quell’ora, proprio, non le riesce fare in fretta.

Ed è mentre si stende il correttore sul viso che pensa alla sua giornata.

E’ mentre aggiunge il fondotinta, delicatamente e con precisione, che pensa alla giornata di ieri.

Alle sei e trentacinque di mattina, se si mette a pensare, non disturba nessuno.

A nessuno interessa se, mentre traccia la riga nera di matita sugli occhi, invece di rispondere alle loro domande sta pensando a un bel sorriso, a dei capelli familiari, a un abbraccio di un’amica. O un amico.

La verità è che tutti, continuamente, nascondono i pensieri dietro a delle maschere. Queste maschere si chiamano “occupare il tempo”, “sorridere e rispondere a chi ti fa una domanda” e “convincersi che ciò che abbiamo risposto corrisponda esattamente a realtà”.

Lei non mente, mai. Lei non sa mentire.

Si limita a parlare di cose e non parlare di altre. Anche lei, a volte, nasconde i suoi pensieri.

Ma lei pensa, di continuo, anche quando sembra non far nulla. Purtroppo, si sa, la gente non capisce il non far nulla. La gente non capisce il prepararsi lentamente e pensare liberamente, senza nessuno che fa domande, senza nessuno che le dice di fare questo o quello.

Ed è così che la mattina, alle sei e cinquanta, ancora non è pronta.

Suo padre grida, perderà l’autobus, come si fa a impiegare quaranta minuti per una doccia e un po’ di trucco?

La verità è che è pronta. Lei, alle sei e cinquanta, mentre si affretta verso l’armadio e saltella davanti allo specchio per infilarsi i pantaloni, è pronta ad affrontare la giornata.

Ha calato la sua maschera per un po’, ha pensato a tutto ciò che doveva pensare. Sa quello che deve fare, o almeno pensa di saperlo. Chiedeteglielo la sera, se lo sa. Ma questa è un’altra storia.

A lei piace pensare. A qualsiasi cosa, anche agli argomenti più seri. Ma questo certi non lo comprenderebbero.

Esce di casa con la borsa in spalla, fin troppo pesante.

Sono le sette e cinque e l’autobus è ancora lì, ovviamente. Saluta l’autista, si siede silenziosa al suo posto tra le persone ancora troppo assonnate, che si sono svegliate da massimo venti minuti.

Così, quasi senza accorgersene, sbadiglia anche lei. Si lamenta dell’alzataccia con un’amica, tira fuori pigramente un libro di scuola.

Ed eccola ancora, la maschera con cui si confonde, come ogni mattina, con tutti quelli che credono che impiegare quaranta minuti a prepararsi sia inutile.

 

 

Angolo autrice:

 

Ho appena inviato questa storia ad un concorso fuori da EFP, fuori dai computer.

Le storie raccolte dall'iniziativa "Voci di donne" organizzata dalla mia circoscrizione (XD) verranno pubblicate su un piccolo libro. (Che non sarà in vendita ovviamente XD)

Qualcosa di molto insignificante direi.

I "giudici" leggeranno le storie e sceglieranno quelle più significative. Queste ultime verrano lette pubblicamente. (Mamma mia, che imbarazzo >.<).

Questa sono io, totalmente io. Non mi sono mai messa personalmente in gioco così tanto, nello scrivere.

Ogni opinione è ben accettata :)

   
 
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