Michele mi poggiò amichevolmente una mano sulla spalla e poi si defilò nello spogliatoio maschile, lasciandomi impiantata vicino alla porta.
Questo significava che sarei dovuta andare da lei. Sarei dovuta passare per casa sua.
“Oh merda...”.

A distanza di un anno, non ho ancora ripreso a respirare.
A distanza di un anno, continuo a voltarmi verso l'altra parte del letto non appena mi sveglio la mattina. Ancora, il mio cuore sobbalza quando la vedo freddamente composta.

Sorridere, anche se viene ritenuta una delle azioni più naturali del mondo, non è per tutti un'espressione così frequente. Per questo, soprattutto con chi la vita è stata meno generosa, un sorriso può essere il regalo più bello che si possa ricevere, soprattutto se chi lo dona è qualcuno di inaspettato.

Aprì la camicietta ed avvicinò la mammella alla bocca del bambino, che cominciò a succhiare.
Elizabeth sorrise. Sembrava proprio che Brandon avesse appetito quel giorno.

"Bastardo...stammi lontano..." mormorò Sasuke con voce strascicata.
"Sasuke...ti prego" disse calmo e allungando un braccio nella sua direzione.
"HO DETTO DI STARMI LONTANO!" urlò tirando fuori una pistola e puntandogliela contro.
Il panico cominciò a divorare lentamente Itachi, sadicamente, dolorosamente.
Aveva ricordato. Era stato tutto inutile. L'amore che aveva bruciato nei loro cuori sembrava essere stato spento dal gelido vento dell'odio e, in quel momento, quelle che lo attendevano non erano le calde braccia di Sasuke, ma le scheletriche mani della morte.
Prima classificata all' "Uchihacest" Contest indetto da madychan