Ultimo giorno

POV Cristina

Venerdì 9 giugno 2010.

Era l’ultimo giorno di scuola.

Gli insegnanti avevano completamente rinunciato a fare lezione e ci avevano lasciato fare quello che volevamo.

Quando era suonata la campanella dell’ultima ora, eravamo stati investiti tutti d’acqua.

Il mio ragazzo mi aveva versato un’intera bottiglia in testa, inzuppandomi tutta.

Io, Alice, Luca e Marco fummo gli ultimi a lasciare il giardino della scuola dove si era svolta la “battaglia”, completamente bagnati.

Mangiammo in una pizzeria in città e tornammo a casa.

Alle 15.30, in perfetto orario, varcai la soglia della scuola. Avevo appuntamento con Luca, per un ultimo giorno da passare in biblioteca.

Ovviamente non avevamo niente da studiare, ma avevamo deciso di passare un ultimo pomeriggio nella nostra amata biblioteca.

Luca era già seduto al nostro tavolo. Non appena mi avvicinai alzò lo sguardo e sorrise. Ricambiai il sorriso e mi sedetti accanto a lui.

- È finita, vero Luca? – mormorai triste.

- Già. Ora siamo ufficialmente in vacanza. – esclamò stendendo le braccia verso l’alto e stiracchiandosi.

- Ho sempre voluto farti una domanda. – gli dissi.

Gli feci segno di spostarsi un po’ e mi alzai dalla sedia, sedendomi di lato sulle sue gambe. Mi circondò la vita, postando le mani sui miei fianchi.

- Dimmi. -

- Cosa vorresti fare dopo la Maturità? –

Luca mi guardò con gli occhi spalancati e pieni di stupore.

- Mmm... sinceramente non lo so bene... credo che vorrei fare il medico. Mi piacerebbe molto. –

Non mi aspettavo proprio che il mio ragazzo volesse fare quella professione. Lo guardai sorpresa e lui mi sorrise.

- Si, credo il medico. Mi piacerebbe poter aiutare le persone a guarire... e... salvare la vita alle persone in pericolo. -

Gli sorrisi dolce.

Voleva fare il medico. Aiutare le persone. Non erano molti i ragazzi così altruisti e pronti ad aiutare il prossimo.

- Davvero? Se decidi veramente di fare il medico dovrai studiare tantissimo e avrai una grandissima responsabilità sulle spalle e poi... non vedo l’ora di vederti con addosso il camice bianco. – mormorai maliziosa.

Arrossii per ciò che avevo detto e abbassai la testa imbarazzata. Luca scoppiò a ridere, dandomi un bacio sulla fronte.

- Ah, tesoro mio, sarai la prima a vedermi con il camice. – disse tra le risate.

Non potevo credere di aver appena detto una frase del genere.

- Tu, invece, cosa faresti da adulta? – mi domandò quando smise di ridere.

Sorrisi tra me, prima di rispondere. Poi sollevai la testa e lo fissai negli occhi, specchiandomi nella sue meravigliose pozze blu.

- La psicologa. Ma non il tipico “strizzacervelli” seduta su una poltrona e il paziente disteso sul lettino mentre prendo appunti su una maledetta tavoletta. – sorrisi involontariamente, contagiando anche Luca.

- No? E allora cosa vorresti fare? –

- Vorrei aiutare le donne in difficoltà che hanno subito gravi traumi psicologici... mi piacerebbe aiutare le donne in difficoltà. –

Luca mi guardò curioso e rassicurante allo stesso tempo.

- Brava. A me, invece, piacerebbe vederti con gli occhiali sul naso e un’espressione concentrata sul tuo bel volto, intenta ad entrare nella testa delle persone. -

Arrossii compiaciuta e gli accarezzai i capelli con una mano.

- Posso farti un’altra domanda? – chiesi. Lui annuì. – Com’è stato per te, quest’anno scolastico? Voglio dire la tua impressione. -

Luca fece un sospiro prima di rispondere.

- È stato assolutamente fantastico. Meraviglioso. Non credo di aver mai vissuto un anno scolastico come questo. Ti ho incontrato, siamo diventati amici, ci siamo messi insieme e ora siamo qui, in questa biblioteca, seduti al nostro tavolo – fece vagare lo sguardo attraverso la stanza, soffermandosi su di me. – a discutere sul nostro futuro e su cosa vorremmo fare da adulti. -

Mi soffermai sulle parole che aveva appena pronunciato: “Discutere sul nostro futuro”. Per la miseria, avevamo sedici anni!

Sebbene fossi imbarazzatissima gli chiesi spiegazioni. Lui mi guardò sorpreso e leggermente deluso.

- Credi che si sarà un futuro con noi due ancora insieme? – mi domandò fissandomi negli occhi.

Non appena fece questa domanda la mai immaginazione cominciò a sfornare immagini su immagini le quali ritraevano me e Luca alla Maturità, con il diploma tra le mani, qualche anno dopo all’università, una casa dove vivere insieme, il nostro matrimonio e una saltellante bambina dai riccioli veri e boccolosi e gli occhi azzurri che ci chiamava “mamma” e “papà”.

Sorrisi incosciamente contemplando quell’immagine magnifica che si era creata nella mia mente.

- Si. – risposi meccanicamente. Sapevo che eravamo giovanissimi, avevamo sedici anni, ma quest’idea era spettacolare. La vita perfetta che ogni donna sogna con l’amore della sua vita.

- Cris? Tutto bene? –

Scossi la testa per tornare alla realtà e non rimanere nella mia fantasia dove la bambina ci chiamava “mamma” e “papà”.

- Si. Credo che un futuro insieme potrebbe esserci. Dobbiamo rimanere uniti, uniti contro tutti. Sai cos’ ho visto, cosa si è creato dal nulla mentre mi hai detto quella frase? -

Scosse la testa.

- Ho visto noi alla Maturità, all’università, una casa nostra, il nostro... – qui esitai un attimo. Avevo paura di fare la figura della ragazzine che sogna il principe azzurro, in un castello meraviglioso e diventare regina. – ... il nostro matrimonio e un piccolo angioletto uguale a te, nostra figlia – mormorai a voce sempre più bassa.

Le labbra di Luca si tesero un meraviglioso sorriso.

- Non riesco a pensare, almeno in questo momento, una vita diversa per me.- finii.

Il mio ragazzo alzò una mano e mi accarezzò una guancia.

- Ti amo. – mi disse.

- Anch’io ti amo. – risposi sorridendo.

Forse non era la mia così detta “anima gemella” e l’uomo della mia vita, l’uomo con cui avrei condiviso le gioie e i dolori che la vita ci sottoporrà, ma in quel momento, a sedici anni, mi pareva l’unico futuro nella mia vita.

Ero troppo giovane, all’epoca, per pensare di costruirmi una famiglia tutta mia, ma come tutte le ragazze sognavo il momento di sposarsi e avere dei bambini.

Non sapevo se Luca fosse l’uomo della mia vita, potevo solo sperare che rimanessimo insieme più tempo possibile.

Lo sentivo parte di me. Sapevo che se ci sarebbe lasciati, avrei provato un dolore inimmaginabile.

- Dobbiamo tutto a questa scuola. -

Luca cambiò argomento.

Né io né lui eravamo pronti a intraprendere una conversazione sul nostro futuro professionale e sul nostro futuro insieme.

- Hai ragione. Qui ci siamo conosciuti, siamo diventati amici, ci siamo innamorati, ci siamo scambiati il primo bacio, e ora siamo qui: alla fine dell’anno scolastico, con nove mesi in più di esperienza. -

Mi guardai intorno.

Vidi un’altra volta tutti i nostri pomeriggi passati a studiare, i baci e le coccole rubati quando la professoressa Geltrude non guardava.

Avevamo vissuto buona parte della nostra relazione a scuola. Dovevamo tutto a lei.

- Hai perfettamente ragione. – mormorai.

Spostai lo sguardo su Luca, immergendomi in quelle pozze blu che tanto amavo.

Intrecciai le dita ai suoi capelli, avvicinandomi al suo volto.

- È accaduto tutto a scuola. Tutto Tra I Banchi Di Scuola. – sussurrai a pochi centimetri dalle sue labbra.

Lui annullò la distanza tra noi, trascinandomi in un dolce bacio che sapeva d’amore.

Un amore immenso che sarebbe durato per sempre.  

Buon giorno a tutti!!

Eccoci arrivati all'ultimo capitolo di questa Fan Fiction...

Spero che vi sia piaciuto e che mi lasciate qualche bella recensione... mi farebbe davvero piacere...

Ho tantissime persone da ringraziare... me le sono persino appuntate mano a mano che scrivevo, in modo da non dimenticare nessuno.

Grazie a tutte le meravigliose persone che hanno recensito la mia storia, chi l'ha letta, chi l'ha inserita tra i preferiti, seguiti e da ricordare... Siete stati una grande fonte di ispirazione e di incoraggiamento, per cui non smetterò mai di ringraziarvi.

Grazie alla mia ß Ladia, che mi ha supportato, sopportato e ha pazientemente corretto i miei capitoli.

Un GRAZIE specialissimo per B.C. e L.C., senza i quali questi Fan Fiction non sarebbe mai nata. Grazie per tutti, ragazzi, vi voglio bene. :=)

Grazie al mio professore di Tecnica per "Bigliettini" per avermi prestato la sua ora e la lezione sul petrolio.

Grazie alla preside della mia scuola per "Preside".

Grazie al mio simpaticissimo insegnante del corso di inglese potenziato per "Perfect"

Grazie ai miei ex compagni di scuola per "Mensa". Senza di loro ogni rientro sarebbe stato noiosissimo...

Grazie a Mantovaniva per "Ti amo". Mi hai dato l'ispirazione per questo capitolo che senza di te non ci sarebbe mai stato.

Grazie a M.B. per lo Skifidol attaccato al soffitto.

Grazie al mio iPod e iTunes per avermi fatto compagnia.

Grazie  tutte le persone che involontariamente mi hanno fornito l'ispirazione.

Grazie, grazie, grazie e ancora grazie a tutti!!

Grazie a chi ha aggiunto la mia storia ai preferiti:

1 - aLiCe__CuLlEn [Contatta]
2 - AndyAndy [Contatta]
3 - Ladia [Contatta]
4 - thatsamore [Contatta]
5 - ThiaguellaItaly [Contatta]

Tra le ricordate:

1 - ALESSIA1992 [Contatta]

Tra le seguite:

1 - ALESSIA1992 [Contatta]
2 - AundreaMalfoy [Contatta]
3 - BonnieMora [Contatta]
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Le altre mie Fan Fiction!!

Rapito dalla CIA (Castle - Detective Tra Le Righe)

Everybody Loves Me (Castle - Detective Tra Le Righe)

Harry Potter e il Mistero Oscuro (Harry Potter)

Tutto Tra I Banchi Di Scuola (Originale)

Montepulciano (FanFiction su Attori)

Take Five (Originale)

Ragione e Istinto (Twilight - S. Meyer)

Marry Me (Numb3rs)

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