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Autore: Lucky Strike    30/01/2011    5 recensioni
Primi anni del 1800.
Dopo che Napoleone Bonaparte salì al potere, iniziò poco a poco ad espandersi l’odio verso i francesi.
Scoppiarono le guerre Napoleoniche. Una delle più grandi fu combattuta tra gli Alleati – Inghilterra, Spagna, Portogallo – e i Francesi.
Due ragazzini, Allen e Tyki: Uno innocente e candido come l’amore, l’altro piegato alla crudele volontà della guerra.

Il titolo della fic non fa riferimento all’omonima canzone dei Vocaloid.
Non abbiamo la più pallida idea di quanti capitoli saranno, ma sappiamo con certezza che con gioia di voi fungirl accanite e desiderose di Poker pair – e per gioia di Lavi che ha messo su la fic – ci saranno scene a scopo 'erotico' ò_ò
Vorrei premettere che: se l’ambientazione non piace, è praticamente inutile che ci facciate le recensioni che ti fanno cadere l’autostima di tanto – molto -.
Oltre a questo, recensione, commenti e critiche (nei limiti delle offese e della VERITA’, grazie) sono sempre bene accette ~
[ Il rating salirà -più o meno- vertiginosamente ] [ I personaggi sono tutti © Katsura Hoshino ]
Lucky Strike
Genere: Generale, Guerra, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Allen Walker, Tyki Mikk | Coppie: Tyki/Allen
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo: Love is War 

Personaggi: Allen Walker, Tyki Mikk, Tyki/Allen

Pairing: Poker pair (Tyki x Allen)

Genere:  Guerra, Malinconico, Generale.

Avvisi: Yaoi, Shonen-ai, What-if?, AU.

Rating: Verde (salirà vertiginosamente nei prossimi capitoli)

Disclaimer: I personaggi in questa fic sono tutti © Katsura Hoshino (se fosse in mano mia sarebbe un vasto mondo di Yaoi a non finire!! ndHellie) (se fosse in mano mia Tyki sarebbe vestito da Maid con Kanda e Allen ndLavi) nel momento hot della fic non avranno maggiore età (non Allen almeno e___e NdHellie)(Ne avrò 17, se so ancora contare ndLavi), ma si fa quel che si può x3 ; La fic è stata scritta non a scopo di lucro ma di puro divertimento.

Note d’Autori: Il titolo della fic non fa riferimento all’omonima canzone dei Vocaloid (non credo almeno °-° ’’ ndHellie)(Non sapevo nemmeno che una canzone di Vocaloid si chiamasse "Love is war!" ndLavi), è stato scelto dalla mente perversa dei due pazzi che hanno deciso di metterla su e_e’’ (come se io non facessi nulla! *borbotta* ndHellie)(...Chi è conciato peggio tra noi? ndLavi).

Non abbiamo la più pallida idea di quanti capitoli saranno, (questo lo farò decidere a Lavi ndHellie)(Perché io. ndLavi) ma sappiamo con certezza che con gioia di voi fungirl accanite e desiderose di Poker pair – e per gioia di Lavi che ha messo su la fic – i due pg scoperannocomeconiglisjfhagjdfhks u_u (*si impicca felice* ndLavi).

Vorrei premettere che: se l’ambientazione non piace, è praticamente inutile che ci facciate le recensioni che ti fanno cadere l’autostima di tanto – molto -. (Perché m’incazzerei sul serio ndHellie)

Oltre a questo, recensione, commenti e critiche (nei limiti delle offese e della VERITA’, grazie) sono sempre bene accette ~

(Credo che non abbiamo null’altro da dire ò_ò ndHellie)

Lucky Strike,

 

 

Primi anni del 1800.

Dopo che Napoleone Bonaparte salì al potere, iniziò poco a poco ad espandersi l’odio verso i francesi.

Scoppiarono le guerre Napoleoniche. Una delle più grandi fu combattuta tra gli Alleati – Inghilterra, Spagna, Portogallo – e i Francesi.

Due ragazzini, Allen e Tyki: Uno innocente e candido come l’amore, l’altro piegato alla crudele volontà della guerra.

 

 

Love is War

{ Prologo – Nuovo Mondo, Nuovi Colori }

« Nella tradizione di un distante futuro, distante da qui,

un mondo prende colore. »

[ARiA – Vocaloid ]

 

~~~

«Mana, dove stiamo andando?» La voce innocente di un bimbo raggiunse il cocchiere di una semplice carrozza trainata da appena un cavallo.

«In Spagna, Allen.» Rispose l’uomo fissando davanti a sé, «La Francia… ha un po’ di problemi, lavoriamo altrove d’ora in poi.» Terminò con una voce calda.

«Ci sono dei bambini?» Domandò Allen, puntando gli occhi grigio pietra verso le prime case di un villaggio al quale si sarebbero fermati.

Mana rise, «Un sacco di bambini, piccolo!» Ribatté gioioso, facendo aumentare la velocità.

Il volto di Allen sì illuminò di gaiezza, rientrò dentro la carrozza, preparando la borsa che aveva sfatto durante il viaggio per trovare qualcosa con cui passare il tempo. Era elettrizzato nell’ andare in un nuovo posto con nuova gente, e poi voleva assolutamente provare i nuovi trucchi da Pierrot che gli aveva insegnato Mana! Mise ancora una volta il volto fuori la tenda grigia, ora erano molto più vicini alle case, un vento caldo gli scompigliò i capelli argentei, spostando alcuni ciuffi sugli occhi, “Staremo sicuramente bene qui!” pensò entusiasta, prima di ritirarsi a preparare le ultime cose.

 

«Dovete venire con noi.» Una voce imponente bloccò la carrozza, Allen mise la testa fuori, vide Mana essere trascinato da altre persone, non ebbe nemmeno il tempo di gridare il nome del suo padre adottivo che già due grosse mani lo presero. L’albino provò e riprovò ad essere liberato, con gesti e parole, ma era tutto inutile.

Passò un bel po’ di tempo, Mana era chiuso da tanto con la gente che lo ha preso in una stanza, Allen era fuori, aveva solo sei anni ad allora, eppure riusciva a giocare con le palline magnificamente.

«Hola chico!1» Un richiamo fece perdere la concentrazione al piccolo Pierrot, che fece cadere le palline. Allen alzò lo sguardo, c’era un sedicenne dalla pelle scura, i capelli corvini ricci, aveva un sorriso smagliante, «Io sono Tyki, capo della banda dei discoli.» Esclamò, «Tu sei…?» Domandò nella speranza che il ragazzino completasse la frase.

Allen raccolse goffamente le palline rosse, «I-Io sono Allen! Piacere!» Fece un piccolo inchino cortese, facendo ridacchiare il più grande.

«Sei proprio bravo con quelle palline sai?» Si complimentò il moro, accennando con un gesto del capo i giocattoli in braccio all’albino. «Dove hai imparato?» Domandò.

«A-Ah! Me lo ha insegnato il signore che è là dentro!» Rispose felice, girandosi verso la porta.

Il moro sorrise, «Siete due pagliacci?»

«Veramente il termine giusto è pierrot, comunque siamo una sorta di pagliacci francesi.» Rispose con aria da sapientone, chiudendo gli occhi e alzando l’indice come a fare da maestro.

Il sedicenne rise di gusto, passando una mano sui capelli candidi nel forestiero, scompigliandoli. «Ora vado un momento dentro, ci vediamo dopo ok? Adiós chico!2»

Passarono uno.. cinque.. dieci minuti, e finalmente il padre dell’albino uscì dall’edificio, Allen subito si alzò dal gradino su cui era seduto per andare ad abbracciare il vecchio, buono, Mana Walker.

«Mana!» Esultò a gran voce, mentre l’interpellato prendeva il piccolo al volo, posandoselo sulle spalle. Risero per un po’, quando Allen notò Tyki scendere le scalinate che portavano fuori la stanza - dove vi era stato anche Mana -, il volto tranquillo e le braccia incrociate dietro la testa.

«T-Tyki!!» Chiamò titubante, speranzoso nel non aver sbagliato pronuncia o addirittura nome. Per sollievo dell’albino questo girò lo sguardo verso il piccolo, che si accorse solo ora dello strano colore delle iridi di Tyki: erano di un castano chiaro e acceso, che andavano molto sul dorato.

«Chico!» Rise avvicinandosi ai due. Mana mise giù Allen.

«Grazie dell’aiuto là dentro.» Ringraziò cortesemente, «Avrebbero potuto fare chissà che cosa.» Pensò il povero pierrot, ancora spaventato dalle minacce; si chinò verso Allen, posandogli affettuosamente le mani sulle spalle. «Senti Allen… non possiamo restare, mi spiace.» Disse con voce calma e triste, alzandosi da terra e raccogliendo le cose che Allen aveva sparso in giro, senza dare ulteriori spiegazioni.

«Tykiiii!» Strillò la voce di un brigante – uno di quelli che prese Mana - «Vieni qua moccioso!» Urlò partendo all’inseguimento del moro, che aveva già preso a correre sulla strada polverosa.

 

«Mana dobbiamo per forza andare?» Insistette per la millesima e una volta il piccolo Walker, ottenendo come risposta sempre quel freddo “Sì.” «Ma io non voglio andare!» Frignò fermandosi di colpo.

Mana sospirò pesantemente, si fermò poggiando a terra la valigia, si passò una mano in fronte massaggiandosi un attimo le tempie. «Allen. Possiamo ritornare in Inghilterra, se ti và. Questo posto non è molto bello, no?» Sorrise gentile. In realtà non è fatto di bello o non bello… semplicemente gli stranieri non erano bene accetti, specie se erano francesi. Da quando Bonaparte diventò il Empereur des Français3 c’erano un po’ di problemi in giro, e Mana l’ultima cosa che voleva è che Allen – il bambino che trovò abbandonato ancora piccolo – vivesse in un posto dove prima o tardi ci sarebbe stata una guerra.

«Proprio non si può rimanere?» Domandò con voce flebile Allen, con viso innocente, Mana annuì. «Almeno possiamo fare uno spettacolo?» Chiese poi gioioso, e speranzoso in un “sì.” «Per favore, Mana.»

L’uomo annuì, poi sorrise, «Dai, portiamo il palco nel villaggio, ti và?»

 

Era ormai il tramonto, il cielo spagnolo era più colorato rispetto a quello francese, pensava Allen, la volta era tinta di un arancione accesso, macchiato da sfumature che variavano tra il rosa e il viola, azzurro, del blu notte, ed ancora arancione.

Mana sistemava tutto l’occorrente. Vecchietti e vecchiette furono i primi ad arrivare, la siesta era già passata, il caldo lasciava spazio alla brezza pre-notturna, subito dopo i più anziani vi erano i bambini più curiosi, che a loro volta chiamavano i loro amici e fratelli, i più piccoli venivano accompagnati dai genitori, da un angolo venivano i ragazzi più grande, dove vi era anche Tyki, la folla attirava altra folla, formando un grande pubblico ai due Pierrot.

Inutile dire che Allen era felicissimo, era una delle sue prime performance, e si sentiva abbastanza elettrizzato dalla presenza di Tyki, il quale era tranquillamente poggiato su un muro lì di fronte.

Lo spettacolo cominciò, semplice e gioioso, come la gente che lo assisteva.

Erano bravi, non c’è che dire, erano molto bravi, sotto gli occhi di coloro che abitavano aride terre, e che per qualcosa da mettere sotto i denti lavoravano tutto il giorno.

Anche i bambini furono coinvolti, in un gioco felice e puro, puro come il volto ed i vestiti dei due pierrot, felice come Allen, quando si esibiva per quel villaggio… quando c’era Tyki a vederlo.

L’albino ancora non se lo spiegava perché aveva questa specie di ammirazione verso il moro, era molto più grande di lui – una decina di anni buoni – ed erano due persone distinte e separate nel loro modo di vivere: Allen era un pagliaccio e Tyki un… Discolo? Aveva detto.

In quel grande viale si espandevano grida di ogni tipo, dal “Bravo” a richieste come “Otra vez!”4; di tanto in tanto Mana lanciava qualche sguardo al suo figlioccio, vedeva com’era felice “Forse possiamo rimanere qui, ancora un po’.” Pensava.

Lo spettacolo continuò, fino a tarda sera, gli abitanti si ritirarono nelle proprio case per cenare, Mana iniziò a togliere la baracca, per andare. «Allen!» chiamò d’un tratto, il bambino lo raggiunse con alcuni birilli in braccio, «Ti piace stare qui?» Chiese prendendo tra le mani gli oggetti dell’albino, che rispose annuendo, «Sai…» Mana fece una breve pausa, posando gli utensili dentro il grande scatolone azzurro, «Credo ci fermeremo qui per un po’… !» Sorrise tranquillo. Il volto di Allen si riempì di gioia, saltò addosso al padre, stringendolo al collo e gridando un sonoro “Grazie Mana!”

 

Continua,

 

 

Note finali: Allora, blocchiamo sul nascere la domanda: ma se Tyki è portoghese, perché parla spagnolo? Ecco.

Nella nostra mente abbiamo preferito che Tyki parlasse spagnolo per un semplice motivo: le sue origini sono portoghesi ma per vari motivi (che verranno spiegati nel prossimo capitolo) siamo stati in un certo senso “costretti” a parlo parlare in spagnolo, anche perché un “Olà garoto!” in Spagna non ci sembra il massimo, abbiamo comunque messo qualche parola in spagnolo per rendere più “gradevole la lettura”, speriamo che qualcuno lo recepisca con questo messaggio!

La guerra citata all’inizio è realmente esistita, si tratta della guerra d’indipendenza spagnola -se non erriamo-, cercavamo uno scenario per una poker pair ambientata in una guerra “reale”, e questa ci sembrava più che buona.

Per puntualizzare: I personaggi parlano tutti spagnolo, probabilmente Mana lo ha imparato ed insegnato ad Allen, è poi ovvio che lo spagnolo di Tyki, quello di Allen e per esempio quello del brigante sono diversi tra loro. Non c’è molta gente che fa questo tipo di osservazione, ma giusto per prevenire x3

Per l’adattamento della trama originale in questa AU, dovrete aspettare il prossimo capitolo, perciò abbiate pazienza ~

Canzone utilizzata: ARiA - Vocaloid ( Traduzione / Romanji / Kanji )

Traduzioni

1- Hola chico!: Ciao ragazzino!

2- Adiós chico!: Arrivederci ragazzino!

3- Empereur des Français: Imperatore dei Francesi

4- “Bravo” “Otra vez!”: “Bravo” “Ancora una volta!”

 

 

   
 
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