E così oggi mi sento di voler uscire, sedermi su un balcone o su un marciapiede, e osservare le persone.
Anzi, cancella il balcone.
Da un balcone guardi tutto dall’alto, come se fossi superiore, e non senti nulla.
Da un marciapiede sei in mezzo alle persone, parte integrante di loro.
Ah, già mi immagino la scena!
Testa inclinata da un lato, occhi che saettano di qua e di là, orecchie tese a cogliere ogni parola.
Ogni SINGOLA parola.
Oggi non se ne parla di stare soli.
Voglio mescolarmi al mondo, farne parte senza esitazione, sentirmi, nel contempo, “uno dei tanti” e “proprio quello là”.
Così dalla scomoda postazione del marciapiede, continuo a scrutare.
Pardon, osservare.
Voci, tante voci, a volte confuse, a volte chiarissime.
Io però non ascolto.
Non nel vero senso della parola, almeno.
Mi basta sentire queste voci, qualche parola, per non sentirmi più solo.
Per sapermi circondato da altri, semplicemente.
E poi so, sono sicuro, che incrocerò un altro paio di occhi curiosi come i miei, e allora…
Beh, allora saremo in due seduti sul marciapiede.