Titolo: Chatty Gossip
Fandom: Videogame!Pokémon
Pair: Red + Green
Genere: Generale
Rating: Verde
Avvertimenti: One-Shot, Missing Moments
Conteggio Parole:
834 (701 senza descrizione ciclamino)
Note: Nata inizialmente
seguendo uno dei tempi della Maritombola (Ciclamino)
pubblico la fic su questo account non iscritto all’iniziativa per motivi
personali. In ogni caso l’idea appartiene alla Maritombola,
che ringrazio per la stupidità che mi ha fatto tirare fuori, anche se
ufficialmente la fic non vi partecipa.
Il titolo cita uno dei modi in cui Green
chiama ironicamente Red in Rosso Fuoco/Verde Foglia – per
l’appunto, ‘chatty
gossip’.
Chatty Gossip
Red si
trovava sul Monte Argento ormai da un paio di anni -nessuno aveva ancora capito
il perché di tale improvvisa decisione- e si era quindi disabituato alla
frenesia del mondo al di là di quel pezzo enorme di roccia e neve che
era ormai la sua casa.
Le notizie
gli arrivavano parche e irregolari, dal Pidgeot mostruosamente enorme di Green,
che gli scriveva giusto per tenerlo informato sulle nuove scoperte del
Professore, sul nuovo Campione della Lega –un
tizio di nome Lance fissato con i pokémon di tipo Drago- e sulla
Palestra di Smeraldopoli che lo stesso Green aveva deciso di rivendicare dopo
la scomparsa di Giovanni. Era il loro modo per sentirsi, per far sapere l'uno
all'altro che andava tutto bene -nonostante le risposte di Red spesso e
volentieri non superassero le tre righe, punti di sospensione compresi- e che
la distanza, in fin dei conti, non era poi così orribile. Un battito
d'ali e, volendo, i reciproci mondi sarebbero stati
nuovamente a portata di mano.
Una volta
Green gli aveva persino scritto, giusto per lamentarsi un po' -giusto per
fargli sapere con una certa ironia che almeno al suo funerale era obbligato ad
andarci, a costo di perseguitarlo sotto forma di Gengar per il resto dei suoi
giorni- che un Seviper lo aveva morso. Lì, in mezzo all'erba che proprio
non aveva visto, quello stupido serpente l'aveva morso alla gamba - e lui era
quindi costretto a letto da due giorni.
(Il veleno
non ha effetto anche per gli esseri umani, se non ti muovi.)
Quando Red
aveva letto quel messaggio, quindi, era rimasto qualche istante in silenzio.
Aveva alzato lo sguardo, scrutando le pareti umide della caverna, e aveva
sbattuto le palpebre un paio di volte - come se fosse consapevole di aver
pensato per la prima volta a qualcosa di particolarmente inusuale. Si era
alzato in piedi, con il borbottio rumoroso di Charizard a fargli da sottofondo,
e aveva mosso qualche passo verso un piccolo vaso di terra che aveva accolto poco
tempo prima nella propria dimora. Era l'unico germoglio di fiore che era
riuscito a trovare, in tutta quella neve, e con il tempo lo aveva visto
crescere e sbocciare. Poi lo aveva portato all'interno delle pareti, dove
c'erano meno freddo, e se l'era tenuto per un po'.
In quel
momento, riguardandolo, gli era venuto in mente che alle persone malate
-ferite, avvelenate, paralizzate, forzatamente addormentate- si mandavano dei
fiori, dei biglietti d'auguri e dei palloncini. Ora, biglietti di buona
guarigione e palloncini Red non ne aveva, ma aveva dei fiori - un, fiore. Così lo aveva preso, lo aveva dato all'ingombrante
pokémon dell'amico malato e gli aveva fatto segno di portarlo al suo
padrone.
Era un ciclamino.
Quando
Green si ritrovò quel fiore terribilmente rosa
tra le mani -Pidgeot si era rifiutato di tenerlo
troppo a lungo tra le zampe e glielo aveva rifilato con un verso scontroso-
inizialmente non seppe cosa farsene. Lo osservò di lato e sottosopra, da
lontano e da vicino, chiedendosi nel frattempo se buttarlo o
meno.
Era
terribilmente indeciso -tanto che le punte delle dita cominciavano a
pizzicargli per la precisione chirurgica con cui teneva il gambo del fiore-
quando voltando lo sguardo quello gli cadde sul comodino affianco al letto,
pieno zeppo di piccoli regali di fan e parenti - nonché di fiori,
biglietti di buona guarigione e, in effetti, deliziosi palloncini colorati.
C'era un oggetto in particolare, un libro regalatogli dalla madre, che
inizialmente non aveva minimamente considerato. Parlava di fiori, dei loro nomi
e dei significati nascosti che ogni petalo sembrava portare.
Green
osservò il libro, e il ciclamino. Prese il primo in mano e si
poggiò il secondo sulle gambe, scorse le prime pagine e lesse quello che
la descrizione che stava cercando gli proponeva:
~ ~ ~
Ciclamino
Nel terzo
secolo Teofrasto scriveva che il ciclamino veniva
usato per eccitare l’amore e la sensualità.
Il nome
deriva dal greco kuklos che vuol dire cerchio e,
proprio per questo, alcuni studiosi, associando la forma del fiore e il termine
etimologico all’utero femminile, ritenevano che la pianta fosse capace di
facilitare il concepimento.
In passato
si pensava che l’estratto di ciclamino fosse un toccasana contro i morsi
dei serpenti più velenosi; di qui l’attribuzione al fiore di
poteri magici, la capacità di allontanare il maleficio e di influire
sulle vicende amorose. L’essenza del ciclamino è ritenuta portafortuna. Nel linguaggio dei fiori vuol dire diffidenza, proprio perché
nonostante la sua bellezza e i suoi presunti poteri magici, le sue radici
contengono una, seppur minima, quantità di veleno.
~ ~ ~
Green
lesse una, due volte e si rese conto di non riuscire a
leggere la parola ‘concepimento’ una terza volta. Rimase immobile
qualche istante, quindi chiuse il libro e lo poggiò nuovamente sul
comodino. Sopra vi posò anche il ciclamino, con particolare cautela, e
lo lasciò lì - senza dire nulla. Quindi si stese, si
rigirò nelle coperte e pensò che mai -mai più- avrebbe
guardato Red allo stesso modo.
Chatty Gossip
Fine