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Autore: EllieMarsRose    01/02/2011    16 recensioni
Una storia che mischia anime e rock and roll; un accendino rivelatore ed un bassista sull'orlo dell'autodistruzione. Un ragazzo e una ragazza in cerca d'amore. Rea (personaggio di Sailor Moon) è protagonista di questa storia modellata su fatti realmente accaduti fra il 1986 e il 1987; ispirato da "The Dirt" e "The Heroin Diaries". Special guests: Mötley Crüe
Genere: Drammatico, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Rei/Rea, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Nessuna serie
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02

Rea fu svegliata alle undici della mattina seguente dal campanello che suonava; ancora insonnolita si avviò verso la porta d'ingresso. «Chi è?» chiese con voce cavernosa

«Sono Bunny! Aprimi per favore!». Sbadigliando Rea girò la maniglia e si trovò davanti la sua amica dai chilometrici codini biondi con in mano uno scatolone. «Ti ho portato il primo carico della mia roba» disse sorridendo

«Maledizione Bunny! Mi hai svegliata!» si imbestialì Rea

«Oh, andiamo, non prendertela! Tanto tra poco arriveranno anche le altre... ti avremo svegliata lo stesso». Rea sospirò scuotendo la testa e richiuse l'uscio; si avviò in cucina per cercare qualcosa con cui fare colazione. Nel frattempo Bunny appoggiò lo scatolone vicino al divano nel salotto: «Ma hai dormito sul tappeto stanotte?» le chiese; Rea annuì con la bocca piena di cereali. In quel momento si ricordò della visione che le aveva dato il fuoco; fu così piacevolmente traumatico rivedere il viso di quel ragazzo misterioso che le andò a finire tutto di traverso. Iniziò a tossire violentemente; «Oh no, Rea!» urlò Bunny «Ti prego... non morire!» ed iniziò a fare la cosa che sapeva fare meglio di chiunque altra: piangere come una disperata. Rea, ansimando, riuscì a trovare dell'acqua ed i cereali scesero dalla parte giusta; «Bunny?» la chiamò dopo aver deglutito

«Rea, resisti! Aspetta a soffocare, aspetta almeno che arrivino le altre!»

«Coniglietta, bastava darmi un bicchiere d'acqua, per la miseria!» le sbraitò Rea nell'orecchio; Bunny si calmò, tirò su col naso e si girò verso l'amica che la stava guardando con la rassegnazione dipinta in viso. «Stai meglio adesso?» le chiese preoccupata. Rea annuii e subito Bunny riprese a piangere: «Come sono felice!». Rea sospirò e iniziò a ridere: «Bunny, sei un caso perso».


Rea fece appena in tempo a bere un bicchiere di latte che il campanello suonò di nuovo; anche le altre erano arrivate con i loro primi scatoloni. La padrona di casa indicò loro dove poggiarli ed insieme decisero di sistemare il tutto nel pomeriggio; Morea preparò degli stuzzichini e tutte si misero in ginocchio intorno al tavolino vicino al divano. «Non mi hai ancora detto come mai hai dormito sul tappeto stanotte» esordì Bunny sputacchiando in faccia a Marta le briciole del tramezzino che stava letteralmente divorando. «Dannazione, attenta a dove sputi! Il mio viso non deve essere minimamente deturpato!» la sgridò Marta mentre si toglieva col dorso della mano il pan carrè masticato. «Beh... ecco, stanotte ho meditato davanti al fuoco e mi sono addormentata qui. Fine.» bofonchiò Rea mentre masticava dei salatini. «C'è dell'altro?» le chiese Bunny aggrottando le sopracciglia «Ti leggo come un libro aperto lo sai, vero?»

«Bunny! Andiamo, non essere così invadente.» l'apostrofò Amy

«No, no... Bunny ha ragione, c'è dell'altro» ammise Rea. Silenzio. Le ragazze tennero il fiato sospeso e spalancarono gli occhi. Dopo un attimo di esitazione, Rea riprese: «Ho avuto una visione. Ho visto nel fuoco... un viso maschile»

«Chi è, chi è?» domandò immediatamente Marta

«Diavolo, come sei curiosa! Magari non ce lo vuole dire perchè vuole tenere un segreto!» le disse Morea tirandole un orecchio

«No ti prego Morea, non farle male!» le chiese Rea «La verità è che... non so chi sia»

«COOOOSAAAAA???» fu il coro generale che rimbombò per il soggiorno

«Sono spiacente... non so chi sia» ripetè Rea

«Ma se è apparso nel fuoco, significa che avrà un ruolo importante per te» dedusse Amy

«Idea! Io so come trovarlo!» esclamò Marta. Mise le mani nella borsa che teneva accanto a sè e ne tirò fuori dei volantini stampati su carta fucsia: «Stasera suonano i Guns'n'Roses al Whisky à Go-Go, sicuramente il tuo uomo sarà lì!»

«Scusa, ma come fai ad esserne sicura? Magari non frequenta nemmeno un locale simile» le disse Morea allibita. Marta replicò: «Beh, che c'entra? Tanto io andrò con Seiya al Whisky! Ci sarà mezzo mondo stasera in quel locale! Dai, venite anche voi!». Era euforica; Rea scosse la testa rassegnata. Bevve un sorso di succo d'arancia e poi disse: «Ragazze, penso che non vi accompagnerò al Whisky stasera»

«No, Rea!» le disse Bunny in tono supplichevole «E perchè?»

«Non...» Rea fece una pausa durante la quale arrossì «non mi sembra il caso. Insomma, il nonno è appena morto e mi sembra di mancargli di rispetto». Tutte abbassarono la testa tristi; «Che peccato» sospirò Bunny e Morea aggiunse: «Però se cambi idea diccelo». Rea si sentì in colpa; non che avesse fatto qualcosa di male, ma ci teneva davvero molto ad uscire con le sue amiche dopo tanto tempo. Sapeva che, in qualche modo, stava rovinando loro la serata. I suoi sensi di colpa vennero interrotti bruscamente da Marta che, dopo essersi girata verso il camino disse: «E questo Zippo da che parte spunta?»

«Rea!» urlò inorridita Amy «Non avrai iniziato a fumare!»

«Per carità, no!» esclamò Rea «Quello è solo l'ultimo regalo di compleanno che mi ha fatto il nonno» e dicendo queste parole tolse l'accendino dalle mani di Marta.

«E perchè mai tuo nonno ti avrebbe regalato un accendino?» chiese sospettosa Bunny

«Perchè... perchè questo è il sacro fuoco portatile» rispose Rea con titubanza. Amy prese in mano lo Zippo, se lo rigirò sul palmo e constatò: «Mi sembra uno Zippo di serie»

«Cos'è, non mi credete?» chiese Rea indispettita

«Beh Rea, non è che non ti crediamo» esitò Morea «solo che tuo nonno nell'ultimo periodo non c'era di testa dunque...». Rea non le fece terminare la frase e si alzò irritata; aprì il coperchio dello Zippo, strofinò la pietra focaia e la fiamma si accese. «Nonno?» sussurrò Rea fissando la piccola fiammella «Riesci a sentirmi?». In un attimo il piccolo fuoco magico si ingrandì e la voce del vecchietto arrivò alle orecchie ancora incredule delle amiche che, sedute intorno al tavolino, guardavano senza parole quel piccolo accendino prodigioso. «Buongiorno tesoro mio! Hai un aspetto migliore oggi sai?»

«Oddio, ma è il nonno!» urlò Bunny schizzando in piedi e correndo verso Rea

«Ciao Bunny» la salutò il nonno dalla fiamma «Allora Rea, cosa c'è che ti turba?»

«Ecco nonno, io ho un po' vergogna a chiedertelo ma...»; il vecchietto non le fece terminare la frase: «Fiamma mia, se tu stasera vuoi uscire, sappi che io sono solo felice per te. Hai patito così tanto insieme a me, è giunto il momento che tu ti diverta un po'». A Rea si illuminarono gli occhi: «Dici sul serio?»

«Ma certo cara! Non voglio che tu stia in lutto per me. Tu sei già in lutto da un anno a questa parte. Non mi importa che domani ci sarà il mio funerale, perchè tu sai che per te sarò sempre vivo; dunque, ti prego bambina mia, vai a divertirti stasera». Sul viso di Rea apparve un largo sorriso, uno dei sorrisi più belli e sinceri; «Grazie nonno» disse sottovoce. L'accendino si spense.


Domenica 20 aprile 1986, 4 pm

Stasera tornerò al Whisky dopo un anno... sinceramente non vedo l'ora! Chissà se è cambiato, chissà chi incontrerò! Fortunatamente Yuri non lo frequenta, dunque posso stare tranquilla... ho tanta voglia di uscire. Chissà se la previsione di Marta mi porterà fortuna; inizialmente ero scettica, ma in fondo potrebbe avere ragione. Spero davvero almeno di intravedere quel ragazzo che ho visto nel fuoco sacro stanotte... mi batte forte il cuore e non riesco nemmeno a capire il perchè. Non lo conosco nemmeno ma fremo all'idea di poterlo incrociare; mi sto rimbambendo?


Il pomeriggio scivolò via veloce; nonostante la disgrazia del giorno prima, in quella grande casa a Bel Air aleggiava un clima sereno ed euforico. Le ragazze disfarono gli scatoloni ed iniziarono a sistemare le prime cose del trasloco; verso le cinque e mezzo tutti gli oggetti erano stati riposti ordinatamente sugli scaffali. «Si comincia con i preparativi allora!» esclamarono Bunny e Marta euforiche alzando al cielo le mani. Tutte le ragazze urlarono contente ed iniziarono a fare congetture sull'abbigliamento ed il trucco che avrebbero indossato al locale. Amy decise che avrebbe indossato il suo top azzurro perchè sapeva che era il preferito di Taiki che, quella sera, avrebbe fatto coppia con lei al Whisky; Marta indossò la gonna preferita da Seiya, Bunny il vestito rosa di pvc che le aveva regalato Marzio e Morea la canotta che le aveva regalato Moran al suo compleanno. Rea, intanto, era ancora imbambolata di fronte al suo armadio. «Non sai cosa scegliere?» le disse Morea avvicinandosi da dietro «Mettiti qualcosa che possa piacere a Yaten»

«Yaten? Scusa, perchè proprio lui?» domandò Rea curiosa

«Io stasera sono lì con Moran; Yaten è libero, dunque è tutto tuo Fiamma»

«Ma chi lo vuole!» esclamò Rea inorridendo «Preferisco che tu esca con due uomini piuttosto che io con lui... bleah!». Il tipico ragazzo che Rea odiava era incarnato perfettamente da Yaten: precisino, impeccabile... insomma, il solito bravo ragazzo. "Sa che mi piacciono i cosiddetti bad boys" pensò fra sè Rea. «Beh, vorrà dire che questa sera ballerai da sola» le disse Morea con un sorriso «a meno che non spunti dal nulla il ragazzo misterioso». Rea guardò la sua immagine riflessa nell'anta dell'armadio; iniziò a rimuginare: "A giudicare da come mi è apparso nel fuoco, di sicuro è uno di quei rockettari seri che non guardano in faccia nessuno. Mi serve qualcosa di estremo". Senza pensarci due volte prese il suo top di pelle, gli hot pants zebrati e le calze a rete; poi corse a prendere i suoi stivali alti fin sopra il ginocchio di pelle nera con uno stiletto di tredici centimetri. Si chiuse in bagno, si vestì, si truccò e poi prese la lacca e il pettine a denti stretti: "Chissà se sono ancora capace di cotonarmi i capelli" pensò fra sè. Dopo mezz'ora, Rea uscì dal bagno accompagnata da una nuvoletta di lacca; le sue amiche, che fino ad un attimo prima stavano litigando per i trucchi, si zittirono e si fissarono su di lei. «Come vi sembro?» chiese Rea aspettandosi degli atroci commenti

«Wow, Rea!» esclamò Bunny «Era un anno che non ti vedevo vestita così! Stai benissimo!»

«Sei perfetta per stasera» le disse Amy con un sorriso

«La divisa ti dona parecchio Fiamma» disse Marta

«Quei capelli Rea, mi sembrano quelli di una rockstar» concluse Morea. Ci fu una risata generale poi le ragazze finirono di prepararsi.


* * *


L'atmosfera dentro al Whisky era carica di elettricità; la potevi sentire, la potevi respirare. Il sudore colava dalle pareti e nell'aria aleggiava il profumo delle varie lacche. Teste dai capelli ingombranti correvano verso il palco per riuscire a vedere meglio questa band prodigio che aveva un cantante a dir poco esuberante ed un chitarrista che se ne andava in giro con un cilindro in testa a qualsiasi ora del giorno. I Guns'n'Roses erano belli e cattivi; erano come un lupo seducente che, sculettando come una modella ad una sfilata, inghiottivano Cappuccetto Rosso a ritmo di Glam Metal. Il cantante, Axl Rose, ammiccava a qualsiasi ragazza che, in preda all'eccitazione, si levava il reggiseno e lo lanciava sul palco urlando come una pazza. «Marzio, non guardare» diceva Bunny mettendo una mano davanti agli occhi del ragazzo ogni volta che succedeva un episodio simile; il bel moro scoppiava a ridere e le diceva con una dolcezza impregnata di sensualità: «Amore, ma sai che io guardo solo te... poi con quel vestitino, sei proprio sexy». Bunny rideva maliziosamente e lo baciava sulle labbra. Rea sorrideva a vedere così tanta tenerezza ed affiatamento fra i due; "Sono così belli insieme" pensava fra sè "come mi piacerebbe avere un ragazzo così". E mentre questi pensieri le affollavano la mente, i suoi occhi squadravano il locale in cerca del ragazzo del fuoco; ma dopo un'ora di ricerche, Rea ci rinunciò. Provò una stretta al cuore; sospirò: "Beh, nemmeno lo conoscevo, non capisco perchè la cosa debba dispiacermi così tanto". Un boato interruppe i suoi pensieri: i Guns avevano appena terminato il concerto e stavano scendendo dal palco; contemporaneamente, il dj iniziò a mettere su i dischi più forti del momento. «Questo ci è arrivato dal Troubadour ed è un brano inedito di una band emergente chiamata Poison, questa è "Talk Dirty To Me"!». La chitarra ruggì prepotente dalle casse seguita da colpi secchi di batteria; «Rea dai! Andiamo a ballare!» le urlò Marta all'orecchio e Morea le trascinò in mezzo alla pista. "Al diavolo!" pensò Rea ed iniziò a scatenarsi. Sentimenti quasi dimenticati riaffiorarono alla sua mente: gioia, spensieratezza, forza e divertimento; sensazioni andate in letargo e risvegliate in un solo istante dalle sue amiche e dalla musica che più amava. Si lasciò andare, si lasciò trasportare dal fiume in piena di quegli accordi; chiuse gli occhi e lanciò un urlo liberatorio. Le sue amiche la guardarono con un sorriso pensando che finalmente Rea poteva vivere la sua vita di ragazza come tutte loro. Mentre ballavano Bret Michaels cantava di lui, che non vedeva l'ora di sentire la voce della sua ragazza che gli sussurrava piano all'orecchio frasi sconce. Rea era completamente immersa nel fiume della musica quando una mano le toccò la natica destra; si girò di scatto e si ritrovò faccia a faccia con Axl Rose. «Bella mora» le disse poggiandosi pesantemente a lei «vieni in bagno con me? Ho tanta voglia di sbatterti contro la parete». Rea strabuzzò gli occhi sentendo la protuberanza dei suoi genitali gonfi di ormoni premuti contro il suo bacino; Marta e Morea erano ferme alle sue spalle incredule. Rea non sapeva cosa fare quando improvvisamente la furia si impadronì della sue membra e mollò un sonoro ceffone al cantante che cadde rovinosamente a terra. «Senti un po' biondino, io non faccio la carità a nessuno, è chiaro?» gli urlò Rea imbestialita; poi si girò verso le due amiche e disse: «Me ne vado al Roxy». Uscì dal locale come un tornado con le sopracciglia aggrottate per la rabbia; se c'era una cosa che odiava erano i pervertiti. Con le orecchie che le fischiavano leggermente si diresse verso ovest, verso il Roxy, quando una mano l'afferrò brutalmente per la spalla destra facendole quasi perdere l'equilibrio. «Dove credi di andare stronza?» era la voce di Axl. Rea afferrò il polso del ragazzo ma lui era ben più forte e la spinse con ferocia nel vicolo accanto al Whisky; Rea cadde per terra e si rialzò tenendo la schiena poggiata ai bidoni della spazzatura.


Lunedì 21 aprile 1986, 1 am

Axl sembrava un avvoltoio; a me si gelava il sudore sulla nuca. In quel momento mi sono pentita amaramente di essere uscita sola dal locale. Avevo paura, molta paura; anzi terrore. Lo sguardo di Axl era identico a quello di Yuri; non riuscivo nemmeno ad urlare per farmi soccorrere. "Ecco, sta per succedere di nuovo" ho pensato dentro di me "Mai saprò cosa vuol dire fare veramente l'amore".


«Nessuna, mai, si rifiuta di scopare con me» disse Axl avvicinandosi lentamente e pesantemente verso Rea «perchè io sono Axl Rose. E mi sta sui coglioni che tu ti rifiuti di scopare con me». Rea era terrorizzata; dalla paura quasi non riusciva a respirare, solo dei sibili le uscivano dalla bocca. «Sei tanto figa quanto stronza» le disse Axl avvicinandosi al suo viso «ma io ti insegnerò a non esserlo più». Il suo alito sapeva di birra, troppa birra; era ubriaco. Ma nonostante questo, Rea non riusciva a muoversi; Axl stava per strapparle di dosso gli hot pants quando, improvvisamente, qualcuno gli fracassò una bottiglia di vetro in testa. Il biondo cadde a terra tenendosi la testa sanguinante fra le mani; Rea lo vide accasciarsi e gemere per il dolore. "Cos'è successo?" pensò smarrita quand'ecco che notò appena dietro Axl un'altra figura maschile. Le si fermò il cuore; nella penombra del vicolo c'era lui, il ragazzo del fuoco. Aveva i capelli neri cotonati ed ingombranti, la frangia lunga che gli nascondeva gli occhi ed indossava una giacca nera lucida; nella mano destra stringeva il collo di una bottiglia di vetro rotta. Era stato lui a salvarla; senza dirle nulla era arrivato e le aveva salvato la vita. I loro sguardi si incrociarono per un secondo: «Tutto bene?» le chiese con la sua voce baritonale; dalla bocca di Rea non uscì nessun suono, riuscì a malapena ad annuire. Lui si chinò su Axl che si lamentava per il dolore e gli disse: «Sei un figlio di puttana sai? Mi hai appena fatto sbattere nel cesso una bottiglia di Jack... sei una merda». In un attimo Rea riprese il possesso delle sue membra e, colma di paura, scappò via, verso casa, lasciando i due ragazzi nel vicolo.


NOTE:

Guns'n'Roses: band di Los Angeles formatasi dalla fusione degli L.A. Guns e degli Hollywood Rose nel 1985. Ai tempi (1986) Axl Rose ne era il cantante, Slash il chitarrista solista, Izzy Stradlin il chitarrista ritmico, Duff McKagan il bassista e Steven Adler il batterista.

Whisky à Go Go: uno dei locali più importanti del Sunset Strip; ospita e ospitava dei concerti importantissimi.

Divisa: in questo caso si intende l'outfit tipico da rocker

Glam Metal: sottogenere del Metal nato all'inizio degli anni 80 a Los Angeles. In origine chiamato Teeth Metal, è caratterizzato da melodie ritmate e di facile presa sul pubblico, molte volte intrise di carattere blues. Grandi esponenti del genere furono band come i Mötley Crüe, i Poison, Van Halen e i Cinderella.

Troubadour: altro locale molto importante del Sunset Strip; nel 1985 i Poison firmarono un contratto con quel locale per poter suonarci il più frequentemente possibile.

Talk Dirty To Me: brano contenuto nel disco di debutto dei Poison "Look What The Cat Dragged In"

Bret Michaels: cantante dei Poison

Roxy: altro locale molto famoso del Sunset Strip non molto distante dal Whisky à Go Go

Jack: si intende Jack Daniel's


Dopo qualche giorno di studio intenso, torno con il secondo capitolo di "Burning Fire" sperando che sia di vostro gradimento. Non mi aspettavo un'accoglienza così calorosa per mia fan fiction e devo ringraziare tutte le persone che si sono fermate per leggere e lasciare la loro recensione; in particolare:

grazie a Demy84 per i suoi preziosi consigli sulla formattazione del testo e per la sua preziosissima recensione.

Grazie a SailorMercury84, alemagica88, star86, key17 e LadyMars per le loro recensioni.

Grazie di nuovo a key17 per aver inserito questa storia fra le preferite e grazie ancora a SailorMercury84, Demy84 e star86 per aver inserito "Burning Fire" fra le seguite.

Senza il vostro supporto, di certo, non avrei continuato a scrivere; siete state tutte preziosissime. So che questo capitolo è un po' lungo ma è servito per introdurre il mondo reale; come avete visto, il misterioso ragazzo è comparso ma, ancora, non si sa chi è.

   
 
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