Libri > Alice nel paese delle meraviglie
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Autore: KairiXDD    31/01/2011    0 recensioni
Alice è una ragazza normale. O almeno, questo è quello che vorrebbe ritenersi. E' una Prescelta, ovvero, è l'unica ragazza con il potere di decidere la sorte del suo pianeta, Arcano. Su di lei gravano le vite di migliaia di persone. Un giorno si stufa del suo ruolo e scappa di casa verso le Terre Ignote, sperando così di passare serenamente la sua vita. Ma ben presto arriva un mercante straniero, che, venuto a sapere delle meravigliose potenzialità di Alice, si dirige presso la sua abitazione e le chiede di prevedergli il futuro. Nessun compito più facile per Alice, estrae delle carte dal suo mazzo e...
"Non sarebbe più divertente conoscere il tuo, di futuro, Alice?"
Delle parole che rimangono impresse nella sua memoria.
"Ci rivedremo".
Il Bianconiglio scompare, Alice si lascia sedurre dalle sue parole, e lo segue.
Ma finirà davvero nel Paese delle Meraviglie?
Genere: Fantasy, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Inorridita da quello spettacolo, Alice scappò in mezzo ai monti, e fortunatamente trovò il sentiero che portava al santuario.  Arrivata alle porte della cappella, l’oggetto-ruota che il Bianconiglio le aveva regalato splendette ed assimilò al suo interno la carta della Ruota della Fortuna.
Ora ad Alice erano rimasti solo due tarocchi... Forse, una volta scomparsi, lei sarebbe potuta ritornare indietro ad Arcano.
Dalla cima di quell’altopiano, si godeva di un panorama stupendo; la prima ed unica cosa che le era piaciuta di tutta Wonderland.
All’orizzonte vide Markus avvicinarsi: fortunatamente era ancora vivo. Fece per correre verso di lui, ma fu bloccata.
-Alice, perché invece di aspettarmi non sei subito entrata nel santuario? Non lo capisci che più tempo passi qui più rischi di non ritornare nel tuo paese natale? – disse Markus abbassandosi il cappuccio e porgendole una piccola ruota, identica a quella che aveva lei.
-Si è fermata, ormai il mio tempo era finito e non ho potuto far altro che nascondermi qui... anche io ero un Eletto, il primo di tutti a dir la verità; pur di non scomparire, ho scelto di rinascere a Wonderland, cancellando per sempre la mia esistenza dal mondo reale... – rivelò, tutto d’un fiato.
Ad Alice vennero a mancare le parole.
-Sei ancora sconvolta per quello che è accaduto prima? – le chiese lui – Lucas è un bravo Principe, ma come ogni cosa in Wonderland ha i suoi lati negativi... Io sono il suo amico più fidato, e dato che sono diventato abitante di questo mondo non posso nemmeno più morire.
Markus abbassò lo sguardo a terra e vide la ruota di Alice.
-Ne hai avute di avventure qui a Wonderland, eh... I talismani sulla ruota sono quelli dei 3 regni che hai visitato fino ad ora: quello di quadri, di cuori e di picche... ti mancano solamente i fiori.
-Cosa?- Alice guardò l’oggetto donatole dal Bianconiglio – Non mi sono mai accorta che ci fossero attaccati questi strani amuleti... Quando me l’aveva dato il Bianconiglio era solo una normale “ruota”
-Ogni volta che visiti un regno ne ricevi uno, mi chiedo però perché proprio il Bianconiglio ti abbia potuto dare un simbolo di così tanto valore... Quando ero arrivato io, ho dovuto scappare dalle sue grinfie e viaggiare per tutta Wonderland pur di trovarlo.
Markus porse ad Alice una spilla a forma di trifoglio
–Agganciala alla ruota. Poi entra di corsa al tempio... Hai la tua occasione per cambiare destino, usala: questo mondo non è fatto per gli esseri umani.
Alice gli era davvero riconoscente e non sapeva come ringraziarlo
-Riuscirò a salvare anche te, ti porterò fuori di qui, è una promessa- riuscì solamente a dirgli.
-No Alice, non potrai farlo. Io ho stretto un patto con la divinità che giace dentro quella cappella: pur di salvare il mio mondo, che stava per essere distrutto, ho scelto di rimanere qui per sempre.
Capisci cosa significa?
Alice scosse la testa, e  imperterrita aggiunse – No, non capisco. Io farò qualsiasi cosa pur di aiutarti, come hai fatto tu con me!
Markus la spinse via, verso il santuario
-Non sei una brava Eletta. Che valore ha la mia vita, ormai già corrotta, a confronto con quelle intatte del tuo mondo? È più importante salvare il destino degli altri, piuttosto che quello di una singola persona.

Alice pensò al passato. Ancora una volta la vita degli altri gravava sulle sue spalle.
Perché doveva sopportare un peso simile? Perché non era nata come una persona normale? Perché gli altri non capivano, oltre a Markus, cosa  significava avere in mano il destino di un intero popolo? Perché l’avevano adorata, e non invece odiata, come se fosse stata un mostro? Perché c’erano persone che si sacrificavano per una come lei?
Avrebbe voluto salvare la vita di quel singolo uomo, piuttosto che quella degli altri.
Lo aveva capito, in fin dei conti non era mai stata una brava Eletta, né altrettanto quella buona ed altruista ragazza che la gente s’immaginava. E continuando a recitare, con la consapevolezza di dover salvare un’intera generazione, perdendo l’unica persona a lei cara, si diresse  verso il tempio.
La carta della Ruota della Fortuna svanì fra le sue mani: rimanevano il Carro ed il Diavolo.
Si voltò ancora un attimo a guardare Markus, inserì la sua ruota dentro una apposita serratura e la porta del santuario si aprì. Nell’aria risplendeva un pulviscolo dorato.
Guardò un’altra volta i tarocchi: aveva come l’impressione che l’aria si stesse appesantendo, qualcosa non stesse funzionando. La serratura si chiuse di scatto, Alice rimase bloccata dentro il santuario.
Il Bianconiglio era affacciato ad una finestra, ma ora non sorrideva. Sulla sua spalla si era appoggiato un gatto nero, dagli stessi occhi lucenti del suo padrone.
-Alice, mi hai sempre recato problemi- disse –Pensavo obbedissi ai miei ordini, ma poi, non contenta di avermi tradito, sei scappata con quel lurido Markus...
Con un rapido balzo scese, maestoso e sprezzante come la morte, sul pavimento che rifletteva la luce lunare.
L’espressione del  viso rimase inalterata, ma le piastrelle sottostanti mostravano il suo vero volto, come un puro specchio d’acqua.
Il micio miagolò, zampettando vicino al Bianconiglio.
-È giunto il momento. – sussurrò accarezzandogli il collo –Ho aspettato fin troppo.
Alice si guardava attorno.
-Dov’è Arcano? – chiese - E come hai fatto a raggiungermi? – lo accusò.
Il Bianconiglio mostrò le spalle alla ragazza, rivolgendole solamente il viso.
-Eletta, non l’hai ancora capito? Tutto questo è stato un tuo sogno... Io ti ho seguita grazie a Felix...
Il gatto alzò il muso. Lo riconobbe. Era il piccolo che lei aveva aiutato e portato a casa sua; pensava che avesse perso la sua mamma fra le “meraviglie” di Wonderland.
Subito l’animale si trasformò: apparve un altro ragazzo, dai capelli sbarazzini viola; una guancia leggermente graffiata, il campanellino al collo; ma lo stesso identico sguardo del Bianconiglio.
-Tu volevi cambiare il tuo destino, io ho realizzato il tuo desiderio; ma tu non sei stata così scaltra, non hai ascoltato i miei avvertimenti... Wonderland è diventata la tua prigione...
Alice indietreggiò, non sapeva cosa fare, né tantomeno a chi credere
-Ma Markus mi aveva detto che sarei riuscita a ritornare ad Arcano se avessi pregato...
-Pfft...- il Bianconiglio si inginocchiò a terra, appoggiò una mano sul lastricato; sotto di loro un mare di stelle –Te l’ho detto, è tutto frutto della tua immaginazione questa... Ogni abitante del Regno rappresentava i tuoi più profondi sentimenti: Alexandra, che voleva conquistare l’intera Wonderland; Lucas, il Principe egocentrico; Markus, l’unico appiglio alla speranza; Léo e Leon, i tuoi sottomessi, portatori di distruzione... Ed infine io, il legame con questo Meraviglioso mondo, rappresentavo il tuo desiderio di cambiare il tuo Destino, il tuo Sogno più profondo e nascosto... Ma lo sai, i sogni possono cambiare da un momento all’altro, più grande è l’immaginazione del loro creatore e maggiori sono le sorprese! Se ci pensi bene, anche la nostra stessa Esistenza è imprevedibile, in un attimo può trasformarsi in un incubo, dal quale, il più delle volte,  è impossibile scappare...
Gli occhi del mercante brillarono mentre pronunciava queste parole –Alice, grazie alla tua fantastica fantasia, riuscirai a donarmi nuovi poteri... Che ne dici di rimanere assieme a me a Wonderland?
Chissà quale sarà il prossimo Sognatore...
Una risata agghiacciante vibrò nell’aria, quella voce soave e pacata a poco a poco divenne grottesca, come il leggero battito d’ali di una farfalla innocente, che a distanza di migliaia di chilometri può causare un uragano.
Tutto intorno a lei scomparve e i due s’inabissarono nel nero della notte; Alice e le sue ultime speranze svanirono con Wonderland, in un vortice maledetto.

Solo la carta del Carro rimase e  il Diavolo si impossessò di quanto restava.

   
 
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