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Autore: lafatablu    29/01/2011    1 recensioni
Morte e tradimento. Ancora una volta l’amore di Angel e Buffy è messo a dura prova e questa potrebbe essere la loro ultima occasione. Qualcuno li aiuterà e sarà ancora amore ...e il perdono arriverà e con esso risplenderà la magia che è dentro ciascuno di noi… la magia di anime che si amano.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Angel
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Profani Bagliori'
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Parte ventitreesima

 

Davanti alla hall dell’albergo le ultime raccomandazioni prima di salutarsi. È una cosa che non vorrebbero fare. Nessuno di loro ha voglia di dirsi addio, non dopo quanto hanno condiviso e sia Alice che Connor, in realtà sono un po’ preoccupati. Sicuramente molto più di quanto non lascino trapelare dal loro comportamento esteriore. Entrambi ricordano le parole che Buffy ha detto solo poche ore fa, e pensano che probabilmente aveva in mente qualcosa di specifico. “Se le cose si mettessero male e intendo davvero male …qualcuno deve sapere la verità.”

Buffy ha abbracciato Alice e Connor, ricordando ancora una volta il loro precedente accordo “Per tutti gli altri siamo ancora qua con voi, ok ragazzi? Non staremo via molto, …e godetevi questa breve vacanza, perché dopo avremmo bisogno di tutta la squadra al completo”. Buffy, approfittando del fatto che ora Connor parla con Angel, dice qualcosa ad Alice e a giudicare con quanta attenzione lei ascolta, deve essere qualcosa di molto importante. Alice è commossa e annuendo dice “Faith lo sa? sa che ho il suo numero personale e che ho accesso ai vostri files?” Buffy annuisce “lo sa, lo sa e… hai sentito prima in webcam? ti ha chiamato sorella” Alice ride ricordando il saluto di Faith. Buffy ora è un po’ più seria e le ricorda che devono chiamarli subito se Connor dovesse… “se dovesse peggiorare, questa cosa del sangue, chiama subito ti prego, se serve chiedi aiuto anche a Spike e a Faith in attesa del nostro arrivo”. Si abbracciano ancora, poi si riavvicinano ad Angel e Connor ...e come si fa a non ridere davanti a quei due?

– Sei sicuro? –

– Se lo chiedi un'altra volta giuro che… si e si e si… sicuro, sicurissimo, strasicuro, arcisicuro –

– Connor –

– Vuoi che ti faccia un disegnino? –

– Connor –

 

Gli ha dato una carta di credito “su, non fare lo sciocco adesso …è internazionale” Già… come se questo spiegasse tutto, “va bene, papà”. Ha dovuto accettarla, perché è difficile convincerlo che con lui ha abbastanza soldi e che deve stare tranquillo anche per “quella cosa del sangue” In realtà, non vorrebbe che lui partisse, sente una strana inquietudine, ma non direbbe mai a lui che ha un po’ paura, ora. Non dopo le parole di Buffy, che continuano a martellargli in testa da stamattina. In quel momento ha sentito tutto il dolore di lei, che è diventato anche il suo. Hanno usato il nostro amore. Hanno profanato e sporcato l’unica cosa vera della mia vita”

Questo viaggio è troppo importante per rimandarlo a chissà quando. Devono assolutamente partire. Spera solo che non vadano a cacciarsi nei guai un'altra volta. Angel e Buffy, pare abbiamo in comune anche questa cosa di dover fare gli eroi sempre e comunque, sacrificando se stessi per un bene più alto. Sarà pure nobile e puro …e tutte quelle cose poetiche che si dicono sull’eroismo, e sicuramente una parte di lui ama tutto questo …ma adesso Connor, non sopporterebbe di perderli. Non di nuovo. Non ora. Non dopo Galway. Mai più …a dire il vero.

“Allora, Connor O’Connor, sei pronto per la vacanza premio?” Buffy lo abbraccia, lo abbraccia davvero. Non è una cosa tipo “si fa così quando ci si saluta”. È proprio un abbraccio vero, tipo “ti voglio bene, piccolo” poi gli dice qualcosa all’orecchio che lo fa ridere di nuovo, proprio come stamattina, “certo che si” - “oh …e non è neppure morsicato dal quel vecchio grassone”.

Angel saluta Alice con una stretta di mano e un largo sorriso. Un larghissimo sorriso …un largo e paterno sorriso, “okkk, è in imbarazzo e non sa cosa dire” ridacchia Connor fra sé e pensa, che l’abbraccio di stamattina fra suo padre e Alice, è da considerarsi un evento assolutamente straordinario …e invece no, accidenti a lui, lo stupisce di nuovo e lo commuove pure. Sa quanto sia difficile per lui mostrare le sue emozioni, e a giudicare dal suo disagio sa che deve essergli costato un po’ abbracciare Alice adesso ...e lo commuove anche sentire le parole della sua Mel “mi prenderò cura di lui, «papà»” Angel schiarisce la voce con un leggero colpo di tosse, deve nascondere l'emozione che rischia di travolgerlo, e dice solo “grazie”

Poi va sicuro verso Connor, “vieni qua campione” e lo stringe con forza a sé, portando una mano dietro la nuca di suo figlio, quasi a scongiurare un suo possibile rifiuto. Connor non viene neppure sfiorato da una simile idea, è solo felice di sentirsi ancora al sicuro fra le braccia di suo padre, “papà, prometti che in Inghilterra non farete nulla di stupido” - “ah, è bello sapere cosa pensa mio figlio di…” - “papà, per favore”. Staccandosi dal suo abbraccio, lo guarda con una tale intensità che sconvolge Angel …e si volta un istante verso Buffy, solo per tornare subito dopo agli occhi di suo figlio “promesso”. Gli stampa un bacio in fronte “promesso, stai tranquillo …e per quella cosa che ti ho detto prima…” – “si?” – “la chiave è dentro la lampada ad olio, quella nel patio, quella…” - “che non accendiamo mai, ok!” Angel corruga la fronte e scuote leggermente la testa, chiedendosi come lui possa conoscere questo piccolo particolare “si, quella! ma tu come fai a sapere che…” - “che la lampada è li solo per ornamento? non lo so, sicuramente devi avermelo detto tu, ma non ricordo quando” Angel annuisce “sicuramente”

Qualche saluto ancora e Buffy e Angel salgono in auto per dirigersi verso la baita, aspettando ancora un attimo, solo per vederli sparire dentro la hall. Angel pensa che certamente è stato lui ha dire a Connor della lampada, ma è assolutamente certo di non averlo fatto né la notte scorsa né in qualunque altro momento di questo lunghissimo giorno trascorso insieme. Stringe saldamente il volante fra le mani e senza guardarla, cerca le parole giuste da dire. Non vuole metterla in allarme inutilmente “…dobbiamo annotare tutto, Buffy... non hai anche tu la  sensazione che…” - “continuamente” – “continuamente? ma non sai cosa stavo per…” - “stavi per dire, che hai la sensazione di avere sotto gli occhi una qualche verità, ma allo stesso tempo non riesci a vederla” - “si è così” - “la senti, la intuisci a fior di pelle, ma ti sfugge il senso generale dell’insieme” Angel annuisce “si, ed è così frustrante” e Buffy conferma ancora “sento continuamente questa sensazione” - “dobbiamo focalizzare l’attenzione sui particolari e annotare tutto, scrivere nero su bianco e poi vedere e rivedere il tutto…” – “tipo diario di bordo? ok, anche Giles usava questo sistema, teneva un diario su tutto…” – “anche Wesley lo faceva, aveva aperto un file su tutti noi… su me, Connor, Darla, Cordelia oltre che sulla W&H ovviamente” – “penso che la loro formazione come Osservatori sia stata simile” – “già”

Buffy guarda il portagioie poggiato sul cruscotto. Non vede l’ora di aprirlo, anche se ha un po’ di timore a farlo. Non vuole che Angel sia costretto, ancora una volta, a dover rivedere qualcosa del suo passato. Non stasera comunque. È assolutamente sereno adesso e per nulla al mondo vuole vederlo di nuovo triste e malinconico.

Il silenzio è con loro adesso, ma è così dolce ascoltare la notte, quando non si è più soli. Angel attento alla guida e Buffy, raggomitolandosi sul sedile, si sistema su un fianco, completamente rivolta verso lui …vuole vederlo meglio. Lui, sfiorandole una guancia quasi distrattamente, le sposta i capelli liberando i suoi occhi …vuole vederla meglio. Le accarezza il viso “sei stanca?” – “un pochino” ma precisa subito dopo “mi riprendo in fretta però …e penso che la stanchezza potrebbe anche passare in un batter d’occhio, se…” Il luccichio nei suoi occhi e il sorriso malizioso, non lasciano molto spazio all’immaginazione. Angel sa molto bene cosa celi quel “se…” e ride mentre le sfiora un ginocchio “se…?” – “beh, per cominciare, un bel bagno caldo potrebbe addirittura svegliarmi del tutto e…” sollevandosi un po’, si avvicina di più a lui accarezzandogli il collo con un piccolo movimento circolare dell’indice “e… poi magari… accendendo il caminetto, potremmo…” - “potremmo?”

lei ride  “vuoi che ti faccia un disegnino?” 

Lui ride con lei e i suoi occhi si illuminano.

Si, ride davvero pensa Buffy e questo le da una gioia immensa

 

“ma l’hai sentito? mi fa morire quando fa lo spiritoso in quel modo, no davvero è cambiato tantissimo” Buffy si emoziona nel vedere la dolcezza di Angel e come si illuminano i suoi occhi quando parla di Connor. “Si, ho visto, si diverte a prenderti un po’ in giro, è come una specie di sfida per lui” - “dici?” - “si, come se volesse testare i limiti della tua pazienza, per metterti alla prova” Angel annuisce in silenzio e Buffy continua “vuole vedere sin dove può arrivare, sin dove può spingersi con te” – “l’ha detto lui? avete parlato anche di cose del genere in questi giorni?” - “no, no, assolutamente” Angel preferisce far cadere l’argomento, per ora, ma sicuramente annoterà anche questa sensazione.

Perché Buffy parla di Connor come se lo conoscesse da una vita?

Si, decisamente si. Angel pensa che deve annotare tutto ...e pure Buffy pensa che sia una buona idea “anche ai ragazzi ho detto di prendere nota delle cose strane, spero lo ricordino”

Stanno in silenzio per un po’, poi Angel decide di battere il ferro finché è caldo …e fingendo  indifferenza, tamburellando distrattamente le dita sul volante, casualmente chiedeAllora?” - “Si?” - “Cosa ne pensi di Connor?” – “uhm, bella conversazione casuale” ridacchia lei e attende un po’ prima di rispondere, come se stesse scegliendo le parole giuste …ma poi prevale la spontaneità dell’immediatezza, “è dolce, è piccolo, è tuo figlio, Angel …e gli voglio bene” sollevandosi leggermente sul sedile, si siede con la schiena ritta, come se questo l’aiutasse a ricordare meglio. Prendendo il portagioie lo poggia ancora una volta sulle ginocchia, guardando fuori dal finestrino, ricorda gli eventi degli ultimi giorni …e per un attimo pensa che siano accaduti tante vite fa.

{Quando sono arrivata a Los Angeles, ero… ero sicura che fosse accaduto qualcosa di grave. Dovevamo vederci quel giorno, come concordato, ma l’Hyperion era vuoto. Ho capito da subito che qualcosa non andava. Non eri lì, non rispondevi al cellulare e nell’albergo non c’era nulla che mi dicesse dove poterti rintracciare. Ho chiamato subito Spike, per avere informazioni su dove poter trovare Connor. Mi ha dato l’indirizzo della nuova sede della “Angel Investigation” e non appena sono entrata, ho capito subito che non eri neppure lì. Ho chiesto solo “Angel?” senza neppure salutare. Ho solo incontrato gli occhi di Connor per un istante …e ho saputo subito che era lui. Mi ha guardato con una tale intensità che… per un momento ho sentito la sua paura e ho capito che potevo fidarmi totalmente di lui. Ero… ero davvero spaventata. Avevo paura che… Avevamo paura che… perché con Connor è stato come se… Angel, lui ha capito tutto da subito. Anche prima che parlassi, lui sapeva che eri in pericolo}

Cosa è successo a mio padre?

Buffy sorride al ricordo “sono state le prime parole che ho sentito da tuo figlio”

{..poi è arrivata Alice e la percezione di pericolo si è amplificata a dismisura. Sentivo anche lei, proprio come Connor sentiva me. Ho percepito chiaramente come un cerchio di energia che scorreva fra noi. Si, era proprio un energia concentrica, senza inizio ne fine. In una frazione di secondo, ho ricordato chi fosse Alice e le circostanze in cui l’avevo incontrata la prima volta.}

“Una cacciatrice davvero speciale. Angel, Alice ha qualcosa in sé che… non so come spiegare questa cosa. So solo che morirei per proteggerla. Morirei per proteggere Connor. Se accadesse qualcosa a loro due, io…”

“Non accadrà nulla a loro due” ma Angel sa che lo sta dicendo più a se stesso che a Buffy.

{Il giorno dopo eravamo tutti e tre sull’aereo per Dublino …e poi il bus fin qua a Galway …e la corsa per paura di non arrivare in tempo. Abbiamo avuto modo di parlare, di conoscerci un po’. Con Connor è stato tutto così facile da subito …e per tutto il viaggio, costantemente una sensazione di déjà vu. Io e lui sapevamo assolutamente come muoverci a Dublino e dove trovare il bus per Galway, ma né io né lui siamo mai stati qua prima d’ora …e la baita? sono bastate poche domande in giro, e abbiamo capito che non potevi essere che lì …e poi tantissime altre piccole cose che mi davano un senso continuo di familiarità}

“tipo cosa?” Angel vuole saperne di più

“ad esempio io sapevo che lui detesta i pomodori, lo so, sembra una cosa insignificante, ma in aeroporto ho preso dei panini e ho scartato proprio quelli, perché sapevo che non gli sarebbero piaciuti e so anche che lui ha notato tutto questo …e c’è un'altra cosa che so con assoluta certezza, anche se può sembrare scontato”

“che cosa?”

“ti ama Angel, ti ama tantissimo”

“lo so, Buffy! Lo so!”

Angel lo sa, certo che lo sa, ma sentirselo dire è sempre un emozione forte, soprattutto se è Buffy a ricordarglielo. Sorride invitandola a continuare

{abbiamo quindi deciso di raggiungerti alla baita, dovevamo venire tutti e tre, ma sono stata trattenuta da una chiamata di Faith. Erano tutti lì a casa sua. Xander e Dawn avevano scoperto, grazie a Gunn, che ero qua, ed erano piuttosto furiosi. Spike ha cercato di coprirmi, ma lo sai come è, anche lui non è ben accetto nel gruppo… pensa che non lo fanno neppure entrare a casa loro… quindi ero come presa tra due fuochi… tranquillizzare Xander e Dawn e cercare te, ma ormai avevo rinunciato e stavo per chiudere il telefono, perché la mia priorità eri tu in quel momento. Poi le cose si sono complicate a dismisura perché è arrivata anche Willow ...e quindi ho chiesto a Connor di andare avanti, io l’avrei raggiunto dopo. Forse è stato meglio così, avete parlato ed era una cosa di cui avevate bisogno entrambi. Lui doveva solo prendere tempo ed evitare che tu… ok, lasciamo perdere, ora non è più importante. È arrivata Willow …e mio dio, a volte la sua voce mi fa paura, è… è così vuota. Cercando di non sentire le minacce urlate da Willow, ho tentato di spiegare che per me era importante essere qui, che non potevo semplicemente far finta di niente …ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Per me è importante ciò che pensano loro, sono la mia famiglia e solo dio sa quanto io li ami …ma tu non sei meno importante di loro… vorrei solo che lo capissero una volta per tutte. In questi ultimi giorni, sento molto più vicini Connor e Alice, loro… mi hanno seguito e basta, senza troppe domande, senza bisogno di… Connor mi ha chiesto solo una cosa a Los Angeles, prima di partire… e per me è stato così facile e naturale rispondergli che…}

Angel ascolta con la morte nel cuore. Come ha potuto, ancora una volta, essere così cieco. “Connor era preoccupato e… ” La voce viene fuori a stento “cosa ti ha chiesto a Los Angeles?”

{mi ha chiesto “perché?” solo questo! La domanda completa però era un'altra. Lui voleva sapere perché facevo tutto questo, perché lasciare tutto per correre qua? Perché mi davo tanto da fare per ritrovarti, dopo tutto quello che era appena successo fra noi. Ma non ha detto altro. Ha chiesto solo “perché”. I suoi occhi erano increduli davanti alla mia risposta. Io lo so!}

Buffy lo guarda e ride “ti somiglia molto sai? domande concise e precise, ma taglienti come una lama affilata, che vanno subito alla sostanza delle cose. Quel ragazzo non è certo un gran chiacchierone, ma sa il fatto suo. Chissà da chi ha preso?” eccolo che sorride di nuovo …e Buffy pensa che d’ora in poi, userà spesso “l’argomento Connor” perché è così facile farlo sorridere quando gli parla di lui …e quel ragazzo la sta aiutando ancora una volta. Angel pare in attesa di qualcosa, “allora?” - “allora cosa?” – “cosa hai risposto al perché di…” – “perché lo amo” Angel non nasconde il suo stupore e Buffy conferma ancora “Gli ho detto solo questo. Perché lo amo” “hai detto… questo… a lui?” – “Si! ho detto proprio questo e lui ha capito, ne sono certissima. La mia risposta, per lui, è stata più che esaustiva. Io lo so!”

Angel sembra perso nei suoi pensieri, ma Buffy sa che è piacevolmente colpito dallo scoprire una cosa nuova su suo figlio. Viene interrotto dalla voce di lei “Angel, ora sono io che voglio sapere… Perché sei scappato via così all’improvviso? senza dire nulla? senza una spiegazione? E intendo il motivo vero” – “Anche Connor ha fatto la stessa domanda” – “Perché?” – “Paura” Vorrebbe continuare a chiedere ma non vuole forzarlo, è lui che invece sorridendole, continua. “Connor era spaventato quando è arrivato. Credo che avesse paura di non riuscire a… a comunicare con me, è successo tante di quelle volte in passato …e invece non appena l’ho visto, ho smesso di avere paura. Si, Buffy. Il vero motivo per cui sono andato via, è proprio questo. Paura. Pura e semplice paura. Ha preso il sopravvento su tutto. Dopo aver parlato con te al telefono, volevo vedere Connor, ricordi che abbiamo parlato anche di questo?” – “Si” – “Contavo di farlo la mattina dopo. L’Hyperion deserto non mi piaceva affatto, credo che la paura stesse già lavorando dentro. Sono salito in camera, trovandola quasi vuota. A parte i mobili, non c’era più nulla di mio. Niente, né abiti né libri… nulla di nulla. Sentivo una sensazione d’angoscia crescente e quell’odore… di vecchio, di abbandono, di vuoto. Ho controllato ovunque, ogni armadio, ogni cassetto. L’ansia ormai era elevatissima. Finché, fortunatamente, in un cassetto ho trovato alcune carte, credo fossero di Fred o forse Wesley …e sotto, ben nascosta c’era una scatolina” – “L’anello?” – “Si, il tuo claddagh. L’ansia è diminuita notevolmente. Ho preso questo come fosse un segno. Tu arrivavi la mattina dopo e… pensavo di…” le sorride “volevo ridarti l’anello, era tuo dopo tutto” – Buffy non vuole interromperlo. Gli sorride. Mille emozioni le scoppiano dentro. “Credo di essermi addormentato con questi pensieri. Tu, il claddagh …e rintracciare Connor …e poi quel sogno con la Calendar dove mi malediceva per l’eternità …ma abbiamo già parlato del sogno” Lei annuisce “Non avrei dovuto lasciarti solo. Era ancora troppo presto, Angel. Ma pare che mai nessuno mi ascolti, quando dico queste cose. Solo pochi giorni prima, eri in stato catatonico. Non parlavi, non riuscivi neppure a nutrirti da solo …ma Faith mi ha assicurato che…” – “Era importante che Faith tornasse qua, Buffy. Non potevamo stare in Europa ancora a lungo. Quanto tempo sono stato fuori gioco? Io non ricordo nulla di quei giorni” – “quasi tre mesi, Angel. Mi sono sembrati secoli, non riuscivi a venirne fuori e io non potevo guardarti ridotto in quel modo” – “Va tutto bene, Buffy e anche tu non stavi poi tanto meglio di me. Ad ogni modo, quando sono riuscito a stare di nuovo in piedi, sono bastati pochi giorni per riprendermi completamente. Lo sai no? guarisco in fretta e quando poi sei venuta a Londra …beh, solo sentire il suono della tua voce, è stato mille volte più… molto più potente di qualunque altra medicina” – “ciò non toglie però, che fosse ancora troppo presto per stare a Los Angeles, completamente da solo, per questo ho insistito che tu cercassi Connor” – “Non ero solo, Buffy. Ci sentivamo tutti i giorni al telefono, ero solo molto stanco e avevo bisogno di dormire più del solito, volevo prendermi un po’ di tempo prima di rivedere mio figlio …e poi buttarmi di nuovo sul lavoro mi faceva sentire meglio. Ricordi? stavamo cercando di seguire la pista della Romania” – “Si, ma seguiamo le indicazioni di Giles adesso, sento che è la cosa giusta da fare” – “Assolutamente si” – “Angel, quel sogno con la Calendar, credo che non sia null’altro che un sogno” – “Si, lo credo anche io. Erano solo le mie paure che… non riesco ancora a capire come mi sia lasciato prendere così tanto dalla paura. Non sono certo un tipo impressionabile” – “La paura è irrazionale, Angel e tu eri comunque ancora molto debole. Lo sei ancora, credi che non veda il tremore delle tue mani o quel bisogno improvviso di pianto? Lo vedo perché…” – “perché è lo stesso che io vedo in te” Lei ride e gli accarezza il viso “beh, siamo proprio messi bene allora” Si avvicina di più a lui, che ora distogliere l’attenzione dalla guida per incontrare le sue labbra “vedi? è automatico”

Le risate sommesse, si affievoliscono per lasciare posto al silenzio. Stanno bene anche con quello. Stanno bene comunque. Stanno bene quando sono insieme. Ovunque, ma insieme. Lei si accoccola di nuovo sul sedile e lui si volta a guardarla di tanto in tanto. È bellissima!

“Stiamo per arrivare” - “di già? la ricordavo più lontana” – “pochi minuti e siamo…” – “…a casa” Non è sicuro cosa intenda esattamente per casa, ma ancora sente che lei percepisce qualcosa che sta proprio lì, sotto la soglia della sua coscienza, e non riesce a vederla chiaramente “come lo sai? come sai che è…” – “nostra e non in affitto?” – “hai sentito mentre lo dicevo a Connor prima?” - “no, non ho sentito, so che è nostra, non ho idea di come faccio a saperlo …è come se lo avessi sempre saputo” lo guarda perplessa “cosa ci sta succedendo, Angel?” – “non lo so”

Svoltando ancora lungo l’impervia stradina di montagna, subito dopo una curva, finalmente si intravede il tetto spiovente della vecchia baita.

   
 
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