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Autore: ram    31/01/2011    7 recensioni
E' una storia un pò strana. Racconta una parte della vita di Izzy dopo il tornado Guns. Izzy andrà in clinica per disintossicarsi...sarà molto difficile e Izzy dovrà superare parecchie prove prima di uscirne, anche grazie a Kim...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Izzy scese dal pullman guardando davanti a lui quella che per chissà quanto tempo sarebbe stata la sua casa. Era un edificio bianco con un grosso giardino intorno. Una clinica di lusso ma sempre una clinica, tuttavia era deciso a farla finita con quella storia. Odiava essere un tossicomane, detestava gli sguardi schifati delle persone e soprattutto di una persona: sé stesso.

Si odiava così tanto da non riuscirsi nemmeno più a guardare allo specchio. Aveva deciso di piantarla con il gruppo, doveva farlo o non avrebbe più riuscito a dire basta.

Entrò guardandosi intorno. La prima cosa che notò fu la puzza di disinfettante che prepotente gli si infilò nel naso.

Fece una faccia disgustata e proseguì cercando qualcuno con cui parlare.

Con lo sguardo mise a fuoco una figura. C'era una ragazza davanti a lui intenta a sfogliare un raccoglitore. Aveva dei bei capelli castani chiari raccolti in una coda frettolosa, un bel profilo armonioso e un corpo che Slash avrebbe definito da urlo.

Si avvicinò a lei ma una voce lo bloccò:

“ Ha bisogno?”- si voltò a guardare la donna che aveva parlato. Una signora di mezza età molto grassa e con dei grossi occhialoni.

“ Emm...sì...sono Jeff Isbell ho telefonato qualche giorno fa”- disse lui non perdendo d'occhio la ragazza.

“ Sì venga con me prego”- il ragazzo diede un ultimo sguardo alla giovane che senza accorgersi di nulla stava ancora immersa nelle sue scartoffie.

Seguì la donna che con andatura goffa lo precedeva guardandosi intorno. I corridoi sembravano vuoti e lui sentiva già una gran voglia di scappare via.

La donna si fermò al bancone della reception e controllò il registro:

“ Jeff Dean Isbell...sì, prego compili questi e poi la faccio accompagnare alla stanza.”- disse lei.

Izzy guardò i fogli che aveva davanti e con un sospiro iniziò a compilarli. Quando ebbe finito avvisò la donna che li controllò per poi guardarlo severa:

“ Bene..Ora la faccio accompagnare alla sua camera, poi la presento ai coordinatori...”- si guardò intorno ed ecco spuntare di nuovo quella ragazza.

“ Kim! Kim!! Vieni qui per favore!”- la ragazza accorse da loro con ancora dei fogli in mano

“ Sì?”

“ Accompagna il signor Isbell in camera sua poi portalo a visitare questo posto e cerca di fare in fretta oggi c'è parecchio lavoro da fare!”

“ Va...bene...se...se vuoi seg...seguirmi...”- disse lei balbettando. Se non fosse stato per quel difetto sarebbe stata perfetta. Bella da far male...

“ Simpatica la grassona eh?”

“ Miranda non è ca...cattiva...bi..bisogna..solo saperla pr..p...prendere...”

Izzy la seguì sino ad arrivare ad una porta:

“ Ecco...q...que...questa è la tua stanza...posso...posso...darti del tu ve...vero?”

“ Certo...”- sorrise lui.

Entrò. Era carina. C'era un letto singolo, un bagno personale, un armadio abbastanza ampio e una scrivania. C'era solo una finestra in alto, non molto grossa...

Il ragazzo fece una faccia tirata:

“ Lo...lo so...che è difficile...ma prova....”- disse guardando il ragazzo.

Lui posò la sacca guardando la stanza:

“ Niente tv?”

“ Beh...è che i dottori pensano sia un...un bene...fa...fare stare insieme i pa...pazienti..”

“ Già...”

“ Sono costretta a chiederti di svuotare le tasche..”

“ Che?”

“ Ti...ti pr...prego...fa come ti ho...ho...detto...E' per il t..t..tuo bene”

Izzy guardò la ragazza stralunato. Poi rassegnato tirò fuori le sigarette e l'accendino, un piccolo coltellino e un fazzoletto...

“ Contenta? Che c'è mi devo anche spogliare?”

“ La...la sacca...svuotala...”

“ Senti ma che succede? Non capisco perchè dovrei farlo! Spiegami!”- disse lui guardandola a braccia conserte.

“ E' per il tuo be...bene e poi è il...il...reg...regolammmmento...”

Il ragazzo svuotò la sacca sul letto:

“ ecco! Sei più serena adesso? O vuoi anche perquisirmi?”- disse lui togliendosi la giacca e buttandola a terra, tolse tutto rimanendo solo con i boxer. Kim arrossì:

“ Non fare così...”

“ Ora?”- lei prese le lamette da barba, delle forbici e il coltellino svizzero che il ragazzo portava con sé. Sfilò la cintura dai jeans. Lui la fissò basito...

“ LA chitarra...apri la custodia...”- lui la guardò indispettito ma fece come la ragazza aveva ordinato. Lei controllò tutto ma tolse la cinghia della chitarra.

“ Che c'è? Hai paura che mi ammazzo?”- lei lo fissò negli occhi e per Izzy fu paura...Capì che forse non era così semplice uscire da quel tunnel:

“ E' così tremendo?”

Lei annuì...

“ Io sono con...con te...cred...credimi...”- disse facendogli un sorriso-“ Vieni! Ci sono tante cose da fare...la...la libreria...ti...ti...ti piace leggere?”

Lui la fissò alzando le spalle:

“ Non ho avuto molto tempo per leggere ultimamente...”

“ Beh...Secondo me è l'ideale...poi..c'è anche il giardino...è grande e be...be...be...”- sospirò- “ Scusa...”

“ Non fa niente..”

Lei sorrise e in quel momento Izzy si sentì morire...

“ Seguimi ti mostro il posto...non...non è così male...”

Lui scosse la testa:

“ Già...non è così male...”

Kim gli mostrò il parco. Era bello e molto tranquillo, c'erano panchine e parecchi alberi.

Quel giorno splendeva il sole...Era davvero una bella giornata ma Izzy si sentiva tutto fuorché allegro...Era solo...aveva voluto esserlo ma ora aveva una fottuta paura...Era la verità si sentiva spaventato come non mai...

Ma almeno, lì dentro, non era costretto a vedere la faccia schifata di Bill ogni volta che lo guardava...Ultimamente le cose erano cambiate. Steven era stato allontanato dal gruppo, una cosa, a detta sua, molto ipocrita considerando che tutti lì dentro facevano regolare uso di droghe.

Bill era molto diverso dal compagno di giochi che ricordava. Si era messo su un piedistallo e giudicava tutti e tutto dall'alto..Questo non riusciva a sopportarlo e soprattutto non sopportava il ritmo dello show business...interviste, video, bagni di folla...la droga era stata quella che lo aveva aiutato a convivere con tutto questo ma ora lo stava portando alla rovina..Non riusciva nemmeno più a suonare, doveva finirla e il primo passo da fare era allontanarsi da quei ragazzi. Non riusciva a stare con loro e nel contempo smettere con quella puttana...Slash si faceva in vena molto spesso ormai, Axl non era da meno ma il suo corpo sembrava indenne dalla dipendenza e Duff beveva e tirava coca...non sarebbe riuscito a stare ancora con loro...Era il momento di andarsene...Solo che ora che era lì, in quella prigione dorata si sentiva perso...solo...


 

  
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