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Autore: CrystalBreath    30/01/2011    1 recensioni
Ad ogni bacio ti avvicini al tuo obiettivo. Sento una potente scarica elettrica attraversare il mio corpo, regalandomi la cosiddetta sensazione di pancia vuota.
Ma perché non ti fermo? Perché non mi sposto?
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Seduta composta dietro al banco di scuola, tento di stare attenta alla lezione di storia dell'arte e prendere qualche appunto sul libro.

Ti sbircio, e noto, con mio grande stupore, che anche tu sei china a scrivere sul libro.

Tu, la mia compagna di banco, stai cercando di fare quello che sto facendo io?!

"Hey, oggi allora ci troviamo?"

Mi domandi tramite un bigliettino poggiatomi proprio dove stavo appuntando le informazioni riguardanti la volta a botte.

Ah, ecco, mi pareva strano.

"Sì, certo! Facciamo solita ora?"

Leggi la mia risposta e, sorridendo, fai scorrere velocemente la penna sul fogliettino di carta.

"Ok, vieni da me, tanto non c'è nessuno."

***

Suono il campanello e aspetto pazientemente fuori al cancello.

Sorrido del tuo ritardo: ci impieghi sempre un'eternità per aprire la porta.

"Chi è?"

"Sono io!"

Un rumore stridente mia avvisa che il cancello è stato aperto, così lo spalanco ed entro nel portone.

Salgo le scale e ti trovo nei tuoi soliti jeans, maglietta e felpa mentre sosti con la spalla destra adagiata sullo stipite della porta.

"Sei in ritardo!" mi riprendi assumendo un tono di rimprovero che, fidati, proprio non ti si addice, soprattutto nella tua posa attuale.

"Io?! Non è colpa mia se tu apri sempre tre anni dopo che ti ho suonato!" Ti rispondo fingendomi offesa.

Ridi della mia frecciatina e mi inviti a seguirti in cucina.

Ci accomodiamo, poi apri il libro di filosofia con aria abbattuta.

"Ma dobbiamo proprio studiare? Non ci sono i volontari per l'interrogazione di domani?" domandi speranzosa.

"Mi sa proprio di no" ti rispondo tristemente, cancellando anche quella piccola luce apparsa nei tuoi occhi.

"Uffa!" esclami arresa. Sghignazzo.

Che reazione infantile! Però mi fai morire quando fai così.

"Allora, Socrate nasce nel 470 a.C. ad Atene da padre scultore e madre levatrice..."

Cominci a leggere ad alta voce poggiando stancamente la testa sul palmo della mano.

Bip bip!

Allunghi il braccio verso il tuo cellulare, illuminatosi a causa di un messaggio.

Apri l'SMS con un'espressione curiosa e, dopo averne letto il contenuto, il tuo viso si tende in un sorriso di sollievo e vittoria.

"Ha! Abbiamo i volontari!" Annunci fiera mostrandomi il cellulare.

Sospiro sollevata. Grazie Signore!

"Dai! Andiamo a guardarci i Simpson!"

"Va bene!" ti rispondo entusiasta.

Ecco una cosa che ci accomuna: le risate davanti alle vicende e alle cazzate della famiglia gialla.

Mi stendo sul divano e chiudo gli occhi, mentre la voce di Homer accompagna il mio movimento.

"Hey, stai bene?" mi chiedi apprensiva.

"Sì, ho solo un po' di mal di testa"

Sento i tuoi passi avvicinarsi, così riapro gli occhi e, intuendo ciò che vuoi fare, mi scosto per lasciarti lo spazio necessario per poterti stendere accanto a me.

Siccome il divano è stretto, i nostri corpi aderiscono e, mentre tu poggi la testa sul braccio del sofà, io accomodo la mia sul tuo petto.

Inspiro profondamente.

Mi piace il tuo profumo.

La tua mano scorre delicata sui miei capelli. Credo che se fossi un gatto, mi metterei a fare le fusa.

Vado praticamente in estasi.

Lo so, sono una ruffiana, ma che ci posso fare se mi piace essere coccolata?

Poni un dolce bacio affettuoso sulla mia fronte.

Sorrido istantaneamente, o meglio, automaticamente.

Ti posizioni un po' meglio e continui la scia di baci che mi solleticano il naso.

Sì, proprio quel naso che tanto odio e che scambierei volentieri con il tuo, che invece tu detesti perché troppo piccolo e schiacciato.

Che scema.

Strofino i piedi. Lo faccio sempre quando sono felice.

Tu te ne accorgi e me lo domostri con una risata quasi impercettibile.

Poi ti sposti e cominci a seguire con le labbra la dolce curva della mia guancia., finché non sento che ti stai dirigendo più a destra.

Intuisco cosa stai per fare, così il sorriso che fino a poco fa incorniciava il mio viso sparisce.

Ad ogni bacio ti avvicini al tuo obiettivo. Sento una potente scarica elettrica attraversare il mio corpo, regalandomi la cosiddetta sensazione di pancia vuota.

Ma perché non ti fermo? Perché non mi sposto?

3 baci.

2 baci.

1 bacio.

Pieghi il viso di lato e premi le tue labbra sulle mie.

Nonostante avessi preveduto la tua intenzione, rimango bloccata.

Non ti scoraggi e continui quella dolce danza che scioglie lentamente le catene invisibili che mi tenevano bloccata, permettendomi di rispondere.

Da singolo, la danza si è trasformata in un passo a due.

E' così...diverso dal baciare un ragazzo, così...naturale, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

Intreccio le dita nei tuoi capelli per tenere attaccati i nostri visi, come se temessi la fine di questo contatto.

Accelleri il respiro.

Incoraggiata da questo tuo cambiamento, provo a carezzarti le labbra con la punta della lingua, alla quale rispondi dischiudendo quei petali di rosa e facendomi incontrare la tua.

Lo so che preferisci i baci a stampo, però non ti tiri indietro, anzi.

Le punte si toccano a malapena, timide, ma è perfetto così, nessuna delle due domanda un contatto più profondo e passionale.

E' un ritmo lento, delicato, intimo.

Non ho mai provato niente del genere.

Prendiamo più confidenza, il bacio diventa più aggressivo, tanto che io mi diverto a mordicchiare il tuo labbro inferiore.

Mi stringi più forte e imiti il mio gesto.

Dopo un ultimo leggero contatto ci separiamo contemporaneamente, inchiodando i nostri sguardi che, potrei giurarci, sono di fuoco.

Il castano nel castano.

I tuoi occhi sono più lucidi del solito, le labbra più accese.

Poggi quella testa incorniciata da vortici rossi nell'incavo del mio collo.

"Vacca" sussurri, presumo, per averti provocata con quei morsetti audaci.

"Hn" ghigno divertita e...felice?


Angolo d'autrice:

La mia prima fic originale. L'unico motivo che mi fa scrivere delle note d'autrice è per spiegare il titolo: i ragazzi baciano in maniera diversa dalle ragazze, quindi se loro si possono definire aggressivamente dolci, le femminucce, per quanto possano baciare in maniera accattivante, conserveranno sempre quel tocco dolce e delicato che le distingue dai maschietti.
Bene, spero di essere stata decente, se avete commenti, critiche e consigli non esitate a scrivermelo in una recensione perché sono benvenuti.
Ok, ci rivedremo (prima o poi). Ciao ciao =D
  
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