Parte ventitreesima
Davanti alla hall
dell’albergo le ultime raccomandazioni prima di salutarsi. È una cosa che non
vorrebbero fare. Nessuno di loro ha voglia di dirsi addio, non dopo quanto hanno
condiviso e sia Alice che Connor, in realtà sono un po’ preoccupati. Sicuramente
molto più di quanto non lascino trapelare dal loro comportamento esteriore.
Entrambi ricordano le parole che Buffy ha detto solo poche ore fa, e pensano che
probabilmente aveva in mente qualcosa di specifico. “Se le cose si mettessero male e intendo
davvero male …qualcuno deve sapere la
verità.”
Buffy ha
abbracciato Alice e Connor, ricordando ancora una volta il loro precedente
accordo “Per tutti gli altri siamo ancora qua con voi, ok ragazzi? Non staremo
via molto, …e godetevi questa breve vacanza, perché dopo avremmo bisogno di
tutta la squadra al completo”. Buffy, approfittando del fatto che ora Connor
parla con Angel, dice qualcosa ad Alice e a giudicare con quanta attenzione lei
ascolta, deve essere qualcosa di molto importante. Alice è commossa e annuendo
dice “Faith lo sa? sa che ho il suo numero personale e che ho accesso ai vostri
files?” Buffy annuisce “lo sa, lo sa e… hai sentito prima in webcam? ti ha
chiamato sorella” Alice ride
ricordando il saluto di Faith. Buffy ora è un po’ più seria e le ricorda che
devono chiamarli subito se Connor dovesse… “se dovesse peggiorare, questa cosa del sangue, chiama subito ti
prego, se serve chiedi aiuto anche a Spike e a Faith in attesa del nostro
arrivo”. Si abbracciano ancora, poi si riavvicinano ad Angel e Connor ...e come si fa a non ridere davanti a quei
due?
– Sei sicuro? –
– Se lo chiedi un'altra volta giuro che… si e si e si… sicuro, sicurissimo, strasicuro, arcisicuro –
– Connor –
– Vuoi che ti faccia un disegnino? –
– Connor –
Gli ha dato una carta di credito “su, non fare lo
sciocco adesso …è internazionale” Già… come se questo spiegasse tutto, “va bene,
papà”. Ha dovuto accettarla, perché è difficile convincerlo che con lui ha
abbastanza soldi e che deve stare tranquillo anche per “quella cosa del sangue” In realtà, non
vorrebbe che lui partisse, sente una strana inquietudine, ma non direbbe mai a
lui che ha un po’ paura, ora. Non dopo le parole di Buffy, che continuano a
martellargli in testa da stamattina. In quel momento ha sentito tutto il dolore
di lei, che è diventato anche il suo. “Hanno usato il nostro amore. Hanno profanato
e sporcato l’unica cosa vera della mia
vita”
Questo viaggio è troppo importante per rimandarlo a
chissà quando. Devono assolutamente partire. Spera solo che non vadano a
cacciarsi nei guai un'altra volta. Angel e Buffy, pare abbiamo in comune anche
questa cosa di dover fare gli eroi sempre e comunque, sacrificando se stessi per
un bene più alto. Sarà pure nobile e
puro …e tutte quelle cose poetiche che si dicono sull’eroismo, e sicuramente una
parte di lui ama tutto questo …ma adesso Connor, non sopporterebbe di perderli.
Non di nuovo. Non ora. Non dopo Galway. Mai più …a dire il
vero.
“Allora,
Connor O’Connor, sei pronto per la vacanza premio?” Buffy lo abbraccia, lo
abbraccia davvero. Non è una cosa tipo “si fa così quando ci si saluta”. È
proprio un abbraccio vero, tipo “ti voglio bene, piccolo” poi gli dice
qualcosa all’orecchio che lo fa ridere di nuovo, proprio come stamattina, “certo
che si” - “oh …e non è neppure
morsicato dal quel vecchio grassone”.
Angel saluta Alice con una stretta di mano e un
largo sorriso. Un larghissimo sorriso …un largo e paterno sorriso, “okkk, è in imbarazzo e non sa cosa
dire” ridacchia Connor fra sé e pensa, che l’abbraccio di stamattina fra suo
padre e Alice, è da considerarsi un evento assolutamente straordinario …e invece
no, accidenti a lui, lo stupisce di nuovo e lo commuove pure. Sa quanto sia
difficile per lui mostrare le sue emozioni, e a giudicare dal suo disagio sa che
deve essergli costato un po’ abbracciare Alice adesso ...e lo commuove anche
sentire le parole della sua Mel “mi prenderò cura di lui, «papà»” Angel schiarisce la voce
con un leggero colpo di tosse, deve
nascondere l'emozione che rischia di travolgerlo, e dice solo
“grazie”
Poi va sicuro verso Connor, “vieni qua campione” e lo stringe con
forza a sé, portando una mano dietro la nuca di suo figlio, quasi a scongiurare
un suo possibile rifiuto. Connor non viene neppure sfiorato da una simile idea,
è solo felice di sentirsi ancora al sicuro fra le braccia di suo padre, “papà,
prometti che in Inghilterra non farete nulla di stupido” - “ah, è bello sapere
cosa pensa mio figlio di…” - “papà, per favore”. Staccandosi dal suo abbraccio,
lo guarda con una tale intensità che sconvolge Angel …e si volta un istante
verso Buffy, solo per tornare subito dopo agli occhi di suo figlio “promesso”.
Gli stampa un bacio in fronte “promesso, stai tranquillo …e per quella cosa che
ti ho detto prima…” – “si?” – “la chiave è dentro la lampada ad olio, quella nel
patio, quella…” - “che non accendiamo mai, ok!” Angel corruga la fronte e scuote
leggermente la testa, chiedendosi come lui possa conoscere questo piccolo
particolare “si, quella! ma tu come fai a sapere che…” - “che la lampada è li
solo per ornamento? non lo so, sicuramente devi avermelo detto tu, ma non
ricordo quando” Angel annuisce “sicuramente”
Qualche saluto ancora e Buffy e Angel salgono in auto per dirigersi
verso la baita, aspettando ancora un attimo, solo per vederli sparire dentro la
hall. Angel pensa che certamente è stato lui ha dire a Connor della lampada, ma
è assolutamente certo di non averlo fatto né la notte scorsa né in qualunque
altro momento di questo lunghissimo giorno trascorso insieme. Stringe saldamente
il volante fra le mani e senza guardarla, cerca le parole giuste da dire. Non
vuole metterla in allarme inutilmente “…dobbiamo annotare tutto, Buffy... non
hai anche tu la sensazione che…” -
“continuamente” – “continuamente? ma non sai cosa stavo per…” - “stavi per dire,
che hai la sensazione di avere sotto gli occhi una qualche verità, ma allo
stesso tempo non riesci a vederla” - “si è così” - “la senti, la intuisci a fior
di pelle, ma ti sfugge il senso generale dell’insieme” Angel annuisce “si, ed è
così frustrante” e Buffy conferma ancora “sento continuamente questa sensazione”
- “dobbiamo focalizzare l’attenzione sui particolari e annotare tutto, scrivere
nero su bianco e poi vedere e rivedere il tutto…” – “tipo diario di bordo? ok,
anche Giles usava questo sistema, teneva un diario su tutto…” – “anche Wesley lo
faceva, aveva aperto un file su tutti noi… su me, Connor, Darla, Cordelia oltre
che sulla W&H ovviamente” – “penso che la loro formazione come Osservatori
sia stata simile” – “già”
Buffy guarda il portagioie poggiato sul cruscotto. Non vede l’ora
di aprirlo, anche se ha un po’ di timore a farlo. Non vuole che Angel sia
costretto, ancora una volta, a dover rivedere qualcosa del suo passato. Non
stasera comunque. È assolutamente sereno adesso e per nulla al mondo vuole
vederlo di nuovo triste e malinconico.
Il silenzio è con
loro adesso, ma è così dolce ascoltare la notte, quando non si è più soli. Angel
attento alla guida e Buffy, raggomitolandosi sul sedile, si sistema su un
fianco, completamente rivolta verso lui …vuole vederlo meglio. Lui, sfiorandole
una guancia quasi distrattamente, le sposta i capelli liberando i suoi occhi …vuole vederla meglio. Le accarezza il
viso “sei stanca?” – “un pochino” ma precisa subito dopo “mi riprendo in fretta
però …e penso che la stanchezza potrebbe anche passare in un batter d’occhio,
se…” Il luccichio nei suoi occhi e il sorriso malizioso, non lasciano molto
spazio all’immaginazione. Angel sa molto bene cosa celi quel “se…” e ride mentre le sfiora un
ginocchio “se…?” – “beh, per cominciare, un bel bagno caldo potrebbe addirittura
svegliarmi del tutto e…” sollevandosi un po’, si avvicina di più a lui
accarezzandogli il collo con un piccolo movimento circolare dell’indice “e… poi
magari… accendendo il caminetto,
potremmo…” - “potremmo?”
lei ride “vuoi che ti faccia un disegnino?”
Lui ride con lei e i suoi occhi si illuminano.
Si, ride davvero pensa Buffy e questo le da una gioia immensa
“ma l’hai sentito? mi fa morire quando fa lo spiritoso in quel
modo, no davvero è cambiato tantissimo” Buffy si emoziona nel vedere la dolcezza
di Angel e come si illuminano i suoi occhi quando parla di Connor. “Si, ho
visto, si diverte a prenderti un po’ in giro, è come una specie di sfida per
lui” - “dici?” - “si, come se volesse testare i limiti della tua pazienza, per
metterti alla prova” Angel annuisce in silenzio e Buffy continua “vuole vedere
sin dove può arrivare, sin dove può spingersi con te” – “l’ha detto lui? avete
parlato anche di cose del genere in questi giorni?” - “no, no, assolutamente”
Angel preferisce far cadere l’argomento, per ora, ma sicuramente annoterà anche
questa sensazione.
Perché Buffy parla di Connor come se lo conoscesse da una vita?
Si, decisamente si. Angel pensa che deve annotare
tutto ...e pure Buffy pensa che sia una buona idea “anche ai ragazzi ho detto di
prendere nota delle cose strane,
spero lo ricordino”
Stanno
in silenzio per un po’, poi Angel decide di battere il ferro finché è caldo …e
fingendo indifferenza,
tamburellando distrattamente le dita sul volante, casualmente chiede “Allora?” - “Si?” - “Cosa ne pensi di Connor?” –
“uhm, bella conversazione casuale” ridacchia lei e attende un po’ prima di
rispondere, come se stesse scegliendo le parole giuste …ma poi prevale la
spontaneità dell’immediatezza, “è dolce, è piccolo, è tuo figlio, Angel …e gli
voglio bene” sollevandosi leggermente sul sedile, si siede con la schiena ritta,
come se questo l’aiutasse a ricordare meglio. Prendendo il portagioie lo poggia
ancora una volta sulle ginocchia, guardando fuori dal finestrino, ricorda gli
eventi degli ultimi giorni …e per un attimo pensa che siano accaduti tante vite
fa.
{Quando sono arrivata a Los Angeles, ero… ero
sicura che fosse accaduto qualcosa di grave. Dovevamo vederci quel giorno, come
concordato, ma l’Hyperion era vuoto. Ho capito da subito che qualcosa non
andava. Non eri lì, non rispondevi al cellulare e nell’albergo non c’era nulla
che mi dicesse dove poterti rintracciare. Ho chiamato subito Spike, per avere
informazioni su dove poter trovare Connor. Mi ha dato l’indirizzo della nuova
sede della “Angel Investigation” e non appena sono entrata, ho capito subito che
non eri neppure lì. Ho chiesto solo “Angel?” senza neppure salutare. Ho solo
incontrato gli occhi di Connor per un istante …e ho saputo subito che era lui.
Mi ha guardato con una tale intensità che… per un momento ho sentito la sua
paura e ho capito che potevo fidarmi totalmente di lui. Ero… ero davvero
spaventata. Avevo paura che… Avevamo paura che… perché con Connor è stato come
se… Angel, lui ha capito tutto da subito. Anche prima che parlassi, lui sapeva
che eri in pericolo}
– Cosa è successo a mio padre? –
Buffy sorride al
ricordo “sono state le prime parole che ho sentito da tuo
figlio”
{..poi è arrivata Alice e la percezione di
pericolo si è amplificata a dismisura. Sentivo anche lei, proprio come Connor
sentiva me. Ho percepito chiaramente come un cerchio di energia che scorreva fra
noi. Si, era proprio un energia concentrica, senza inizio ne fine. In una
frazione di secondo, ho ricordato chi fosse Alice e le circostanze in cui
l’avevo incontrata la prima volta.}
“Una cacciatrice
davvero speciale. Angel, Alice ha qualcosa in sé che… non so come spiegare
questa cosa. So solo che morirei per proteggerla. Morirei per proteggere Connor.
Se accadesse qualcosa a loro due, io…”
“Non accadrà nulla
a loro due” ma Angel sa che lo sta dicendo più a se stesso che a
Buffy.
{Il giorno dopo eravamo tutti e tre
sull’aereo per Dublino …e poi il bus fin qua a Galway …e la corsa per paura di
non arrivare in tempo. Abbiamo avuto modo di parlare, di conoscerci un po’. Con
Connor è stato tutto così facile da subito …e per tutto il viaggio,
costantemente una sensazione di déjà vu. Io e lui sapevamo assolutamente come
muoverci a Dublino e dove trovare il bus per Galway, ma né io né lui siamo mai
stati qua prima d’ora …e la baita? sono bastate poche domande in giro, e abbiamo
capito che non potevi essere che lì …e poi tantissime altre piccole cose che mi
davano un senso continuo di familiarità}
“tipo cosa?” Angel
vuole saperne di più
“ad esempio io
sapevo che lui detesta i pomodori, lo so, sembra una cosa insignificante, ma in
aeroporto ho preso dei panini e ho scartato proprio quelli, perché sapevo che
non gli sarebbero piaciuti e so anche che lui ha notato tutto questo …e c’è
un'altra cosa che so con assoluta certezza, anche se può sembrare
scontato”
“che
cosa?”
“ti ama Angel, ti
ama tantissimo”
“lo so, Buffy! Lo
so!”
Angel lo sa, certo
che lo sa, ma sentirselo dire è sempre un emozione forte, soprattutto se è Buffy
a ricordarglielo. Sorride invitandola a continuare
{abbiamo quindi deciso di raggiungerti alla
baita, dovevamo venire tutti e tre, ma sono stata trattenuta da una chiamata di
Faith. Erano tutti lì a casa sua. Xander e Dawn avevano scoperto, grazie a Gunn,
che ero qua, ed erano piuttosto furiosi. Spike ha cercato di coprirmi, ma lo sai
come è, anche lui non è ben accetto nel gruppo… pensa che non lo fanno neppure
entrare a casa loro… quindi ero come presa tra due fuochi… tranquillizzare
Xander e Dawn e cercare te, ma ormai avevo rinunciato e stavo per chiudere il
telefono, perché la mia priorità eri tu in quel momento. Poi le cose si sono
complicate a dismisura perché è arrivata anche Willow ...e quindi ho chiesto a
Connor di andare avanti, io l’avrei raggiunto dopo. Forse è stato meglio così,
avete parlato ed era una cosa di cui avevate bisogno entrambi. Lui doveva solo
prendere tempo ed evitare che tu… ok, lasciamo perdere, ora non è più
importante. È arrivata Willow …e mio dio, a volte la sua voce mi fa paura, è… è
così vuota. Cercando di non sentire le minacce urlate da Willow, ho tentato di
spiegare che per me era importante essere qui, che non potevo semplicemente far
finta di niente …ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Per me è
importante ciò che pensano loro, sono la mia famiglia e solo dio sa quanto io li
ami …ma tu non sei meno importante di loro… vorrei solo che lo capissero una
volta per tutte. In questi ultimi giorni, sento molto più vicini Connor e Alice,
loro… mi hanno seguito e basta, senza troppe domande, senza bisogno di… Connor
mi ha chiesto solo una cosa a Los Angeles, prima di partire… e per me è stato
così facile e naturale rispondergli che…}
Angel ascolta con
la morte nel cuore. Come ha potuto, ancora una volta, essere così cieco. “Connor
era preoccupato e… ” La voce viene fuori a stento “cosa ti ha chiesto a Los
Angeles?”
{mi ha chiesto “perché?” solo questo! La
domanda completa però era un'altra. Lui voleva sapere perché facevo tutto
questo, perché lasciare tutto per correre qua? Perché mi davo tanto da fare per
ritrovarti, dopo tutto quello che era appena successo fra noi. Ma non ha detto
altro. Ha chiesto solo “perché”. I suoi occhi erano increduli davanti alla mia
risposta. Io lo so!}
Buffy lo guarda e
ride “ti somiglia molto sai? domande concise e precise, ma taglienti come una
lama affilata, che vanno subito alla sostanza delle cose. Quel ragazzo non è
certo un gran chiacchierone, ma sa il fatto suo. Chissà da chi ha preso?” eccolo
che sorride di nuovo …e Buffy pensa che d’ora in poi, userà spesso “l’argomento Connor” perché è così
facile farlo sorridere quando gli parla di lui …e quel ragazzo la sta aiutando
ancora una volta. Angel pare in attesa di qualcosa, “allora?” - “allora cosa?” –
“cosa hai risposto al perché di…” – “perché lo amo” Angel non nasconde il suo
stupore e Buffy conferma ancora “Gli ho detto solo questo. Perché lo amo” “hai detto… questo… a
lui?” – “Si! ho detto proprio questo e lui ha capito, ne sono certissima. La mia
risposta, per lui, è stata più che esaustiva. Io lo
so!”
Angel sembra perso
nei suoi pensieri, ma Buffy sa che è piacevolmente colpito dallo scoprire una
cosa nuova su suo figlio. Viene interrotto dalla voce di lei “Angel, ora sono io
che voglio sapere… Perché sei scappato via così all’improvviso? senza dire
nulla? senza una spiegazione? E intendo il motivo vero” – “Anche Connor ha fatto
la stessa domanda” – “Perché?” – “Paura” Vorrebbe continuare a chiedere ma non
vuole forzarlo, è lui che invece sorridendole, continua. “Connor era spaventato
quando è arrivato. Credo che avesse paura di non riuscire a… a comunicare con
me, è successo tante di quelle volte in passato …e invece non appena l’ho visto,
ho smesso di avere paura. Si, Buffy. Il vero motivo per cui sono andato via, è
proprio questo. Paura. Pura e semplice paura. Ha preso il sopravvento su tutto.
Dopo aver parlato con te al telefono, volevo vedere Connor, ricordi che abbiamo
parlato anche di questo?” – “Si” – “Contavo di farlo la mattina dopo. L’Hyperion
deserto non mi piaceva affatto, credo che la paura stesse già lavorando dentro.
Sono salito in camera, trovandola quasi vuota. A parte i mobili, non c’era più
nulla di mio. Niente, né abiti né libri… nulla di nulla. Sentivo una sensazione
d’angoscia crescente e quell’odore… di vecchio, di abbandono, di vuoto. Ho
controllato ovunque, ogni armadio, ogni cassetto. L’ansia ormai era
elevatissima. Finché, fortunatamente, in un cassetto ho trovato alcune carte,
credo fossero di Fred o forse Wesley …e sotto, ben nascosta c’era una scatolina”
– “L’anello?” – “Si, il tuo claddagh. L’ansia è diminuita notevolmente. Ho preso
questo come fosse un segno. Tu arrivavi la mattina dopo e… pensavo di…” le
sorride “volevo ridarti l’anello, era tuo dopo tutto” – Buffy non vuole
interromperlo. Gli sorride. Mille emozioni le scoppiano dentro. “Credo di
essermi addormentato con questi pensieri. Tu, il claddagh …e rintracciare Connor
…e poi quel sogno con la Calendar dove mi malediceva per l’eternità …ma abbiamo
già parlato del sogno” Lei annuisce “Non avrei dovuto lasciarti solo. Era ancora
troppo presto, Angel. Ma pare che mai nessuno mi ascolti, quando dico queste
cose. Solo pochi giorni prima, eri in stato catatonico. Non parlavi, non
riuscivi neppure a nutrirti da solo …ma Faith mi ha assicurato che…” – “Era
importante che Faith tornasse qua, Buffy. Non potevamo stare in Europa ancora a
lungo. Quanto tempo sono stato fuori gioco? Io non ricordo nulla di quei giorni”
– “quasi tre mesi, Angel. Mi sono sembrati secoli, non riuscivi a venirne fuori
e io non potevo guardarti ridotto in quel modo” – “Va tutto bene, Buffy e anche
tu non stavi poi tanto meglio di me. Ad ogni modo, quando sono riuscito a stare
di nuovo in piedi, sono bastati pochi giorni per riprendermi completamente. Lo
sai no? guarisco in fretta e quando poi sei venuta a Londra …beh, solo sentire
il suono della tua voce, è stato mille volte più… molto più potente di qualunque
altra medicina” – “ciò non toglie però, che fosse ancora troppo presto per stare
a Los Angeles, completamente da solo, per questo ho insistito che tu cercassi
Connor” – “Non ero solo, Buffy. Ci sentivamo tutti i giorni al telefono, ero
solo molto stanco e avevo bisogno di dormire più del solito, volevo prendermi un
po’ di tempo prima di rivedere mio figlio …e poi buttarmi di nuovo sul lavoro mi
faceva sentire meglio. Ricordi? stavamo cercando di seguire la pista della
Romania” – “Si, ma seguiamo le indicazioni di Giles adesso, sento che è la cosa
giusta da fare” – “Assolutamente si” – “Angel, quel sogno con la Calendar, credo
che non sia null’altro che un sogno” – “Si, lo credo anche io. Erano solo le mie
paure che… non riesco ancora a capire come mi sia lasciato prendere così tanto
dalla paura. Non sono certo un tipo impressionabile” – “La paura è irrazionale,
Angel e tu eri comunque ancora molto debole. Lo sei ancora, credi che non veda
il tremore delle tue mani o quel bisogno improvviso di pianto? Lo vedo perché…”
– “perché è lo stesso che io vedo in te” Lei ride e gli accarezza il viso “beh,
siamo proprio messi bene allora” Si avvicina di più a lui, che ora distogliere
l’attenzione dalla guida per incontrare le sue labbra “vedi? è automatico”
Le risate
sommesse, si affievoliscono per lasciare posto al silenzio. Stanno bene anche
con quello. Stanno bene comunque. Stanno bene quando sono insieme. Ovunque, ma
insieme. Lei si accoccola di nuovo sul sedile e lui si volta a guardarla di
tanto in tanto. È bellissima!
“Stiamo per
arrivare”
- “di già? la ricordavo più lontana” – “pochi minuti e siamo…” – “…a casa” Non è
sicuro cosa intenda esattamente per
casa, ma ancora sente che lei
percepisce qualcosa che sta proprio lì, sotto la soglia della sua coscienza, e
non riesce a vederla chiaramente “come lo sai? come sai che è…” – “nostra e non
in affitto?” – “hai sentito mentre lo dicevo a Connor prima?” - “no, non ho
sentito, so che è nostra, non ho idea
di come faccio a saperlo …è come se lo avessi sempre saputo” lo guarda perplessa
“cosa ci sta succedendo, Angel?” – “non lo so”
Svoltando ancora lungo l’impervia stradina di
montagna, subito dopo una curva, finalmente si intravede il tetto spiovente
della vecchia baita.