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Autore: Rocket Gin    01/02/2011    2 recensioni
''Nikki è sempre stato il mio punto di riferimento, la persona più importante della mia vita. Fu come il fratello che la vita decise improvvisamente di togliermi, era il mio angelo custode.''
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mick Mars, Nikki Sixx, Tommy Lee, Vince Neil
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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2. Same Ol' Situation

Troppe lacrime buttate al vento, troppe parole sprecate, infinite incertezze e troppe poche persone su cui poter contare.

Sono passati 3 anni da quando Max è entrato in coma.

Analisi su analisi, interventi, false speranze.

Niente.

Ancora non è successo nulla di importante, nulla che lo possa aver fatto ritornare sul mio stesso cammino.

A volte mi sento così stupida, penso di aver buttato via la mia vita, di essere diventata una bambola di pezza.

Niente ha più tanto senso, mi sono venduta a quello che mi sembrava la via giusta per ricominciare.

E invece?

Invece sono cambiata.

Non ho più degli ideali, dei principi...

Non ho più niente, non mi è rimasto nulla della vita che conducevo.

Mi sballo per dimenticare tutte le ingiustizie ricevute, non mi interessa più dell'amore, faccio sesso senza essere presa sentimentalmente da qualcuno.

Perché dovrei farmi prendere sentimentalmente?

Quando provi sentimenti forti per qualcuno, la vita ti fa scivolare queste persone via dalle mani, senza troppe spiegazioni.

Mi sono stufata presto di essere un giocattolo di quella sadica bestia che mi manovra, chiamata vita.

Ho deciso di vivere una vita fatta di Rock N' Roll, fatta di tutti i suoi vizi e piaceri, di tutti i suoi difetti e... Cazzo, mi piace!

Mi piace perché è piena di imprevisti, di sorprese..

Non ci sono delusioni, basta non credere fermamente in un futuro migliore.

Eppure, sentivo che, anche se perfetta per il mio carattere formato negli ultimi anni, quella non era la vita adatta a me.

 

 

''Vado a scuola. Forse non torno e dormo da Nikki''

Urlai a mia madre prima di uscire di casa.

Non era la prima volta che rimanevo da Nikki e mia madre si fidava ciecamente di lui, lo trattava quasi come un figlio.

''Stai attenta tesoro! Ti voglio bene!''

''Anche io mamma..''

Per quanto fosse vera la cosa, mi dispiaceva raccontarle una cazzata.

Sicuramente quella sera sarei finita a dormire a casa di qualcun'altro, che ovviamente non era Nikki.

Andavo a scuola, tornavo a casa che mamma era ancora a lavorare, mi cambiavo e andavo al solito locale.

Il locale dove spesso suonava il gruppo di Nikki e dove solitamente mi facevo rimorchiare da molti ragazzi.

Feci qualche passo per uscire dal vialetto quando una voce colse la mia attenzione.

''Kim!''

Nikki mi stava chiamando da casa sua.

''Hai bisogno di un passaggio?''

Sinceramente andare a scuola a piedi non era poi tanto divertente.

Feci cenno di sì colla testa e in meno di cinque minuti montai sulla sua Harley.

''Mi raccomando comportati bene, io ti osservo! Vuoi che ti venga a prendere all'uscita?''

Anuii e lo ringraziai.

''Questa sera ci becchiamo al locale o ci andiamo insieme?''

Domandai sorridente.

''Se vuoi ci andiamo insieme!''

''Ci sarà Tommy?''

Mi morsi inconsciamente un labbro.

Nikki mi guardò con uno sguardo di disapprovazione seguito da un sogghigno.

Tommy era il batterista del gruppo di Nikki, una vera bomba... Aveva la fama di essere un donnaiolo qui a L.A.!

Frequentava la mia scuola insieme a Vince, il cantante.

Salutai Nikki amorevolmente e mi diressi verso quell'istituto schifoso.

Odiavo la scuola, non c'ero mai andata volentieri.

Le ore passavano inesorabili, lente come la morte.

Tra il cambio di un ora e l'altra, bevevo un po' di Whisky portato direttamente da casa per rimanere sveglia.

I fantastici metodi consigliati da Nikki!

Suonò finalmente la campanella dell'intervallo, mi munii di sigaretta e accendino e andai in cortile.

Mi misi in un angolo appoggiata al muro.

Il vento mi spostava i lunghi capelli mossi, il mio sguardo rimaneva fisso per terra.

Pensavo, ovviamente.

Prima di andare a casa sarei voluta passare in ospedale da Max.

Sovrappensiero vidi avvicinarsi due ombre a me.

Alzai lo sguardo verso l'alto e vidi i due prima citati.

''Scusa, hai da accendere?''

Squillò la voce di Vince a breve distanza dal mio orecchio.

Porsi l'accendino nero di Nikki verso di lui.

''Ma questo è di Nikki! Oddio tu sei la famosa Kim?''

Annuii senza emettere suoni. Perché quei due stavano parlando con me?

Perché sprecavano il loro tempo con una che da dire non ha niente, una persona vuota come un vaso di terracotta, incapace ormai di provare emozioni?

Vince si accese la sigaretta, passò l'accendino a Tommy, che me lo ridiede.

''Sarai con Nikki questa sera? Al locale?''

Sorrise Tommy, sbuffando una grossa nuvola di fumo.

''Forse''

Conclusi tirando un ultima boccata di sigaretta.

Guardai Tommy dritto negli occhi, quegli occhi che sembrava mi stessero lanciando una sfida.

Cosa voleva dirmi con un semplice sguardo?

''Ci si vede.''

Aggiunsi prima di tornare in classe.

Per tutta la durata delle ore successive pensai a quello sguardo. Così intenso, così espressivo...

Finita finalmente l'ultima ora, aspettai che tutta la gente se ne andasse dalla classe, misi i libri dentro la borsa e me ne andai.

Mi piaceva passeggiare per i corridoi lentamente, pensando al tutto e al niente.

Arrivai alle scale, quando trovai Tommy seduto sul primo gradino.

Mi fermai di scatto e dopo qualche secondo si girò.

''Hei Kim, cosa ci fai ancora qui?''

Mi rivolse la parola come se mi conoscesse da anni.

''Potrei farti la stessa domanda sai?''

Rimasi in piedi a guardarlo.

''Sei sempre stata così scontrosa? Sai, non è un buon metodo per fare amicizie''

Commentò alzandosi in piedi e affiancandosi a me.

''Dovrebbe interessarti la cosa?''

Cominciai a scendere le scale, quasi infastidita, ma lui mi fermò improvvisamente prendendomi per un braccio.

''Anche se fosse?''

Quegli occhi, così espressivi... Mi lanciò uno sguardo che al sol pensiero ancora ho i brividi, difficile dimenticarlo.

Un mix di emozioni mi pervasero lo stomaco, iniziai ad arrossire velocemente.

Tirai il braccio divincolandomi dalla sua presa e continuai a scendere le scale in gran velocità.

Non osò seguirmi, rimase lì, a guardarmi con un sorrisetto beffardo sul volto.

Cosa voleva?

Appena finita la rampa di scale, feci qualche passo lungo un corridoio e uscii da una porta secondaria.

Mi ritrovai nel cortile della scuola, dove Nikki mi stava aspettando con la sua Harley.

''Piccola tutto bene? Sei tutta rossa!''

Rise. Nikki, ti prego, non ridere almeno tu!

''Non preoccuparti''

''Dai sali''

Stava ancora ridendo. Non capisco proprio che ci sia da ridere!

In lontananza vidi arrivare Tommy.

Sperai con tutto il cuore che Nikki non ci facesse caso, ma invece che partire iniziò a urlare.

''Tommy! Coglione del cazzo!''

Lo intimò a venirci incontro. Cristo, quanto l'ho odiato in quel momento.

Si avvicinò a noi e salutò Nikki.

Si limitò a farmi l'occhiolino, cosa che faceva più o meno con tutte le ragazze dell'istituto. Prevedibile amico mio!

''Questa sera ci sei vero? Senza di te non c'è divertimento amico!''

''Beh ovvio, che cazzo di domande fai Tom?''

''Qualche altra presenza sarebbe gradita''

Finì lui con fare da Macho. Capii subito che si stava riferendo a me.

Che palle!

Nikki si guardò intorno e capì cosa il suo amico voleva dirgli.

''Va bene man, ora andiamo. Ci becchiamo questa sera!''

Tommy si limitò ad annuire e a salutarci.

Nikki mise in moto e partì.

Ci fermammo a casa mia, tanto mia madre sarebbe tornata tardi. Appoggiai la borsa in un angolo e ci dirigemmo in camera mia.

''Hai fatto amicizia collo squilibrato a quanto vedo''

Si sedette sulla mia sedia girevole iniziando a roteare come un bimbo.

''Bah, ci ho solo parlato''

Cominciai a svestirmi, rimanendo in biancheria.

''Cos'è hai intenzione di non venire al locale questa sera o hai detto di no a Tommy per cavartelo dai coglioni?''

''Ovviamente la seconda. Oggi Vince e Tommy sono venuti a parlarmi con la scusa dell'accendino... Avevo intravisto uno zippo nella tasca di Vince''

Velocemente feci scorrere le calze a rete lungo le mie gambe, afferrando infine un paio di pantaloncini di pelle.

''Tipico da parte loro! Forse cercavano di rimorchiarti''

Aggiunse con tono saccente.

''Bah''

Conclusi io, con tono scocciato mentre mi infilai velocemente la mia maglia nuova degli Aerosmith.

Finii indossando il mio chiodo e i camperos, allacciandomi una bandana nera lungo metà coscia.

''Possiamo andare se vuoi, io sono pronta!''

''Bene!''

Mi sorrise teneramente.

''Nikki...''

Alzò un sopracciglio, guardandomi con aria interrogativa, esortandomi a continuare con un lieve gesto del capo.

''Mi manca''

Le parole mi si strozzarono in gola.

Capitava spesso che mi prendessero queste crisi e fortunatamente lui era sempre con me.

Mi abbracciò forte e mi tranquillizzò.

''Vuoi passare in ospedale?''

Feci cenno di no. Probabilmente passando in ospedale sarei stata peggio. Chi lo sa!

Mi ripresi subito e uscimmo di fretta da casa mia.

''Passiamo un attimo da Mick che gli devo lasciare degli spartiti ok?''

Annuii silenziosamente.

Mick era una persona adorabile, tranquilla e realista. Non era una persona loquace ma in poche parole sapeva dire il fatto suo.

Arrivammo da Mick in qualche minuto e lasciammo gli spartiti.

Ci fece accomodare a bere qualcosa e a fare quattro chiacchiere.

Era veramente piacevole passare il tempo con lui. Restammo lì a lungo finché Nikki decise che si stava facendo troppo tardi.

Uscimmo da casa Mars e ci dirigemmo verso il locale.

Era pieno di gente questa sera, forse perché suonava un gruppo molto in voga qua a Los Angeles.

Mi sedetti al bancone del bar e ordinai da bere. Feci lo stesso errore forse un po' troppe volte.

La testa iniziò a girarmi vorticosamente anche se non lo davo a vedere.

Sentii una presenza sedersi vicino a me, non avevo idea di chi fosse.

Quella presenza tentò di comunicarmi qualcosa nell'orecchio che però non capii, mi limitai semplicemente ad annuire.

Mi prese delicatamente per un braccio, io mi alzai barcollando e lo seguii.

Sapevo che stavo sbagliando, ma lo seguii.

In quel caos infernale riuscivo a sentire distinte tutte le voci che giravano nella mia testa.

Per un attimo fui realmente convinta di aver sentito Nikki dirmi di stare attenta, di fermarmi o cose simili, ma non ascoltai.

Continuai a seguire quella figura non mi ricordo fino a dove, poi i miei ricordi si offuscarono lievemente fino a non ricordare più nulla...

 

It's The Same Ol',

Same Ol' Situation...
It's The Same Ol',

Same Ol' Ball And Chain!

  
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