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Autore: Lithiium    31/01/2011    3 recensioni
Questa è una piccola storia che avevo in mente da un pò e che credo ritragga alcune delle nostre riflessioni.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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La ragazzina faceva dondolare i piedini con grazia dalla sedia del dentista. Non si accorgeva di questa quieta routine che andava avanti ormai da un’ora. Aveva con sé Harry Potter, un libro consigliatole dalla sua maestra preferita. Era una storia davvero bella, ricca di magie, di avventure, come piacevano a lei. La madre, al suo fianco guardava l’orologio con palpabile impazienza, imprecando a bassa voce.

<< Non posso essere un mago... Voglio dire, sono solo Harry... Solo Harry >>

<<« Rosalie?» >> domanda, che non era mai stata seguita subito da una risposta.

<<«Rosalie?!» >> ora, una traccia di impazienza.

<<« Mh?» >> rispose lei, troppo presa da quella frase per dare una risposta decente che non fosse un assemblamento di consonanti.

<<«E’ il nostro turno,finalmente>» ;> . L’assistente che attendeva sulla porta, le rivolse uno sguardo di scuse, che fu ricambiato da uno ostile da parte dell’impaziente donna che la varcò imperiosa, seguita da quella strana ragazzina, che aveva  il volto coperto da un libro, la cui copertina rappresentava un curioso bambino con in testa un cappello da topo.

<<«Insomma, vuoi mettere via quel maledetto libro?!» >> mormorò la donna, ora seriamente arrabbiata.

<<« Ci ritroviamo, Rose! Allora, ti è caduto quel dentino fastidioso?» >>

<<« Mh» >> disse lei.

Ora aveva davvero superato il limite. La madre le strappò il libro di mano e la minacciò a bassa voce, di sequestrarglielo per sempre. A questa minaccia, subito Rosalie si riscosse dall’atmosfera magica che l’aveva circondata fino ad allora.

<<«Salve, dottor Ross!» >> disse allora tutta pimpante, avendo riavuto il suo preziosissimo libro.

Mentre il dentista ogni tanto le diceva <<«Dici AAAAA»>> Rosalie ripensava ad Harry. Come sarebbe stato ricevere una visita da un gigante che le diceva che in realtà non apparteneva all’inquinata Birmingham, ma ad un mondo totalmente diverso e affascinante? Come sarebbe stato conoscere lo stesso Harry Potter? . Rise di se stessa…che pensiero stupido.

Quella sera, dopo cena, si rintanò in camera sua, dove afferrò il suo libro e continuò a leggerlo.

Perché Hogwarts non esisteva? Magari esisteva, ma lei non era degna di parteciparvi.

 E con quest’ultima riflessione, adagiò il libro sul comodino, augurò mentalmente la buona notte ad Harry e si addormentò.

 

Nota: Non è un granchè di storia, volevo semplicemente descrivere il modo in cui una ragazzina trovi pace e sicurezza in un mondo diverso dal suo. Dove non conta cos’è reale e cosa non lo è, ma cosa tu decidi sia reale o no.

Fine
   
 
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