30/01/2011
7 recensioniIL
SOGNO SEGRETO DI UNA PUFFOLA INNAMORATA
"Strano il destino di questo mondo" mi dissi osservando fuori dalla mia gabbietta incantata gli umani che si avvicendavano indavvarati fuori e dentro, avanti e indietro per il negozio.
"Juliet, per esempio. È la puffola pigmea più bella del mondo, con il suo pelo rosa e batuffoloso, e i dolci occhioni. Se la spassa tutto il tempo con quegli altri puffoli, tutti a farle il filo, ma presto verrà comprata, << È un'assurdità che una puffola così bella resti invenduta per così tanto tempo! >> come dice sempre Fred.
È l'amore della mia vita, Fred. Se sapesse che esisto mi sposerebbe subito, ne sono certa. E a lui non importerebbe un beneamato cavolo se io sono una puffola e lui è un umano, non sarebbe come quelle noiose puffole laggiù, che non osano immaginare un destino diverso dall'essere comprate da bimbetti petulanti e passare tutta la loro vita aspettando che qualcuno, un vicino di casa magari, compri un puffolo che vada loro a genio."
Mentre stavo ancora sognando il mio caro Fred, e immaginando la triste fine di Juliet, entrò nel negozio una bimbetta rosea e paffutella con un paraorecchie color ciliegia in testa.
<< Hei signore?! >> esclamò tirando il mio amato Fred per una manica. << Voglio quella puffola laggiù! >> disse non appena lui le diede retta, indicando proprio Juliet con il dito cicciottello.
Fu così che tutti i puffoli la guardarono con tristezza andar via sulla spalla della sua nuova (e devo dire molto simile) padroncina, la bimba-ciliegia, mentre io in cuor mio me la ridevo.
Ballando nella gabbietta (per quanto mi fosse possibile ballare, essendo una puffola pigmea) mi avvicinai al bordo, ma notai che c'era qualcosa di diverso: non sentivo più il solletico che percepivo di solito: l'incantesimo che la sigillava, simile a una bolla di sapone, si era rotto quando la gabbiatta di Juliet era stata aperta, ero libera!
Chissà mai che io potessi essere la prima puffola ribelle!
Mi fremettero tutti i verdi ( e non per vantarmi lucenti) peli all'idea. Svolazzai cercando di non farmi vedere fino al tavolo della cassa, e atterrai con un saltello accanto a un paio di occhiali dalla forma strana. Origliando le conversazioni tra Freddy e il suo gemello, George , avevo scoperto che erano un nuovo prototipo di spettrocoli, ma erano difettosi.
Mentre mi specchiavo nelle lenti colorate sentii qualcosa di strano accadere, e prima ancora di riuscire a capire cosa succedeva sentii una mano sulla spalla.
"Hei, ferma tutto. Io ho una spalla!?!" pensai.
<< Signorina, cosa ci fa seduta sul bancone? Non l'ho nemmeno sentita arrivare. Ma lo sa che ha degli occhi stupendi? In tinta con la sciarpa poi, verde mare... mi ricordano la mia puffola preferita, Briseide. Non la trovo più, la stavo giusto cercando. Lei l'ha vista per caso? >>
L'avevo amato da puffola, ma in quel momento seppi che l'amore umano era la cosa più sensazionale del mondo, e lì per lì tutto ciò che riuscii a dire al mio caro Fred fu un misero: << Ciao! >>
Con il tempo chissà.
Persino una puffola pigmea può realizzare il suo sogno, perchè non potresti farlo tu?
Grazie a tutti quelli che hanno letto questa storia, a Joyce che mi sopporta tutti i giorni, e in particolare alla Rowling e al mio insegnante di fisica, che mi ha ispirato parlando dei gas, che in realtà sono liquidi che esplodono come pop corn, e si trasformano in batuffoli di cotone. Visto, qualcosa ho capito! O forse no?