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Autore: Luthien_Tinuviel    30/01/2011    0 recensioni
“Guardati allo specchio: cosa vedi?”
“Non mi piace ciò che vedo. Vedo una forma che non voglio, un corpo ridicolo, vedo…”
“Sei un’ipocrita.”
“Lo so. Lo sono con me, lo sono con gli altri. Dico a tutti di non farsi problemi, dico a tutti che stanno bene così, ma come faccio a dire certe cose quando so benissimo quello che provano, quando anch’io, nel mio piccolo, mi comporto come loro? Quando anch’io mi guardo allo specchio e desidero solo essere diversa?”
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 “Lunedì: 50.9
Martedì: 50.8
Mercoledì: 51.1
Giovedì: 51.4
Venerdì: 51.3”

Oggi è sabato.

“Sabato: 51.7”

La mano si ferma un attimo. Poi aggiunge:

“+8”

“L’anno scorso ho perso 23 kg in quattro mesi” … “Io non mangio più carboidrati: solo verdure” … “Devo arrivare anch’io a 55, come te!” … “Rossi, ti stai avvicinando sempre di più alla pura essenza!” … “Sono ingrassata di nuovo, devo dimagrire” “Non ho più il ciclo da nove mesi, ormai…”

Ho calcato troppo: la punta della matita si è rotta.

“Sono tutte voci che mi girano in testa, sono immagini confuse, che si affollano l’una sull’altra, si sovrappongono, si mescolano…”

“Ma non sei tu.”

“No, sono le voci di quelli che hanno avuto coraggio, o forse incoscienza… È un paradosso che mi fa rabbia: in un mondo dove c’è infinita possibilità di avere tutto il problema sta proprio nell’evitarlo. E mi fa rabbia perché invischia quasi tutti, poi diventa un’ossessione e ci imprigiona. Per sempre. Quei ricordi, di prigionieri vecchi e nuovi, ne sono la prova schiacciante.”

“Coraggio?”

“Sì, da un certo punto di vista è coraggio. Io non avrei mai il coraggio che loro hanno trovato, però poi mi guardo allo specchio e penso che in fondo me ne servirebbe un po’…”

“Lo specchio è la più bella e la più terribile di tutte le invenzioni umane…”

“Hai ragione, ci deforma…”

“No: la verità è che è troppo comodo, perché potete incolparlo. Sono i vostri occhi che vi deformano, la vostra mente, voi. Oggi non è bello ciò che piace: è bello ciò che è bello. Ce l’hanno imposto, ma questa imposizione sta stretta. Stretta come la taglia di questi corpi da silfide, che poi sono solo scheletri che pulsano ancora.”

“Scheletri… Non mi avvicino neanche lontanamente alla figura di uno scheletro… Questa settimana è stata una sconfitta…”

“Sei un’ipocrita.”

“…”

“Sei un’ipocrita, ma non con gli altri. Lo sei con te stessa: ti stai creando problemi che non hai, storie nella tua mente che non sono vere. Sei un’ipocrita.”

“Forse è questo il vero problema: che non ne ho. Non è terribile?”

“Guardati allo specchio: cosa vedi?”

“Non mi piace ciò che vedo. Vedo una forma che non voglio, un corpo ridicolo, vedo…”

“Sei un’ipocrita.”

“Lo so. Lo sono con me, lo sono con gli altri. Dico a tutti di non farsi problemi, dico a tutti che stanno bene così, ma come faccio a dire certe cose quando so benissimo quello che provano, quando anch’io, nel mio piccolo, mi comporto come loro? Quando anch’io mi guardo allo specchio e desidero solo essere diversa?”

“Secondo me stai solo ingigantendo il tutto. Tu sei normale.”

“E ti sembra normale ingigantire tutto?”

“No: hai solo manie di protagonismo.”

“Tutti quanti, quando sono soli con la loro mente, hanno manie di protagonismo.”

“A te piace mangiare.”

“Sì. A tutti piace mangiare.”

“Smetterai di mangiare, come tutti?”

“Non potrei mai. Mi piace troppo. È questo il problema?”

“Stai bene così. Lo dicono anche i tuoi stupidi calcoli.”

“Non posso ingannare me stessa con le belle parole che dico agli altri.”

“Lo stai già facendo, perché sei un’ipocrita.”

“Per chi lo fai?”

“Per me stessa.”

“È una perdita di tempo. Stai bene così. Tu sei tu. Liberati!”

“Sono prigioniera per colpa della mia volontà.”

“Tu sei padrona della tua volontà.”

”23 kg” … “Prigionieri” … “Specchio” … “Corpo ridicolo” … “Solo verdura” … “Volontà” … “Pura essenza” … “Nove mesi” … “Ipocrita” … “Dimagrire” …

“Guardati allo specchio: cosa vedi?”

“Non mi piace ciò che vedo. Vedo me.”
  
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