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Autore: kannuki    31/01/2011    4 recensioni
Sembra che il destino si sia accanito contro Caroline Forbes. Dimentica dei fatti antecedenti la sua seconda morte, è costretta a scappare da Praga minacciata dalla stessa persona che si era presa cura di lei fino a quel momento. Si sveglia su un treno diretto in Transilvania, perde i residui della sua innocenza e diventa pura vendetta.
"Continui a credere di essere una pedina sulla scacchiera delle entità superiori... una volta passati da questa parte, noi sfuggiamo le leggi del mondo.”
"Ed io che pensavo che essere una vampira fosse una disgrazia, come un brufolo di sabato sera..."
“Sei una frignante rompicoglioni problematica e senza speranza con una scopa ficcata nel culo, tesoro mio.”
Nevrotica era un aggettivo gentile, in confronto.
Genere: Dark, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caroline Forbes, Damon Salvatore, Katherine Pierce, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Pardon Me, But Your Teeth Are in My Neck'
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Grazie a tutte coloro che hanno seguito la storia e recensito. Segue e finisce ne 'Il nuovo manuale del giovane vampiro”

Buona lettura!

Devo tornare a casa... Elena mi starà cercando...” Caroline si interruppe quando lo vide comparire di fronte all'improvviso. Lasciò cadere la borsetta dalla sorpresa. Era nel panico.

Perchè stai fuggendo?”

Non sto fuggendo...” mormorò facendo un passo indietro e voltando su se stessa in quella che doveva essere una piroetta fatta con nonchalance e che invece risultò piuttosto rigida.

Era terrorizzata. Luka raccolse la borsetta da terra e gliela porse indicandole l'uscita. Appena toccò il tessuto liscio della pochette, l'afferrò bloccandole la via di fuga. “Perchè non vuoi fare l'amore con me?” domandò guardando l'acconciatura. Cominciò ad estrarre le forcine una ad una, le lasciò cadere a terra, disfacendo il capolavoro della parrucchiera. Caroline ammutolì. Se l'avesse spogliata non avrebbe ottenuto lo stesso effetto arrapante. La tensione alla cute diminuì sempre di più e quando si fu sbarazzato dell'ultima mollettina, infilò la dita nella chioma, abbassò la testa e la baciò morbidamente, a lungo, solleticandole la nuca.

Ogni dannata volta che baciava quell'uomo, le girava la testa e non riusciva a stare in piedi. “Devo tornare a casa davvero...” bisbigliò sulle sue labbra “almeno... per un ora...”

Luka si costrinse ad annuire.

Un ora sola” mormorò sentendosi in dovere di rassicuralo.

***

Louis, apri un Portale.”

Portale? Caroline lo guardò incuriosita. Incrociò lo sguardo di Louis e arrossì. Si leggeva in faccia, eh?

Per favore” sospirò avvicinandosi ad un angolo buio. “E' ancora viva.”

Cosa ti aspettavi?”

Luogo?”

Mystic Falls, torno a casa” mormorò Caroline staccandosi dal fianco di Luka che la fermò dopo un istante. “Un ora. Poi ti vengo a cercare” la minacciò a bassa voce accarezzandole il polso.

Non essere troppo fiscale...” borbottò “non scappo...”

Rimpiangeresti di averlo fatto” continuò aprendosi in un sorriso smagliante.

Caroline scomparve inghiottita dalla tenebre. Luka guardò l'amico tornando serio. “Seguiamola.”

***

Dov'eri finita? Sono ore che ti cerco!”

C'era fila al bagno” rispose seduta al tavolo semi sgombro del buffet. La festa era finita, dovevano solo mettere a posto. Avrebbe preso ben più di un'ora. “Ho bisogno di bere.”

Cose da vampiri o puoi parlarmene?”

Mh?” domandò afferrando un bicchiere di champagne e una bottiglia.

Stai cercando di ubriacarti?”

Sì” rispose versandolo fino all'orlo. “Detesto questi bicchieri, sbattono contro il naso...”

Vuoi raccontarmi cosa è successo?”

Ha detto di amarmi...” sussurrò girando il bicchiere in piccoli cerchi.

E' qui? E' alla festa?”

No...” bisbigliò e finì di bere lo champagne. Caroline scolò il resto della bottiglia nel bicchiere. “Ce n'è un'altra?”

E ti stai ubriacando per...?”

Caroline la guardò arrossendo. Restò col tappo in mano e dopo un attimo lo gettò sul tavolo. “Ho un'ora di tempo per trovare il coraggio... di...”

Smettila subito!” esclamò strappandole la bottiglia di mano. “Deve essere un bel momento da vivere insieme, lucidamente” esclamò spingendola via dal tavolo imbandito e mettendola a sedere con un piattino di tartine salate in mano. “Mangia. Assorbi l'alcool. Se non te la senti, dì semplicemente no.”

Non posso dirgli no!”

Perchè? Ti ha minacciato con un paletto?”

Non ho alcuna esperienza paragonata a quel... cretino millenario!” esclamò sperando che capisse.

Elena la guardò con compatimento. “Caro, ho imparato una cosa con Stefan. Gli uomini sono normalmente testardi. I vampiri lo sono molto di più perché hanno più tempo da perdere di noi. Se vuole stare con te, ti accetterà così come sei. Non ho mai sentito di un uomo che si lamenta perchè la propria donna non ha esperienza."

Questo è quello che dicono, ma fra di loro chissà di cosa parlano!”

Scopriamolo” borbottò cercando il cellulare.

Non mettere in mezzo Stefan... no! Accidenti!”

Elena se ne sbarazzò dopo un istante. “Stavo scherzando. Smettila di agitarti e rilassati.”

Non sono rilassata! Non sono per niente rilassata!” Le dolevano le caviglie e non vedeva l'ora di togliersi quel vestito di dosso. O di farselo togliere? La seconda batteva decisamente la prima.

Ci sono altri impedimenti oltre... l'esperienza?”

Me la sto facendo sotto!” ribatté “con gli altri non mi è successo, con lui...” Caroline virò al viola intenso e si sventolò con un tovagliolo.

Se non desideri che ti strappi i vestiti, non è l'uomo giusto” le ricordò passandole il secchiello col ghiaccio sciolto. Caroline inzuppò il tovagliolo e lo passò sul viso e il décolleté.

Ci tieni davvero tanto.” La voce di Elena risuonò gentile. La guardava e sorrideva. “Sono contenta. Finalmente hai trovato qualcuno in grado di renderti felice...”

E se andasse male? Non lo sopporterei” bisbigliò strizzando il fazzoletto.

Caro, parli di lui e ti illumini... non andrà male, fidati. Che accidenti è successo alla tua acconciatura? La parrucchiera ci ha messo un'ora per...” Elena la fissò interrogativa. Era imbarazzata e continuava a picchiettare l'unghia sul bicchiere. “Uh, sexy...” ridacchiò dandole di gomito e facendola arrossire.

E' stato il gesto più arrapante della mia vita” bisbigliò. “E ha solo tolto le forcine...”

E non ti viene il dubbio di sapere se è bravo anche a togliere il resto?”

Caroline si strozzò con lo champagne e tossì. “Non mi ha mai morso...”

Elena batté le palpebre, perplessa dalla frase. “Meglio no?”

Stefan ti ha morso?”

Una volta. Era...”

Eccitato. Aveva perso il controllo” concluse la frase al posto suo. “Stavate facendo sesso?”

Da quando sei così esplicita?” domandò arrossendo.

Da quando devo lottare per restare viva...” commentò “Damon mi ha morso molte volte e anche Louis l'ha fatto...”

Forse questo tipo è molto bravo a controllarsi...”

O forse non gli piaccio abbastanza” concluse con lo sguardo perso e il bicchiere stretto fra le dita.

Luka avrebbe dato una craniata al muro se non ci fosse passato attraverso. “Non ci posso credere...”

Credo sia dovuto all'imprinting di Salvatore...”

Me ne frego, non la morderò per mostrarle quando la desidero!” esclamò caparbio “c'è davvero qualcuno a cui piace essere morso?”

Sì” commentò a bassa voce “dovresti sapere che effetto fa alle signore...”

Non lo so! Non mordo niente che non sia destinato al pasto” ribatté un po' imbarazzato.

Se la tua donna ti chiede di morderla, tu lo fai.”

Mi rifiuto!”

Non devi farle male...”

Louis lo fulminò con un'occhiata. “E come diavolo si fa?”

Con accortezza.”

Va a casa, fatti una doccia e rilassati. Dove devi incontrarlo?”

Non lo so... non so neppure se il tempo è scaduto...”

Quasi, mancano tre minuti” esclamò una voce perentoria alle spalle di Elena che trasalì e lasciò andare un urletto. “La dovete smettere di apparire alle spalle così! Prima o poi mi verrà un attacco di cuore!”

Scusa” mormorò e si voltò verso Caroline che lo guardava imbambolata. Addolcì lo sguardo e si avvicinò, inginocchiandosi davanti a lei.

Elena voltò se stessa intenzionata a lasciarli soli e si lasciò scappare un altro urletto.

Lady Elena...”

Ma una volta non dovevate essere invitati ad entrare?” esclamò col cuore in gola.

Perdoni l'intrusione, è questione di un minuto” mormorò baciandole la mano al solito modo. Elena si ritrovò con la schiena colma di brividi.

Vieni con me?”

Devo proprio?” domandò con un filo di voce. “Me la sto facendo sotto.”

Che sciocchezza...” La baciò e si rimise in piedi lentamente. “Chiamami, eh?”

Gli costava tantissimo rimandare ma non poteva soprassedere alla confessione che aveva appena sentito. “Smettila di fare lo svenevole con una donna impegnata” rimproverò Louis a bassa voce “andiamocene.”

I miei saluti” mormorò e si inchinò alle due ragazze, scomparendo nell'ombra del muro. Elena si voltò a bocca aperta e la guardò allibita. “Perchè non sei andata con lui?”

Credo abbia ascoltato la nostra conversazione” sussurrò sollevata. “Su, mettiamo a posto sto casino...”

Una settimana dopo.

Ma si può sapere chi è questo ammiratore segreto?”

Che ti importa... ci sta riempiendo di fiori.”

Liz osservò il mazzo appena arrivato con malcelato fastidio “o mi porti a casa questo ragazzo...”

O cosa? Non so chi sia!” esclamò sistemandoli nell'ultimo vaso disponibile. “Se li rimandassi indietro, il fattorino li getterebbe e sarebbe un vero peccato.”

C'è un biglietto” mormorò estraendolo dai fiori “devo far controllare le impronte digitali?”

Caroline ridacchiò ed estrasse il cartoncino. Sorrise, lo piegò e lo mise nella tasca dei jeans. “Mamma, esco con Elena e Bonnie dopo cena...”

Non fare tardi” disse infastidita “sei la mia unica figlia, mi preoccupo per te.”

Grazie” mormorò e la baciò sulla guancia “ma non ce n'è bisogno.”

Caroline sistemò i vaso dei fiori nell'ingresso e si infilò in camera sua. Aprì il cassetto della scrivania ed sommò il biglietto agli altri. Nessuno avrebbe detto che provenivano da uno spasimante innamorato, quanto da una rivista umoristica. Erano spiritosi, la mettevano di buon umore. Al collo dondolava il cuoricino d'oro bianco che le aveva mandato. Piccolissimo, discreto. Adatto a lei. Aprì l'armadio col cuore in gola, in cerca dei vestiti per la 'serata con le amiche'.

Ardeal, Romania

"Potresti infilarti un paio di occhiali da sole quando vieni qui? Mi distrai le ragazze."

"Scusa" borbottò stendendo un foglio davanti a se "a che regola siamo arrivati?"

"A quella che dice che dobbiamo fare i mentori ai novizi... che palle, non possiamo creare un corso online? Sarebbe tutto più facile..." Luka alzò lo sguardo quando udì un silenzio riprovevole da parte di Louis. “No, eh?”

Il vampiro scosse la testa e battè la penna contro il blocco notes. “E' una cazzata, perché lo stiamo facendo?”

Per occupare il tempo. Il tuo tempo. Io ho fin troppo lavoro da sbrigare.”

Delega.”

Mai, mi diverto troppo.”

Allora non ti lamentare. Notizie di Caroline?”

Mi ha mandato un assegno” commentò a bassa voce.

Louis lo guardò perplesso.

Per i vestiti.”

Oh” sussurrò come se fosse tutto chiaro.

Dovrei incartarli e spedirglieli.”

E non hai tempo...”

Non ci penso proprio. Se li vuole, venga a prenderseli. Affronti il nemico invece di fuggire.” biascicò concentrato su una serie di documenti scritti in una lingua incomprensibile “che cavolo vuol dire questo simbolo?!”

Sei tu quello esperto in lingue” ridacchiò quando lo vide storcere la faccia e rinunciare

Ho bisogno di un traduttore!” soffiò disperato lasciando cadere la fronte sulle braccia. Louis lo osservò pigiare un tastino dell'interfono e implorare aiuto alla segretaria.

C'è una visita per lei.”

Fa passare...” singhiozzò strofinando la faccia con aria stanca. Quando la porta si aprì, Luka guardò appena il nuovo arrivato “cosa c'è?”

Ho sbagliato a calcolare gli interessi e ti ho portato la seconda parte dell'assegno.”

Louis si voltò sorpreso e le sorrise. Caroline gli saltò quasi al collo. “Che ci fai qui?!”

Stendiamo le nuove regole del manuale del perfetto vampiro” spiegò indicando i fogli scritti in caratteri minuscoli.

Sarà pieno di roba maschilista, da qua” sbottò sedendosi sulla scrivania e ignorando Luka che la guardava stralunato. “Mh... strano. Da voi due mi sarei aspettata altro. E' tutto così... paritario...”

Phoebe li corregge quotidianamente!” esclamò il vampiro alle sue spalle “sei seduta sui miei fax!”

Scusa...” sogghignò col cuore in gola spostando il bacino con un un gesto malizioso “ecco perché era pieno di femmine arrapate la fuori. È colpa tua” rise e abbracciò Louis un'altra volta. “Mi manchi un sacco, devo venire a trovarti, prima o poi.”

Devo prenotarvi una stanza?”

Sì grazie, non so dove alloggiare” mentì voltando la testa verso di lui “dovresti dormire di più. Sembri un morto vivente.”

Appena arrivata e già si lamenta!” sbottò occhieggiandola mentre si sedeva sulle gambe di Louis. Stronza, pensò girando la poltrona verso la finestra.

Caroline gli fece una linguaccia divertita “mi porti a cena fuori?”

Scordatelo!”

Non stavo parlando con te” esclamò e strizzò l'occhio a Louis. Scese dalle sue gambe, taccheggiò verso la poltrona e si chinò su di lui “mia madre crede che abbia uno stalker e sta cercando le impronte digitali sui bigliettini.”

Lasciala cercare...” borbottò e vide la catenina che le adornava la pelle. Sorrise dentro di se, ma non disse una parola in merito.

I miei vestiti sono tutti a casa tua, per la prossima ora e mezza saprai dove trovarmi.”

Impiegherai ben più di un'ora e mezza, fidati...”

Caroline inclinò la testa e sorrise “beh. Meglio così, no?”

Luka mollò i fogli e la guardò dritto negli occhi “vieni a cena con me?”

Sì.”

Puoi dormire nella tua stanza se vuoi...” sussurrò abbassando la voce.

Caroline lo guardò imbarazzata. “Mi piace più la tua, di stanza...”

Possiamo scambiarcele.”

Possiamo restare nella stessa... insieme..” insistette divertita.

Stiamo negoziando i termini della serata?”

Prenota un bel posticino. Niente di troppo lussuoso e mettiti carino, non farmi sfigurare”. Salutò Louis con un cenno della mano, chiuse la porta alle spalle e sospirò. Era andata!

Luka restò a fissare trasognato la porta. “Hai sentito tutto?”

Sì.”

Non me lo sono sognato.”

No. Possiamo togliere questa regola ridicola...” Louis lo guardò di sottecchi. Andato. “Direi che abbiamo finito.”

Eh?”

Come parlare al muro. “Comportati bene...”

Certo...”

***

Aveva troppe poche valige per tutta quella roba. Caroline piegò un maglioncino e osservò lo spazio residuo. Alzò un sopracciglio chiedendosi come diavolo avrebbe fatto a farlo entrare la dentro. Poi c'erano le borse. E le scarpe. E le sciarpe. Ma quanta roba aveva comprato? Le ci sarebbero volute ben più di due ore! Doveva scegliere la mise da femme fatale e calarsi nella parte. Quando la radio attaccò con un ritornello, alzò il volume e si mise a ballare con un vestitino spiegandolo davanti a se. Doveva ancora impacchettare tutte le scarpe, pensò. Saltellò per la stanza sulle ultime note veloci, spalancò la porta della stanza e urtò qualcosa di solido e morbido al tempo stesso. Caroline trasalì e lasciò andare un urletto impaurita. “Sei pazzo ad apparire così?!” esclamò rossa in volta.

Lo stereo si sente dal vialetto” la informò Louis con tono tenue. Non dovresti essere sfuggente e misteriosa e pronta ad un duello all'ultimo sangue?”

Sto impiegando più tempo del previsto” Caroline raccolse un paio di scarpe e gli puntò i tacchi contro. “Doveva impedirmi di comprare tutta questa roba! Ho finito lo spazio nelle valige.”

Louis guardò il disordine con divertimento. “Un Fed Ex?”

Magari!” esclamò non sapendo più dove mettere le mani. “Come mai sei qui?” Caroline lo guardò negli occhi. Le pupille di Louis si allargarono visibilmente.

Torna a casa, riprendi la tua vita. Dimenticati di noi” le ordinò a bassa voce.

Caroline sussurrò la risposta, immobile. Louis la prese per mano e la condusse nell'ombra.

Mystic Falls

Ti sei incantata, Forbes?”

Caroline si 'svegliò' con un sussulto. Era nel locale notturno in cui lavorava Matt, aveva una Coca Cola davanti e Tyler Lockwood che la guardava con spirito critico alla sua destra.

Bentornata fra noi” la prese in giro afferrando la sedia e voltandola al contrario.

Che vuoi, Tyler?” sbottò stordita. Che strana sensazione di tristezza, pensò. Come se avesse perso qualcuno.

Stai bene?” domandò osservandola preoccupato.

Sì. Credo.”

Hai avuto un altro vuoto di memoria?”

Caroline batté le palpebre senza capire a cosa si riferisse. Girò il bicchiere fra le mani e osservò la cannuccia. “Non lo so.”

Vuoi che ti accompagni a casa?”

No...”

Un salto dal medico?”

Caroline lo fulminò col viso duro. “Che cosa vuoi Tyler? Non fingere di essere mio amico, sappiamo entrambi che non è vero.”

Il ragazzo dondolò la testa e picchiettò un piede a terra. “Beh, anche io ero preoccupato per te...”

Caroline lo guardò a lungo. Addolcì il viso ma non riuscì a sfoderare un vero e proprio sorriso.

Ti ho visto imbambolata e ho pensato che avessi... bisogno di qualcosa” borbottò imbarazzato.

Stavo tornando a casa” disse. Non ricordava come era finita lì. Ma tornare a casa era sempre la soluzione migliore.

Sei sola? E le ragazze?”

Sono tornate a casa” mentì a bassa voce. “Ci vediamo a scuola.”

Posso accompagnarti? Ho la macchina.”

Vado a piedi.”

Ti accompagno a piedi” insistette scavalcando la sedia.

Caroline lo precedette all'uscita senza dire una parola. Aveva un enorme buco nella memoria, sapeva che doveva vedere qualcuno – non le ragazze, no – ma non ricordava come fosse arrivata lì. Uscì nell'aria frizzante della sera e allacciò il giaccone, chiudendo la zip fino al mento. “C'è la luna piena stasera.”

Tyler alzò gli occhi al cielo e il corpo si irrigidì d'un tratto. Cominciò a sudare, si innervosì.

Caroline lo fissò preoccupata “cosa c'è?”

Niente...” sussurrò “un malore improvviso...”

Caroline impallidì e fece un rapido passo indietro, guardinga. “Ti capita spesso nelle notti di luna piena?”

Negli ultimi tempi... perché?”


To be continued...



  
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