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Autore: Occlumensia    31/01/2011    9 recensioni
Non era mai stato a conoscenza di questa stanza, eppure gli aveva rovinato la vita realizzando il suo più grande desiderio. Ma chi avrebbe potuto pensare che desiderava tornare indietro come studente di Grifondoro?
E' una Severus/Harry
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Draco Malfoy, Harry Potter, Severus Piton | Coppie: Ron/Hermione
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Note della traduttrice:  Salve a tutti, in un periodo di immobilità forzata a casa mi sono imbattuta in questa storia deliziosa e ho pensato: perchè non tradurla?!? Armata di tanta buona volontà ho contattato l'autrice in un francese stentato e le ho chiesto l'autorizzazione, preparata -nel migliore dei casi- a una risposta dopo giorni e giorni di attesa.
Con mia somma sorpresa lei non solo mi ha autorizzata a quattro ore dalla mia richiesta, ma mi ha ringraziata professandosi onorata. E' stata davvero un tesoro. A questo punto non restava che tradurla e credetemi, era talmente ben scritta che le parole sono volate da sole.
Neanche una settimana dopo posso dirvi che la storia è pronta e consta di 8 capitoli; sono certa che vi piacerà quanto è piaciuta a me!!! ^^
La versione originale la trovate QUI
A presto


Severus andava a zonzo fra i corridoi di Hogwarts; voltandosi, le gonne delle sue vesti da mago aleggiavano intorno a lui dandogli l’aria di un vero predatore. I suoi occhi scuri saettavano attraverso la penombra in cerca di prede poco maliziose in piena esplorazione notturna. Da quando l’uomo dal carattere poco amabile aveva incontrato due adolescenti con gli ormoni in subbuglio, non poteva sopportare più il termine “esplorazione notturna”, anche se era il più adatto per quel tipo di attività.
 
Una preda rientrò nel suo campo visivo. Grazie alla bassa statura, la silhouette sottile, l’andatura rilassata, la mano ferma che teneva la bacchetta che illuminava la strada, Severus fu in grado di indovinare che Potter era ancora una volta preso da insonnia o sonnambulismo - secondo lui dal terzo anno - cose che,  purtroppo per il Grifondoro, lui non aveva mai creduto.
 
Severus camminò a ritmo calmo e lento, ma non perdendo mai d’occhio la sua preda, mettendo solamente fra loro una distanza sufficiente per non essere visto né sentito. Il Serpeverde era contento di aver trovato l'incantesimo che lo rendeva invisibile a qualsiasi entità tipo la pergamena dei Malandrini - Remus aveva infine confessato, quando Severus glielo aveva  chiesto dopo aver accidentalmente messo del Veritaserum nella sua tazza di tè - e sapeva benissimo che Potter l’aveva a portata di mano, come ad ogni uscita notturna.
 
L’insegnante di Pozioni rifiutava che il Grifondoro si accorgesse subito della sua presenza. Voleva sapere prima il motivo di questa uscita un po’ fuori dalle regole della scuola. Così, fu portato al settimo piano di fronte a uno strano arazzo. Vide Potter passare tre volte davanti all'orrore appeso sul muro prima che una porta apparisse sotto gli occhi increduli di Severus, che vide il suo studente sparire in una stanza sconosciuta. Avrebbe voluto seguirlo, ma la porta scomparse quando la toccò con il polso.
 
Rifletté per qualche secondo, la sua mente dalle doti superiori a quelle di un uomo comune trovò facilmente la soluzione. Passò tre volte davanti alla tappezzeria, ma non accadde nulla. Sospirò e fece avanti e indietro pensando. Poi un’idea banale interruppe i suoi pensieri. “Perché non sono più uno di questi studenti? Tutto era semplice allora. Voglio solo rivivere un anno a Hogwarts come studente senza Black, Lupin e compagnia! "
 
Severus spalancò gli occhi e la bocca quando la porta apparve, riprendendosi prima di varcare la soglia, annunciando con voce chiara, bassa e carezzevole di desiderio. Delle note minaccioseattraversarono le sue labbra.

« Signor Pot ...»
 
Severus guardò il posto in cui si trovava. Nessuna traccia di Potter. Solo una macchina di grandi dimensioni in una stanza vuota. Tirò fuori la sua bacchetta quasi di fronte alla minaccia che doveva rappresentare la macchina e gettò diversi incantesimi alla cosa metallica. Poi vide un cartello che gli apparve davanti agli occhi in risposta alla sua muta domanda relativa alla natura di quella macchina.
 
“Il suo più grande desiderio sta per essere realizzato,

Signor Severus Piton, salga e faccia un giro con la macchina

Il suo desiderio più grande è alla sua portata. "
 
Severus non esitò. Aveva una forza in lui, un coraggio che faceva onta alla sua casa che aveva sempre abitato. Severus Piton era un uomo forte, che sapeva bene che tutto nella sua vita era fallito, che la sua vita si riassumeva in una sequenza di errori. Ancora uno? Che importa dopo tutto. Nessuno si sarebbe rattristato per la sua scomparsa. Ma il suo più grande desiderio? Quale era?
 
Prese posto nella macchina, sarebbe andato a scoprirlo. Attivò l'oggetto metallico e chiuse gli occhi alla domanda vocale. Svuotò la mente e sentì un formicolio nelle sue membra. Severus li chiuse, temendo di aprirli, non sapendo quello che aveva desiderato e quindi le conseguenze del suo atto. Quando si rese conto che tutto era finito, sorrise. Il suo più grande desiderio non era stato di morire, perché era vivo, o la macchina era semplicemente fasulla. Con questo pensiero confortante in mente, si alzò e si bloccò vedendo come si era  ridotto. Desiderò ardentemente uno specchio ed uno ne apparve vicino alla sua testa; indietreggiò prima di gridare con una voce che taceva ancora.
 
Diciassette anni. Non doveva avere più di diciassette anni. Pensò alla frase che si era detto quando la porta era comparsa. Fare un anno a Hogwarts come studente, e l'anno era appena iniziata la sera prima in realtà. Era nella merda. Fino al collo. Vedeva se stesso, i suoi capelli castani un po’ più corti che da adulto, dieci centimetri di altezza in meno - tutti ridevano di lui ed era cresciuto molto verso i 19-20 anni – così non raggiungeva nemmeno il metro e settantuno!
 
La sua carnagione era pallida, cadaverica a causa dell'orrore della situazione, ma almeno aveva ancora una cosa che l'età gli aveva donato e che era rimasta. La freddezza e l'odio nel suo sguardo d’onice.
 
Severus uscì precipitosamente dalla stanza raggiungendo l'ufficio di Silente alle tre del mattino, per dirgli che una macchina pericolosa era entrata nella sua vita, e lui sarebbe sicuramente stato uno sporco ragazzino brufoloso per un po’, pertanto non avrebbe potuto insegnare in tali condizioni.
 
Albus Silente, il più grande dei maghi, si ritrovò dunque con un Severus di diciassette anni irritato affianco a lui, che lo svegliava con urla indignate. Albus, nella sua grande gentilezza e bontà, lanciò un incantesimo di silenzio sull’insegnante che prese la sua bacchetta per annullarlo e gridare di nuovo sul suo superiore.
 
«NON SONO CHE UNO SPORCO RAGAZZINO BRUFOLOSO! CHE ASPETTA! CAMBI IMMEDIATAMENTE QUESTO STATO DELLE COSE O LE GIURO CHE IO…»
 
« Cosa ti ha ridotto in tale stato Severus? Mio buon amico,  non posso aiutarti senza conoscere un po' di più ».

E Severus narrò la sua passeggiata notturna e tutto ciò che era accaduto. Alla fine, Silente aveva un sorriso malizioso e gli occhi scintillanti; Severus un mal di testa ed una nitida vergogna.
 
«Trovo che la soluzione sia semplice. Farai parte degli studenti. Quando il tuo più grande desiderio cambierà, perchè cambierà una volta che avrai ottenuto quello che vuoi, potrai tornare adulto. »

«Come potrei essere ... uno studente! Miriconosceranno di sicuro! »
 
Silente estrasse la bacchetta da sotto il cuscino e la scosse, modificando l'aspetto di Severus. Così il giovane che era divenuto il maestro di pozioni non cambiò altezza, ma i suoi capelli mori furono accorciati, il suo naso prese una dimensione del tutto normale mantenendo tuttavia il suo aspetto adunco, la sua carnagione assunse un colore più dorato e i suoi occhi virarono in un marrone tendente al rosso, in una pallida imitazione di quelli di un signore oscuro sconfitto un anno prima. Solo lo sguardo pieno di odio avrebbe potuto mettere la pulce nell'orecchio di qualcuno.
 
« Sarai smistato domani, o meglio questa mattina, lasciami dormire un po’ di più, ti ringrazio mio vecchio amico e soprattutto non dirlo a nessuno! »

Severus gemette e si allontanò. Come se stesse per dire qualcosa a qualcuno! Improvvisamente, il Serpeverde si ricordò di Potter: l’aveva perso di vista! E adesso? Non avrebbe potuto nemmeno portargli via i punti perché aveva perso il suo status di professore – provvisoriamente, per fortuna.
 
Poche ore dopo, i corridoi di Hogwarts si riempirono di studenti ansiosi. Severus Piton, che  non era un grande mattiniero, era rimasto sotto le coperte nei sotterranei. Guardò con rabbia la pila di vestiti da studente che gli aveva portato Dobby su ordine di Silente. Era semplicemente ingiusto! Si alzò, tremando al pavimento di marmo freddo, vestendosi in fretta.
 
Aveva appena raggiunto la Sala Grande quando Silente si alzò per annunciare l 'arrivo di un nuovo studente che proveniva dalla Germania, e che era giunto ieri sera a causa di un problema verificatosi durante il trasporto. Purtroppo era arrivato con un giorno di ritardo e sarebbe quindi dovuto essere smistato per completare gli studi a Hogwarts nel settimo anno.
 
Quando le parole furono pronunciate, si alzarono dei mormorii riguardo al ragazzo nuovo che era di una bellezza fuori dal comune. Non era una bomba, no, ma era affascinante con quegli occhi rossi, la carnagione finemente dorata, i capelli neri che gli cadevano sul collo alla maniera del cantante del gruppo giapponese babbano dei SID.
 
Severus vide gli sguardi di apprezzamento su di lui e nascose il suo fastidio al meglio da perfetto Occlumante qual’era. Attraversò poi la Sala Grande con grazia come al solito, per sedersi questa volta sullo sgabello dove il Cappello Parlante avrebbe deciso la sua casa.

«Severus Piton! » Gridò il Cappello Parlante nella sua mente, silenzioso per il resto della stanza. « Bel aspetto! Penso che per la scelta della casa hai dubbi di qualche genere? »
 
« Mettimi a Serpeverde e non ne parliamo più, »sibilò ferocemente e mentalmente il giovane pozionista.

« Ma non andrai a Serpeverde! Ho sempre detto che avevi coraggio, IL coraggio! Quello che solo un  Grifondoro può avere. Hai l’attitudine ostile dei Serpeverde, oh sì, e anche i loro piani contorti, ma non puoi vivere senza conoscere la follia Grifondoro! »
 
«Tutto tranne quello! » Severus si atterrì, la faccia tesa. « Farò qualunque cosa, ma non Grifondoro. »

« Avevo già esitato l’ultima volta, e fu a causa delle tue preghiere che ti lasciai andare a Serpeverde, ma anche perché sapevo cosa sarebbe successo se non ti ci avessi messo. Ma non hai più un padre che scherza con la cintura, così... »
 
Un silenzio pesante si fece sentire, la Sala Grande si stava chiedendo perché il nuovo arrivato sembrava voler assassinare il cappello, e il pezzo di tessuto - che non aveva apparentemente ancora preso la sua decisione - sembrava molto orgoglioso di lui.

« GRIFONDORO! » Gridò il Cappello Parlante.
 
Severus giurò di fargliela pagare non appena si diresse verso il tavolo dei Grifondoro, dove una folla di studenti urlanti stavano applaudendo la loro felicità; un’accozzaglia di rossi gli fecero posto perché si sedesse al loro fianco e di fronte ... Potter e la Granger! NOOOOOOOOOOOO!
Severus voleva sbattere la testa contro il tavolo, o piuttosto sbattere la testa di Ronald Weasley -suo amato vicino di tavolo - e schiacciarla contro la lastra di legno. Sarebbe stato molto più divertente. Severus aveva scelto questa opzione quando la voce di Potter si alzò fino a lui.
 
«  Piton non è qui. Pensi che possiamo sfuggire il suo corso? »

”Senza alcun dubbio” pensò Piton amaramente. Ebbe poi un sorriso diabolico. Avrebbe scoperto tutto ciò che quegli idioti dicevano su di lui e gliel’avrebbe fatta pagare più tardi! Una risata che avrebbe scosso il Nero Signore stesso danzò nella sua mente.

«  Chi è Piton? » Chiese, odiando la sua voce a malapena evoluta.

« Un grande stronzo », sorrise Ron.
 
«Ron! » Soffiò Hermione « Non parlare così del tuo insegnante! Il Professor Piton ci insegna pozioni e non ha una maniera molto pedagogica per farlo. Spaventa gli studenti e credo che cerchi più di dimostrare loro che è una persona malvagia, piuttosto che insegnargli qualcosa. Ha manifestato grandi favoritismi per i Serpeverde perché è il direttore di quella casa. E questa non è una ragione per insultarlo così, Ronald Weasley! »
 
Potter rise, e questo drizzò i capelli a Severus che si ricordò infine del nome e cognome che Silente gli aveva affibbiato.

« Qual è il tuo nome? » sussurrò Harry lasciando i suoi due migliori amici stuzzicarsi.

« Stefan Sick. »
 
Harry annuì trovando carino il novellino, soprattutto con lo sguardo rosso e quell’espressione! Sembrava di disgusto misto a odio, paura, indifferenza e curiosità. Sembrava un gattino perso e si promise di aiutarlo! Harry gli sorrise.

« Bene! Ah! Ecco i tuoi programmi! Hermione e Ron erano ... occupati quando il preside glieli voleva consegnare, allora me li ha dati per te. Hai esattamente i miei stessi corsi, quindi puoi seguirmi che ti faccio vedere dove sono le classi! »
 
Severus pensò due cose contemporaneamente. La prima che Albus sapeva che sarebbe finito a Grifondoro, la seconda che avrebbe dovuto fare finta di non conoscere l'ubicazione delle stanze e, pertanto, avrebbe dovuto seguire Potter come la sua ombra.

« Me le mostrerai una sola volta; ho una buona memoria, non sarò costretto a seguirti costantemente. »
 
Severus ebbe problemi con la forma più familiare, pensando che era a Potter che stava parlando così. E, curiosamente, vide la tristezza percorrere i tratti del giovane che annuì. Perché, Harry aveva sperato che il giovane lo avrebbe seguito, sarebbe rimasto con lui, gli avrebbe facilitato la possibilità di essere un amico o di più? Gli ormoni del moro con gli occhiali erano in fermento in quel momento, e soprattutto da quando si era reso conto che era gay. E il fatto che non aveva mai baciato una volta un ragazzo, lo esasperava. Voleva trovare una persona bella, intelligente, spiritosa e pronta a insegnargli tutto ciò che riguarda i peccati della carne. Purtroppo, un futuro amante perfetto non era facile da scovare. E lui sperava segretamente che questo super amante fosse di fronte a lui. Ma, piccolo problema: poteva non essere gay o non essere interessato allo sporco ragazzino che era! Ed Harry non voleva un amante che non lo vedeva che come il Sopravvissuto-che-aveva-infine-salvato-il-mondo-come-il-destino-gli-aveva-predetto.

« Oh, io ... come vuoi tu », balbettò Harry. « Se hai bisogno di aiuto ... »
 
Harry si alzò in piedi, il viso abbattuto. Severus, curioso come non era decentemente possibile, lesse nella sua mente il suo desiderio di essergli amico, ed anche di più. Amico? Severus lo pensò come una possibilità poi ... assolutamente fuori discussione. Era impossibile che lui ed Harry - POTTER- fossero associati in un modo diverso rispetto a peggiori nemici!

« Iniziamo con Pozioni » Severus sibilò, « mi guidi? »
 
Harry gli sorrise e annuì soddisfatto, lasciando Hermione e Ron che avrebbero sicuramente fatto una sessione di sbaciucchiamenti prima di andare a lezione.

Severus seguì Harry fingendo di non conoscere perfettamente la strada che conduceva fino al suo alloggio.
 
Vide senza sorpresa Horace Lumacorno prendere il suo posto come insegnante - Albus gli aveva detto che lo avrebbe sostituito. Oh almeno, anche se Horace era un uomo dai dubbi scopi, insegnava le cose agli studenti.

« Buon giorno! Sono tornato quest'anno sotto richiesta di Albus a seguito di un incidente avvenuto ieri. Il Professor Piton non può garantire i suoi corsi, quindi sarò il vostro insegnante fino a nuovo ordine. »
 
Si levarono grida di acclamazione e Severus si tese sulla sedia. Perché? Sapeva benissimo che nessuno lo amava e tuttavia faceva male, un po’.

« Bene! Mettetevi in coppia. »
 
Harry vide tutti posizionarsi, Hermione e Ron non si scollarono – erano arrivati poco prima dell'inizio della lezione, leggermente scomposti - e il moro dalla cicatrice leggendaria non sapeva che fare. Poi prese il braccio di Severus (Stefan per gli studenti) e lo piazzò sulla sedia accanto alla sua.

La giornata trascorse così, Harry incollato disperatamente a Severus, Severus chiedendosi cosa aveva fatto di male al buon Dio;gli occhi scintillanti di Albus non aiutavano, così come i baci incessanti dei migliori amici di Potter: Severus stava per esplodere.
 
« Stefan! Ho chiesto al preside e lui mi ha detto che dormirai nel dormitorio Grifondoro del settimo anno, così ti faccio vedere e ... »

Severus si disse che gli mancava il letto accanto ad Harry e sarebbe saltato fuori dalla finestra, cercando di suicidarsi. Quanti piani erano? Sarebbe morto sul colpo, grande!
 
Harry si fermò di fronte al suo letto e arrossì quando vide che il giaciglio di Severus era un letto aggiunto, quindi pressoché incollato al suo. Il moro immaginò scene che lo fecero arrossire ancora di più. Purtroppo per lui, non aveva idea che il professore più disgraziato di Hogwarts leggesse la sua mente ritirandosi in preda al terrore. Sarebbe stato violentato di questo passo!

« Il mio letto è quello. Grazie per il tuo aiuto, credo che d’ora in poi posso cavarmela da solo »
 
Severus aveva insistito sul SOLO, e fu con queste parole piene d'amore che andò a letto, chiudendo il suo baldacchino per nonvedere più il moro addolorato al suo fianco. L'ex Serpeverde non era uomo da preoccuparsi per gli altri, ma stranamente Potter gli aveva offerto il suo aiuto, non si era lamentato per tutto il giorno anche se lo aveva quasi insultato. Potter lo aveva accolto.

Le tende del baldacchino si aprirono prima che Severus potesse cambiare idea, e sussurrò all'attenzione di Harry, che era in pigiama:
 
«  Grazie. Per tutto. Buona notte ... Ha ... rry ».

Fu difficile pronunciare quel nome per Severus, ma alla fine riuscì, e il sorriso che ricevette in cambio lo riempì di allegria ... lo ... lui lo odiava! Così Severus, nella sua grande fede di cattivo, si sdraiò non vedendo un ragazzo ballare praticamente sul suoletto. E tuttavia sentì la sua risposta:

«  E’ un vero piacere, Stefan.»
  
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