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Autore: yachan    29/12/2005    1 recensioni
Eccomi con una nuova fiction su Doremì. Un sogno e una premonizione, che sia l'inizio di una nuova minaccia? Nuove avventure e nuovi guai attendono i protagonisti di Ojamajo Doremi (che trailer è? U_U')
Genere: Avventura, Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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TRUST YOU

 

Cap.13

 

Tu vedrai com'è bello sognare senza pensare…perché ci sono sempre di più persone che sognano un altro mondo ridendo allo stesso modo

 

Con dolcezza

Al camminare

Il vento accarezza i miei capelli

 

non c'è nessun posto come il tuo per me

 

E tutto è

Uguale a ieri

Il pomeriggio passa lento

E quasi è notte qui

Non c'è nessuna novità

I miei occhi senza volere

Rimangono nei tuoi

E vogliono vedere quel che porterà

il futuro

la giustizia si estende davanti

nella tua vita ci sarà qualcosa

d'interessante

arriva senza timore

riempie il meglio

ogni istante

non temere mai il tuo destino

il tuo potere divino sempre ti aiuterà

Devi averne fiducia

E mai dubitare

Tu potrai trionfare

 

 

Di nuovo buio…e lei camminava lungo un sentiero.

Non sapeva dove andava, ma qualcosa la stava guidando…in quell’oscurità.

Davanti a lei apparve una foresta…non una foresta come quelle che aveva visto in televisione, ma diversa. Come dire…magica.

Poi comparvero delle piccole casette. Casette che sulla terra non esistevano più. Era come essere tornati sulla terra di tanti anni fa…ma l’ambiente rimaneva sempre ostile.

Un laghetto apparve a pochi passi da lei.

Si fermò e si chinò, come per bere.

Ma l’immagine che si rifletté sul lago…era diversa.

Sì, era lei, lo poteva capire dal viso…ma quel taglio di capelli, non era suo. Li aveva più corti rispetto al solito e il colore era più scuro. Quasi come se quell’atmosfera grigia si fosse portato via i colori.

Lo sguardo della ragazza era triste, quasi preoccupato.

Provò ad avvicinare la mano a quel riflesso, ma al contatto con l’acqua essa svanì, facendo posto alla sua immagine.

Ma ancora c’era qualcosa che non andava. Quello sguardo così freddo, non era il suo.

L’immagine sorrise, senza che lei muovesse le labbra.

“Sei felice, Doremì?”

Si spaventò…quell’immagine parlava?

“Presto non lo sarai più…”

-         C-chi sei?- cercò di dire.

Qualcosa le diceva che quella persona, che non era lei, l’aveva già incontrata. Ma dove?

“E’ ancora presto per dirti chi sono…ma presto ci incontreremo…”

 

 

-         E così…è così che stanno le cose…- disse Doremì pensierosa.

-         Quel Leon me la pagherà!- disse infuriata Aiko, alzandosi in piedi.

-         No, aspetta Aiko- disse Onpu- Loro non sanno che li stavo ascoltando…è meglio per il momento fare finta di niente.

-         Che?! E lasciare che quei tipi la facciano franca?

-         Calmati Aiko- disse Hazuki- Non è certo con la forza che riusciremmo a sapere di più.

-         Yes- disse Momoko- Hazuki ha ragione. La pazienza è la virtù dei deboli.

-         Momo-chan…si dice “la pazienza è la virtù dei forti”- disse Hazuki.

-         Ah, già. Eh, eh (^.^)’ Sorry!

-         Non m’interessa- disse Aiko- Io non sopporto chi mi mente.

-         D’accordo…hanno sbagliato, questo lo sappiamo- disse Momoko, incrociando le braccia e guardando Aiko con sospetto- Ma tu, Aiko, perché te la prendi così tanto?

-         Eh? Ah…io…non lo so- disse confusa Aiko.

-         In ogni caso, alla luce di questi fatti…cosa facciamo?- chiese Onpu e tutte guardarono Doremì.

Doremì stette un momento a pensarci.

-         Sapete…normalmente io direi di andare là, ma questa volta…

“Ho l’impressione che tu sia stata presa di mira da una strega”

“Lei cerca di renderti debole, colpendo nei tuoi punti deboli”

Nella sua mente erano rimaste le parole di Moyra.

-         Forse non è una buona idea…- disse incerta- Non sappiamo niente di quello che ci aspetta, una volta arrivati al mondo della magia. E poi, la situazione potrebbe essere cambiata, rispetto a come ce la ricordavamo noi. Sarebbe come un salto nel vuoto…

Le quattro ragazzine ci pensarono su…in fondo Doremì non aveva torto.

Onpu guardò Doremì. Aveva un espressione diversa dal solito. Era come se avesse paura…ma di cosa?

Però sarebbe stato inutile chiederlo in quel momento…probabilmente avrebbe finto che tutto andasse bene.

-         D’accordo…- disse Aiko, sorprendo le altre.

Di solito Aiko si sarebbe opposta con tutte le forze. Avrebbe contestato la scelta di Doremì e avrebbe cercato di convincerle ad andare.

Ma questa volta era diverso. Sentiva che in quello che diceva Doremì, c’era del giusto. Non era il caso di andarci leggeri.

-         Aspetteremo che venga il momento buono…- disse Hazuki, sorridendo alle amiche- E poi decideremo.

Anche le altre fecero cenno di sì.

Al momento non c’era nient’altro da fare.

 

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Doremì stava camminando lungo una stradina. Doveva tornare all’albergo, prima che le sue compagne di stanza di accorgessero della sua assenza.

Si sentiva strana. Forse era quella luna così strana…o forse era per quello che le aveva raccontato Onpu…o cos’era?

Paura? Sì, non era la luna, era lei che era strana…

 

-         Doremì…

-         Sì?- Doremì si voltò ad ascoltare Onpu. Erano rimaste solo loro due, le altre si erano già incamminate.

-         Ecco…preferivo chiedertelo in privato…- disse guardandola seriamente- Stai bene?

-         Eh?- disse sorpresa Doremì- Certo che sì…

Onpu continuava a guardarla.

-         Doremì…sai, non sei costretta ad essere sempre allegra…ogni tanto puoi anche tu avere paura…

-         Onpu…

-         Io…- disse appoggiando la mano su petto- Ho avuto paura al momento dell’incendio…ho avuto paura per mia madre. Avevo il terrore che le fosse successo qualcosa- strinse forte la mano- Ancora adesso ho paura, non lo nascondo. Però io sono una attrice, non posso abbattermi. Non so cosa ci riservi il nostro futuro. Ma…io so che se saremmo sincere e unite, c’è la potremmo fare. Per questo…se c’è qualcosa che ti tormenta…volevo dirti che noi siamo qui.

Doremì fece cenno di sì e poi se ne andò.

 

Onpu aveva ragione, Doremì aveva paura. Ma non paura di cosa le sarebbe successo…

Aveva paura per le persone che la circondavano…

“Lei cerca di renderti debole, colpendo nei tuoi punti deboli”

Perché? Perché le tornavano in mente le parole di Moyra?

Se era vero…se era vero, tornare nel mondo della magia, sarebbe risultato fatale per le sue amiche.

Non poteva rischiare. Non poteva mettere in pericolo le loro vite. Non se lo sarebbe mai perdonata.

Anche a costo di affrontare il pericolo da sola.

-         Sei nottambula?

Doremì sussultò. C’era qualcuno sveglio?

-         Akatsuki…sei tu.

Il ragazzo era appoggiato al muro dell’albergo e guardava Doremì.

-         Ah, io- cercò di trovare una scusa convincente- Stavo facendo un giro…

-         A quest’ora?- disse con una certa ironia- Quando l’insegnante ci ha proibito di uscire di notte?

Doremì capì che era inutile mentirgli. Lui lo sapeva dov’era andata.

-         Io…devo andare in stanza…- disse Doremì, sviando il suo sguardo- Le mie compagne si insospettiranno se non mi trovano a letto.

Akatsuki non disse niente, mentre Doremì lo sorpassò entrando dentro l’albergo.

-         Doremì…

-         Dimmi…

-         Non fare sciocchezze…

Doremì aspettò qualche secondo prima di rispondergli, poi si girò con un sorriso sul viso.

-         Tranquillo, non sono il tipo.

 

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“Aiko, perché te la prendi così tanto?”

“Aiko, ma perché sei così furiosa?”

Aiko era distesa sul suo letto e pensava ai suoi atteggiamenti.

Era vero. Ultimamente, era più agitata del solito. Forse…era perché si sentiva impotente?

Quel giorno che l’aveva salvata Leon…se non ci fosse stato lui, lei sarebbe…?

No, non voleva pensarci.

Però questo significava, che questa volta non era in grado di difendersi da sola. Quindi lei, era debole? Se qualcuno si sarebbe trovato in difficoltà…lei non avrebbe potuto fare niente?

Strinse forte le coperte a sé. Odiava sentirsi così. Non sopportava che le mentissero e che qualcuno si divertisse alle sue spalle.

Era odiosa quella situazione.

“Non sappiamo niente di quello che ci aspetta, una volta arrivati al mondo della magia”

Quando Doremì l’aveva detto, era come se qualcosa l’avesse bloccata. Fino a quel momento voleva sapere tutta la verità, anche a costo di ribaltare il mondo della magia. Ma quelle parole e l’espressione di Doremì…non l’aveva mai vista così turbata. Era come se per un momento, si stesse vedendo allo specchio. Anche se tentava di nasconderlo, lei si sentiva così. Turbata dai nuovi avvenimenti e dalle probabili conseguenze.

“Sarebbe come un salto nel vuoto…”

Sapeva che per il bene di tutte, si sarebbe dovuta calmare. Ma una parte di lei, gridava e si ribellava.

Cosa fare?

-         Ai-chan…tutto bene?

Aiko alzò lo sguardo e vide Maria in piedi davanti al suo letto.

-         Maria…- disse Aiko, sorpresa di vederla sveglia a quell’ora.

-         Se ti senti male, vado a chiamare l’insegnante…

-         No, non è necessario- disse Aiko cercando di fermarla- Adesso sto bene.

-         Se c’è qualcosa che non va…puoi parlarmene- disse Maria sorridendole dolcemente- Non sono brava a dare consigli, ma so ascoltare. E se ti vuoi sfogare, io sono qui.

Aiko guardò la ragazza che aveva di fronte. Per un momento, per un breve istante, era come se l’immagine di Doremì si sopraponesse a quella di Maria. Alcuni atteggiamenti di Maria, le ricordavano Doremì.

Già, Doremì era sempre disponibile per gli altri e quando aveva bisogno di aiuto, chiedeva alle sue amiche. Ma adesso che tutte si erano divise…Doremì aveva qualcuno al suo fianco? Qualcuno che nei momenti tristi, le stesse vicino?

Le tornò in mente l’espressione preoccupata di Doremì.

Quel giorno in cui si erano dovute separare, l’aveva sorpresa l’atteggiamento di Doremì. Credeva che nonostante le sue goffaggini, la sua allegria riusciva a superare ogni momento triste. Ma poi, si era resa conto che…in fondo non era diversa da loro. Anche lei aveva bisogno di qualcuno per andare avanti.

E se n’era accorta troppo tardi, insieme alle altre. Doremì aveva finto di saper superare la separazione, ma in realtà ne soffriva in silenzio, senza dirlo neanche alle sue amiche.

Se lei fosse stata sincera fin dall’inizio…forse non si sarebbe rinchiusa dentro il Maho. Ma era anche vero, che se lei avesse tentato di convincerle a stare tutte unite, la loro separazione sarebbe stata più difficile.

Per questo lei non aveva detto niente, per evitare che le sue amiche si sentissero in colpa a lasciarla sola.

-         Grazie, Maria- le sorrise.

Chissà se Doremì stava bene?

 

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-         Sto bene, ti ho detto (U.U)- disse Doremì, mentre mangiava.

-         Mh, non ti credo…- disse la compagna di fianco, mentre la osservava scrupolosamente.

-         Senti, Moyra, capisco che vuoi proteggermi…ma stai esagerando- disse Doremì, appoggiando la sua ciotola di riso sul tavolo.

-         Proteggerti da che?- chiese Marina, che stava di fronte a loro.

Doremì non rispose e si riempì la ciotola di altro riso.

-         Vedi, Marina…- disse Moyra, guardandola seriamente- Doremì è minacciata da alieni.

-         Alieni?- disse Marina tra lo stupita e preoccupata.

Chissà perché, ma Moyra aveva la capacità di rendere vere, anche delle stupidaggini. E naturalmente, Marina ci cascava sempre.

-         Che assurdità- disse Tamaki, che stava vicino a Marina- Gli alieni non esistono…al massimo, l’alieno sei tu.

-         Spiritosa- disse con sarcasmo.

-         Io ho finito- disse Doremì appoggiando le bacchette sul tavolo- Vado a fare un giro- si alzò in piedi.

-         D’accordo, però non stare via tanto- disse Marina- Più tardi dobbiamo uscire con la classe.

-         Va bene- disse allontanandosi.

-         Ah, Doremì…- Moyra si alzò e la raggiunse- Non ti devi allontanare, senza avvisarmi…se no, come faccio a proteggerti?- disse guardandosi in giro.

-         Moyra…

-         Sì?- disse continuando a guardarsi intorno.

-         Smettila.

-         Eh?- si bloccò e la guardò- Come hai detto?

-         Ho detto di smetterla di seguirmi- si girò verso di lei- Non ho bisogno di una guardia del corpo. Non c’è nessuno che mi vuole fare del male. Non c’è nessuna strega. E l’ultima cosa che vorrei, è averti tra i piedi!

-         Doremì…- disse scioccata Moyra.

-         Lasciami in pace- e si voltò, allontanandosi.

Che ti sta succedendo, Doremì?- pensò Moyra triste, mentre vedeva Doremì che le dava le spalle e si allontanava.

Doremì camminò tenendo lo sguardo a terra.

Sapeva che l’aveva ferita. Lo sapeva bene. Ma non aveva alternativa.

Scusami Moyra…- pensò Doremì stringendo forte le mani- Ma se è vero, che vogliono fare del male a chi mi sta intorno…preferisco rimanere sola.

Akatsuki stava osservando la scena, nascosto dietro ad un angolo.

-         Non fare sciocchezze, Doremì…- sussurrò.

 

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Una signora sfogliava le pagine di un libro…la scrittura era molto antica, anche per lei…

Purtroppo per quanto avesse tentato e ritentato di decifrarlo, non era servito a niente. Neanche il gruppo di streghe più abili erano riuscite a leggere il libro.

Eppure, c’era qualcuno in grado di leggerlo ancora…ma chi?

Le venne in mente il volto di una persona…all’epoca era la sua insegnante di magia. Dopo aver conseguito il suo diploma, non l’aveva più rivista…o meglio, le sue ambizioni e la rivalità con un’altra strega, l’avevano occupata tutto il tempo.

Ricordava vagamente quella donna. Era molto severa e rimproverava in continuazione lei e la sua rivale, perché continuavano a bisticciare. Però, ogni tanto si lasciava andare in qualche dolce sorriso e capitava ogni tanto che per addolcire qualche punizione che aveva inferto a lei, le offriva dei dolci e qualche perla di saggezza.

Quanto tempo era passato…chissà se era ancora viva?

In ogni caso, valeva lo sforzo di controllare. Uscì da una stanza piena di libri e uscì con la scopa in mano. Se era ancora viva quella donna, forse sarebbe riuscita a decifrare il libro.

 

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Un ragazzino dai capelli color blu entrò dentro una stanza enorme, dove tanti altri suoi coetanei stavano passando il tempo con giochi e chiacchiere.

-         Marina…- si guardò in giro Kotake- Non è con voi Doremì?

-         No, aveva detto che sarebbe andata a fare un giro…

-         Però…- disse Yada, che stava ascoltando - Non è strano che non sia ancora arrivata?

-         Trattandosi di Doremì, non mi stupisco che si sia dimenticata che dovevamo uscire…- disse con superiorità Tamaki.

-         Mh…e Moyra? E’ andata con lei?

-         No- disse Marina preoccupata- Si è chiusa in camera e non capisco perché.

-         Come?- disse perplesso Kotake, conoscendo il carattere esuberante di Moyra.

-         Già, non vuole parlare con noi- spiegò Marina- E’ come se…

-         Sicuramente ha litigato con Doremì- disse Tamaki decisa- Perché se no, Doremì sarebbe uscita da sola e lei invece è rimasta qui?

-         Strano…proverò a parlarle io. Chissà che non sappia dov’è andata Doremì…- disse Kotake, uscendo dalla sala ricreazione.

-         Come mai cerchi Doremì?- chiese Tamaki, prima che lui uscisse.

-         Mh? Che intendi dire?

-         Suvvia Kotake, sei sempre alle costole di Doremì, non le lasci mai tregua…- disse Tamaki, alzando le spalle- Cosa sei, il suo cane?

-         Che?!

-         Oppure…c’è qualcos’altro?- disse Tamaki, lasciando in vago la domanda.

-         Non c’è niente!- disse lui innervosito- Sono semplicemente preoccupato per lei, come amico! Cosa c’è di male!

Tamaki guardò sorpresa Kotake.

-         Calmati, era solo una domanda…

-         Non sono in vena di continuare questa assurda discussione!- il ragazzino uscì, sbattendo dietro di sé la porta.

-         Assurdo, non è così che si risponde ad una signorina- disse offesa Tamaki, poi si accorse che la stavano guardando i compagni- Beh, che c’è? Ho solo detto la verità.

Marina e gli altri tornarono ai loro posti.

-         Ma che hanno tutti oggi?- chiese Marina, alzando le spalle.

Kotake salì le scale a passò davanti alla porta della stanza e bussò.

-         Moyra? Sei dentro?- chiese.

-         …- nessuna risposta.

-         Moyra, sai dov’è andata Doremì? Marina ha detto che è uscita da un bel po’…e tra poco dobbiamo uscire con la classe…

-         …non è tornata?

-         No.

Si udì un rumore di piedi che si avvicinavano alla porta. Poi un giro di chiavi e la porta si aprì a malapena per permettere alla ragazzina di guardare Kotake.

-         Io…non so dov’è andata Doremì…- disse triste.

-         E’ successo qualcosa?- chiese Kotake preoccupato.

-         Mh…ecco…- disse incerta- Doremì non ha voluto che la seguissi…sembrava adirata con me…mi detesta.

Kotake sorrise come divertito.

-         Impossibile, Doremì non è il tipo da detestare qualcuno, soprattutto un amica.

-         Noi non siamo amiche…me ne sono accorta da come ha voluto disfarsi di me.

-         Eh? Ma come mai?

-         Uhm…

-         Mi vuoi spiegare che sta succedendo?- chiese Kotake, sempre più deciso a farla parlare.

Moyra sporse la testa fuori dalla porta e guardò ai due lati del corridoio.

-         Bene, non c’è nessuno…- disse Moyra.

-         Chi dovrebbe esserc…- non fece in tempo a terminare la frase, che fu trascinato da Moyra dentro la stanza.

-         Qui non dovrebbero riuscire a sentirci…- chiuse la porta.

Kotake guardò con più preoccupazione la ragazzina.

-         Ehm…Moyra, sicura di sentirti bene? Vuoi che chiami l’insegnante?

-         Ci mancherebbe altro!- disse seria, poi abbassò lo sguardo- Ecco, devi sapere che…- Moyra spiegò brevemente quello che era successo, su i suoi sospetti per gli incidenti, del libro nero, e altro ancora.

Quando finì di parlare, nessuno dei due parlò. Regnò il silenzio in quella stanza semi oscura.

-         Ahhh, finalmente!- disse d’un tratto Moyra, spaventando Kotake- Mi sento meglio, ora che te ne ho parlato- lo guardò- Lo so a cosa stai pensando Kotake. Pensi che sono pazza e non so cosa…e in fondo, non ti darei torto se tu lo pensassi…però- abbassò di nuovo lo sguardo- è la verità. E io vorrei fare qualcosa per Doremì.

Kotake continuò a rimanere in silenzio.

-         …è per questo che vi comportavate in quel modo strano?

-         Mh- fece cenno di sì, poi si bloccò- Chi è che è strano?- disse offesa.

-         Vedo che ti sei ripresa- disse Kotake, appoggiando le mani ai fianchi.

-         …non ridi?- chiese Moyra perplessa.

-         Beh, forse se me l’avessi detto in un altro momento…ma gli ultimi avvenimenti, mi hanno dato molto da pensare- disse serio e poi si voltò verso la porta per aprirla- Però ora mi preme più trovare Doremì.

Si udirono delle voci e dei passi venire verso di loro. Kotake e Moyra uscirono dalla stanza e videro con sorpresa e sollievo che era Doremì, seguita da Marina che le stava parlando, senza che lei l’ascoltasse con attenzione.

Appena Doremì si accorse della presenza dei due, si fermò e li guardò. All’inizio era sorpresa, ma poi tornò seria.

-         Oh, sei riuscito a parlare con Moyra. Bene- disse Marina a Kotake- Stavo dicendo a Doremì che la stavi cercando e che l’insegnante ci vuole tra cinque minuti nell’atrio principale…

-         Mh…- Kotake guardò Doremì- Dov’eri andata?

-         E a te che importa?- rispose velocemente e con tono arrogante- Sembra che ultimamente, volete starmi tutti appresso- disse guardando velocemente Moyra- Mi volete tenere sotto controllo, per caso?

-         Che modo di rispondere è?- disse Kotake irritato dal suo tono- Eravamo solo preoccupati. E’ pericoloso che ti aggiri da sola, dopo quello che è successo…

-         La faccenda dello sparo è ormai storia chiusa- disse Doremì con disinvoltura- Quel che è stato, è stato. Non sono in pericolo e non voglio che mi stiate addosso solo per questo.

-         Doremì- intervenne Marina, che si meravigliava del comportamento della ragazzina- Nessuno vuole starti appresso…

-         E allora, lasciatemi stare. Non voglio nessuno. Siete solo un disturbo per me- disse con tono acido.

Seguì di nuovo un breve silenzio.

-         …io vado, prima che l’insegnante si arrabbi- disse Kotake sorpassandola- E ti consiglio di fare altrettanto, se non vuoi essere rimproverata.

-         Non ho bisogno che tu me lo dica- e se ne andò in stanza.

Moyra e Marina iniziarono a scendere, senza aprire bocca.

Dopo pochi minuti tutta la classe si trovava nell’atrio principale, con l’insegnante che controllava che non mancasse nessuno.

-         Bene…- disse soddisfatta- Ora che ci siamo tutti, possiamo andare.

Il gruppo uscì dall’ albergo e s’incamminò.

-         Ehi, Marina…ma che succede?- chiese Tamaki sottovoce a Marina- Moyra è stranamente silenziosa, Kotake non provoca Doremì e cosa più strana, Doremì se ne sta in disparte.

-         Mh…- Marina non sapeva cosa rispondere. Il ricordo di come si era comportata Doremì la teneva in ansia- Ehm, forse è meglio lasciarla stare per un po’.

Akatsuki osservava tutto, mentre se ne stava in mezzo gli altri compagni.

La classe fece un giro di perlustrazione nella zona storica del paese e dopo un po’ si fermarono a riposare.

-         Che camminata…- disse Tamaki sbuffando- E’ possibile che l’insegnante sia così sadica? Guardate, le mie belle scarpette, appena comprate, sono già rovinate.

Si aspettò che qualcuno le rispondesse, ma nessuno fiatò.

-         Ehi, dico a voi, ma che vi prende? Vi hanno tagliato la lingua?

-         Perché non te ne stai un po’ zitta?- chiese Masaru- Non vedi che nessuno ha voglia di parlare?

-         E’ questo che non è normale! Dico io, sono abituata a sentire Doremì e Kotake bisticciare, a Moyra che spara assurdità, a Marina che parla di sdolcinatezze…e invece niente.

-         E la cosa ti dispiace?- chiese Masaru sorpreso.

-         Neanche un po’…- disse lei con atto di superiorità- ma voglio scoprire cosa c’è sotto- si avvicinò a Doremì che era seduta su un muretto- Ebbene?

-         Lasciami in pace, Tamaki- rispose lei seccata.

-         No, non ci penso proprio. Che ti è preso? Hai litigato con la tua amichetta o il tuo fidanzatino?

Moyra fece per intervenire, ma si bloccò senza sapere cosa dire.

-         Perché non ti fai gli affari tuoi?

-         Perché non mi va- disse in tono di sfida- Sei strana, ti comporti in modo insolito e…

-         Tamaki, per favore, smettila di dar fastidio a Doremì- disse Moyra, riuscendo ad avere la parola.

-         Non ho bisogno di un difensore!- disse arrabbiata Doremì- Me la so cavare da sola.

-         Ma…

-         Doremì- cercò di dire Kotake.

-         E tu non intrometterti!- balzò in piedi- Non ho niente di strano!- scosse la testa- Lo volete capire che non voglio avere niente a che fare con voi!- si allontanò correndo- Lasciatemi stare!

I compagni la guardarono straniti, mentre si allontanava.

-         Ma che gli prende a Doremì? Non si era mai comportata così…- disse Kimura.

-         Era questo, quello che volevi ottenere?- chiese Masaru a Tamaki.

-         Io…- disse perplessa- volevo solo smuovere la situazione…non pensavo che…

-         E’ colpa mia…- disse Moyra triste- sono io che ho cominciato con questa storia e che l’ha stressata…avrei dovuto starmene zitta.

-         No, non è colpa tua- disse Kotake con tono gentile.

-         Però…

-         Ci conosciamo da anni e gliene ho fatte passare di peggio- disse quasi in tono scherzoso- Ma nonostante tutte le nostre litigate, abbiamo sempre fatto la pace. Doremì non è il tipo da comportarsi così…- disse Kotake pensieroso- Non mi convince tutta questa storia.

 

Continua…

********************************************************************************Anf, anf…che faticaccia…(-_-)’ Ma quando finirò questa fiction? E dire che manca veramente poco…ed ho anche gli occhi che mi bruciano per la febbre, sigh! Va beh, io cerco di impegnarmi (*o*), perciò mi raccomando, continuate a sostenermi (^o^).

A presto!

   
 
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