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Autore: _V a l e_    27/01/2011    10 recensioni
Io e te, Bella.
Come avrebbe dovuto essere.
Facile, come respirare.
“Addio amore mio”
Perché tu, sarai sempre il mio solo destino.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Jacob
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Breaking Dawn
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Non so cosa ne sia venuto fuori, ma l'altro giorno mentre ascoltavo In un giorno qualunque di Marco Mengoni, ho cominciato a scrivere e a buttare giù tutto quello che mi passava per la testa. Questa canzone mi ha fatto pensare inevitabilmente a Jacob. Chi mi conosce sa che adoro questo personaggio e che avrei voluto che la Saga fosse finita in un modo completamente diverso,ma purtroppo il danno è stato fatto. Con questa Shot ho voluto parlare dei suoi sentimenti, delle sue sensazioni e soprattutto del suo amore folle e indissolubile per Bella. Perchè il loro era VERO AMORE. 
La mia Shot inizia da Breaking Dawn: Bella è incinta e Jacob va a trovarla.
Spero che possa piacervi!!!

 


Il mio solo destino
 

Quell’essere abominevole e rivoltante è appena andato a caccia insieme alla sua famiglia di succhiasangue lasciandomi il via libera. 
Mi chiudo la porta alle spalle e arriccio subito il naso: l’odore nauseabondo di quei fetidi parassiti mi fa venire il voltastomaco. 
Ma non voglio pensarci, così cerco di ignorarlo.
Con passi lenti e calibrati mi avvicino al salotto.
Ma dopo qualche metro, le mie gambe non rispondono più ai miei comandi e si bloccano. 
Rimango li, immobile, al centro esatto del corridoio.
Ho paura.
Ho una fottutissima paura di vederti.
So che è assurdo ma è così. 
Mi spaventa perché so che quando entrerò nel salone principale, dovrò fare i conti con la dura e cruda realtà:
tu non sei più mia.
Non lo sei mai stata e adesso…
...adesso appartieni a lui e in un modo totalmente indissolubile, qualcosa che neanche io posso distruggere.
Stringo forte i pugni lungo i fianchi e mordo il mio labbro inferiore con forza. 
Devo essere forte. 
Devo farlo per te.
Per te che adesso stai lottando con le unghie e con i denti per cercare di sopravvivere a questa dannata gravidanza.
Provo a respirare.
Una 
Due
Tre volte.
Sono pronto. 
Varco la soglia. 
Ti vedo e il mio cuore esplode.
Sei li, sdraiata sul divano di pelle nera, in posizione fetale.
Gli occhi si appannano, il respiro accelera e nel mio palato sento il sapore metallico del sangue, del mio sangue. 
E credimi, se non fosse per il battito lento e debole del tuo dolce cuore che adesso accarezza i miei timpani, avrei pensato davvero che fossi morta.
Cerco di scacciare quel pensiero orribile,ma
non così tanto lontano dalla realtà, e inizio ad avvicinarmi sempre di più a te e a ciò che ne rimane.
Sei malandata, pallida.
La coperta che hai addosso copre il tuo minuscolo corpo privo di forze mettendo in mostra un enorme rigonfiamento all' altezza dello stomaco.
Mi irrigidisco, sprezzante. 
Tu sei incinta. 
Certo che lo sei.
Sei incinta di un mostro, di un essere che si sta nutrendo della tua vita distruggendoti ogni secondo che passa, annullandoti a poco a poco.
Come vorrei poter fare qualcosa. 
Come vorrei poter tornare indietro e impedirti di lasciarmi. 
Dovevo essere più insistente, dovevo proteggerti a costo di farmi odiare da te, ma almeno adesso non staresti qui, in questo divano e in fin di vita.
Come vorrei donarti la mia di vita, se solo potessi.
Se solo tu volessi.
Mi avvicino ancora e improvvisamente sento la tua voce, roca e terribilmente stanca, sussurrare il mio nome.
“Jake”
Mi si mozza il respiro e per un attimo ho come la sensazione di non sentire più il mio cuore.
Tu hai ancora gli occhi chiusi, stai dormendo, e allora come hai fatto a capire che sono qui, con te?
Come hai fatto a sentirmi, a percepirmi?
Mi fiondo ai piedi del divano cercando di non svegliarti, non voglio che lo fai, almeno non adesso.
Mi avvicino perché voglio poterti osservare come ho sempre desiderato fare. 
Come ho sempre voluto fare.
Ma ciò che vedo mi spezza il cuore, mi tormenta l'anima.
Non sei più tu, non sei più la mia Bells.
Il rossore delle tue guance è sparito lasciando il posto al bianco, al colore del tuo vampiro.
Sì, bianca. 
La tua pelle è quasi trasparente. 
Era quello che volevi no? Era quello che hai sempre voluto.
Mi soffermo sul tuo volto dove posso vedere chiaramente delle piccole vene verdi e viola poste esattamente negli angoli delle tue labbra adesso screpolate e rinsecchite.
Non sono più le labbra rosse e piene che ho baciato e che ho bramato da tutta una vita.
No, sono labbra di un morto, di un cadavere. 
Forse sono uno stupido masochista, forse provo davvero gusto nell’auto flagellarmi standoti accanto nonostante tutto quello che ci siamo detti quella sera in camera mia, ma il solo pensiero di stare senza di te, di non vederti più e non poterti stringere fra le mie braccia è qualcosa di assolutamente inconcepibile.
Da pazzi, perché io non posso vivere se tu non esisti.
Con una delicatezza che non mi appartiene, sfioro con assoluta lentezza il tuo viso, spostando dolcemente una ciocca ribelle dei tuoi capelli portandola dietro l'orecchio.
Vedo le tue palpebre tremare, leggermente. 
Ti stai svegliando.
Ma non apri subito gli occhi, no, tu, semplicemente… sorridi.
"Avevo paura di non vederti più".
Lo sussurri appena con quella voce arrochita e spenta.
Dio quanto ti amo, quanto ti ho sempre amata. 
“Io ci sarò sempre per te”. 
E come a voler sottolineare le mie parole, con i polpastrelli della mano ti accarezzo la guancia dolcemente, lasciando piccole scintille di fuoco al mio passaggio, scendendo delicatamente fino alle tue labbra. 
Sto per ritrarre la mano, ma tu la blocchi con la tua, piccola e gelida. Ti sento trasalire, forse perché finalmente riesci a toccare qualcosa di caldo, qualcosa di umano, qualcosa che non sia morto e ghiacciato. 
Qualcosa di vivo.
E poi,fai una cosa che mi lascia totalmente spiazzato: premi delicatamente le tue labbra sulle mie dita lasciandovi un leggerissimo e tenero bacio. 
Sento gli occhi pizzicare, le mani tremare e una voglia incredibile di urlare si fa strada dentro di me, ma la sotterro, la immobilizzo perché adesso l’unica cosa che conta sei tu, e nient’altro. 
Il mio dolore dovrà aspettare.
Stringo la tua mano nella mia quanto basta per riscaldarti un po’ riuscendo a sentire appena la leggerissima pressione delle tue dita sulla mia pelle.
Quando finalmente apri gli occhi, con un impercettibile movimento del capo, mi cerchi con lo sguardo e quando mi trovi, vedo una luce diversa provenire dai tuoi occhi…
sei quasi raggiante.
I tuoi occhi brillano. 
Sei felice di vedermi?
“Mi sei mancato”.
Chiudo gli occhi strizzandoli per bene. 
No, questo non dovevi dirlo.
Una lama a doppio taglio scava una voragine nel mio petto impedendomi di respirare, di vivere.
Perché lo fai? Perché mi distruggi così?
Perché amarti, toccarti, sentire le tua voce fa così male?
Perché mi sento morire ogni volta che ti vedo?
Con assoluta lentezza e uno sforzo sovrumano,apro gli occhi e ti trovo li, mentre mi osservi confusa, quasi delusa, perché so che vorresti che ti dicessi: 
Si, anche tu mi sei mancata.
Ma non rispondo, non ci riesco, mi limito a guardarti. 
Semplicemente. 
Con la mano libera raggiungi il mio viso e mi accarezzi dolcemente prima le sopracciglia
poi gli occhi…
il naso… 
le labbra… e li ti fermi. 
Le guardi, le scruti e io faccio lo stesso con i tuoi occhi, perché non capisco cosa diavolo sta succedendo. 
Non hai mai fatto una cosa del genere, non mi hai mai accarezzato a quel modo.
E allora cerco di chiedertelo ma tu mi zittisci puntando il tuo dito indice sulla mia bocca in segno di ammonimento.
“Non devi dire niente”
E poi, senza sapere neanche il motivo,con l’altra mano afferro con gentilezza il tuo polso e avvicino la tua mano all’altezza del mio petto e la poggio esattamente li,dove il mio cuore batte forte. 
Solo per te.
“Ricorda sempre che questo ti appartiene”
E a quelle parole, posso percepire chiaramente il pulsare frenetico del tuo cuore e il tuo respiro farsi sempre più irregolare.
Non riesco a parlare, vorrei dirti tante cose, ma adesso non ne ho proprio la forza. 
Le emozioni che sto provando sono talmente intense, talmente profonde da farmi male.
Ti guardo negli occhi e riesco a percepire la tua tristezza, la tua amarezza
perché vedo le tue pupille tremare: stai per piangere e io non voglio che succede non voglio vederti soffrire. 
“Piccola ,ti prego,non piangere” 
Poggio la mia fronte sulla tua con disperazione. 
Una tua mano scivola dalla mia presa e si sposta sulla mia nuca accarezzandola dolcemente.
“Mi dispiace, mi dispiace così tanto. Riesco a farti solo del male, mentre tu mi hai dato sempre tutto, più di quanto meritassi.” 
Lo dici tra le lacrime e tra i singhiozzi che non riesci più a contenere. 
Ti avvinghi ai miei capelli con tutta la forza che hai con entrambe le mani, mentre continui a fissarmi negli occhi come non hai mai fatto. 
 Ho una voglia matta e disperata di baciarti, ma mi rendo conto che sarebbe la cosa più stupida del mondo,del tutto irrazionale e terribilmente fuori luogo. 
Ma quando mai sono stato razionale con te accanto?
Non posso fermarmi, ormai il mio cervello ha smesso di funzionare.
Sono puro istinto.
Con delicatezza, per non scombussolarti troppo, ti prendo tra le braccia stringendoti dolcemente al mio petto.
Un sospiro pesante mi esce dalle labbra mentre tu, piccola e indifesa, allacci le tue braccia attorno al mio collo come se volessi aggrapparti a me per poter continuare a vivere, a vivere una vita normale…una vita senza mostri né magie.
“Jake, ti prego, così rendi tutto più complicato”. 
Eppure non la smetti un attimo di accarezzarmi la nuca con le tue piccole e fragili
 mani e a baciarmi dolcemente la spalla nuda con le tue labbra delicate e fredde.
Sussulto.
Non posso rimanere indifferente a tutto questo.
Con i polpastrelli avvicino ancora di più il tuo corpo al mio baciandoti il collo con assoluta lentezza, non voglio farti male in alcun modo.
“Le cose tra noi sono sempre state complicate, lo sai”
Mi sto facendo del male. 
Mi sto condannando a morte.
Sto torturando la mia anima, il mio cuore, il mio essere, solo per poterti stare accanto 
ancora una volta.
Ti amo
Ti amo 
Ti amo
Vorrei urlarlo al mondo intero, vorrei che questo potesse bastare per riportarti da me, che potesse servire per farti sopravvivere.
Ti allontano dal mio corpo quanto basta per riuscire a guardarti negli occhi,
e rimaniamo così, persi l’uno nello sguardo dell’altro senza dire una parola.
“Bella che sta succedendo?”
Si, che succede? Perché continui ad accarezzarmi così? Perché non riesci a lasciarmi andare?
“Non lo so”
Abbassi la testa, colpevole.
Non posso più stare li con te. 
Ci stiamo distruggendo.
Lo so io e lo sai anche tu.
E così mi allontano da te, o almeno ci provo,perché tu non me lo permetti. Mi afferri il polso con entrambe le mani e mi guardi colpevole, amareggiata… pentita.
“Sai, a volte ho come la sensazioni di non riuscire a respirare. Come se sentissi un enorme peso sul cuore e… e ho cercato di capire cosa fosse, ho provato ad immaginare cosa mi opprimesse, ma poi ho capito...”. 
La tua voce è spezzata dai singhiozzi e dai tuoi sentimenti che devono essere terribilmente simili ai miei.
Io sono sempre più confuso, incredulo, perché sto cercando davvero di riuscire a capire cosa vuoi dirmi, di provare ad immaginare cosa sta per uscire dalle tue labbra, ma non mi azzardo a dire niente.
Aspetto, col cuore in gola e le mani tremanti.
“E’ qualcosa che non ti ho mai detto, due parole che non sono mai riuscita a pronunciare, per paura. Paura di me stessa e di quello che sono capace di provare. Ma almeno per una volta, io…io devo dirtelo Jake.”
A cosa serve dirlo? A cosa serve dirmi quelle due parole adesso che appartieni a lui?
“Bella, ti prego, è la cosa più stupida che potresti fare”
Ho rabbia, tanta rabbia dentro di me, ma cerco in tutti i modi di attutirla.
“Io lo so. L’ho sempre saputo. Ma sentirtelo dire, per me sarebbe peggio che se mi uccidessi. Lo capisci?” 
Con entrambe le mani afferro il tuo viso pallido e delicato obbligandoti a guardarmi negli occhi. 
“Sono una stupida” 
Lo dici sussurrando, non riuscendo più a sostenere il mio sguardo
“Si è vero, sei una stupida. Ma ti amo anche per questo!”
Sento il tuo corpo sussultare e il tuo cuore battere forte, in sincrono col mio.
Come è sempre stato.
Ti sorrido con dolcezza mentre con i pollici cerco di liberarti dalle lacrime che continuano ad imperlare le tue guancie, adesso finalmente rosee.
“Smettila di dirlo, ti prego” 
La tua è quasi una supplica, ma so che non dici sul serio.
Certo che non dici sul serio.
E come potresti? 
Lo hai appena ammesso…mi ami e ti giuro che qualsiasi cosa accada io non smetterò mai di amarti, io vivrò sempre dentro di te Bella. 
Come tu vivrai sempre dentro di me.
Mi troverai sempre. 
Questa è una promessa.
Metti una mano sopra la mia che ti accarezza ancora la guancia, adagiando il tuo viso su di essa.
 Mi guardi, ed io, perdendomi completamente in quel cioccolato, ti rispondo con le uniche parole che continuano a torturare il mio cuore fin dalla prima volta che ti ho conosciuta, 
fin dalla prima volta che ho posato gli occhi su di te.
“Bella, amarti è l’unica cosa che mi resta. Non puoi dirmi di smettere di farlo, o di dirtelo, perché sarebbe come privarmi dell’ossigeno, dell’aria, del sole. E io non posso, non voglio vivere senza questo sentimento che mi 
devasta e che mi fa sentire vivo”
“Oh Jake io…”
Adesso sono io a poggiare il dito sulle tue labbra,per fermarti. 
Non voglio che lo dici. 
Non voglio che mi distruggi più di quanto tu non abbia già fatto.
“Ssh…lo so piccola, lo so.”
E adesso il mio cuore urla, la mia anima scalpita, le mie labbra ti desiderano, ti bramano per l’ultima volta.
E non posso, non posso privarmi anche di questo. 
Non di nuovo.
Mi chino su di te e avvicino le mie labbra alla tue.
Ti bacio dolce, delicato, un bacio a fior di labbra che manda il tilt il tuo e il mio cuore. 
Modello perfettamente le mie labbra alle tue inspirando il tuo dolcissimo odore di fragola.
Sento la tua mano toccare delicatamente la mia guancia, e prima che possa allontanarmi, mi riavvicini a te e ricambi il mio bacio.
Posso sentire le tue lacrime fredde che bagnano il mio viso prima di lasciarmi andare e ritornare alla realtà. 
Ti guardo e solo in quel momento mi accorgo di una cosa che non avevo mai notato prima: 
finalmente vedo nei tuoi occhi il riflesso di tutto ciò che provo io, tutto l’amore che sono capace di darti e che adesso stai ricambiando senza nessun freno, senza nessuna inibizione.  
Ed è la cosa più bella del mondo. 
Il destino ci ha fatti incontrare, mi ha permesso di amarti, e adesso…adesso non posso fare altro che aspettare, aspettare di vivere un’altra vita in un altro universo, in un’altra galassia perchè prima o poi, il momento giusto per noi arriverà. 
E quando succederà, allora si che potremmo amarci liberamente, amarci fino a consumarci.
Io e te, Bella. 
Come avrebbe dovuto essere. 
Facile, come respirare.
“Addio amore mio”
Perché tu, sarai sempre il mio solo destino.
 

 
 
   
 
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