Rebecca era rimasta sola.
“Che cazzo
è successo?” Chiese
Shaun vedendo Lucy e Desmond a terra.
Rebecca volse lo sguardo
verso i due compagni privi di sensi al suolo, sentì un tuffo
al
cuore nel vedere Lucy ferita, il sangue denso e rosso che sgorgava
copioso per riversarsi sul suolo freddo. Stava per avvicinarsi ai due
quando Shaun prontamente la fermò.
“Aspetta.”
“Che...”
“Shhh!” La zittì
lui, “Ascolta..”
Rebecca rimase in silenzio, alcuni istanti e
potè sentire uno scalpiccio di passi lontani.
“Sta vedendo qualcuno. Presto Reby,
prendi la Mela e nasconditi!”
“Cosa?! E tu? Perché? Che sta
succedendo?” Non aveva idea del perché Lucy era
ferita e la lama
di Desmond insanguinata. Si era persa qualche cosa.
“Dubito che siano degli scolaretti
venuti qui per una gita.” Commentò con sarcasmo,
anche in
quell'occasione, Shaun.
“Dici che... Ci hanno trovati? Ma
Desmond? Lucy??”
“Prendi la Mela Rebecca e nasconditi! Fa come
ti ho detto!” Ripeté nuovamente Shaun, fermamente.
Rebecca lo guardò per alcuni istanti,
i passi si facevano sempre più vicini. La ragazza raggiunse
i due
compagni e si chinò sulle ginocchia per raccogliere
l'oggetto. Il
suo sguardo vagò per alcuni istanti su Desmond e Lucy. Oh,
povera
Lucy...
“Vai..” La intimò Shaun, così
Rebecca scese dall'altare con la mela, fece appena in tempo a
mettersi dietro l'altare che sentì delle voci:
“Eccoli! Sono
lì!”
Cinque uomini fecero ingresso dentro la sala, illuminata
fiocamente da una luce azzurrina. Shaun rimase fermo, impalato. Non
poteva fare molto da solo contro cinque uomini e Rebecca.. Rebecca
era meglio che si salvava, insieme alla Mela.
“Dov'è La Mela?” Chiese uno degli
uomini, salendo lentamente verso l'altare, avevano delle divise.
Sì,
sicuramente erano quelli dell'Abstergo. I templari erano lì.
“Troppo
tardi!” Esclamò Shaun.
“Che significa troppo tardi?” Chiese
l'uomo con tono minaccioso mentre gli altri cominciarono a guardarsi
intorno, a studiare la zona.
“Non l'avrete mai.”
L'uomo in divisa in uno scatto d'ira
colpì l'assassino con un destro sul viso, facendolo cadere
rovinosamente a terra in quanto il povero Shaun non se lo aspettava.
Grugnì per il dolore dolore tanto inaspettato. Rebecca
strinse la
mela a sé e chiuse gli occhi.
Il nemico sembrò voler colpire
nuovamente Shaun ma venne fermato dalla voce di uno dei suoi
compagni.
“E' il Soggetto Diciassette!”
L'uomo si voltò
vedendo Desmond, già notato da prima, a terra,
“... Portatelo via,
sul furgone. Il capo ha detto che ci sarebbe stato utile se lo
avressimo trovato.”
“E la ragazza?” Si riferiva a Lucy.
“La
ragazza lasciatela qui.” Rispose. Il compagno
annuì e aiutato da
altri due sollevarono Desmond di forza e lo portarono via.
“Allora,
stavamo dicendo?”
Shaun si morse il labbro sanguinante,
nervoso.
“Che puoi andarte a farti fottere per quanto mi
riguarda.” Rispose spavaldo l'inglese.
L'uomo sorrise,
prendendolo per un braccio e tirandolo su, “Portiamo via
anche lui.
Ci servirà. Manderemo degli uomini a perlustrare la
zona.” Disse
mentre l'altro compagno si affiancò a lui per prendere Shaun
dall'altro braccio per evitare che fuggisse.
Passi che si allontanavano.
Silenzio. Rebecca era rimasta sola. Sola con La Mela e sola Con Lucy,
ferita, chissà quanto gravemente. Si affrettò a
risalire
sull'altare e si mise in ginocchio vicino l'amica. “Lucy?
Lucy
riprenditi! Dobbiamo andare!!!” Tra poco sarebbero tornati e
se
fosse rimasta lì l'avrebbero trovata. “Lucy ti
prego!!”
Nulla.
Rebecca inspirò e trattenne il respiro, poi
espirò
lentamente. Cosa doveva fare? Cosa diavolo doveva fare? Avrebbe
dovuto lasciare l'amica così e fuggire con la Mela? Doveva
rimanere
con l'amica? Se fosse rimasta con Lucy a breve sarebbero tornati loro
e l'avrebbero portata via, insieme alla Male.
Lucy... Lucy cosa
avrebbe fatto?
Fece un altro respiro profondo e si alzò. No. Lucy
non avrebbe lasciato cadere La Mela in mano dei templari, mai e poi
mai. Forse era questa la cosa giusta da fare? Sicuramente lei se ora
era cosciente le avrebbe detto di fuggire, di non preoccuparsi di
lei.
“... Mi dispiace Lucy.” Mormorò. Anche
se sapeva che
questa era la cosa giusta non poteva fare a meno di cominciare a
sentire un lieve senso di colpa che, ad ogni passo che faceva,
diventava sempre più grande, quasi sembrava volerla
divorare.
Allungò il passo, fino a correre via.
Rebecca... Era rimasta da sola.