Un passo, un altro, salto, tiro e canestro.
Akira cercava di concentrarsi esclusivamente sui movimenti del suo corpo.
Non poteva permettersi nessuna distrazione; sapeva che se avesse lasciato la sua mente libera di vagare, avrebbe finito inevitabilmente per pensare a Morgana.
Da due mesi la sua immagine continuava a tormentarlo.
Più precisamente da quando l’aveva osservata scendere le scale con quel, quel coso addosso.
Non si poteva certo definire vestito quel pezzo di stoffa, che lasciava ben poco all’immaginazione
Era un po’ troppo aderente, .sottolineava ogni curva del suo corpo e lasciava una quantità eccessiva di pelle scoperta.
E poi era decisamente troppo scollato, era troppo.. tutto
Nel momento in cui l’aveva vista, era rimasto letteralmente senza parole.
Quando si era ripreso, aveva mormorato qualcosa a Kaede riguardo al fatto che consentisse a lasciarla uscire così.
Persino Rukawa era rimasto a dir poco colpito dalla mise della sua sorellina, ma quando aveva accennato a una protesta, lei non gli aveva nemmeno lasciato finire la frase.
Aveva solo mormorato un perché
non mi sta bene ?
Alla risposta negativa che era seguita aveva sorriso e detto allora non ci sono problemi.
Poi aveva salutato ed era uscita.
Lui invece pensava che ce ne fossero eccome.
Il problema era che quel vestito le stava fin troppo bene e la conferma al suo pensiero, l’aveva fornita lo sguardo del ragazzo che era passato a prenderla.
Aveva cercato di non pensarci, di concentrarsi su altro ma aveva miseramente fallito.
Aveva sempre apprezzato che le ragazze mostrassero le loro qualità e Morgana aveva certamente notevoli doti .
A pensarci bene forse era quello che gli dava tanto disagio.
D’improvviso si era reso conto che Meg non era una bambina, che era cresciuta e che presto lei avrebbe preso la sua strada, lasciandolo indietro.
Forse la sua era una specie di gelosia fraterna, in fondo Meg era sempre stata la sua protetta.
L’aveva sempre considerata come una sorellina; gli piaceva interpretare il ruolo di fratello maggiore, cosa che non aveva mai potuto fare in casa sua , essendo il più piccolo di tre figli.
Già però il sentimento che l’aveva invaso
quando l’aveva vista ballare, seguita dagli sguardi bramanti di tutti quei
ragazzi, aveva ben poco di fraterno.
Alla fine, infatti, aveva ceduto e l’aveva
seguita in quel locale
A Kaede e a se stesso aveva raccontato che ci andava solo per tenerla d’occhio, con tutti i malintenzionati che c’erano…
E poi con quel vestito molti avrebbero potuto
farsi strani pensieri.
Insomma se la situazione fosse diventata
spiacevole lui sarebbe stato lì.
Quando era arrivato, era rimasto a dir poco
scioccato: Morgana incurante di tutti i ragazzi che le sbavavano intorno,
ballava tranquillamente sul cubo.
Il suo corpo si muoveva leggero e sensuale al
ritmo della musica, sembrava una dea con l’intero locale ai suoi ordini.
Era a dir poco stupenda.
Era rimasto ad osservarla per un po’, cercando
di controllare l’impulso di cavare gli occhi a quegli stupidi marmocchi e di
portar via Meg da lì.
Poi si
arreso all’istinto, ed era andato a riprendersi ciò che era suo.
Prima che potesse raggiungerla lei era caduta; così la preoccupazione aveva preso il posto della gelosia.
Non le aveva mai detto di essere stato lì
quella sera, non avrebbe saputo come spiegarle la sua presenza.
Da quel giorno non faceva che pensarla e
sognarla.
Non sapeva dare una spiegazione logica a
questo suo comportamento.
O meglio una spiegazione ci sarebbe stata, ma
era troppo ridicola.
Non poteva essersi innamorato di lei.
Non poteva essersi innamorato senza saperlo,
senza nemmeno accorgersene
O forse sì ?
Morgana girava spazientita da un canale
all’altro.
Quel pomeriggio la tv era una vera noia
Sui canali musicali continuavano a passare il
nuovo video di Christina Aguilera, dirty.
Non pensava che l’Aguilera potesse cadere
così in basso.
Né Mariah Carey, né Jennifer Lopez, nemmeno
Britney Spears, che pure di video stile troietta ne aveva fatti molti, erano
arrivate ad un tale livello.
L’unica differenza tra quel video e un film
porno, era la quantità di vestiti.
Anche se quelli indossati dalla cantante erano
ridotti ai minimi termini.
Sugli altri canali non è che ci fosse niente di meglio
Talk show con storie palesemente inventate,
film dell’età della pietra, un paio di telenovelas dove i personaggi
piangevano ogni 2 minuti e una specie di agenzia matrimoniale, dove una decina
di donne si vestivano e comportavano in maniera idiota per conquistare un tipo.
Sinceramente si stupiva che qualcuno potesse
farsi vedere in giro dopo aver fatto una simile figura in tv.
D’altra parte anche le fan di Kaede si
comportavano in modo altrettanto ridicolo .
E a proposito di Kaede, doveva prepararsi se
voleva arrivare in tempo alla partita.
Finalmente aveva tolto quel dannato gesso e
poteva uscire di casa.
Non ne poteva più, ancora un giorno e sarebbe
impazzita.
Aveva passato due interi mesi a letto o sul
divano, per colpa di quello stupido tacco.
Per occupare il tempo si era inventata un
nuovo hobby: commentare film e canzoni.
Era iniziato per caso quando aveva guardato
con Akira e Kaede, il signore degli anelli.
Suo fratello si era addormentato sul divano
nemmeno 10 minuti dopo l’inizio del film, così lei aveva iniziato a fare
qualche commento qua e là e Akira l’aveva seguita a ruota.
Visto che la cosa si era rivelata divertente
avevano iniziato a farlo anche con le canzoni.
Quando Akira partiva con le battute cretine, era impossibile fermarlo; così alla fine si ritrovava sempre con lo stomaco che le faceva male dal ridere.
Una volta arrivata al palazzetto, si diresse verso la prima fila e cercò la sua amica Valery.
Val era la sua amica del cuore, abitavano poco
distanti l’una dall’altra, frequentavano la stessa noiosissima e
costosissima scuola privata ed erano entrambe assediate da ragazze che cercavano
la loro amicizia solo per conoscere i loro fratelli. (il fratello di Val era un
cantante piuttosto popolare tra le ragazze )
Era stata Val ad iniziare a chiamarla Meg.
Trovava che Morgana fosse un nome troppo
pomposo e Momo il diminutivo che allora usavano tutti, non le piaceva.
Perciò si era inventata Meg.
Col tempo anche gli altri avevano iniziato a
chiamarla in quel modo e così Momo era scomparso.
L’unico problema stava nel fatto che chi non
la conosceva pensava sempre che il suo nome completo fosse Margaret.
Finalmente riuscì a individuarla, la cosa non
si rivelò molto difficile, i lunghi capelli viola di Val non passavano certo
inosservati.
La raggiunse e si sedette accanto a lei.
Iniziarono a parlare raccontandosi quello che
era successo negli ultimi giorni.
Della partita non guardarono quasi nulla,
troppo incentrate nelle loro chiacchiere.
Quando la partita finì si diressero verso gli
spogliatoi per attendere l’uscita dei giocatori.
Ad un certo punto Val si lanciò nella
descrizione dell’ultimo strepitoso ragazzo su cui aveva messo gli occhi e
Morgana smise di ascoltarla.
Ormai di questo Tony sapeva praticamente
tutto.
A sentire Val era praticamente
l’incarnazione del ragazzo perfetto.
Anche se non era molto gentile verso la sua
amica, Morgana non aveva voglia di ascoltare per l’ennesima volta quanto Tony
fosse bello, affascinante, incredibilmente maturo e tutte le altre mille qualità
che Val trovava in lui.
“hey Meg
mi stai ascoltando?”
Morgana si riscosse e si accorse che Val la
stava fissando spazientita.
“Scusa mi era distratta, puoi ripetere?”
“Ti stavo chiedendo come deve essere secondo
te il bacio perfetto.”
“Val, che cavolo di domanda è? Non lo so,
non ci ho pensato!”
“Be’ allora prova a riflettere su quale tra i tuoi ex è il migliore a baciare”
“Il migliore?” chiese Morgana sempre più sbigottita
“Il migliore in cosa?” chiese Akira che aveva raggiunto le due ragazze.
“Stavo chiedendo ha Meg chi è il migliore a baciare tra i suoi ex” chiarì Val .
“Perché ?”
Akira sapeva che Morgana lo avrebbe volentieri
mandato al diavolo.
Lo vedeva dal suo sguardo che quella
conversazione la stava mettendo in imbarazzo.
Meg non amava particolarmente parlare della
sua vita sentimentale con lui.
In fondo la capiva, era stato poco carino da
parte sua prenderla in giro per la
sua cotta per Mitsui.
A sua discolpa poteva solo dire che credeva
che quella di Meg fosse solo infatuazione passeggera.
Solo dopo si era accorto che al contrario di
quanto avevano pensato tutti, Meg era veramente innamorata.
“Dato che non sapeva dirmi come doveva
essere il bacio perfetto, le ho chiesto di pensare a chi sapeva baciare meglio,
così magari avrebbe saputo rispondermi.”
Spiegò Val
Akira fece uno dei suoi sorriseti maliziosi.
“Se volete sapere com’è il bacio
perfetto, dovete baciare il sotto scritto”
“Perché mai?” gli chiese Val divertita
“Semplice, io sono un esperto in questo
campo”
“Oh certo tu sei il
Maestro” commentò Morgana in modo ironico
“Esatto!” rispose Akira per niente
scalfito dal tono sarcastico della ragazza.
“Be’ può anche darsi che tu sia il
maestro ma io so già com’è il bacio perfetto, piuttosto è Meg ad avere le
idee confuse. Dovresti baciare lei.”
Morgana lanciò un’occhiataccia alla sua
amica.
Ma come le veniva in mente di dire una cosa
simile ?
Poi si accorse
che Akira si stava pericolosamente avvicinando
Che cavolo aveva intenzione di fare quel
cretino ?
Non l’avrebbe davvero baciata?
“Non ci provare!” gli intimò; ma era
troppo tardi.
Meno di un secondo dopo le labbra di Akira erano scese a coprire le sue.