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Autore: mony_spacegirl    27/01/2011    4 recensioni
La demenza? Potete trovarla qui, una storia a 4 mani riguardante i nostri beniamini nei loro atteggiamenti più cretini.
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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A rieccociiiiiiiiiii, non vi siete dimenticate di noi vero?? La produzione procede, anche se lentamente perchè Greta è un po' tanto presa con la scuola e lo studio, ma cerchiamo di darci dentro ogni volta che possiamo...
Un altro capitolo succoso finalmente tutto per voi...speriamo vi piaccia...
Ringrazio:
EssenceOfMars grazie, abbiamo visto che shannon vi ha colpiti eeeeh ahahahah
BerryG ahah meriti il premio fedeltà tu...beh, Amy e Audrey faranno poi poco per restare ahahah credo faranno tutti gli altri =) ahaha tomo messicano è il mio nuovo idolo
Neryssa ahahah chi non invidia le donne di shannon, eeeeeeh, ma amy dopotutto è solo un personaggio della nostra fantasia =) purtroppo...-.- ahaha grazieeeeee
KikiEchelon92 il tuo avatar gif mi fa impazzire ahahah grazie grazie, comunque ora vedrai vicki che razza di anello si piglierà ahahah
ValeEchelon aaahah non leggete ste robe coi genitori davanti o tra un po' ci arrivano le denunce se ridete davvero così tanto ahahah il tomo messicano ha contagggggiato tutti ahuahauhauh, sicuramente sarà per la prossima, l'8 c'era un sacco di gente che avrei voluto vedere, ma purtroppo ho visto ben pochi =)
alessiafavaron sei un tesoro di ragazza tu ahahah non credi che ti sognerai delle mie cazzate anche di notte ormai? ahahah ti ringrazio tantissimo per leggere anche questa, spero continuerà a piacerti!!


CAPITOLO 10
 
Ma dove cazzo sono finito...” Pepito stava controllando il navigatore che evidentemente lo aveva portato fuori rotta. Strada deserta, campi ovunque. “Bell'aeroporto....” Sbuffò e sfilò il telefono dai pantaloni, componendo il numero di Amy. “Tuu....tuuu....tuuuu” Cacchio, è occupato, pensò. “Tuu...tuuu...tu che seeeei diveeersooooooo” “AMY!” “Oh!Ciao Pepito, qualche problema?” “Smettila di fare l'idiota e chiedi al messicano il vero indirizzo dell'aeroporto, qui sono finito nel far west...” “Guarda meglio!” “No! C'è una desolazione che fa paura qui!” “Guarda a oltre ciò che vediii uuhhhh....” “MMHHHH AMY!” “Okay, okay! Allora scrivi...” “Si.” “No, non si, non ho ancora detto nulla!” “Ho detto si nel senso che si, sto aspettando!” “Ma non è quello l'indirizzo!!” “AAAHHHHHH!!!!” Con rabbia Pepito chiuse la chiamata. Respirava a fatica, era diventato un pomodoro. “Okay, calmati Pepito. Dove potrebbe essere questo aeroporto...” Si guardò un po' in giro ed effettivamente non c'era alcuna traccia di piste d'atterraggio. Proseguì per un paio di chilometri quando finalmente vide un edificio in lontananza con un cartello sopra. “AEROPORTO.” “Dio sia lodato!!!”
Nel frattempo, Amy, Audrey e Tomo erano immersi nella caotica Madrid in cerca di un gioielliere. “Dunque...secondo la cartina noi dovremmo essere qui...” Amy indicò con l'indice un punto minuscolo sul pezzo di carta. “...e dovremmo andare qui.” Ci volevano circa 2 ore in macchina, figuriamoci a piedi. “No es posible Amy, esto puesto es muy distantes! Ahhh Vicki me mataaaaa” Stava quasi per mettersi a piangere dalla disperazione perché sapeva che sarebbe davvero morto se non si fosse presentato con una cosa simile ad un anello. “Ha! Tomo non preoccuparti, sai parlare spagnolo giusto? Chiederemo a dei passanti se ne conosco uno più vicino!” D'un tratto lui sbiancò. “...Ho detto qualcosa che non va?” “Ma ma Tomo no es en grado de ablar espanooollllllllll buuuuuu...” Amy si stampò una cinquina in faccia. “Ooohh Amy forgive moi!ma tra un poquito Tomo avràs un'ideas, promesos!” Si guardò intorno e si sedette su una panchina ombreggiata non poco lontana. Accavallò le gambe come l'amico Narcijessico e appoggiò la mano al mento mettendosi a pensare. Amy ed Audrey si guardarono aggrottando la fronte. “Credi ci metterà molto?...” sussurrò una delle due all'altra. “Andiamo a prenotare una notte all'albergo, credo che Tomo rimarrà lì fino a domattina.”
Pepito raggiunse finalmente quello stabile che sembrava così lontano. Scese dalla macchina e cominciò a corrergli incontro a braccia aperte, una scena totalmente epica. Era come nei film d'amore, dove i due amati si rincontrano dopo tanto tempo e si corrono incontro. Solo che il povero autista vedeva l'aeroporto come il suo dolce amato, da quanto lo aveva desiderato. Mise la mano sulla maniglia della porta tirandola, quando si ritrovò in mano solo fumo e polvere. “Mpf...Materiali cinesi.” Riprovò ad aprirla ma d'un tratto tutto lo stabile si trasformò in un uragano di vento e sabbia imponente. A Pepito cadde la dentiera. “M-ma...AAAAHHHH!!!AIUTOOO!!” Si mise a correre in mezzo al deserto ancora non capendo cosa stesse succedendo. Inciampò in un minuscolo sassolino che lo fece cadere con la faccia al suolo e se la ustionò per via delle alte temperature della sabbia. In quel momento squillò il suo telefono. “Gh-gh-...ppffuuu..” Sputò tutta la sabbia in bocca e rispose. “Onto?...” “Come scusa??Guarda che io mi lavo, Pepito!!” “...o-ontooo!!” “Senti, se sei in vena di scherzi io non lo sono di certo, è da due ore che ti sto aspettando! Alza quel culo e vieni a prendermi Pepito!!” Il povero autista era preso dalle allucinazioni, era convinto di parlare al telefono con un'oca. Prima un aeroporto miraggio, poi gli starnazzi di un animale da fattoria...qualcosa non quadrava di certo.
Vicki era furiosa, le stavano crescendo le doppie punte dalla rabbia, era più di un'ora che aspettava l'autista in aeroporto e di lui ancora nessuna traccia. Provò a richiamare Tomo.
Tomo! Che cavolo! Pepito non si vede! Vieni a prendermi tu ora per favore, o me ne torno in America e ti lascio!!” Tomo stava per crollare in ginocchio dalle lacrime che stavano per sgorgare dai suoi occhi. “Nooo, non mi lasciare Vicki, prendo un taxi e arrivo!!!”
Amy e Audrey si guardarono negli occhi. Ma lei non era in grado di prendere un taxi da sola?
Dovevano ancora comperare l'anello, si erano prefissati di andarlo a prendere la mattina seguente mentre Vicki sarebbe rimasta a riposare, ma Tomo non se la sentiva di aspettare e allora via a cercare una gioielleria passata la mezzanotte.
Mentre il messicano si disperava le due amiche presero in mano la situazione e si avvicinarono a un bar. “Amy! Tira fuori un euro!! Ho trovato la soluzione al problema!!!”
Amy frugò nelle tasche ma non riuscì a trovare un centesimo, era rimasta al verde.
Oooh happy daaaaay, oooh happy daaaay!” si mise a canticchiare per strada. Audrey faceva la finta cieca e si inginocchiò per terra con le mani a cucchiaino per fare l'elemosina.
When Jesus waaaaaash, he waaaash!!!” e partì Tomo mimando di lavar via i peccati dalle ragazze. Con i capelli lunghi e la barba era Gesù in persona.
Oooh, bravo, bravooo!” dei ragazzini con pattini e skateboard che passarono di là lanciarono qualche monetina nelle mani di Audrey che aprì subito gli occhi e alzandosi in piedi fece un salto triplo carpiato esclamando “Evvai! Sono 5 euro!!!”
Corse verso un bussolotto alla destra della porta del bar e infilò una monetina in una fessura.
Dhusggabbbanaaazzzz, è viola, io volevo quello oro! Riproviamoci!” Audrey infilò un'altra monetina e dalla bocchetta metallica uscì una nuova pallina. “Yeah, questo è oro!! Tomo, abbiamo l'anello per Vicki!”
Nooo, no se puedeeee, eso es fintooo, es plasticasss! Vicki me mataaaaa e debo andar al aeropuerto a prenderlaaaaa!!! me mata me mataaa!”
Amy si avvicinò a Tomo. “Hey, se Vicki ti ama davvero non le fregherà se l'anello è di oro vero o se è di plastica, tu dille che hai avuto poco tempo, e questo è stato il meglio che sei riuscito a fare, è il pensiero che conta no?!”
Una luce celestiale si espanse alle spalle di Amy e una tunica bianca con le strisce blu la avvolse. “Smettila di fare madre Teresa di Calcutta, non ti riesce bene. Abbiamo l'anello Tomo, e se a Vicki non piace, beh, ti troveremo un'altra ragazza, Amy e Audrey sono qui per questo! E ora andiamo a prendere Vicki!!!”
Pepito più proseguiva più arrancava. “Sono stancoooo, acquaaaa vi pregooooo! Hey, hey ET! Vieni qua stupido alieno! Vieni qua, se ti prendo...”
Buttava le mani a destra e a manca pensando di poter acchiappare l'alieno invisibile, ma davanti a lui solo la polvere del pianeta di marte. No ho sbagliato film, era...la polvere della lunaaaaa.....
Stava quasi per morire a terra, disperato e disidratato, e Vicki stava per togliersi i capelli dalla rabbia quando si vide un furgoncino VolksWagen ricoperto di fiori e foglie di cannabis fare la curva con due ruote alzando da terra tutta la polvere e proseguire a tutto gas lungo il rettilineo, 4 mani carine e pelose raccolsero Pepito da terra e lo fecero accomodare sui sedili posteriori e finalmente le porte del veicolo si aprirono davanti all'uscita dell'aeroporto, hey un attimo....mani carine e pelose??? Amy era tornata alla riscossa, aveva noleggiato da degli stupidi hippie il furgoncino ed era partita in quarta, no...in prima, perché in quarta gli era morta la macchina, beh insomma, era partita a prendere Vicki e più Tomo si disperava, più Amy accellerava, ed eccoli arrivati.
Vickiiiiiii!!!!! Amore mio, mi sei mancata!!!”
Ciao amore, buon compleanno! Questo è per te, e ora andiamo, sono stanca.” Vicki salì in macchina salutando le due ragazze, senza nemmeno chiedere chi fossero, ma non degnò Pepito di uno sguardo.
Lei e Tomo si misero dietro ad amoreggiare, Amy dallo specchietto vedeva Vicki farsi largo tra la folta peluria del messicano e sparire come se entrasse nella foresta nera dei crucchi.
Blllllllll, meglio che torno a guardare le strada. Ma, Vicki non lo sa della festa a sorpresa per Tomo?!” chiese all'amica. “Boooh, beh, noi ora andiamo al pub, Jessico mi ha già scritto 8 messaggi per dire di sbrigarci che è tutto pronto!”
Pepito si fece largo tra peli, erba, tabacco e fiori e raggiunse le due ragazze nei sedili davanti cappottandosi 4 volte ritrovandosi con i piedi incastrati tra i sedili e le mani che stavano strappando le povere ginocchia delle ragazze. Aveva la bombola d'ossigeno attaccata alla schiena e la mascherina in faccia. “ppppooooortthhhh, ppppooooorttttttaaaaaaa, ppppoooorttthgghhgggaaaaatemiiiii innnn hhhhoooootttthhhhhhheeeeellllllllll!!!!!!” e svenne tra le braccia di Audrey mentre Amy parcheggiava davanti al pub dove gli altri stavano aspettando Tomo con cappellini e trombette.
Come un gentiluomo, Tomo scese per primo e diede la mano a Vicki per non farla cadere da quel furgoncino marcio. “Hey Tomo!Guarda un po' qui!” Vicki sorrise. Mentre il suo consorte non se ne accorgeva, lei si era pitturata con un pennarello nero i due denti davanti facendola diventare sdentata. E per l'appunto sorrise, mostrandogli il suo capolavoro. Tomo perplesso e a dire la verità anche schifato, aggrottò la fronte guardandosi a destra e a sinistra, a destra e a sinistra, sperando che qualcuno potesse salvarlo da quella situazione. Dato che nessuno lo stava cagando, lui fece un colpo di tosse e con un filo di voce dalla paura (ogni suo tono sbagliato avrebbe potuto provocare l'ira di Vicki) le parlò. “Amore...sei...sei bellissima, sei un fiore sbocciato...una cascata in piena...una raganella velenos...” “TOMO! Vedi?? Ti ho appena messo alla prova. Sebbene adesso sono un orribile cretina tu comunque mi hai detto che sono stupenda!Mi hai mentito!!” Tomo dall'esaurimento si accasciò a terra piangendo. In realtà nessuno lo aveva notato perchè il suo ammasso di capelli gli copriva il viso rendendolo una giungla. Vicki, impietosita, gli diede una mano per farlo rialzare da terra e gli fece una carezza. “Scherzavo!Pesce d'aprile!” Sopra la testa del messicano nacquero 3000 punti di domanda, oramai era da ricoverare. Come un soldato in marcia per la guerra, lui e la sua cara donna amata insieme agli altri si avviarono verso l'entrata del pub. Amy appoggiò la mano sulla maniglia della porta intenta ad aprirla, quando Audrey la fermò bruscamente. “NOOOO!!” L'amica ritirò subito la mano pensando ci fosse qualche sortilegio in corso. “Devo dire la parola magica?” “So che ho dimenticato qualcosa.” “Le mutande...” “No quelle non le metto mai.” “Allora il deodorante...” “No, ce l'ho.” “Mmmmhhh....” Le donne si misero una mano sul mento continuando a massaggiarselo, pensando intensamente. Dietro di lei si poteva notare Pepito che grattava disperato con le unghie il vetro tutto appannato del furgoncino. Ormai non gli restava molto tempo, l'ossigeno stava per finire. D'un tratto Audrey saltò dalla gioia. “Ci sono!!!” “Cosa cosa cosa??” Audrey sorrise soddisfatta a 32 denti, facendo segno di vittoria. Poi il suo sorriso lentamente, molto lentamente...si mutò in una smorfia. “....Non me lo ricordo più...AHHH!!!Al diavolo!!” Fece spallucce ed entrò subito dopo Tomo e Vicki. La serata stava per cominciare.
  
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