Perché? Perché l'hai fatto?

 

 

 

Non ti importa nulla di me? Non ti importa nulla di ciò che potrebbe accadermi?

 

Dovevi rimanere al mio fianco, ma mi hai lasciata da sola.

Dovevi proteggermi, ma mi hai lasciata alle intemperie della vita.

 

Mi hai lanciata in pasto alla folla, alla sua avidità, alla sua invidia.

Alla sua voluttuosità.

Al suo egoismo.

Alla sua ipocrisia.

 

 

Perché? Perché l'hai fatto?

 

 

 

I primi tempi sono stati vuoti: tu insegnavi, io imparavo.

Ma non capivo che ciò che stavi insegnandomi non era un lavoro, ma era la tua vita.

 

Ma quando lo capii, non potevo far finta di nulla.

Non con te.

 

Tra di noi c'è sempre stato un legame speciale, forte.

Indissolubile.

Ho sempre creduto in te: ti vedevo forte, sicura, spavalda.

Come avrei sempre voluto essere.

 

Con i tuoi insegnamenti, fu come veder crescere una nuova Adrian Andrews.

Non come ero io.

 

Eri un modello per me: un modello di vita, di filosofia, di tutto.

Ero fiera di aver avuto un mentore come te.

 

 

Perché? Perché l'hai fatto?

 

 

 

Cosa ti ha spinto fino a tanto?

Cosa ti ha portato ad odiare tanto la vita?

Ad odiare tanto il vivere?

 

Ed una voce nella mia testa mi diceva:

"Non l'hai ancora capito? L'ha fatto a causa tua! E' tutta colpa tua!"

 

NO!

NON E' COLPA MIA!

 

Non sarebbe mai arrivata a tanto.

Non l'avrebbe mai fatto, per causa mia...

 

E allora, perché mi sento così?

 

 

Perché? Perché l'hai fatto?

 

 

 

Non riesco a capire...

Non mi do pace...

 

Ti conosco come le mie tasche. Anzi, ti conoscevo.

So che ti sarai data un motivo più che valido per arrivare fino a quel punto.

E so che non avresti voluto vedermi così.

 

Avresti fatto in modo di farmi capire.

 

Ma allora... perché?

Perché te ne sei andata senza una parola?

 

Perché mi hai lasciata da sola?

 

 

Perché? Perché l'hai fatto?

 

 

 

Tu...

Tu sei come tutti gli altri...

 

Anche tu mi hai lasciata da sola. Di nuovo.

In questo mondo non posso fidarmi di nessuno.

Il mondo è marcio. La sua ipocrisia mi fa vomitare.

Non voglio vivere in questo mondo.

 

Non più.

 

 

Perché? Perché l'hai fatto?

 

 

 

Non sarei voluta nascere.

Non voglio essere qui.

Non voglio esistere.

 

Sono stanca di dover combattere ogni giorno contro questa feccia chiamata umanità.

Sono stanca di essere obbligata a mentire, sempre e comunque.

Sono stanca del fatto che il mio volto mostri un vacuo sorriso, quando in realtà sono flebili lacrime quelle che vogliono solcarlo.

Sono stanca della vita, non mi interessa più.

 

Ma... dovrei farlo davvero?

Dovrei davvero... suicidarmi?

E’ quello che voglio davvero?

E’ quello che LEI vorrebbe davvero?

 

No... di sicuro no. Io sono la sua fida apprendista.
Devo essere forte come lei, anzi, più di lei.

 

Ma allora... perché questo desiderio non mi abbandona?

Voglio solo... essere lasciata in pace!

 

“Non sei come lei... non potrai mai farcela! Fallo ora! Fallo! Nessuno ti voleva, e nessuno ti vorrà!”

Però, lei mi voleva...

 

“No, anche lei ti ha voltato le spalle! Farlo semplificherà tutto!”

NO!

Non... voglio...

 

Voglio solo...

...la...

 

...pace...

 

 

Perché? Perché l'ho fatto?

 

 

 

 

Una luce...

Vedo una luce...

Forse tutto questo sta per finire...

 

 

 

Celeste, spero che tu possa perdonarmi, poiché non sono forte come avresti voluto.

E chissà, forse il Cocito non è poi così freddo.

 

 

...

 

 

 

“ADRIAN! NO! VENGO A TIRARTI GIU’!!!”