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Autore: SilviaPeyton    31/01/2011    10 recensioni
Mesi dopo il ballo in maschera, Carol Lockwood decide di organizzarne un altro. E se questa volta partecipasse anche Elena, cosa accadrebbe?
Damon/Elena
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Note: Grazie di cuore per i commenti! Siete tutti gentilissimi! Eccomi con il nuovo capitolo! I miei tempi purtroppo li conoscete! Ancora non ho un'idea di quanti capitoli saranno... al momento seguo l'ispirazione. Ovviamente la storia non sta seguendo l'ordine del telefilm e anche a livello di tempo siamo un po' più avanti, però mentre scrivo potrei integrare alcune cose che succederanno nel corso della s2, preferivo avvisarvi in caso qualcuno non stesse seguendo le puntate in originale ;) . Detto questo, buona lettura!

CAPITOLO 3

 

Lo osservò mentre dormiva appoggiato al divano. Era così incredibilmente diverso da Stefan. Non avrebbe mai detto che fossero fratelli. Da una vecchia foto aveva visto che Stefan somigliava molto al padre… in quel momento si domandò se Damon fosse identico alla madre. Capelli neri, ciglia molto più lunghe di quelle di Stefan, anche le labbra erano più piene rispetto a quelle sottili del fratello.

 

Si era svegliata per prima e non aveva potuto fare a meno di rimanere lì a fissarlo. Era rimasto lì dov’era ieri sera. Era rimasto lì per lei. Non aveva mai avuto la possibilità di vederlo dormire, di vederlo senza quel sorrisino stampato sul volto, senza che quegli occhi di ghiaccio la fissassero. E invece eccolo lì addormentato e in un certo senso indifeso.

 

Sì alzò lentamente cercando di non svegliarlo. Sapeva che i suoi sensi di vampiro probabilmente l’avrebbero sentita ma non voleva davvero disturbare il suo sonno. Prese la coperta e gliela stese sopra. Rimase per un attimo ancora a fissarlo e poi gli spostò delicatamente un ciuffo ribelle dalla fronte.

 

Si diresse poi al bagno del piano superiore. Doveva sbrigarsi, aveva scuola quel giorno ed era già in ritardo. Si sentiva molto meglio, il brodo e il sonno dovevano aver avuto effetto su di lei. Si guardò, aveva ancora addosso il maglione di Damon e il resto dei suoi vestiti erano stropicciati ma non aveva un cambio.

 

“Forse c’è qualcosa della tua taglia in casa”

 

Elena si voltò di scatto trovando Damon appoggiato allo stipite della porta del bagno. Solito sorriso, occhi di ghiaccio che la fissavano, ma non era l’unica cosa che attirò subito la sua attenzione. L’unico indumento che indossava erano un paio di boxer neri e aveva in bocca uno spazzolino.

 

La ragazza lo fissò un po’ stupita e confusa allo stesso tempo. Non si era ancora del tutto abituata a quella velocità da vampiro. Due minuti prima era addormentato ai piedi del divano e ora era già in fase di preparazione.

 

“Devo portarti a scuola dato che stai meglio” disse lui semplicemente e approfittò del lavandino per finire di lavarsi i denti.

 

Quando finì guardò Elena che sembrava un po’ indispettita. Braccia incrociate al petto e sguardo poco amichevole.

 

“Che c’è?”

“Conosci il termine privacy?”

“Certo, Elena” rispose Damon sorridendo e avvicinandosi sinuosamente a lei “Non vuol dire che lo rispetti” si allontanò con calma uscendo dal bagno e aggiunse “Vado a cercare qualcosa che tu possa mettere”

 

Elena scosse la testa e continuò a prepararsi. Quando però si rese conto che Damon non tornava con i vestiti e che lei di certo non poteva uscire dal bagno in biancheria intima si guardò attorno alla ricerca di qualcosa da mettere sopra. Quello che era certo era che i fratelli Salvatore avevano una predilezione per gli asciugamani e evidentemente era loro sconosciuto il fatto che esistevano gli accappatoi.

 

Aprì la porta del bagno e sbirciò a destra e sinistra prima di uscire. Era sicura che in quella casa ci fosse un altro bagno, magari lì avrebbe avuto più fortuna. Tra il labirinto di stanze alla fine riuscì a trovare un altro bagno. Era gigantesco. Non era mai stata in quella parte della casa. Sebbene la sua curiosità fremesse, decise che avrebbe ispezionato il tutto un’altra volta. Ora non aveva molto tempo. Curiosò nel bagno alla ricerca di qualcosa per coprirsi e poi la trovò: una vestaglia. Quando la indossò vide che era molto più grande di lei, ma quanto meno la copriva.

 

Scese al piano da basso dove trovò Damon intento a sistemare un po’ di vestiti che aveva trovato. Quando lui alzò lo sguardo verso di lei rimase senza parole per un po’. Elena si avvicinò e fissò tutti quei vestiti femminili.

 

“Dove li hai trovati?”

Damon si riprese “Bisogna sempre essere pronti ad avere ospiti femminili in casa”

 

Elena ruotò gli occhi al cielo e poi tornò a fissare i vestiti. Non erano esattamente nel suo stile ma c’erano molte cose carine. Cercò il meno provocante o comunque qualcosa che la coprisse abbastanza.

 

“Il vestito viola chiaro dovrebbe andarti bene, ci sono anche un maglioncino e degli stivali che puoi abbinarci” disse Damon cercando di dare un suggerimento senza sembrare troppo interessato. Si stava versando un po’ di whiskey mentre lo diceva.

 

La brunetta di girò verso di lui e poi di nuovo verso i vestiti che Damon le aveva suggerito e li prese. Fece per andare di sopra a vestirsi ma si ritrovò il vampiro davanti. Lo vide inclinare leggermente la testa e avvicinarsi al suo viso.

 

Il cuore le rimbombava all’impazzata nel petto ed era incapace di muoversi. Sentì il fiato caldo di lui vicino all’orecchio e poi sentì il suo bisbiglio.

 

“Anche se ti preferisco con la mia vestaglia addosso”

 

Elena trattenne un attimo il respiro mentre Damon scostava il viso dal suo e in un attimo si allontanò da lei dirigendosi in qualche punto della casa alle spalle di lei. La ragazza espirò e si diresse al piano di sopra. Riusciva sempre meno a controllarsi alla presenza di lui. In qualche modo lui riusciva a scombussolarla.

 

Quando fu pronta e prese la cartella, lo raggiunse in auto. Lui la guardò sorridendo nel suo solito modo malizioso.

 

“Che c’è?”

“Elena Gilbert che mostra un po’ di gambe, spezzerai molti cuori al liceo di Mystic Falls”

“Damon…”

 

Lui scoppiò a ridere e partì. Preferiva vestirsi con jeans e maglietta anche se un tempo le piaceva vestirsi anche più femminile con qualche vestito e qualche gonna in più. Damon parcheggiò davanti al cortile della scuola.

 

“Non ti assicuro che i compiti di trigonometria siano giusti” disse lui mentre Elena ruotava gli occhi al cielo “Mi raccomando fai la brava e non litigare con nessuno”

“Hai finito?” chiese lei trattenendo dal sorridersi.

“Torno a prenderti finita la scuola”

“Vado con Caroline alla Grill…”

“Uhm… il ritrovo preferito di tutta Mystic Falls, ok, ci vediamo lì Elena”

 

La ragazza scese dall’auto e notò gli sguardi dei vari studenti lì attorno. Era sicura che fossero più diretti al fatto che fosse scesa dall’auto di Damon Salvatore piuttosto che al suo nuovo tipo di abbigliamento. Si sentì presa a braccetto e vide che era Caroline.

 

“Abbiamo deciso di passare al fratello maggiore? Avevo così ragione quando dicevo che sarebbe diventata una cosa a tre”

“Caroline…”

“Allora è lui il famoso baciatore?”

“Ne dubito”

“Ma sei vestita più carina del solito e…” la bionda si fermò un attimo a guardarla “Questi non sono i tuoi vestiti… non te li ho mai visti addosso… Oh Mio Dio! Hai dormito con Damon a casa dai Salv---” ma Elena le tappò la bocca prima che tutta la scuola sentisse e si girasse verso di loro.

 

La trascinò in un luogo un po’ più appartato e fuori dalla portata di tutti. A volte Caroline non riusciva a trattenersi.

 

“Jenna e Alaric sono fuori città… e Damon mi faceva da guardia, tutto qua. Mi pare che anche tu hai una guardia personale o sbaglio?”

“Touchè” rispose Caroline poi aggiunse “A proposito della mia guardia personale… ho provato a cercare di capire se fosse lui il famoso baciatore senza fargli intendere troppo ma non ha rivelato segreti riguardo baci bollenti. Ha detto solo che eri molto bella, che è sempre magnifico passare il tempo con te e altre cose smielate del genere”

 

Elena fece un piccolo sorriso. Era tipico di Stefan dire cose carine. Caroline la prese sottobraccio e andarono a matematica. Il resto della giornata stava scorrendo piuttosto lentamente. A lezione di inglese Elena aveva la mente altrove. Più provava a concentrarsi più sembrava che la sua testa volesse farle pensare ad altro.

 

Improvvisamente sentì una vibrazione provenire dal cellulare e vide che aveva ricevuto un messaggio.

 

Da: Damon

Non dovresti essere distratta durante la lezione, Elena…

 

Si guardò attorno finché guardò fuori dalla finestra e vide Damon lì fuori salutarla con il suo solito sorrisino stampato in faccia. Elena scosse la testa. Era incredibile. Cosa ci faceva lì? Poi vide Alaric raggiungerlo. Forse avevano scoperto qualcosa di nuovo sugli Originals…

 

All’ultima ora aveva scienze e quando la campanella suonò vide Caroline precipitarsi in classe da lei, prenderla sottobraccio e trascinarla fuori da scuola.

 

“Caroline… cosa?”

“Non ne posso più di questo mortorio, andiamo alla Grill”

“Dovremmo aspettare Stefan…”

“Oh avanti Elena! Lui e Bonnie avevano ginnastica all’ultima ora! Ci metteranno una vita a cambiarsi!”

“Senza di loro non abbiamo un passaggio”

 

A quel punto Caroline fece un ampio sorriso e mostrò ad Elena le chiavi della macchina di Stefan.

 

“A Stefan non dispiacerà se prendiamo in prestito la sua macchina”

Elena alzò gli occhi al cielo “D’accordo, d’accordo, andiamo alla Grill”

 

Caroline l’abbracciò e poi salì al posto di guida. In un attimo furono alla Grill che era già piena di vita. Matt aveva appena iniziato il suo turno e portò loro qualcosa da bere. Elena notò che Caroline si guardava attorno piuttosto agitata.

 

“Caroline… cosa non mi hai detto?”

La bionda cercò di evitare di rispondere ma alla fine non ce la fece “Ok, d’accordo, non odiarmi… voglio solo parlare con Tyler senza avere Stefan o Damon attorno”

“Caroline è pericoloso, lo sai… da quando i licantropi sono in città…”

“Elena lui non mi farà del male. Ti prego, sei mia amica”

“Caroline…”

“Ti prego”

 

E detto questo si alzò e la vide dirigersi verso il tavolo da biliardo dove c’era Tyler. Vide che lui la guardava fisso. Aveva cercato in tutti i modi di avvicinarsi a lei al ballo in maschera, ma Stefan non era stato dello stesso avviso. Anche a scuola lui e Bonnie cercavano sempre di fare in modo che lui e Caroline non rimanessero da soli.

 

Era guerra aperta con i licantropi. Da quando Jules aveva scoperto la verità su Mason le cose erano precipitate.

 

Parlando del diavolo vide che Jules era entrata alla Grill e aveva notato subito che Tyler e Caroline stavano parlando. Andò da loro con sguardo poco amichevole. Elena si alzò dal tavolo per raggiungerli.

 

Jules stava minacciando Caroline mentre Tyler cercava di calmarla. Elena si frappose tra le due.

 

“Togliti di mezzo” urlò Jules.

“Stavano solo parlando, perché non possono essere amici?”

“Amici? Licantropi e vampiri sono nemici mortali, non amici e dopo quello che lei e i tuoi amichetti hanno fatto a Mason non venire a parlare di amicizia. Ora spostati”

“Non mi muovo”

“Sciocca ragazzina”

 

Ma prima che potesse spostarla qualcuno la afferrò. Occhi azzurro ghiaccio fissi su di lei.

 

“Giù le mani” disse Damon con una freddezza allarmante.

 

Jules seguì il suo consiglio e lasciò andare Elena. Damon si parò davanti alla ragazza in modo che Jules non potesse ripensarci.

 

“Forse però avrei dovuto dire zampe…” disse Damon con un sorrisino a cui il licantropo rispose con una specie di ringhio “Oh… non vorremo causare scompiglio qui, non è vero Ju-ju?”

 

Jules lo guardò con astio e si liberò dalla sua presa. I due si fissarono a lungo.

 

“Mi sembrava fossimo stati chiari sul fatto che non vogliamo avere nulla a che fare con voi”

Damon guardò Caroline “C’è chi ha bisogno di qualche minaccia ogni tanto”

“Alla prossima luna piena non sarà solo una minaccia”

 

Il vampiro tornò a fissare Jules.

 

“Siete avvisati. Non ci faremo problemi a mordervi” detto questo prese Tyler per il braccio e lo condusse fuori dalla Grill.

 

“Siete impazzite?” chiese Damon a denti stretti.

“Volevo solo parlargli…” rispose Caroline.

“Forse la minaccia di un morso letale non è abbastanza per te, biondina, ma la vita è tua. Però a quanto pare Stefan sta usando tutto il repertorio del perfetto salvatore per tenerti in vita… è a questo che dovresti pensare. Ora seguitemi”

 

Damon era furioso e il suo tono non ammetteva repliche. Quando uscirono dalla Grill videro Stefan sulla macchina di Damon.

 

“Ora voi due ci seguite e non azzardatevi a cambiare strada”

 

Caroline e Elena andarono alla macchina di Stefan e seguirono i due ragazzi fino a casa Salvatore. Nel mentre Damon aveva aggiornato Stefan. Prese Caroline da parte e cercò di parlarle. Era arrabbiato ma allo stesso tempo capiva perché la bionda fosse andata a parlare con Tyler.

 

“E’ un suo amico…” disse Elena mettendosi sul divano accanto a Damon che aveva in mano il suo bicchiere di whiskey.

“Non puoi avere un licantropo come compagno di giochi quando sei un vampiro” rispose lui bevendo un lungo sorso.

“Perché sei così convinto che debba per forza essere così?” chiese Elena frustrata.

“Non puoi cambiare la tua natura, Elena. Siamo entrambi mostri e nemici mortali. Fine della storia”

“Già il fatto che tengono l’una all’altro ti dimostra che ti sbagli”

“Mi sbaglio, eh? Forse dimentichi il piccolo particolare che la può uccidere”

“Non lo farebbe”

“Non sai cosa significa essere un mostro né doverti confrontare con qualcuno per cui il tuo corpo ti dà solo l’istinto di ucciderlo o di cibarti di lui”

 

I due si guardarono a lungo. Era come se Elena avesse la sensazione che non stessero parlando solamente di Caroline e Tyler. E si ritrovava spiazzata. Non sapeva come convincerlo del contrario. C’erano delle idee, delle convinzioni profondamente radicate in lui e sembrava irremovibile. Come se la sola idea che magari le cose potessero funzionare diversamente lo spaventasse e respingesse quell’idea costantemente.

 

Quando Stefan e Caroline tornarono in salotto li osservarono. Ma prima che potessero dire nulla fu Damon a prendere la parola.

 

“Glielo dici tu o ci penso io, fratellino?” e guardò Stefan.

 

Caroline si mise sul bracciolo del divano accanto a Elena mentre il fratello più giovane si metteva davanti a loro.

 

“Damon e io abbiamo pensato che… è meglio se rimanete qua per un po’ di tempo”

 

Elena e Caroline guardarono entrambi i fratelli un po’ confuse.

 

“Cosa vuol dire un po’ di tempo?” chiese la bionda.

“Che finché tu, barbie vampira, non capirai che i licantropi sono off limits rimarrai rinchiusa qua dentro…” poi Damon si voltò verso Elena “e che tu, miss-mi-voglio-sacrificare, rimarrai rinchiusa qua dentro finché capirai che offrirti agli Originals non è un’opzione”

“Siamo prigioniere?!?!” urlò Caroline.

 

Stefan tentò di calmare le due, anche Elena si stava ribellando a quella scelta.

 

“Significa solamente che qui siete al sicuro e che non potete andare in giro da sole. È già abbastanza difficile avere un nemico in città e un altro che potrebbe arrivare da un momento all’altro e le vostre case non sono sicure”

 

Caroline e Elena si guardarono. Non erano affatto d’accordo ma sapevano quanto fossero irremovibili i due Salvatore quando si imputavano su qualcosa.

 

Elena fissò gli occhi su Damon che ricambiò lo sguardo. Sembrava intenzionato a difenderla a qualsiasi costo. Si era preso cura di lei, aveva minacciato Jules e anche ora imponendole di rimanere lì sotto la sua custodia le dimostrava di tenerci. E ancora una volta si chiedeva come poteva essere radicata dentro di lui la convinzione di essere solamente un mostro quando invece si preoccupava così per lei. Improvvisamente Damon distolse lo sguardo e si rivolse a tutti e tre con un ampio sorriso.

 

“Benvenute nella vostra nuova dimora. Una convivenza a quattro… ci sarà da divertirsi”

  
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