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Autore: RedMarauder    31/01/2011    2 recensioni
Bruno Heller ha spesso deliziato i fan con dei bellissimi momenti romantici, simpatici, dolci e a volte anche tristi, fra i nostri personaggi preferiti. Ma non sempre le cose si sono concluse come noi fan avremmo voluto! Anzi è successo praticamente sempre così :)
ecco perchè ora tocca a noi scrivere quei momenti mancati! Tocca a noi scrivere cosa avremmo voluto vedere: facciamo sognare noi stesse!
è richiesta la partecipazione di tutte (se volete ovviamente!)!!
un bacione:)
Giada
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: “per ogni cosa che vale”
Pairing: Jisbon
Raiting; Verde
Episodio: 1x10 “mattone rosso ed edera”
 
 

 
“Vale uguale!” disse Lisbon con un piccolo sorriso.
“Vale per cosa?” chiese il suo biondo consulente, senza capire a cosa si riferisse.
“Niente! era per dire!” esclamò lei fingendosi indifferente e alzando le spalle.
Jane la guardò perplesso: cosa gli stava nascondendo?
Mentre lui faceva il giro dell’auto, ancora dubbioso, lei si morse il labbro sorridendo, senza farsi notare dai suoi profondi occhi azzurri e furbi.
Jane prese posto, allacciando la cintura mentre guardava fuori dal finestrino. Non riusciva a non essere triste e si sentiva anche un po’ depresso. Più del solito almeno.
Lisbon lo guardava silenziosa per capire cosa stesse provando.
“Vuoi guidare tu?” gli chiese poi con un piccolo sorriso di conforto. Non le piaceva vedere Jane in quello stato, e avrebbe fatto qualunque cosa, anche lasciarlo guidare nonostante la sua guida non le piacesse, pur di tirarlo su di morale.
“è un’offerta davvero carina!” rispose lui mantenendo la sua espressione triste “sembro davvero così triste?” chiese, quasi sorpreso che lei potesse vederlo.
“Che dici? Ti ho chiesto se ti andava di guidare, nient’altro!” esclamò lei fingendosi sorpresa e indifferente, ma Jane aveva capito che lo faceva per lui, e questo lo intenerì molto.
Lei cercava di aiutarlo e questo gli piaceva.
“Detesti come guido, non ti piace!” puntualizzò lui scavando per arrivare alla verità.
“Vai solo troppo veloce!” ribadì lei.
“Vado veloce quanto basta! Tu vuoi avere il controllo” cominciò a spiegare “ma per tirarmi su il morale, vinci le tue paure! È un bel gesto Lisbon! Grazie guido volentieri!” rispose tornando al suo solito sorriso sornione e slacciandosi la cintura.
“Che sei matto?” chiese sarcastica Lisbon, mettendo in moto.
Jane la fissò stupito mentre lei ingranava la marcia e partiva.
“Dov’è finita la cortesia di prima?” chiese sorridendo, ma ancora leggermente sbalordito.
Lei alzò le spalle “Era per strapparti un sorriso, niente di più! Lo sai che non ti lascio guidare!” rispose sorridendo.
“Sei crudele Lisbon!” commentò lui sorridendo.
“Lo so!” rispose lei fingendosi indifferente.
Rimasero in silenzio per qualche secondo, ognuno perso nei propri pensieri.
“Vale per cosa?” chiese di nuovo Jane.
Lisbon sbuffò sorridendo “Era per dire!” ripeté.
“Niente si dice per dire, tutto ha uno scopo Lisbon!” le disse lui.
“Quanto siamo filosofici!” scherzò Lisbon.
Jane rimase in silenzio a guardarla, senza staccare gli occhi da lei.
“Perché mi guardi?” chiese lei leggermente imbarazzata.
“Smetterò di guardarti solo quando risponderai alla mia domanda, e, fidati Lisbon, potrei andare avanti per ore!” rispose lui, fra il serio e il divertito.
“Buon divertimento!” lo prese in giro lei sorridendo.
Rimasero in silenzio, Lisbon con gli occhi sulla strada, Jane con gli occhi su Lisbon.
Dopo svariati minuti arrivarono al CBI, dove ormai non c’era più nessuno. Salirono le scale e Lisbon raggiunse il suo ufficio, seguita da Jane, che continuava a tenere gli occhi incollati a lei.
Una volta varcata la soglia Lisbon si girò di scatto, quasi spaventando Jane.
“D’accordo, piantala!” lo minacciò.
“Altrimenti?” chiese lui sfidandola.
“Altrimenti ti sparo!” rispose lei, non troppo sarcastica.
Si scrutarono sfidandosi con gli occhi.
Poi Lisbon sbuffò arrendendosi, tanto sarebbe capitato prima o poi e avrebbe dovuto comunque sputare il rospo!
“Non importa come baci un ragazza, un bacio è sempre un bacio. Il significato può essere diverso, ma resta comunque un bacio” spiegò, arrossendo un po’ senza nessun motivo.
“Sono d’accordo!” rispose serio e sincero.
“Bene” sorrise lei.
Lisbon fece per voltarsi verso la scrivania, ma le parole di Jane la riportarono subito indietro.
“Se ti baciassi che significato avrebbe?” chiese con la sua solita voce impertinente.
Lei si voltò di scatto, senza poter frenare l’evidente rossore che le prese le guance.
“Jane che domande fai?” chiese imbarazzata.
“Era per chiedere!” rispose sorridendo sornione e per prenderla in giro.
Lisbon rimase immobile a guardarlo aspettando che parlasse.
“Allora?” chiese lui sorridendo.
“Allora cosa?” chiese lei perplessa.
“Non mi hai ancora risposto!” puntualizzò lui.
“Non c’è una risposta!” rispose lei aggrottando le sopracciglia.
“Perché?” chiese Jane sinceramente perplesso.
“Perché non mi hai mai baciata, quindi non lo posso sapere!” rispose lei con un sorriso vittorioso, convinta di aver superato l’ostacolo di quella tremenda conversazione.
“Hai ragione!” ammise lui guardando il pavimento con la sua espressione corrucciata.
Lisbon pregustava già la vittoria, ma Jane fece una cosa che annullò ogni sua illusione.
Improvvisamente il suo viso era molto vicino al suo, le labbra a una distanza talmente insignificante che non c’era spazio nemmeno per un soffio d’aria.
“Che fai?” chiese Lisbon, ma ne uscì poco più di un sussurro.
“Rimedio al mio errore” rispose lui chiudendo gli occhi e annullando la distanza fra loro.
Ogni razionalità abbandonò Lisbon, che chiuse gli occhi e si lasciò semplicemente andare.
Non seppe descrivere ogni singolo sentimento che passò attraverso il suo cuore, ma sicuramente poteva sapere  che nessun bacio l’aveva mai emozionata in quel modo.
Nessun bacio mai dato poteva avere la stessa carica di passione e desiderio e sentimento e, nello stesso tempo, confusione e paura. Ma come ogni cosa tanto desiderata, quando arriva porta con sé solo la voglia di assaporarla. Non c’era più traccia di dubbio e paura. Erano sentimenti dissolti dal vero significato di quel bacio.
Lentamente le loro labbra si separarono, restando vicine.
“Che significato ha?” questa volta fu Lisbon a chiederlo, riaprendo gli occhi e guardando quelli azzurri e profondi di Jane.
“Lo stesso che stai pensando” rispose lui con un sorriso.
“Non puoi sapere quello che penso” rispose lei con un mezzo sorriso, ma non troppo convinta.
“Si lo so” ribadì lui sorridendo.
“Dimostralo” sussurro lei, lasciandosi sfuggire una nota di malizia senza poterla controllare.
Con un sorriso Jane tornò sulle sue labbra, e il bacio fu molto diverso dall’altro.
Lisbon sorrise fra sé, mentre si lasciava cullare di nuovo dalle sue labbra.
Forse aveva ragione, come sempre del resto!
Vale molto di più di ogni altra cosa, e valeva quel tanto che basta per renderlo unico..
  
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