Nana guardò Nobu -Le abbiamo portate noi!- prendendo da terra la sportina con dentro le birre.
-Ah, allora quelle che ho comprato sono per scorta...- rispose perplesso.
Sentivo lo sguardo di Nobu addosso, è vero, è ancora innamorato di me. Lo guardai anche io...e lui abbassò subito
lo sguardo. Nana se ne accorse.
-Ti sbrighi a prendere una sedia e unirti a noi?!- disse Nana, rivolgendosi a Nobu.
-No. Vado a farmi un giro.-
Mi intromisi.
-Ma come, sei appena tornato e poi stiamo tutti insieme, rimani.- cercando di convincerlo.
-No, me ne ritorno in albergho!!.-
Shin, lo osservò e gli disse.
-Dai, scappa, vai a farti la tua "ragazza".- con aria da sfida.
-Non ti intromettere nella mia vita! Sono affari miei quello che faccio.- con grandi falcate uscì dall'appartamento,
sbattendo la porta.
Mi alzai di scatto, senza pensarci, ma non avrei fatto niente, ci stavo troppo male. Andai nella mia vecchia camera,
spoglia, vuota. Dove mi misi a piangere.
Sentii dei passi avvicinarsi alla porta.
-Hachiko, posso entrare?- mi chiese Nana, con tono dolce e forse anche un po' di compassione.
-Si, va bene. Entra pure.- asciugandomi quelle due lacrime che mi scendenvano sulla guancia.
Ero rannicchiata, dove un tempo c'era il mio letto, Nana si sedette difianco a me.
-Come va...-
-Secondo te come va!- guardandola negli occhi. Mi tuffai tra le sue braccia.
-Devi essere forte, non preoccuparti- accarezzandomi i capelli.
Alzai lo sguardo.
-Mi vuoi dire cosa succede?- allontanandomi da lei.
-Non ti dirò tutto, solo il minimo indispensabile...-
-Tra poco sarà il tuo compleanno e volevamo organizzare qualcosa..-
E' vero tra poco sarà il 30 novembre, il mio compleanno.
-Gia...-
-Ma non riesco a capire cosa c'entri con Nobu, perchè non doveva prendere le birre etc?!-
-Per farvi parlare, stare vicini....e altro...-
-Altro cosa?- chiesi.
-Basta. Non ti dico più niente.- alzandosi.
-Queste sono cose da tralasciare- con tono di disprezzo, ma allo stesso tempo curioso.
-Te lo direi, ma non è compito mio! Non sono mica un postino- iniziò a ridere. Mi aggiunsi a lei, ma non cambiava
niente....
Nana mi porse la mano, l'accettai e mi tirai su.