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Autore: Raffaley94    01/02/2011    2 recensioni
Terza classificata al
primo contest della pagina facebook "Harry Potter Fanfiction's Contests"
- Professor Piton?- chiamai il quadro sperando che mi
rispondesse.
- Si? –
- Sono fiero di chiamarmi come lei. –
- Beh mi sembra il minimo ragazzo. – e spegnendo la sua
lampada nel quadro, tornò a dormire.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Minerva McGranitt, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Sapevo benissimo che era mezzanotte e non dovevo assolutamente stare in giro per i corridoi, ma non avevo mangiato quasi niente a cena e avevo la pancia che borbottava in una maniera tremenda. Camminavo cautamente in modo da non farmi scoprire da quella stupida gatta di Gazza, Mrs Purr. Di gatte con questo nome ne aveva avute già due, dalle parole di mio padre, eh sì quel guardiano non aveva proprio fantasia. Mentre controllavo il corridoio prima di svoltare l’angolo mi sentii toccare la spalla.

- Ahhhhhhhh! – urlai spontaneamente.
- Zitto imbecille non vorrai mica farci scoprire? – era mio fratello.
- Maledizione James, mi hai fatto prendere un bello spavento! E poi che ci fai tu qui a quest’ora? –
- potrei chiederti la stessa cosa sai?-
Arrossii per la mia stupida domanda.
- Si comunque se ci scoprono siamo fritti. –
- Se scoprono “te” semmai, in sei anni che sono in questa scuola, non mi sono mai fatto beccare. –
- Beh c’è sempre la prima volta. – un rumore alle mie spalle mi fece sobbalzare.
- E’ Mrs Purr. – dissi a mio fratello, agitato.
- Si lo so. –
- Ciò significa che Gazza ci raggiungerà a momenti! –
- Ehy Potter!- come non detto, Gazza era comparso di fronte a me e mi guardava dritto negli occhi attraverso la sua lampada.
- Chi Potter? Qui c’è anche…- James era scomparso. – c’era anche mio fratello, stava qui lo giuro! – lo scorso Natale si era preso il mantello di papà, io lo sapevo che ce l’aveva lui!
- Su andiamo Potter, ti porto dalla preside, non mi piace che si gironzoli per i corridoi a quest’ora. –
- Maledetto James. – borbottai.
- Hai detto qualcosa? –
- no, no. – per la prima volta stavo andando verso l’ufficio del preside per una punizione. Non era assolutamente da me, come mi era venuta in mente questa storia di andare a rovistare nelle cucine? Ecco adesso mi ero cacciato nei guai e in parte era anche colpa di mio fratello. Da quando eravamo piccoli che si diverte a mettermi nei guai, senza di me non saprebbe cosa farsene della sua vita.

Ci mettemmo quasi un secolo per arrivare davanti al gargoyle, le scale cambiavano posizione in continuazione. Quasi avessero capito che la mia prossima punizione sarebbe stata ingiusta.

Entrati nello studio Gazza mi lasciò dicendo di aspettare la preside e soprattutto di non cacciarmi nei guai. Un mio problema però era quello di curiosare, e non ero mai stato da solo nel ufficio del preside. La cosa mi eccitava, dovevo assolutamente provare quel telecopio nella stanza, lo sognava da quando avevo undici anni e feci la prima lezione di astronomia. Gli corsi contro, ma inciampai nella gamba di un tavolo e andai a sbattere con la testa contro un armadio, che si aprì.
Conteneva un bacile di pietra, ornato da rune, doveva essere un pensatoio. Affianco al quale c’erano delle bocchette, contenevano ricordi, mio padre me ne aveva parlato.

- Albus Severus Potter. – una voce alle mie spalle parlò
- Chi c’è? –
- Vai curiosando dappertutto, sei proprio come tuo padre e credimi non è un complimento. – la voce proveniva da un quadro, doveva essere un preside. Era vestito di nero e aveva dei capelli dello stesso colore, che sembravano unti di olio. Sotto c’era scritto “ Severus Piton 1960-1998”, avevo già sentito questo nome, infondo io mi chiamavo così in parte.
- Ma tu chi sei? –
- Non sarò mica io a spiegartelo, cerca un po’ tra quelle boccette, vedi se trovi quella giusta. –
- Cosa? Ma sono tantissime e se arriva la preside? –
- Figurati, non credo che Minerva si smuovi dal suo letto all’una di notte per un ragazzino notturno. – andai verso il pensatoio, fortunatamente le boccette avevano la targhetta, se no sarebbe stato impossibile trovare quella giusta. Ce n’era una però che non aveva nessuna sigla, che fosse stata quella giusta?
Versai il contenuto nel liquido e delle immagini incominciarono a formarsi, misi una mano dentro e venni attirato come da un vortice.

La prima immagine si svolse in un parco giochi, il tipetto con il cappotto che era il doppio di lui doveva essere quello del quadro e in fondo vedevo mia nonna e sua sorella, la conoscevo. Mio padre aveva una foto sul suo comodino dei miei nonni che abbracciati ballavano. Doveva esser stato difficile per lui crescere senza una famiglia.
Vidi parecchie scene una più significativa dell’altra. Finalmente avevo capito le parole che mio padre mi aveva detto la prima volta alla stazione di King Cross.

Anche se mia nonna aveva preferito mio nonno a Severus. Questi le era rimasto per sempre fedele, e non sapevo il perché ma aldilà delle altre cose magnifiche che lui aveva fatto, questa per me era la più significativa. Anche se mio padre era il frutto di un amore da lui odiato, all’interno del suo cuore, gli voleva bene come un figlio. Per me era diventato un onore avere quel nome, era come un secondo padre.

Finite le scene dei ricordi uscii dal pensatoio e trovai davanti a me la preside.
- mi scusi professoressa è solo che il quadro…-
- non ti preoccupare Potter, va tutto bene, spero solo che quello che hai visto ti sia piaciuto. –
- si tanto. –
- Benissimo adesso vai nel dormitorio che è tardi. – mi guardò affettuosamente e tornò nella sua stanza.
- Professor Piton?- chiamai il quadro sperando che mi rispondesse.
- Si? –
- Sono fiero di chiamarmi come lei. –
- Beh mi sembra il minimo ragazzo. – e spegnendo la sua lampada nel quadro, tornò a dormire.

   
 
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