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Autore: Franca    28/12/2005    3 recensioni
-ragazze- esordì una tipa con lunghi capelli d’oro mentre si metteva le scarpe -è arrivato un nuovo ragazzo in classe mia… ed è piuttosto caruccio…- sorrise maliziosamente; Francesca si mise la giacca ed uscì dalla stanza, mentre la ragazza cominciava a descrivere un ragazzo chiamato Giovanni Guardino. P.S.... XFAVORE COMMENTATE!!!! (tutto è ben accetto)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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XXXVI CAPITOLO

XXXVI  CAPITOLO

 

Le parole di Francesco avevano fatto riflettere molto Giovanni. In effetti aveva anche lui visto che Francesca piangeva molto, in bagno, uscendo da scuola… ma d’altra parte poteva piangere per quel ragazzo. Ormai Giovanni pensava poco a quella storia: il natale si stava avvicinando e lui per il nuovo anno, sarebbe tornato finalmente a casa. Ma non osò ribadire i progetti alla madre.

Gli sarebbe piaciuto fare una festa, una specie di “addio” celata da una normalissima festa di natale a casa sua. In fondo era stato accolto bene dalla scuola e dalla città…

Grazie all’aiuto della sorella, che molto abilmente era riuscita ad estorcere il numero di cellulare di quell’Elisa aveva potuto chiamarla.

Le aveva chiesto se voleva uscire una volta, ma lei rispose che non poteva mai perché doveva studiare tanto … Giovanni capì che era una scusa bella e buona, infatti una settimana dopo Silvia comunicò gloriosa al fratello che l’amichetto le aveva detto in gran segreto che la sorella si era fidanzata…. Giovanni ci era rimasto male, senza dubbio, ma neanche esageratamente.

Con l’andare avanti del tempo si rese conto che si era comportato male con Francesca. Non le aveva neanche dato l’opportunità di parlare, ma d’altra parte la questione era di una gravità talmente grande che Giovanni non voleva sentire spiegazioni. Fino a quel momento.

Francesco gli comunicò poco dopo che aveva parlato con Francesca.

 

-guarda che da come parla e da come si comporta non mi sembra che abbia mentito…- disse Francesco all’amico un giorno all’intervallo. Giovanni però non rispose, stette zitto e pensieroso.

-quindi fai un po’ te. Parlale, chiarisciti ma non mandare tutto all’aria.- detto questo si allontanò. Giovanni si rese conto che una persona che mente non passerebbe il tempo chiusa nei bagni a piangere e disperarsi… doveva parlarle. E si affidò totalmente a Francesco…

solo che rimaneva un problema: Giovanni si continuava a chiedere se il ri-avvicinamento con Francesca lo avrebbe distolto dal fatto di dover tornare a casa…

 

 

il giorno dopo incontrò Francesca nel corridoio degli armadietti. Era particolarmente pallida e aveva gli occhi rossi. Stava sistemando dei libri e sembrava che stesse per cominciare a piangere. Vide Giovanni: si voltò di scatto.

Lui si avvicinò e si fermò dietro di lei, che non si era accorta di nulla.

Francesca si girò di scatto ed ebbe un sussulto quando si trovò di fronte Giovanni.

Lui la guardava con un’espressione di pietà infinita, un misto di dispiacere e tristezza.

Si guardarono per attimi che sembravano lunghissimi in cui Francesca non ebbe modo di dire niente ,non aveva voglia di litigare ancora. Poi all’improvviso Giovanni le sorrise. Era un sorriso appena accennato, quasi invisibile ma che Francesca notò con molta meraviglia.

Arrivò di corsa Francesco a prendere Giovanni, dovevano andare a ed. fisica.

Mentre si allontanavano a Francesca sembrò che Francesco le stesse facendo un occhiolino: era buon segno.

 

Giovanni era felice: finalmente si era reso conto che per Francesca quel ragazzo non era nulla e che la ragazza in quel periodo stava veramente male. Mentre pensava a questo, seduto in panchina in attesa di giocare, a Giovanni ritornò in mente la partenza. Ebbe un tuffo al cuore. Con che coraggio sarebbe partito ora che le cose si erano sistemate e che tutto cominciava ad riavere un senso?e sua madre? Sua sorella? Da quella sera, ormai di varie settimane prima, il discorso non era più stato riaperto. E Simona, la mamma di Giovanni ormai era convinta che era stato un impulso del figlio, forse per problemi a scuola. Ma Giovanni voleva partire. Quella non era la sua terra.

Ormai non poteva annullare la festa, la voce era girata a tutte le persone che conosceva, tranne che a Francesca. Avrebbe voluto dirglielo ma… in effetti pensava che la ragazza non sapesse nulla delle sue intenzioni.. ma non era così. Il fischio del prof lo fece tornare alla realtà.

Cominciò a giocare coi compagni a basket. La palla passava velocissima da mano in mano. Il gioco era concentrato, teso.. Francesco prese finalmente in mano la palla e si diresse verso l’ambito canestro. All’ultimo minuto la passò a Giovanni che però, venne colpito in pieno viso.

Cadde a terra, svenuto. I compagni si radunarono preoccupati intorno all’amico steso per terra.

-via, via VIA SPOSTATEVI!- urlò il professore chinandosi sopra Giovanni

-QUALCUNO CHIAMI UN’ AMBULANZA…. PRESTO!!-

 

  
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