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Autore: Hirina    28/12/2005    7 recensioni
Una mattina qualunque,un evento particolare,i pensieri di un giovane faraone,una giornata speciale e...Basta,è solo il primo capitolo,no?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo IV:


Il suo sguardo era rivolto alla città,distesa ancora addormentata ai piedi della collina,ma i suoi occhi non la vedevano.Per quanto si fosse sforzato,quella notte aveva riposato pochissimo,e così si era ritrovato lì,seduto sull'erba umida di rugiada,ad ammirare l'alba.Sapeva cosa lo aveva tenuto sveglio:in quei giorni era ormai diventata un'ossessione,un pensiero che lo torturava incessantemente,e a cui purtroppo non riusciva a dare soluzione.


Qualcosa era cambiato.Prima o poi sarebbe accaduto,questo era ovvio,ma adesso non era ancora pronto per affrontare la questione;avrebbe desidarato poterne parlare con lui,però non ne trovava il coraggio:non voleva chiedergli di più.Non poteva chiedergli di più.


Avrebbe dovuto accontentarsi di avere il privilegio di baciare quelle labbra,di averle solo per sè,eppure non ne era capace:probabilmente quell'impulso era da attribuirsi al fatto che,come faraone,aveva conquistato tutto ciò che desiderava,senza ricevere alcun tipo di restrizione.Adesso però era diverso.L'oggetto delle sue brame gli apparteneva già,ma non osava spingersi oltre:la sua non era paura di un rifiuto,bensì di farlo soffrire,di trascinarlo in una storia che gli avrebbe provocato dolore inutile,offuscando la sua naturale vitalità poco a poco.

Era ben consapevole che arrivando fino in fondo,Yugi gli si sarebbe legato indissolubilmente,anche più di quanto lo fosse ora,e questo non avrebbe fatto altro che complicare maggiormente la loro separazione,la quale gravava già su di loro come un'ombra,una nube minacciosa che li seguiva incessantemente,ostacolando la luce di quell'amore,che,per quanto tentasse di resistere,un giorno si sarebbe spento,costringendo la persona a lui più cara a vivere nel suo ricordo.Non era questo che voleva per lui.Sperava semplicemente di restagli vicino e di farlo felice,così da rimanere nel suo cuore come un ricordo piacevole,nulla più di questo.


Ciò nonostante,in quei giorni non riusciva proprio a mettere in pratica tali propositi,tanto che ormai non era nemmeno in grado di sostenere il suo sguardo,e ogni qualvolta gli si avvicinava temeva di non controllarsi.Quella situazione era diventata pressocchè insostenibile,gli stava togliendo completamente il sonno.Era anche per questo che andava su quella collina praticamente ogni mattina,per non rimanere in quella stanza rischiando di cedere alla tentazione:lo aveva guardato dormire molte volte,ed il suo volto in quei momenti sembrava ancora più angelico e delicato,non se ne stancava mai.Sospirò.A quanto pare i problemi non facevano che aumentare,il che non era certo un bene,ma non sapeva davvero cosa farci.Il sole aveva iniziato a sorgere.


"Adesso capisco perchè vieni sempre qui,ultimamente"si voltò di scatto:non si era accorto della sua presenza


"Yugi!Cosa ci fai qui?" la sua voce faceva trasparire chiaramente la sua sorpresa,ma l'unica cosa a cui pensava in quell'attimo era come lo avesse scoperto:era sicuro di aver fatto in modo che non si svegliasse,era stato attento a non fare rumore,eppure eccolo lì,davanti a lui.


"Ero curioso di sapere cosa ci fosse di tanto interessante da spingerti fuori casa così presto con questo freddo,non intendevo spaventarti."era calmo,spensierato e dolce come al solito,ignaro del vero motivo per cui il suo compagno si recava là.Si era girato verso l'alba


"E' bellissima..."mentre lo osservava,il faraone pensava a cosa dire,a come giustificare il suo comportamento,ma nessuna delle scuse trovate fino a quel momento gli sembravano convincenti,e l'ipotesi di dirgli la verità non si prospettava certo come la via più semplice...forse si trattava di una punizione per aver tentato di aggirare il problema,o magari invece era l'occasione giusta per risolverlo:qualunque cosa fosse però,rimaneva il fatto che il suo alterego era lì,e lui non sapeva come affrontarlo.Improvvisamente,il giovane Muto si inginocchiò dietro di lui e gli cinse il collo con le braccia


"Non è giusto!Potevi portarmi con te,no?Volevi forse tenere questa meraviglia tutta per te?"il suo tono era affettuoso,il che non lo aiutava certo a riprendersi...probabilmente era proprio per la sua espressione tesa che il suo amato,preoccupato per lui,si era spostato,mettendosi esattamente davanti al suo alterego


"Che cos'hai Yami?"quel volto così vicino e candido incorniciato dai raggi del sole nascente era una vera e propria tortura per la sua forza di volontà,avrebbe dato qualsiasi cosa per trovarsi altrove,ma con ogni probabilità nemmeno quello sarebbe bastato per fargli passare il desiderio di baciarlo.


"Non è niente,sono solo sorpreso di vederti qui,ecco tutto"con quelle parole aveva cercato di tranquillizzarlo,ma sembrava aver ottenuto l'effetto opposto:il viso che fino a pochi istanti prima era preoccupato per lui,ora era diventato incredibilmente triste,quasi pentito,e la sua voce lo era ancora di più


"Ho forse fatto qualcosa di sbagliato?Ti chiedo scusa,non me ne sono reso conto...io...credevo ti avrebbe fatto piacere avere compagnia...non pensavo di disturbarti...davvero..."sgranò gli occhi.Come aveva potuto anche solo pensare una cosa simile?Come aveva potuto credere che lui,la persona che amava di più al mondo,la sua unica fonte di vita,gli fosse di peso?Era disperato:doveva fargli capire che non era così,non sopportava di averlo indotto a tali pensieri,pur senza volerlo,e per farlo avrebbe ignorato tutti i timori che aveva


"No!Non è così!Yugi tu non hai fatto niente...credimi,nemmeno se lo volessi potresti fare qualcosa che mi disturbi,capito?"forse era stato il tono appassionato di quelle parole,forse la convizione con cui le aveva dette,non lo sapeva:l'unica cosa importante era che avevano funzionato.Il compagno aveva accennato un timido sorriso,ma c'era ancora qualcosa che non gli era chiaro,lo vedeva bene,però era indeciso se approfondire o meno l'argomento


"Allora...posso chiederti il bacio del buongiorno?"vista la natura delle sue preoccupazioni avrebbe dovuto rifutarsi,ma farlo significava ferire entrambi,e non poteva permetterlo.Gli si era avvicinato sorridendo teneramente,e gli aveva dato il bacio più dolce e coinvolgente di cui era capace,tanto intenso da farlo perdere nel sensuale duello delle loro lingue.Si era staccato da lui malvolentieri,ma non avrebbe avuto la forza di trattenersi un secondo di più.Però l'espressione che vide sul volto del compagno lo stupì:era diversa da quella che lo caratterizzava,tenera ed ingenua,non gliela aveva mai vista.Era a metà tra l'imbarazzato e il malizioso...ma forse si sbagliava.


Eppure c'era qualcosa di nuovo nel suo volto,di questo era certo,ma determinare con sicurezza di cosa si trattasse era cosa ben più ardua,senza contare che,se avesse agito dando ascolto solo a quella sua impressione,avrebbe corso un rischio troppo grande:si sarebbe lasciato trasportare,avrebbe oltrepassato quel limite da cui aveva tanto cercato di fuggire,senza avere la totale certezza che quello fosse realmente ciò che l'altro desiderava,andando incontro al pericolo di rovinare irreparabilmente il loro rapporto.E tutto questo soltanto per uno stupido errore di valutazione,per l'aver malinterpretato quello sguardo.No,non poteva permettersi di sbagliare,non se lo sarebbe mai perdonato.


Tuttavia...non ebbe il tempo di finire quel pensiero:il tepore della guancia del suo alterego contro la propria lo aveva riportato alla realtà,senza che avesse avuto modo di trovare una soluzione accettabile al suo problema.Non sapeva davvero come uscire da quella imbarazzante situazione senza provocare tensioni inutili e controproducenti,e la piega presa dagli eventi sembrava essersi schierata contro di lui;non capiva cosa gli stesse accadendo,lui,il faraone carismatico che un tempo tutti temevano,bloccato davanti ad una cosa simile,di cui allora probabilmente non conosceva nemmeno l'esistenza.


Per la prima volta in vita sua,sentiva di non essere all'altezza di portare a compimento un suo proposito,e quella sensazione sconosciuta lo terrorizzava:milioni di persone comuni al mondo,avevano a che fare con lo stesso dilemma ogni giorno,e ciò nonostante per loro sembrava essere una cosa normalissima,quasi banale,mentre lui ne era stato completamente sopraffatto.



Assurdo.Era indubbiamente questo che avrebbe pensato 5000 anni prima,quando ancora non concepiva nulla di più grande e potente della sua persona,quando non conosceva ancora i sentimenti più puri dell'animo umano,quando non aveva che la propria ambizione a fargli compagnia...quando non aveva ancora lui.Adesso invece,guardava tutto con occhi diversi,e vedeva i suoi limiti,quegli stessi limiti che all'epoca gli erano stati nascosti dal buio delle tenebre,e che lo rendevano umano:poteva apparire strano,ma era grato per questo.


Non ce la faceva più:ormai tutta la sua forza di volontà si era esaurita,e sentiva che anche il minimo movimento gli sarebbe stato fatale,ma non riusciva a separarsi da quell'abbraccio.


"Yami"fu un attimo:era bastato quel nome sussurrato debolmente al suo orecchio a far cadere anche l'ultimo frammento delle sue difese,a mandare in frantumi la maschera che ancora nascondeva il suo volto,quasi per proteggerlo dal mondo,dal dolore,dalle persone.Una protezione di cui ora non aveva più bisogno.


Non disse nulla,nè diede il tempo all'altro di completare la frase:gli baciò la guancia,scendendo poi lentamente verso il collo bianco,niveo,sfiorandolo delicatamente con piccoli tocchi,quasi impercettibili.Non voleva pensare a cosa questo avrebbe portato,nè se fosse o meno la cosa giusta da fare.L'unico pensiero che occupava la sua mente adesso era lui,nient'altro.Sentì un brivido scuotere il giovane Muto,le sue mani stringere la propria camicia;ne cercò lo sguardo,sperando di non leggervi la paura,o peggio il disprezzo per ciò che aveva osato fare,e quello che vide fu un'espressione sorpresa,certo,ma che non mostrava alcun segno di dissenso:le gote arrossate non erano dovute solo al freddo di quella mattina di febbraio,e risaltavano sulla sua pelle più di quanto non facessero solitamente,rendendo quel viso irresistibile.


Faticò non poco a trovare il coraggio di guardarlo negli occhi,e soprattutto a trovare le parole adatte per spiegare il suo comportamento,nel disperato tentativo di mantenersi lucido,per poter essere sicuro di riuscire a fermarsi se lui glielo avesse chiesto


"Yugi,io...ti chiedo scusa per poco fa,mi sono fatto trasportare...so che è ancora presto,e ti assicuro che un simile episodio non si ripeterà,saprò aspettare fino a quando non mi dirai che ti senti pronto,va bene?"Aveva cercato di sembrare credibile,benchè sapesse perfettamente che resistere alla tentazione d'ora in avanti sarebbe stato tutt'altro che facile,eppure lo sguardo del compagno sembrava spiazzato da quelle parole:il suo alterego lo aveva ascoltato fino alla fine,senza mai interrompere,ma non aveva avuto la reazione di sollievo che Yami si aspettava,e lui adesso non sapeva cosa fare.


Abbassò gli occhi,come ad aspettare un giudizio impietoso del ragazzo che aveva davanti,ma non arrivò:questo,titubante,gli aveva preso la mano e,fattolo alzare,aveva iniziato a trascinarlo per le vie della città,senza dire una parola.Il suo atteggiamento era imbarazzato,era fin troppo evidente,ma ciò che realmente preoccupava il faraone era il motivo di quella enigmatica e tacita risposta:lo aveva offeso,o forse semplicemente voleva discuterne in un posto più riservato e caldo,o forse ancora era arrabbiato con lui...non lo sapeva,e questo lo metteva in un'ansia terribile,insopportabile.Aveva provato più volte a fermarlo e a chiedergli spiegazioni,ma non aveva ottenuto nessun risultato.Non poteva fare altro che seguirlo in silenzio,sperando che tutto si sarebbe risolto per il meglio.


Mentre camminavano le strade si affollavano,il rumore intorno a loro cresceva,ma niente riusciva a toccarlo,a distrarlo dalla sua situazione:erano le 7.30 del mattino ormai,la giornata aveva preso il via,tanto per gli impiegati quanto per gli studenti,che si affrettavano verso la stazione.Normalmente anche loro erano lì,tra la folla in attesa del treno,a scherzare con gli amici...ma oggi non era così.Adesso non c'era quell'atmosfera serena,non c'erano Joey e gli altri,e probabilmente non sarebbero nemmeno andati a scuola:avevano altri problemi da risolvere.


Finalmente si erano fermati.Davanti a loro c'era la porta di casa Muto:entrarono piano,senza rivolgersi la parola.Silenzio.Anche lì,dove di solito si respirava un'aria allegra e leggermente chiassosa,ora non c'era che il silenzio ad accoglierli.La preoccupazione di Yami cresceva sempre più,e quell'irreale staticità non aiutava di certo:la sua mano era sempre stretta in quella dell'altro,anche mentre salivano le scale,fino ad arrivare nella loro stanza,chiudendo la porta alle loro spalle.Era il momento della verità.Il suo alterego stava in piedi davanti a lui,le guance rosse d'imbarazzo:aspettava un suo gesto,una sua parola,per spezzare quel rumore sordo che li accompagnava da un tempo che sembrava infinito.


Chiuse gli occhi,ma lì riaprì quasi subito per la sorpresa:un bacio.A fior di labbra,quasi timoroso,e poi quella frase


"Sono pronto,mio faraone".Non poteva crederci:nemmeno nelle più rosee previsioni avrebbe pensato che la questione si risolvesse così,con le parole che tanto desiderava sentirgli pronunciare.Lo stupore lo aveva paralizzato,trasportato in un'altra dimensione per qualche attimo,e quando si era ripreso aveva ancora la sensazione di trovarsi in un sogno


"T-ti prego,dimmi qualcosa...sono stato troppo avventato forse?"la voce del compagno gli tolse ogni dubbio:poverino,quei momenti di silenzio dovevano essergli sembrati eterni,ma,pur volendo rispondergli,non era riuscito a farsi uscir di bocca un solo suono.Sorrise.Era proprio questo suo modo di essere,dolce e tenero,a risultare affascinante,e se ne convinceva ogni giorno di più


"Sei sicuro?"l'altro annuì:si vedeva che era teso,ma la sua fermezza era ancora più evidente.


"Allora daccordo"Non ebbe nemmeno il tempo di accorgersene,che si era già ritrovato seduto sul letto,baciando l'amato con tutto il trasporto di cui era capace,mentre il sole saliva sempre più nel cielo invernale.


Non voleva sembrargli impacciato,ma la foga di quei momenti non lo avrebbe di certo aiutato:senza staccarsi da lui lo fece sdraiare sulla trapunta soffice,la stessa di sempre,che adesso però avrebbe ricordato in modo del tutto diverso.Stava per iniziare a togliere il pesante maglione color panna che nascondeva l'esile corpo del giovane Muto,ma quello lo anticipò,sbottonando con lentezza la sua camicia:una simile iniziativa,da parte di un tipo riservato e timido come Yugi,equivaleva alla più solenne delle promesse di fiducia e fedeltà eterne,lo sapeva,e per questo un giorno,riportando alla mente quegli attimi,avrebbe sicuramente rivisto quel gesto,il volto imbarazzato,l'esitazione di quelle mani mentre percorrevano il suo torace, e avrebbe sorriso,beandosi di quel frammento di felicità.
Sentiva il tocco lieve delle sue labbra sulla pelle,mentre si insinuava sotto gli abiti del suo alterego,toccando quel corpo serafico che tante volte aveva ammirato da lontano,fino a lasciarlo a petto nudo:voleva ricambiare la dolce cura che il compagno gli aveva riservato fino a quel momento,quindi prese a sfiorarlo con piccoli baci,scendendo sempre più,percorrendo la linea dello sterno,arrivando fino all'ombelico e risalendo piano,prendendo a stuzzicare i capezzoli,mentre il respiro dell'amato si faceva affannoso,mentre percepiva le sue dita affusolate stringere le proprie braccia.


Senza interrompere quel minuzioso lavoro,il faraone aveva iniziato a slacciare i jeans dell'altro,per poter accarezzare le sue gambe,quelle stesse gambe sottili che adesso si intrecciavano con le sue,obbedendo solo all'istinto:passava la mano sulla pelle morbida della coscia e,distolta l'attenzione dal petto del giovane,cercava il suo sguardo per ottenere il permesso di proseguire,ormai deciso a dare a quel corpo angelico tutto il piacere possibile.
Gli occhi languidi e velati dal desiderio che vide fecero scomparire in lui qualsiasi esitazione:si spostò più in basso,sfilandogli i boxer con delicatezza,come se temesse di rovinare la sua celestiale bellezza,che ora era a sua completa disposizione.


I suoi movimenti erano lenti,tanto che il suo alterego sembrava stesse per impazzire,dimentico di tutto e tutti,come se al mondo non esistesse altro che quella stanza:sapeva quanto Yugi fosse sensibile,specie nella sua intimità,e per questo la sua sensuale tortura era ancora più efficace.Lo stuzzicava con la lingua,percorrendone tutta la lunghezza,indugiando sulla punta con maliziosa astuzia,compiacendosi degli ansimi e dei mugolii che si susseguivano ormai incontrollabili arrivando al suo orecchio


"Mh...Yami...ah!"adorava quella voce,l'avrebbe ascoltata in eterno.Aveva aumentato il ritmo,accogliendolo nel calore della sua bocca,e facendo contemporaneamente scivolare le dita lungo il corpo dell'amato,imperlato di sudore:i gemiti di poco prima si erano trasformati in grida di piacere,le sue mani contorcevano il tessuto colorato che ricopriva il letto nel vano tentativo di contenere le proprie reazioni.


"Nh...n-non ce la faccio più..."Venne in un grido,un grido liberatorio che sugellava la loro reciproca appartenenza.
Ora il suo sguardo era fisso nei suoi occhi,evidentemente imbarazzati per la perdita di controllo di poco prima


"Nessuno ti aveva detto di trattenerti,amore mio,la tua è una così bella voce..."sorrise,quell'espressione era davvero la sua caratteristica distintiva,era ciò che contraddistingueva il suo fidanzato da tutti gli altri,e lui ne andava pazzo.
Lo baciò,quel sapore salato ancora sulle labbra,ma fu interrotto dopo breve:


"Che c'è Yugi?"sorridendo teneremente,quello si mise a sedere,costringendolo ad un repentino scambio di posizioni,gli prese il viso tra le mani e gli diede un bacio lieve


"Voglio restituirti il favore,non è giusto che sia coccolato solo io,non credi?"non aveva parole:mai avrebbe pensato che una frase simile potesse uscire dalla sua bocca,e questo lo aveva lasciato letteralmente di sasso.


Prima che potesse fare o dire nulla,il compagno lo aveva svestito completamente,e si era concentrato sulla parte più delicata del suo corpo,con una certa titubanza,questo era inevitabile,ma comunque mosso da una decisione ammirevole,che raramente animava i tipi come lui:la lucidità lo stava abbandonando,e lui non sapeva cosa fare per trattenerne anche solo una minima parte,mentre il suo bacino assecondava il ritmo dettato dall'amato.


Un talento davvero insospettabile,non c'era dubbio.


"Yu...Yugi,tu...vuoi farmi...impazzire...mh "la sua mente ormai era vuota,l'unica cosa cui riusciva a prestare ascolto era il suono della propria voce,libera da inibizioni,che assaporava quegli attimi con gemiti sempre più forti,come se volesse urlare per farsi sentire in ogni punto del globo:da faraone aveva desiderato tante volte di poter gridare,di poter sfogare in quel modo la rabbia,la sofferenza,perfino la noia che provava verso un mondo freddo,distante,che lui non conosceva se non all'apparenza,come quel mondo non conosceva lui,bramava poter compiere quel semplice gesto con tutto sè stesso,anche soltanto per spezzare il silenzio della solitudine che lo circondava,ma non gli era mai stato permesso.


'Un grande faraone non grida,se non quando guida l'esercito in battaglia,poichè la sua vita è felice e la sua origine divina lo rende superiore al dolore'ricordava quelle parole come se le avesse appena sentite.Pronunciandole,il suo consigliere era stupito,come se la risposta alla domanda che gli aveva rivolto fosse ovvia,ma lui non concordava con quella tesi:tuttavia non aveva ribattuto,aveva semplicemente abbassato lo sguardo,uccidendo anche l'ultimo barlume di speranza che gli restava.
Ma adesso era diverso,adesso c'era lui,adesso stava gridando senza controllo e nessuno glielo avrebbe impedito.


Con questo pensiero in testa,giunse al culmine del piacere,inarcando di scatto la schiena e liberandosi nella bocca dell'amante.
Il suo respiro era ancora irregolare,frenetico,e non accennava a calmarsi
"Yami,io...vorrei andare fino in fondo...che ne dici?"non c'era bisogno di chiederlo,non avrebbe mai potuto rifiutare.Del resto non avrebbe potuto nemmeno volendolo:erano settimane che non desiderava altro,non si sarebbe fatto sfuggire quest'occasione per nessuna ragione al mondo.Lo prese per i fianchi,attirandolo a sè


"Ai suoi ordini,mio signore"voleva essere una battuta scherzosa,ma in fondo era vero,avrebbe fatto qualsiasi cosa se lui glielo avesse chiesto.
Lo distese sul letto,sovrastandolo,e portò la sua gamba sinistra sulla propria spalla,senza mai smettere di baciare il compagno:doveva prepararlo,altrimenti il dolore gli sarebbe stato insopportabile,quindi iniziò ad infilare un primo dito nel corpo caldo e fremente del suo alterego,al quale ne fece presto seguire un secondo.


"Ti farà un pò male,ma cerca di resistere,ok?"lo vide annuire,ma sapeva che non gli sarebbe stato facile.Lentamente si sostituì alle dita,penetrandolo con tutta la delicatezza possibile


"Ah!"Il volto del giovane Muto si era rigato di lacrime,mentre tratteneva a stento un grido:non sopportava vederlo piangere,era più forte di lui,e per questo si avvicinò al suo viso,catturando quelle giocce cristalline con le labbra.L'amato aveva apprezzato quella cura,lo capiva dalla sua espressione,e presto il dolore sarebbe scomparso,lasciando il posto al più intenso dei piaceri.Iniziò a muoversi piano in lui,sperando di aver lasciato trascorrere un tempo sufficente per farlo abituare alla sua presenza


"Yami...mmh..."i loro gemiti si alzavano alti nella stanza,seguendo il ritmo crescente dei loro corpi


"Yugi...ti amo"lo aveva sussurrato al suo orecchio,voleva che se ne ricordasse sempre


"Nh...ti...ti amo anch'io..."lo sapeva,era ben consapevole dei sentimenti che Yugi provava per lui,ma era come se glielo dicesse per la prima volta,accrescendo la sua eccitazione.Mentre i suoi muscoli erano tesi nel ritmico sforzo di dare piacere al compagno,ripeteva il suo nome come una litania,come se quello servisse a non allontanarsi da lui,perchè adesso aveva bisogno di quell'amore più di ogni altra cosa al mondo.


Vennero insieme,urlando all'unisono,rimanendo poi abbracciati l'uno all'altro,riparati dal calore delle coperte.Il sole ormai era alto nel cielo,la città rumoreggiava con il frenesismo tipico delle giornate lavorative,ma questo non aveva importanza:l'unica cosa che contava davvero per lui era essere vicino al suo alterego,stringendolo tra le braccia,perchè la sua stessa vita era in lui.


Si addormentarono così,nel silenzio della casa deserta,incuranti delle preoccupazioni che assillavano il mondo esterno,incuranti del fatto che ormai era giorno inoltrato,immersi nella pace che li cullava.Una pace che era loro.Soltanto loro.

P.S. Hirina: Evvai!!!!Mesi di lavoro finalmente hanno prodotto qualcosa di accettabile!!!!^o^


Yami:Io non me ne vanterei...


Hirina:Perchè?Non ti piace???


Yami:Non ho detto questo,solo che sono quasi quattro mesi che ti pianti davanti al pc urlando"Ce la farò!" come un'ossessa e alla fine hai scritto questo capitolo solo durante le feste...


Hirina:E lamentati anche!Hai idea di cosa ho passato per scrivere un capitoletto un pò sconcio?!Ho dato fondo a tutta la mia forza di volontà!!!!


Yami:Se ti pesava potevi non farlo no?


Hirina:Ma davvero...e sentiamo,chi è che è arrivato perfino ad implorarmi in ginocchio,dicendomi "Dai...non ti faccio neanche un pò di pena????",eh?


Yami:...^///^ è stato un momento di debolezza...


Hirna:Si,come no...cmq adesso è fatta,quindi d'ora in poi aggiornerò moooolto più di frequente^_^.Spero vi sia piaciuto,perchè io non sono brava a scrivere questo genere di cose!A presto ;)

  
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