Libri > Il diario del vampiro
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Autore: Amy In Wonderland    01/02/2011    9 recensioni
Damon ha messo in chiaro i suoi sentimenti con Bonnie: non prova niente per lei.
così, dopo un anno, la strega è quasi indifferente al bel vampiro che è ancora in lotta contro il fratello per Elena.
ma, nel frattempo, arriverà in città un nuovo "cattivo ragazzo", vampiro anche lui, che si unisce al gruppo e punta le sue attenzioni su Bonnie.
Bonnie ricambierà il nuovo arrivato? ma sopratutto, Damon come reagirà?
ovviamente è una Donnie!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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10. Rivelazioni.
 
 
 
Bonnie stava sognando, ne era sicura.
Non era tanto per le gambe che non rispondevano ai comandi del suo cervello, né tantomeno perché si sentiva stranamente troppo leggera.
Ciò che le dava la conferma che si trovasse in un sogno, era innanzitutto la lunga veste bianca di pizzo che sembrava fosse appena uscita dal romanzo “Orgoglio e Pregiudizio”; secondo di poi, era il luogo in cui si trovava.
Era in un grande salone, tutto in penombra, la luce della luna era ostacolata dalle pesanti tende rosse che ricoprivano quasi interamente le grosse finestre.
La stanza era in sostanza spoglia e malandata: un enorme letto a baldacchino e, in fondo a quella che doveva essere una camera da letto, uno specchio con una cornice d’oro. Una volta doveva essere una stanza di qualche nobile, ma ora aveva un aspetto orribile a causa della carta da parati rovinata, graffiata e macchiata di… sangue?
No, non si trovava certamente nella sua epoca… quello era un tempo remoto, qualcosa che sapeva di vecchio e che sembrava quasi un ricordo lontano.
Ma non apparteneva a Bonnie, almeno su questo aveva una certezza.
Ci impiegò pochi secondi a capire la destinazione verso cui le sue gambe la stavano portando: più si avvicinava alla superficie riflettente dell’enorme specchio, più una figura sfocata iniziava a crearsi sulla sedia posta davanti allo specchio.
Quando raggiunse la destinazione, non si accorse nemmeno che lo specchio non la rifletteva poiché era totalmente concentrata sulla ragazza che si era formata dal nulla, pian piano, e che ora era seduta comodamente sulla sedia.
Era molto bella, più o meno della sua età (sì, doveva avere diciotto anni circa).
Dire che aveva lineamenti nobili era poco: minuta, zigomi alti, bellezza impressionante. Eppure era quasi familiare… sì, doveva averla vista da qualche parte. Aveva un aspetto molto esile, la pelle pallida era messa in risalto dalla leggera veste color nero che la fasciava, lasciando scoperte le spalle e in parte le gambe. Folti boccoli rossi le ricadevano armoniosamente sulle spalle, incredibile quanto somigliassero ai suoi.
Le labbra erano carnose e deformate in una smorfia allegra, gli occhi erano di un azzurro profondo, che risaltavano con una spessa linea color blu mare intorno all’iride. Anche quegli occhi li aveva già visti da qualche parte.
Considerando che vide tutti questi particolari in pochi secondi, una consapevolezza la colse a mano a mano che squadrava meglio quella figura: tranne che alcuni lineamenti e alcuni particolari, era molto simile a lei.
Ma non fu quello che la inquietò: sentiva dentro di sé che quella ragazza somigliava molto a qualcuno che conosceva.
Bonnie fu ridestata dai suoi pensieri da una risata cristallina: la ragazza la guardava dolcemente e con un’espressione divertita, ma non piena di cattiveria anzi, Bonnie avrebbe osato dire che era pura.
<< Dobbiamo sbrigarci, non c’è tempo da perdere! >> disse alzandosi in gran fretta e iniziando a correre leggiadramente verso una porta apparsa da chissà dove. La voce ricordava molto quella di un usignolo, così simile alla sua!
Le sue gambe si attivarono all’istante e iniziò a seguire la ragazza: prima uscì dalla casa, poi in un ampio giardino e infine si ritrovò a correre in un bosco di pini e abeti.
Anche se correva da molto ormai, Bonnie non sentiva la minima stanchezza: sì, quello doveva essere decisamente un sogno.
Arrivò a una costruzione malandata di roccia e seguì la ragazza per delle scale che portavano sotto terra e al buio: stranamente si sentiva al sicuro anche in esso.
Ma non appena entrò nella stanza sotterranea, si accorse che la ragazza era scomparsa.
E poi la sentì: quasi come un eco, un suono molto flebile, una melodia suonava ovunque, molto dolce e che Bonnie riconobbe come quella di un carillon.
Si guardò intorno per capire da dove provenisse quel suono, quando si accorse che in mano aveva proprio un carillon aperto! Doveva essere un oggetto molto prezioso: era stupendo. Era di un nero lucido, misto a delle pietre blu cobalto che luccicavano. Piccoli diamanti, smeraldi e rubini erano incastonati ovunque, decorando in modo lussuoso l’oggettino.
All’interno era d’oro e mentre suonava, un fiore di diamanti ruotava lentamente. No, non era un fiore qualunque, quella era una rosa.
Bonnie notò che inciso nel coperchio dorato vi era una scritta elegante che la strega vedeva sfocata e non poteva distinguere nulla se non una lettera: “T”.
All’improvviso il carillon si chiuse violentemente e la risata serena già conosciuta della ragazza si sentì ovunque, come un eco.
E poi tutto sparì: si trovava nel buio e stringeva qualcosa di rettangolare e solido. Bonnie si sentiva stretta, chiusa da sei pareti. In poco si rese conto che si trovava in una tomba.
 Beh, gridare le era concesso? A quanto sembrava, sì, e anche iniziare a sbattere violentemente contro il coperchio della tomba le era concesso.
“Sarai bella e giovane nella tua tomba”. Ecco, ci mancavano anche i ricordi di frasi passate.
Con uno scossone, finalmente il coperchio della tomba si aprì, ma il buio rimase lo stesso.
In quel profondo nero, Bonnie riuscì a distinguere solo l’oggetto che teneva in mano: un libro antico, rivestito di cuoio, che sentiva fosse molto importante. Lo aprì e capì immediatamente di cosa si trattava.
 
 
 
Così Bonnie. Sì brava, respira. Okay, ora calmati.
“Cuore, tu DEVI calmarti sennò mi viene un infarto!” ordinò al suo cuore, come se lui potesse risponderle.
<< Ma Buongiorno anche a te, Streghetta! >>.
Bonnie sgranò gli occhi e lanciò un urlo acuto, coprendosi con le coperte bianche.
<< Damon! Cosa ci fai qui? >>. Sì, l’aveva colta totalmente di sorpresa.
<< Ordini di Elena! Mi hanno mandato a cercarti >> sorrise sornione.
Bonnie gli lanciò un’occhiataccia.
<< E ti hanno mandato a chiamarmi alle… Alle sei di mattina?! >> esclamò sconcertata.
<< Beh, si sa no? Il lavoro inizia presto quando si deve salvare una città! >>.
Bonnie in preda all’irritazione, sia per il sonno sia per l’agitazione provata poco prima, afferrò un cuscino e lo lanciò al vampiro che se ne stava comodamente seduto sul davanzale della finestra.
Ovviamente Damon lo afferrò, alzando gli occhi al cielo, e aprì di scatto le tende lasciando passare i raggi del sole: Bonnie non aveva mai odiato così il sole in vita sua.
Infatti, accecata, si sdraiò sul letto a pancia in giù, coprendosi gli occhi con le braccia e brontolando qualcosa d’indefinito.
Sì, non era abbastanza lucida per realizzare che si trovava da sola nella sua camera da letto, con la camicia da notte rossa semi-trasparente e con il vampiro che fino a poco tempo fa la odiava, ma che probabilmente aveva preso una botta in testa così forte da iniziare a rivolgerle strane attenzioni.
La lucidità è essenziale nella vita ma, per una Bonnie appena svegliata, poteva anche cadere una bomba sulla sua casa in quel momento e non si sarebbe mossa di un solo passo da dove si trovava: dopotutto non dormiva da settimane, lei!
<< Per quanto io apprezzi questa visione >> iniziò Damon con un tono malizioso, avvicinandosi a lei << dobbiamo davvero decidere cosa fare e per questo dobbiamo andare al pensionato. Sai com’è: abbiamo meno di due mesi e mezzo per uccidere quei due kitsune e ci manca un Grimorio nascosto chissà dove (sempre se esiste, cosa di cui dubito, dato che l’ha detta Trevor!). Quindi sarebbe meglio che ti sbrigassi Uccellino! Ma stai tranquilla, avremo altro tempo per stare insieme! >> la sua voce era tornata maliziosa.
Bonnie sussultò, e non perché Damon aveva iniziato ad accarezzarle delicatamente una coscia (cosa alquanto eccitante), ma perché il moro le aveva fatto ricordare improvvisamente una cosa.
<< Damon! >> si girò di scatto, con gli occhi sgranati per l’eccitazione, guardando il vampiro sorridente.
<< Sì, mio piccolo Uccellino? >> chiese Damon, leggermente sorpreso dall’impulsività della strega.
<< So dove si trova il Grimorio! >>.
 
 
 
 
 
<< Quindi, tu mi stai dicendo che il Grimorio si trova nella tomba di Honoria Fell?! >>.
La sorpresa era stata enorme quando Bonnie era entrata, tornata da quella che doveva essere stata una corsa sfrenata, dicendo che aveva scoperto dove si trovava il Grimorio.
E soprattutto, Trevor sentiva l’irritazione di tutti mentre pensavano di aver avuto il Grimorio sotto il naso per tutto il tempo.
Trevor aveva avuto un’idea quella notte: era andato a prendere il Grimorio, estraendolo dalla terra dell’Old Wood, e lo aveva messo nella tomba della defunta fondatrice. Quella mattina avrebbe proposto di andare a riprovare l’incantesimo e per sbaglio avrebbe fatto cadere il coperchio della tomba. Sì, piano alquanto ridicolo, ma era il massimo che poteva fare.
Ma, a quanto pare, Misao aveva risolto prima di lui il problema. Improvvisamente gli venne una curiosità.
<< Come fai a saperlo? >> domandò, interrompendo la discussione tra Elena e Bonnie, dove la prima non pensava che fosse possibile ciò che diceva Bonnie (Ma era davvero così irritata da stizzirsi in quel modo?!).
Bonnie lo guardò e Trevor poté percepire il lieve tremolio del suo corpicino.
<< Ho… Ho fatto un sogno… >>
<< Una visione, vorrai dire? >> intervenne Meredith, avvicinandosi alla strega e abbracciandola: infatti, questa aveva iniziato a tremare al ricordo della notte passata.
<< Non saprei. Era diverso da qualsiasi cosa io abbia mai visto. Non assomigliava alle altre visioni… era quasi un sogno. >>
Trevor sussultò: aveva una brutta sensazione.
<< Che cosa hai visto? >> sussurrò flebile.
Si sa che quando una persona teme il peggio, questo arriva sempre: e così fu anche in quell’occasione.
Bonnie iniziò a raccontare il suo “sogno”, l’attenzione di tutti era rivolta a lei.
Tuttavia nessuno era preoccupato (in realtà erano tutti eccitati all’idea di aver fatto un passo avanti con la ricerca), nessuno tranne Trevor che sbiancava a ogni parola di Bonnie.
Quando infine Elena domandò alla strega come fosse la ragazza del suo sogno, e Bonnie gliela descrisse, Trevor non ebbe più dubbi: Misao sarebbe morta molto presto.
Trattenne meglio che poté un minaccioso ringhio alla descrizione di lei, quella stessa che Bonnie aveva potuto vedere così chiaramente e a lui non era concesso da troppo tempo ormai. La stessa che le era stata strappata.
Come si era permessa Misao?
Trevor strinse i pugni e, dicendo che doveva andare a mangiare qualcosa, uscì dalla stanza, furioso.
Sapeva che la sua rabbia era sfuggita a tutti tranne che a Damon, intento com’era a scrutarlo e a cercare d’invadergli la mente.
Scomparse nell’ombra e in pochi secondi si trovò a quasi sessanta chilometri lontano dal punto in cui era partito, sull’ultima quercia alla fine dell’Old Wood, luogo pieno di insidie dei kitsune e indiscusso regno dei due.
A confermarlo c’era l’aspetto del posto: potevi camminare per ore da un punto verso un altro e, quando ti saresti fermato, avresti giurato di essere sempre allo stesso punto. Era lì dove i kitsune catturavano le loro vittime, il luogo della confusione e del caos, quello in cui la realtà e la finzione si univano creando un’inquietante gioco di morte.
Erano questo ciò che pesava ogni volta che superava la vecchia quercia, albero che delimitava l’inizio dell’area di quel posto infernale. Forse il pensiero, forse il luogo in sé o forse i brutti ricordi gli facevano venire i brividi ogni volta che entrava in quel posto.
Ma era troppo furioso per badare ai brividi, troppo furioso per badare a tutto.
<< Misao! >> urlò con un ringhio. Lei lo stava aspettando, seduta comodamente su un ramo della quercia, un sorriso sadico stampato in faccia.
<< Ciao Trevor. >>
In un attimo la raggiunse, tentando di afferrarla, e le avrebbe sicuramente tranciato il collo se questa non l’avesse preceduto spostandosi.
<< Come ti sei permessa! Non hai la più pallida idea di ciò che hai fatto! >> poteva quasi sentire il suo cuore battere per lo strazio.
<< Era necessario! >>
<< No che non lo era! Avevo risolto tutto io in un modo meno pericoloso! >>.
Trevor tentò di calmarsi, cercando di tornare lucido e scemando un minimo la rabbia.
<< Ora lei tornerà, sai meglio di me ciò che hai fatto! >>
<< Eppure che fosse, che fastidio darebbe Trevor? >> la leggerezza con cui disse quella frase gli fece emettere un profondo ringhio.
<< Vuoi sapere cosa succederà? Lei sarà sempre vicina a Bonnie, sarà sempre nei suoi sogni e se per caso avrà un capriccio, non la lascerà nemmeno di giorno >>.
<< Cos’è che ti da fastidio? Il fatto che il “privilegio” di vederla sia riservato a Bonnie? >> Shinichi era apparso dietro di lui.
<< E se dovessero scoprire qualcosa di me? Andrebbe all’aria tutto il piano! >> ringhiò.
<< Trevor, non preoccuparti, ho tutto sotto controllo. Non darà alcun fastidio almeno che non lo vorrò io. Apparirà a Bonnie solo se sarà necessario: è troppo debole per ribellarsi al potere di chi la invoca! >>.
Trevor non era per niente convinto dalle parole della kitsune.
<< E poi, che c’è Trevor? Hai per caso paura dei fantasmi? O forse sono i ricordi a ossessionarti? >> Shinichi rise, per poi essere scaraventato per terra da un pugno di Trevor.
<< Adesso basta! >> intervenne Misao, pratica come sempre, << Ora torna da loro Trevor, prendi il Grimorio e fai ciò che abbiamo stabilito. Damon entro due mesi deve essere isolato, non scordartelo >>.
<< Lo so benissimo… ci sto lavorando. >> mormorò per poi confondersi nell’ombra degli alberi.
Ma non era l’unica figura a muoversi tra di essi e Misao lo sapeva perfettamente.
<< Sei sicura che sia prudente lasciarla così in giro? Trevor potrebbe sospettare qualcosa, sorellina… >>.
Misao rise felice e divertita, per alzarsi e andare a dare un bacio al gemello.
<< Non preoccuparti amore mio. Sono tutti nelle nostre mani, tutti. >>.
 
 
 
 
<< E’ quello! >> esclamò Bonnie, alzandosi in piedi e indicando il libro… lo stesso libro stretto tra le mani di uno scheletro!
La strega si ritrasse disgustata, andando a scontrarsi con l’imponente figura di Trevor, che la sorresse con le mani poggiate alle sue spalle.
<< Ehi Ragazzina, non dovresti avere paura dei morti >> socchiuse gli occhi color cobalto e avvicinando il volto le sussurrò, come se dovesse farle una rivelazione molto importante << dopotutto ne sei circondata! >>.
La rimise delicatamente in equilibrio e si avvicinò alla tomba ghignando divertito. Ovviamente si riferiva a loro, ai vampiri che in effetti erano morti… ma quello era uno scheletro, era diverso! Sì, per l’ennesima volta Trevor l’aveva trattata come una bambina di due anni, purtroppo.
Bonnie era talmente spiazzata da non essersi accorta che Damon la stava fissando con freddi occhi calcolatori, tipica posa da predatore.
<< Ecco >>, le porse il Grimorio che Bonnie prese con insicurezza.
<< G-grazie >> gli disse sorridendogli, sorriso che fu ricambiato da un’espressione dura e piena di disapprovazione.
Il vampiro le voltò le spalle uscendo dalla tomba, non senza un’ultima occhiata piena d’insufficienza.
<< Questo è troppo! >> esclamò sconcertata e arrancando a grandi passi verso l’uscita per seguire il vampiro.
Bonnie era delusa, amareggiata e sì, sconcertata!
Insomma, Damon poteva essere cattivo, egoista, narciso e lunatico quanto gli pareva, ma così era esagerato! La mattina era stata stupenda, l’aveva trattata con strane attenzioni e poi puff!
Dopo che l’aveva trovata con Trevor – poiché stava tentando di farsi spiegare il meccanismo delle sfere stellate - Damon era tornato a essere freddo e l’aveva trattata malissimo per tutto il giorno. Aveva passato il resto della giornata a parlare (con sua sorpresa, in modo pacifico e piacevole) con Trevor e aveva sorpreso il moro a guardarli minuziosamente: tuttavia il suo sguardo non era riservato a lei, ma a Trevor.
<< Damon! >> urlò una volta visto il vampiro alcuni metri più in là, lo stesso vampiro che aveva ignorato il suo urlo e continuava a camminare come se nulla fosse!
Insomma, lo stava seguendo! Lo sforzo di girarsi poteva pure farlo.
<< Damon! >> tentò di nuovo, ma ovviamente non ebbe risposta.
Presa com’era dalla rabbia, fece la seconda azione impulsiva e imprudente di quella giornata: prese il Grimorio e lo scagliò addosso al vampiro.
<< Non ti permetto di trattarmi così! >> riuscì a dire, prima di accorgersi di ciò che aveva appena fatto.
Lei… Lei aveva appena aggredito Damon!
“Oh Mio Dio” pensò in preda al panico e mettendosi una mano sulla bocca, come per rimangiare almeno l’ultima frase che aveva urlato.
“Questa è la volta che mi ammazza”.
Impaurita da quel pensiero, iniziò a indietreggiare e poi a correre; o almeno è ciò che avrebbe fatto se non si fosse imbattuta in qualcosa di solido che, purtroppo, sapeva perfettamente cos’era.
Bonnie si staccò tremando dal petto di Damon, non cercò di scappare perché sapeva che sarebbe stato inutile, non tentò nemmeno di supplicare il vampiro di non ucciderla perché non riusciva a parlare, rimase semplicemente lì, tremante come un cucciolo, a guardare impaurita il suo futuro assassino.
Beh, certo che non era poi così brutto essere ucciso da quell’ assassino, infatti i due pozzi neri erano minacciosi e mettevano paura, ma riuscivano ad esaltare l’impressionante bellezza di Damon.
<< Sei incredibile! >> parlò con voce sbalordita il vampiro, Bonnie non seppe se prenderlo come un complimento o no.
<< Come ti sei permessa piccola e stupida Streghetta?! >> sibilò minaccioso, guardandola inferocito.
“Dio ti prego, fai che non faccia male!” pregare era tutto ciò che riusciva a fare.
<< Oh, Uccellino, Uccellino, Uccellino… Dovresti pregare me di non farti male! >> parve indugiare pochi secondi sul suo viso per poi scuotere la testa dubbiosamente.
<< Non lo fare mai più o la prossima volta non sarò così clemente >> le mise il Grimorio in mano bruscamente, la prese per le spalle e la indirizzò verso la cripta, dove era il resto del gruppo.
Tuttavia c’era qualcuno a guardarli, l’unica persona che si era accorta della scena avvenuta pochi istanti prima.
“Lo sapevo che di coraggio ne hai da vendere, ragazzina!”, sentì la calda voce di Trevor in testa e sussultò sorpresa, nonché lusingata.
Sentì Damon stringere più forte le sue spalle per poi rilassarsi.
<< Basta che questo coraggio non diventi un tentativo di suicidio >> le disse il moro, riferendosi evidentemente al pensiero di Trevor che doveva aver percepito anche lui.
Bonnie s’incamminò, sconvolta da tutte quelle emozioni, verso il resto del gruppo a testa china.
Non notò nemmeno il sorriso vincente di Damon verso Trevor e l’occhiataccia che quest’ultimo gli lanciò.
C’era qualcosa di veramente strano nel vento, in quei giorni.
 
 
* Angolo Autrice *
 
Non… non posso crederci: CE L’HO FATTA AD AGGIORNARE!!
Con le settimane che mi si prospettano, pensavo che avrei potuto aggiornare tra un millennio! E invece, l’altra notte (anche se la mattina mi sono svegliata in versione zombie) mi sono messa a scrivere, proprio a getto e ho scritto il capitolo… Oh mio Dio, ma che diamine ho scritto?!
Bene, mi scuso in anticipo di questa schifezza.
Ebbene sì, il “Damon vs Trevor” è stato rimandato perché la mia malsana mente ha deciso di non far rispondere la cara e vecchia Honoria e quindi mi si è allungato tutto di un capitolo.
Che dire?
Innanzitutto spero vi siano piaciute le due mini-scene Donnie, lo so non sono un granché ma mi sono divertita a crearle.
Secondo di poi dobbiamo aprire due graaandi parentesi di spiegazione, quindi se non vi va di leggere fermatevi qui XD

  1. Il sogno e Trevor e i kitsune. Beh, non a caso questo capitolo si chiama “rivelazioni”. Infatti ci sono due piccole rivelazioni: il passato di Trevor viene a contatto con la nostra Streghetta e non la lascerà in pace (ricordate il carillon che è fondamentale e anche il fatto che Bonnie l’ha “già vista da qualche parte”, può aiutarvi o confondervi ancora di più sull’identità di El….). Secondo di poi *musichetta triller * sì, i kitsune non la raccontano giusta nemmeno con Trevor… tuttavia vi dico che lo hanno un po’ troppo sottovalutato e lui stesso gli serberà qualche “sorpresina” :D

  2. Bonnie e Damon. Eh sì, lo so… forse un po’ avventata l’ultima scena? Beh, confido nella vostra intuizione, ma se volete vi spiego la reazione di Damon: “E’ GELOSIAAAAAAAAAAAAAA!” ecco, come al solito mi ignora -.-‘’

Bene, allora diciamola come vuole lui: Ha visto che Trevor si stava dando da fare e ha visto anche che a cercarlo era stata Bonnie. Ciò l’ha infastidito perché (“è geloso” disse la vocina fastidiosa, che poi sarei io XD) Bonnie è una sua proprietà e bla bla bla. Beh, capitemi: Damon, bisogna riconoscerlo, è un personaggio complesso ed è lunatico. Mi sto divertendo e sto sperimentando varie reazioni a molte situazioni. Poiché ancora non può essere “geloso” (ne siamo proprio sicuri?), talvolta reagisce con l’indifferenza e molte volte anche troppo esagerata, tipo qui. Ma, ehi, una novità: Bonnie ha reagito (alleluia!)
 
Ebbene sì, la passività di Bonnie è conclusa. Che ne dite? Dopotutto non è una bambina di due anni e un po’ di sana impulsività gli fa bene (carattere principale in questo capitolo, in lei). Inoltre sono d’accordo con tutte voi, mi spiace anche a me per Bonnie perché per il momento entrambi la stanno solo usando, ma vi dico una cosa: il proverbio dice che “chi gioca con il fuoco rischia di bruciarsi” (o una cosa del genere XD) e se il fuoco in questione è Bonnie, il rischio di bruciarsi è moolto alto.
Infatti, non voglio renderla un personaggio statico (come tende a fare la Smith -.-‘’), ma voglio farla… crescere, a dosi giuste.
Scopriremo lati di Bonnie, impulsivi e maliziosi (XD sìì, voglio provare a scriverli ragazze!), che nemmeno lei sa di avere ma, tuttavia, la sua dolcezza non se ne andrà mai, così come la sua purezza.
Okay, finito di abusare del mio spazio!!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, le critiche sempre ben accette ;)
Grazie a chi legge in silenzio, chi ha messo tra le preferite/seguite/da ricordare (ho apprezzato tantissimo J) e soprattutto un grazie a chi recensisce (Scusate se non rispondo, ma non ho proprio tempo!)
Spero di poter aggiornare presto.
Un bacio e alla prossima
 
Amily.

   
 
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